maurizio
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martedì 27 marzo 2007
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lettera ad ozpetek
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ho visto il film ben due volte, devo dire la verità non è la prima volta che accade per i films di Ozpetek, tutti compreso Harem Suare, mi emozionano molto, in maniera differente a seconda dei temi trattati.
I miei preferiti sono "Le fate Ignoranti" e "Cuore Sacro", il primo mi colpì con forza e fece nascere in me una forte energia, uno spirito positivo e combattivo, riuscì a farmi amare quel falso pensiero di sinistra che in Italia è ben lontano da concretizzarsi; il secondo film, mi ha tirato fuori la tristezza, quella positiva che ti porta a riflettere e decidere di non fermarti, soprattutto davanti alle difficoltà, alle tristezze che in maniera generica colpiscono tutti noi, ma che realmente solo vissute, hanno un vero significato.
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ho visto il film ben due volte, devo dire la verità non è la prima volta che accade per i films di Ozpetek, tutti compreso Harem Suare, mi emozionano molto, in maniera differente a seconda dei temi trattati.
I miei preferiti sono "Le fate Ignoranti" e "Cuore Sacro", il primo mi colpì con forza e fece nascere in me una forte energia, uno spirito positivo e combattivo, riuscì a farmi amare quel falso pensiero di sinistra che in Italia è ben lontano da concretizzarsi; il secondo film, mi ha tirato fuori la tristezza, quella positiva che ti porta a riflettere e decidere di non fermarti, soprattutto davanti alle difficoltà, alle tristezze che in maniera generica colpiscono tutti noi, ma che realmente solo vissute, hanno un vero significato. Mi emoziono ancora quando lo vedo. Grazie Ozpetek per averci salvato dal regista paladino della "Sacra Falsa Sinistra" Nanni Moretti, grazie per aver donato agli Italiani la possibilità di affrontare il proprio io con serenità. Naturalmente come è sempre accaduto nella storia di questa grande penisola che nella sua forma geografica, preannuncia il suo futuro...uno stivale, contenitore di una gamba che da sola non arriva da nessuna parte. Come dicevo, naturalmente in Italia i suoi films cominciano a dare fastidio, in maniera particolare adesso che a sinistra non c'è più neanche Bertinotti, i ben pensanti catto-comunisti ( movimento opportunista italiano dal quale salvaguardarsi ), cattolici e di destra le scrivono recenzioni sui giornali che rappresentano solo il loro personale pensiero e non quello della moltitudine, non parlano per l'intera società italiana, ma se anche fosse, ne gioisca perchè se la storia di stò paese ci serve a capire da dove veniamo, e chi siamo stati, allora evviva la critica negativa italiana che nei secoli ha dimostrato di aver sbagliato ripetutamente. Le poche volte che, sempre la critica, è satata certa delle sue dichiarazioni, ebbene in Italia si verificavano i fenomeni meno civili ( inquisizione, torture, politiche assolutiste che riuscivano a rendere comico persino lo Statuto Albertino, fascismo, clericalismo di quello da tenersi attaccati alle tonache ), quando le varie classi culturali succedutesi nei secoli criticavano negativamente le opere ed i loro creatori ( dalle arti alle scienze, passando per la letteratura e la filosofia) ecco che si manifestava la grandiosità del personaggio preso di mira. Per molto tempo ho creduto che fosse cecità, della classe culturale italiana, no spesso è semplicemente INVIDIA di chi non riesce a creare nulla e ad infondere emozioni soprattutto se non ripetute da altri, eccoci come Piranesi ha difendere in classicismo dell'antica Roma, solo perchè incapaci di confrontarci con il tempo.
Tornando al concetto di prima, gioisca di non avere tutti a favore, il David fu preso a sassate dai fiorentini, perchè nudo ma soprattutto perchè la società che rappresentava la cultura a Firenze all'epoca non era pronta ad accettare la nuova maniera di fare arte.
Il suo ultimo film " Satruno Contro" mi ha acceso un tumulto di emozioni che mi hanno scosso dal nuovo torpore in cui la mia mente si era gettata, per un attimo ho desiderato avere accanto anch'io delle persone stupende, come i personaggi da lei creati.
Grazie, attenderò con fervore il suo prossimo capolavoro
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adri
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venerdì 23 marzo 2007
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un oroscopo distratto, tra cenette e ping pong
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Ritmo narrativo piatto, trama scontata, fotografia e piani sequenza ripetuti più volte. La musica ottima, specialmente in alcune scelte un po’ azzardate come la canzone sensuale spagnola nel tunnel della camera mortuaria. Recitazione pessima con cliché alla carabinieri. Personaggi scontati, ormai Accorsi sembra di conoscerlo personalmente: recita sempre lo stesso ruolo in tutti i film.
