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Locarno 2022, un’edizione che riparte dalla novità senza dimenticare la sperimentazione

Un programma con molta Italia e aperto alle matrici più popolari del cinema. Dal 3 agosto.
di Tommaso Tocci

Alessandro Borghi (37 anni) 19 settembre 1986, Roma (Italia) - Vergine. Interpreta Elia nel film di Michele Vannucci Delta.
mercoledì 6 luglio 2022 - Festival

Il Festival di Locarno sarà chiamato quest’anno, dal 3 al 13 agosto in Svizzera, a un’edizione speciale, che segna i 75 anni della manifestazione e che ritorna alla pienezza dei suoi eventi dopo un 2021 che aveva gettato le basi di un ritorno alla presenza. L’anno scorso aveva visto anche il debutto di una nuova direzione artistica, in mano al nostro Giona A. Nazzaro, che può ora affacciarsi al secondo anno di mandato con molte più certezze, e che ha appena annunciato una selezione di film che deve onorare la tradizione sperimentale e piena di novità cara a Locarno introducendo anche una matrice più rivolta al cinema di genere e popolare.

Non si può del resto parlare di Locarno senza passare (letteralmente) da Piazza Grande, l’evento più noto di cinema all’aperto nella piazza cittadina che ogni giorno attira migliaia di spettatori. Quest’anno la sezione aprirà con la commedia action Bullet Train capitanata da Brad Pitt e diretta dal suo ex-stuntman (e veterano di John Wick e Hobbs & Shaw) David Leitch. L’altro grande nome è quello di Juliette Binoche, protagonista (assieme a Morgan Freeman) del thriller Paradise Highway nel ruolo di una camionista, per la regia di Anna Gutto, all’esordio ma famosa per i suoi corti.

Interessanti le proposte italiane: Delta di Michele Vannucci, già regista de Il più grande sogno (guarda la video recensione), che si riunisce alla star Alessandro Borghi per una storia che immagina il delta del Po come una frontiera selvaggia, teatro di scontro tra pescatori e bracconieri. Presente anche Luigi Lo Cascio nel cast e Matteo Rovere alla produzione con la sua Groenlandia, garanzia di un cinema italiano fresco e che guarda a codici internazionali. Gli fa compagnia Nicola Prosatore, al primo lungometraggio di finzione, che presenta Piano piano, una storia ambientata a Napoli negli anni ottanta e che parla di musica, crescita e cambiamento.


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