il film è bello e godibile, ma manca qualcosa.
e quel che manca è l'esplosione profonda del conflitto..
è un limite drammaturgico prima ancora che di sceneggiatura.
ovvero, era presente già nella pièce di yasmina reza.
all'inizio lo spettatore è colto da questa tensione, e la cosa si carica a tal punto da rendere necessaria una esplosione più potente del conflitto.
invece, sembra ci sia una implosione. questo frustra lo spettatore, che non vede abbastanza sangue, e fa rientrare la commedia nei ranghi di un disciplinato interno borghese, mentre magari avrebbe avuto un potenziale più interessante se portato a conseguenze più estreme.
ribadisco, però, che polanski non ha fatto un gran lavoro in questo caso: il testo c'era già, gli attori sono eccellenti, il film è girato tutto in interni.. insomma: non è che si sia proprio sprecato. comunque, quel che si dice un film godibile.
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pietro germi
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sabato 15 ottobre 2011
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il tuo bersaglio non è quello di polanski
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tu ritieni che l'Autore sia interessato alla denuncia della borghesia.Cosa stantia e banale a cui lui si è sottratto. L'assenza di sangue è drammaturgia vera, non sentimentalismo, ossia emotività facile.io penso che Polanski sia interessato alla denuncia dell'isteria liberal della monocultura; riguarda FRANTIC del 1988, aveva anticipato questo ma in modo più velato: Harrison Ford è l'Autore, che non condanna ancora (come oggi fa esplicitamente in CARNAGE) la cultura popolare di massa rappresentata da Emmanuelle Seigner... ma ne compatisce con paterno silenzio la elementarità, fatta di sciocca musica ritmica, di marijuana, di esaltazione per le futilità della cultura mediatica e televisiva...
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tu ritieni che l'Autore sia interessato alla denuncia della borghesia.Cosa stantia e banale a cui lui si è sottratto. L'assenza di sangue è drammaturgia vera, non sentimentalismo, ossia emotività facile.io penso che Polanski sia interessato alla denuncia dell'isteria liberal della monocultura; riguarda FRANTIC del 1988, aveva anticipato questo ma in modo più velato: Harrison Ford è l'Autore, che non condanna ancora (come oggi fa esplicitamente in CARNAGE) la cultura popolare di massa rappresentata da Emmanuelle Seigner... ma ne compatisce con paterno silenzio la elementarità, fatta di sciocca musica ritmica, di marijuana, di esaltazione per le futilità della cultura mediatica e televisiva... Egli condanna un sistema di depauperimento spietato della spiritualità della vita umana ridotta solo a funzione economica dall'ideologia del liberalismo, oggi globale, e che mascheriamo col sentimentalismo sfrenato per principi generalissimi quali la Pace Universale, l'Umanità... esche per giustificare un molto pi concreto interesse dell'impero mondiale ad eleiminare ogni alterità culturale sul pianeta.
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katamovies
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mercoledì 26 ottobre 2011
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caro pietro germi, ho specificato dall'inizio che la mia critica riguardava il testo drammaturgico da cui la sceneggiatura è tratta fedelmente, e quindi non sto parlando di polanski, ma di yasmina reza. quindi, il commento era di tipo squisitamente tecnico, non focalizzato sui contenuti.La cosa divertente è che tu parli dell'Autore (polanski) come se il contenuto del film fosse farina del suo sacco, e non è così. ripeto, la sceneggiatura è presa pari pari dal testo teatrale. per quanto riguarda la tua interpretazione, beh, è la tua personale visione delle cose e merita rispetto come tutte le altre, ma non è nulla di particolarmente rivelatore. dal canto mio, non ne avevo proprio parlato, quindi non capisco come tu abbia fatto ad evincere che per me l'autore vuole denunciare la borghesia.
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caro pietro germi, ho specificato dall'inizio che la mia critica riguardava il testo drammaturgico da cui la sceneggiatura è tratta fedelmente, e quindi non sto parlando di polanski, ma di yasmina reza. quindi, il commento era di tipo squisitamente tecnico, non focalizzato sui contenuti.La cosa divertente è che tu parli dell'Autore (polanski) come se il contenuto del film fosse farina del suo sacco, e non è così. ripeto, la sceneggiatura è presa pari pari dal testo teatrale. per quanto riguarda la tua interpretazione, beh, è la tua personale visione delle cose e merita rispetto come tutte le altre, ma non è nulla di particolarmente rivelatore. dal canto mio, non ne avevo proprio parlato, quindi non capisco come tu abbia fatto ad evincere che per me l'autore vuole denunciare la borghesia. una tale affermazione - frase fatta con categorie anche superate . non mi appartiene proprio, non la penso e non la scrivo.
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