Ho definito il film esistenzialista ancor prima di vederlo, adesso aggiungerei la dicitura "banalmente postcontemporaneo". Ma che Italia è? Tutti che accettano i sentimenti degli altri anche quando fanno soffrire. Rassegnati i personaggi del film vanno contro a quello che desiderano. Da che Cinecittà esiste gli italiani si sono sempre strappati i capelli, urla, pianti, pedinamenti per difendere i propri sentimenti con orgoglio.
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Ritmo narrativo piatto, trama scontata, fotografia e piani sequenza ripetuti più volte. La musica ottima, specialmente in alcune scelte un po’ azzardate come la canzone sensuale spagnola nel tunnel della camera mortuaria. Recitazione pessima con cliché alla carabinieri. Personaggi scontati, ormai Accorsi sembra di conoscerlo personalmente: recita sempre lo stesso ruolo in tutti i film.
Ho definito il film esistenzialista ancor prima di vederlo, adesso aggiungerei la dicitura "banalmente postcontemporaneo". Ma che Italia è? Tutti che accettano i sentimenti degli altri anche quando fanno soffrire. Rassegnati i personaggi del film vanno contro a quello che desiderano. Da che Cinecittà esiste gli italiani si sono sempre strappati i capelli, urla, pianti, pedinamenti per difendere i propri sentimenti con orgoglio... invece qui va sempre tutto bene. L'importante è mangiare la pasta e giocare a ping pong. Penso che nel cinema italiano si senta una certa stanchezza verso alcuni stereotipi tragico-sentimentali che hanno sempre accompagnato le nostre pellicole, ma non concordo con questa rappresentazione della vita così tacitamente sottomessa al volere di Saturno. Anche quando è Contro.
Penso che il film abbia davvero lo spessore di un oroscopo, qualcosa che va preso per quello che è. Qualcosa a cui non dare importanza.
Quanto meno il regista avrebbe potuto fare a meno di orientare questa chiave di lettura cercando un titolo che creasse l'illusione di un contenuto un po' più profondo.
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(di biscotto)
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nigel mansell
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giovedì 22 marzo 2007
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e' un bel film
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E' un bel film: al di la delle proprie convinzioni, religiose, politiche, etiche, bisogna essere obbiettivi nel giudicare una pellicola.
La regia e la fotografia sono ottime, intensi e ben congeniati i primi piani, belle le ambientazioni di una Roma splendida e poi quella della casa al mare. Forse un pò troppe immagini pubblicitarie, il marchio di Capitalia nella banca di Accorsi in bella vista, o lo striscione delle Poste Italiane.
Gli attori mi sono sembrati ben diretti e ben inseriti nello svolgersi degli avvenimenti, bravi anche i bambini, a parte il Sig. Boccasana alias Filippo di Un posto al Sole che mi pareva un babbeo e la Ferrari irriconoscibile e inespressiva dopo il tagliando dal chirurgo plastico.
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E' un bel film: al di la delle proprie convinzioni, religiose, politiche, etiche, bisogna essere obbiettivi nel giudicare una pellicola.
La regia e la fotografia sono ottime, intensi e ben congeniati i primi piani, belle le ambientazioni di una Roma splendida e poi quella della casa al mare. Forse un pò troppe immagini pubblicitarie, il marchio di Capitalia nella banca di Accorsi in bella vista, o lo striscione delle Poste Italiane.
Gli attori mi sono sembrati ben diretti e ben inseriti nello svolgersi degli avvenimenti, bravi anche i bambini, a parte il Sig. Boccasana alias Filippo di Un posto al Sole che mi pareva un babbeo e la Ferrari irriconoscibile e inespressiva dopo il tagliando dal chirurgo plastico. Brava e sexy l'Angiolini, sorpendente Lunetta Savino, la Cettina, e una spanna sopra tutti, come al solito, la Buy e Accorsi.
I temi affrontati sono molti, dalla crisi di coppia, ai diritti dei conviventi che difronte alla legge diventano nessuno... Da religioso ho trovato solo irreale che durante una tragedia, come accade nel film, nessuno, in preda alla disperazione, si rivolga a Dio per chiedere aiuto: penso che sia una reazione normale che nel film non viene evidenziata.
Ripeto, un bel film, lo consiglio!
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sergio
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mercoledì 21 marzo 2007
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ke palle!!
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film decisamente noioso, pretenzioso senza giungere da nessuna parte, pieno di luoghi comuni, peccato, dal regista di un film intelligente e delicato come " le fate ignoranti " ci si poteva aspettare decisamente di più, sarà per la prox volta!!
