La cronaca di 24 ore nella vita di una giovane donna, Charlotte, sposata con un pilota d'aereo. Charlotte ha una relazione extraconiugale con Robert, attore di teatro. Espandi ▽
Diretto da Godard nel giro di una sola estate, in tempo per presentarlo alla Mostra di Venezia, il film venne censurato in patria e la produzione fu costretta a mutare l’articolo del titolo originale: non più “La femme mariée” ma “Une femme mariée”. Dei film del primo periodo di Godard, che comprende gli anni delle Nouvelle Vague e va dal 1960 al 1967,
Una donna sposata è tra i meno noti, ma anche tra i più efficaci e chiari: un film da etnologo, come l’ha definito il suo regista, analitico per il modo in cui osserva la vita e la figura della protagonista, donna borghese con un marito e un amante, occupata nel suo lavoro ma destinata a diventare madre, immersa come tutto ciò che la circonda in un bianco e nero piatto e senza sfumature, come solo l’operatore Raoul Coutard a quell’epoca sapeva fare. La donna di una società primitiva, all’alba della sua evoluzione. A rivederlo oggi - in versione restaurata - a colpire è proprio la straordinaria precisione del lavoro di Godard sull’immagine e sulla superficie dei corpi, accostati all’idea di merce dalla stessa voce fuoricampo che tra un dialogo e l’altro recita slogan pubblicitari sulla bellezza femminile.