Ironia e crudo realismo in un film-mosaico che descrive le vite di chi popola
e affronta la Corridor #8, nuova (inesistente) strada che collega i Balcani,
tra Bulgaria, Macedonia e Albania. Una infrastruttura enorme voluta da un
progetto dell'Unione Europea per unire il Mar Nero con l'Adriatico, frontiere
una volta proibite. Su questa striscia di asfalto tra Sofia e Tirana incontriamo
cowboy, tunnel usati per far crescere funghi, un affarista intenzionato
a costruire oleodotti, un politico locale che sogna di diventare il prossimo
presidente americano, un pappone che lavora per i soldati della Kosovo
Force, persino una canzone dedicata a questa strada. Forse l'unica cosa
reale in questo mondo surreale. Seguendo il percorso della Corridor #8, la
macchina da presa esplora gli umori, i sentimenti, i pregiudizi e le speranze
di popoli paradossalmente "così lontani eppure così vicini".