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(di elisa)
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antonello villani
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martedì 20 marzo 2007
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ozpetek dovrebbe chiedere scusa al cinema
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Dio, che pasticcio! Dopo l’ottimo esordio con “Il bagno turco” ed il commuovente “Le fate ignoranti” Ferzan Ozpetek sembra aver smarrito la strada. L’ennesima storia omosex –per vincere la discriminazione o solo per essere alla moda?-, il regista turco è diventato paladino di giustizia portando sullo schermo gli amori di gay e trans che non perdono occasione per farci la morale. Così è stato, solo che stavolta il cinema è lontano mille miglia da questo “Grande Freddo” all’italiana. Perché “Saturno contro” pur con le migliori intenzioni è di quanto più noioso si possa immaginare, un pistolotto su come si debba affrontare la vita nei momenti di difficoltà condito dalla filosofia di bar che ci propinano i protagonisti.
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Dio, che pasticcio! Dopo l’ottimo esordio con “Il bagno turco” ed il commuovente “Le fate ignoranti” Ferzan Ozpetek sembra aver smarrito la strada. L’ennesima storia omosex –per vincere la discriminazione o solo per essere alla moda?-, il regista turco è diventato paladino di giustizia portando sullo schermo gli amori di gay e trans che non perdono occasione per farci la morale. Così è stato, solo che stavolta il cinema è lontano mille miglia da questo “Grande Freddo” all’italiana. Perché “Saturno contro” pur con le migliori intenzioni è di quanto più noioso si possa immaginare, un pistolotto su come si debba affrontare la vita nei momenti di difficoltà condito dalla filosofia di bar che ci propinano i protagonisti. Show must go on, il cumulo di banalità è davvero enorme ma Ozptek ha pure il demerito di dirigere un film piatto e senza passione, si affida alla malattia per guardarsi dentro e far uscire l’indicibile. Amici di vecchia data frequentano la casa di due omosessuali, l’uno scrittore e l’altro pubblicitario, sniffano cocaina ed hanno attività sessuali promiscue, ricordano i tempi che furono, progettano viaggi e gite fuori porta: tavola sempre imbandita, la pasta fa tanto italiano e le pastarelle pure, il rito culinario viene bruscamente interrotto da un ricovero in ospedale; tutti riuniti al capezzale dell’amico, l’occasione è propizia per confessare alla moglie qualche tradimento, mentre un’appassionata di astrologia cerca il futuro nelle stelle ed un medico con velleità letterarie non trova alcuna collocazione. La storia vuole strappare qualche lacrima con i familiari che ritrovano il figliolo in coma, ma gli attori –Margherita Buy, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Ennio Fantastichini, Ambra Angiolini e l’immancabile Serra Yilmaz- sono davvero molesti. Ozptek cerca la normalità restando intrappolato nella troppa normalità; i protagonisti sono stereotipati, qualche volta si sfogano con l’amico del cuore ma poi si perdono nelle disquisizioni sulla vita e sulla morte. Salvo ritrovarsi davanti un buon bicchiere di vino. Sì, perchè la cucina non manca certo in questo film, sempre in primo piano e confidente intimo di quarantenni in crisi di mezz’età: il bancario sposato che prende una sbandata per un’altra donna, l’aspirante scrittore che cerca il suo mecenate, l’ex che si ritrova senza amore e con qualche anno in più, la ragazza che fa uso di stupefacenti. In tanta noia il regista turco cerca di ravvivarsi nel finale con il protagonista svegliatosi nella camera mortuaria ed il compagno dato per disperso; un vero cilicio per gli spettatori che a più riprese sperano che il martirio sia finito, ma come nelle scatole cinesi la scena madre nasconde un’altra scena madre sino all’inevitabile conclusione. Con saturno contro è davvero impossibile sollevare le sorti di un film senza capo né coda: stavolta l’oroscopo condanna tutti alo fallimento.
Antonello Villani
(Salerno)
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okmar75
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lunedì 19 marzo 2007
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tu chiamale se vuoi...emozioni.
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Le emozioni ci sono tutte e ben distribuite, vengono trasmesse in piccole ma molte pillole, nonostante una sceneggiattura a volte comune, da delle bravissime interpretazioni, lo strazio di Davide sul precipizio ci trasmette un dolore autentico e inaspettato lontano dal mondo delle favole, l'ironia di Sergio (ndo cojo, cojo rif. a Paolo) e Roberta (che subito ci rivela che oggi ci ha Saturno Contro) ma interpreta la fragilità, ottimo il cameo della caposale (Vukotic) che dopo le 3 di notte diventa sboccata armata di ferruzzi e sorseggiando brandy: "gli amici in questo caso non contano un cazzo", l'allontanarsi di tutto il gruppo sul terrazzo dell'ospedale dopo la straziante tel. della ragazza (russa) paura del dolore senso di inadeguatezza.
