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Bud Spencer: «La piscina era meglio del set… era meglio essere giovani»

Scomparso lunedì, l'attore e campione di nuoto era un modello positivo, un eroe gigante senza essere ingombrante.
di Pino Farinotti

mercoledì 29 giugno 2016 - Celebrities

Bud Spencer, nei film, è presente da quasi mezzo secolo, decennio dopo decennio, e la presenza persiste, in questa epoca. Le major televisive, per la crisi permanente e pesante che non permette nuove produzioni, ripropone titoli antichi, secondo le regole dei palinsesti delle prime emittenti private, quando un programma veniva proposto magari tre volte nella giornata secondo fasce diverse.

I film con Bud Spencer, molti dei quali col suo compagno Terence Hill, fanno parte del quotidiano, continuamente replicati. Così come le serie di Celentano, di Villaggio, di Banfi e di altri.
Pino Farinotti

Tutti risentono del tempo. Rispetto ai modelli detti sopra, Spencer/Pedersoli riesce ancora a difendersi. Quando il pulsante ti porta a uno di quei film, magari non rimarrai fino alla fine, ma qualche sequenza la vedi ancora con piacere, perché Bud era divertente e famigliare, la violenza era grottesca, ed era buona. Il suo personaggio ha finito per diventare una sorta di parente rassicurante. Non occorre dilungarsi, perché quelle sequenze di sberle e di cazzotti fanno parte del ricordo che viene, come ho detto, continuamente riproposto. Carlo Pedersoli è diventato attore suo malgrado, non ha scelto lui, lo ha fatto il pubblico. La sua scelta era stata un'altra, importante, giovanile, che fa parte della storia dello sport italiano. È stato un grande atleta. Il primo a scendere sotto il muro del minuto nei cento metri stile libero. Il tempo esatto 59"5.


Una volta, al festival del cinema di Capri, una sera a cena, al tavolo c'erano Aurelio De Laurentiis, Franco Nero e sua moglie Vanessa Redgrave, Christian De Sica e Bud Spencer. Era seduto in fondo, capotavola. Era il più silenzioso.

Quando ormai si era al liquore finale gli andai vicino e gli parlai di nuoto, non di cinema. Fu subito interessato. Gli dissi che non era stato il primo grande nuotatore a diventare attore. "Ma certo, Johnny Weissmuller!" disse sorridendo. Aggiunse "ma lui era di un'altra categoria. In comune avevamo l'altezza, un metro e 92".
Pino Farinotti

L'argomento gli piaceva. "Io sono sceso sotto il minuto nel 1950, ma lui lo ha fatto trent'anni prima, e più veloce di me di un secondo. Una generazione di differenza, era un fenomeno". "Diciamo allora", dissi, "che lei è stato più completo di lui come attore". Rise: "Questo è vero, facendo Tarzan lui ha continuato a nuotare". Allora gli ho chiesto: "Carlo, era meglio la piscina o il set?". Ci ha pensato un po': "Era meglio la piscina... era meglio essere giovani". Uomo di talenti diversi, di alto livello. Modello positivo, eroe gigante senza essere ingombrante, ancora buono per tutte le fasce. Semplice, senza neppure uno spinello.


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