The Tree of Life

Un giudizio su un film dovrebbe essere oggettivo, ma generalmente è soggettivo. Deve risponde ad una serie di requisiti,anche nel suo insieme può non è piaciuto.Credo che sia proprio il caso per un commento su The Tree of Life (L’Albero della Vita).Considerando il numero dei pareri espressi da tutti coloro che lo hanno visto,se ne deve dedurre, almeno per questa ragione, che lo si deve considerare oggettivamente un capolavoro. Soffermandomi su i vari elementi che il regista ha a sua disposizione per dirigere una sua opera, credo che tra i più importanti siano: attori, recitazione, storia, dialogo, musica, fotografia, messaggio, novità, montaggio, sceneggiatura, gli stessi per i quali un film si candida all’Oscar, che qui vedo ben realizzati. In questo poderoso film, certamente non diretto alle masse sprovvedute,questi elementi superano abbondantemente la prova tanto da far meritare oggettivamente allo spettacolo la qualifica data, anche se,rispettandone l’opinione,qualcuno sia rimasto deluso. E’un film che ci chiama a meditare sull’esistenza del mondo e dell’uomo,sull’importanza di trattare la Natura ed i Figli con amore e grazia,piuttosto che con la violenza.Per indurci a comprendere l’importanza e la bellezza del creato,dal Sole al Concepimento,dalle Galassie alla Venuta al mondo di una creatura,dalla Terra all’Uomo, vengono mostrate immagini straordinariamente belle,da vero incanto,di sovrumana bellezza.Il titolo trova posto nella fotografia e l’albero è una metafora, ai rami si sostituiscono i figli, ai frutti le opere.A principio si vedono alberi ad alto fusto le cui cime, rivolte al cielo, si congiungono come mani in preghiera.Potessero le genti di tutto il mondo unire le loro mani per un’unica invocazione di pace. A fronte di scenari grandiosi raccolti dall’universo e sulla nostra Terra, quali oceani,meduse, vulcani,deserti ecc. ci viene mostrato il fenomeno più grande,incredibile e misterioso: uno sconosciuto spermatozoo incontrandosi con un misterioso ovulo dà inizio ad una nuova vita,così come un seme,nel grembo della terra,dà origine ad un albero. Il frutto è affidato all’albero,unica cosa del creato che non conosce il male,il figlio è affidato ai genitori che sono chiamati a fare un’esperienza e a ricoprire il ruolo della madre e del padre. Il film si propone di mostrare due opposti modi di educare i propri figli e di inserirli nel mondo. A fronte della dolcezza, amore e grazia della signora O’Brien (Jessica Chastain), si contrappone la durezza,il rigore del signor O’Brien (ottimo Brad Pitt) nell’educare il figlio Jack O’Brien (Hunter McCracken). Gli eventi della famiglia porteranno il figlio Jack da grande(ottimo Sean Penn) lontano dal padre,al suo disprezzo.Questo il risultato per chi come suo padre aveva detto”Ci vuole una volontà di ferro per farsi avanti a questo mondo”.La via della natura per affrontare la vita non è stata la migliore.La Grazia porterà a far riconoscere al padre,in un incontro fuori dal mondo che ha sbagliato in quanto al mondo non c’è cosa più importante che i figli.O. Fallacci, in Lettera ad un bimbo mai nato,scrive”Tutti gli ovuli della terra uniti in tutte le possibili combinazioni non potrebbero mai creare di nuovo te”. A portare un senso di pace e di purezza,in una felicità in un mondo non contaminato c’è una farfalla che si posa su una mano per librarsi libera nel cielo,un verde prato su cui brucano gli ovini,uno sterminato campo di girasoli,un’altalena a portare gioia alla famiglia O’Brien.