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Le emozioni ci sono tutte e ben distribuite, vengono trasmesse in piccole ma molte pillole, nonostante una sceneggiattura a volte comune, da delle bravissime interpretazioni, lo strazio di Davide sul precipizio ci trasmette un dolore autentico e inaspettato lontano dal mondo delle favole, l'ironia di Sergio (ndo cojo, cojo rif. a Paolo) e Roberta (che subito ci rivela che oggi ci ha Saturno Contro) ma interpreta la fragilità, ottimo il cameo della caposale (Vukotic) che dopo le 3 di notte diventa sboccata armata di ferruzzi e sorseggiando brandy: "gli amici in questo caso non contano un cazzo", l'allontanarsi di tutto il gruppo sul terrazzo dell'ospedale dopo la straziante tel. della ragazza (russa) paura del dolore senso di inadeguatezza...
Brava Angelica personaggio forte e positivo a volte troppo, Antonio (Accorsi) bravo ma personaggio superfluo in questa storia, qui è marginale, avrei preferito molto più spazio al vigile (Filippo Timi) personaggio messo fin troppo in ombra. Non polemizzerei sul fatto che si parli di una borghesia, le classi sociali erano ben meglio distribuite ne Le Fate ignoranti, sarebbe stato troppo simile.
La vera critica che intendo muovere contro la regia, è il celare eccessivamente il brutto, la morte, l'agonia di Lorenzo, come se la bellezza dovesse durare per sempre, quando il messaggio che ci viene ripetutamente proposto è che "nulla è per sempre", come l'ottima scena finale sul tavolino da ping-pong rimasto deserto. Un ambiente troppo caloroso, quel centro storico romano, quell'appartamento arredato con buon gusto. Qualche scena e ambiente più crudi non sarebbero stati superflui.
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mattiece
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lunedì 19 marzo 2007
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senza senso!
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il film non ha capo ne coda. i dialoghi, gli avvenimenti non portano a nessuna conseguenza, NON "ACCADE" NIENTE.
soggetto mediocre, una marea di luoghi comuni e dejà vu a bizzeffe. Ozpetek sarà pure bravo, ma questo film è proprio brutto.
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malvin
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lunedì 19 marzo 2007
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na palla!
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franco
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domenica 18 marzo 2007
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film contro la morale comune
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Il film va contro la morale del buon costume corrente: fa vedere due uomini che si baciano! a che punto siamo arrivati....una volta esisteva la censura almeno. E poi il film fa il filo ai dico. Ma non hanno capito che la famiglia è una società naturale e dico naturale basata sull'unione tra un uomo e una donna? fondata tra l'altro sul sacro e indissolubile vincolo matrimoniale? finalizzata alla procreazione e all'educazione della prole quale fine primario? Riguardo la questione dell'omosessualità tra l'altro ho sentito dire in tv che ci sono medici specialisti e fior di scienziati che dicono che dall'omosessualità si può guarire (alcune volte non sempre) attraverso un percorso mirato di psicoanalisi e psicoterapia.
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Il film va contro la morale del buon costume corrente: fa vedere due uomini che si baciano! a che punto siamo arrivati....una volta esisteva la censura almeno. E poi il film fa il filo ai dico. Ma non hanno capito che la famiglia è una società naturale e dico naturale basata sull'unione tra un uomo e una donna? fondata tra l'altro sul sacro e indissolubile vincolo matrimoniale? finalizzata alla procreazione e all'educazione della prole quale fine primario? Riguardo la questione dell'omosessualità tra l'altro ho sentito dire in tv che ci sono medici specialisti e fior di scienziati che dicono che dall'omosessualità si può guarire (alcune volte non sempre) attraverso un percorso mirato di psicoanalisi e psicoterapia. Ci mancava che i protagonisti decidevano di sposarsi e di adottare un bambino. Non siamo mica in Olanda. Il magistero cattolico ci dice poi che se un soggetto prova attrazione verso una persona del proprio sesso si deve astenere dal consumare atti sessuali. Poi nel film viene messo in evidenza un'altra piaga sociale (la droga) dei giovani che non credono e che si rifiutano di cercare i veri valori positivi della vita. Ecco a cosa ha portato l'abolizione della leva obbligatoria. Giovani che crescono senza un'adeguata formazione e tante volte senza spina dorsale. Infine la favoletta dei legami iper parentali tra gli individui...la famiglia è l'unico nucleo fondante della società e tramite la creazione di nuove famiglie e la sana procreazione di stipe autoctona si progredirà per il benessere tutto della nostra antica e gloriosa e nazione.
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