tiberiano
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lunedì 5 marzo 2007
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leggero, anzi inconsistente
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Dopo La finestra di fronte e Le fate ignoranti, mi aspettavo un'evoluzione sul tema del gruppo di amici. Invece...
Film lento e piuttosto piagnone, con un umorismo surreal-demenziale che ricorda le freddure di Groucho Marx.
I personaggi sono inconsistenti, immaturi e sopratutto senza quella sensibilità che la morte di una persona cara richiederebbe.
Argentero è il bambolotto gay e piacione, apparentemente dal cuore d'oro. In realtà vuol tenere tutti e tutto sotto controllo. Anche le corna della moglie del suo amico Accorsi.
La Yilmaz, Maga Magò turca onnipresente nei film di Ozpetek, petulante e invadente come sempre, vuol tenere anche lei sotto controllo la situazione.
Favino è francamente poco credibile come gay.
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Dopo La finestra di fronte e Le fate ignoranti, mi aspettavo un'evoluzione sul tema del gruppo di amici. Invece...
Film lento e piuttosto piagnone, con un umorismo surreal-demenziale che ricorda le freddure di Groucho Marx.
I personaggi sono inconsistenti, immaturi e sopratutto senza quella sensibilità che la morte di una persona cara richiederebbe.
Argentero è il bambolotto gay e piacione, apparentemente dal cuore d'oro. In realtà vuol tenere tutti e tutto sotto controllo. Anche le corna della moglie del suo amico Accorsi.
La Yilmaz, Maga Magò turca onnipresente nei film di Ozpetek, petulante e invadente come sempre, vuol tenere anche lei sotto controllo la situazione.
Favino è francamente poco credibile come gay.
Fantastichini è semplicemente sprecato.
Ambra è di uno squallore che più che ridicolo sembra patetico.
Metà del film è ambientato nelle corsie del Policlinico Gemelli e mentre il gruppo di fedelissimi se ne sta lì a fare le belle statuine, lei, proponendo oroscopi e pasticche, attacca bottone con la Vukotic, infermiera acidula e solo in apparenza cinica, che si rivela più matura di tutti loro messi insieme.
La matrigna di Lorenzo/Argentero giunge al funerale come se fosse una visita di cortesia.
Il marito, padre di Argentero, è di una serietà troppo composta per sembrare vero dolore per la morte di un figlio.
Accorsi è da dimenticare: interpreta il marito etero che tradisce la moglie e, non scoperto da lei glielo dice lui, restandoci male perchè la Buy la prende piuttosto male.
Non contento del misfatto, subito dopo la morte del piacione gay, chiede consiglio al disperato neovedovo Favino su come fare a tenersi la moglie senza rinunciare a scoparsi l'amante...
Insomma, una delusione, poteva andar bene per una fiction TV da due serate su Rai1, altro che evento cinematografico !!!
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mary
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lunedì 5 marzo 2007
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bellissimo
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finalmente si recita sul serio! Non serve spendere miliardi per fare un buon film.
Attori bravissimi
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(di maurizio)
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diomede917
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lunedì 5 marzo 2007
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la famiglia secondo ferzan
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
Il film funziona soprattutto per i primi tre quarti arrancando nel finale che girando intorno a se stesso chiara dimostrazione della difficoltà di Ozpetek di dare una degna conclusione al film.
Poteva essere un film da 8 e invece è da 7
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diomede917
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lunedì 5 marzo 2007
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la famiglia secondo ferzan
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
Il film funziona soprattutto per i primi tre quarti arrancando nel finale che girando intorno a se stesso chiara dimostrazione della difficoltà di Ozpetek di dare una degna conclusione al film.
Poteva essere un film da 8 e invece è da 7
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veruska'81
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lunedì 5 marzo 2007
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non male,ma niente di che...in altre parole:medio
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Il mio giudizio su questo film è "medio", nè brutto, nè bello, nè commovente, nè emozionante...Direi un po' "asettico", anche se il tema trattato avrebbe dovuto colpire o turbare un po' di più. Sicuramente un buon 60% della riuscita del film è dovuto al cast, ben assortito. Margherita Buy sempre bravissima, Serra Yilmaz, la "mascotte" di ozpetek, UN MITO, UNA GRANDE, Ennio Fantastichini fantastico (il cognome è tutto un programma!). Ambra una rivelazione. Brava anche Lunetta Savino nella parte della ex-parrucchiera, ora ricca mantenuta, un po' svampita. Interessante la scena in cui tutti gli amici, insieme, si addentrano in quel labirinto che li porterà nella camera mortuaria sulle note della canzone spagnola (che Ambra aveva prima ballato insieme a Luca Argentero) e suggestiva la scena in cui Favino (molto bravo anche lui) medita il suicidio.
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Il mio giudizio su questo film è "medio", nè brutto, nè bello, nè commovente, nè emozionante...Direi un po' "asettico", anche se il tema trattato avrebbe dovuto colpire o turbare un po' di più. Sicuramente un buon 60% della riuscita del film è dovuto al cast, ben assortito. Margherita Buy sempre bravissima, Serra Yilmaz, la "mascotte" di ozpetek, UN MITO, UNA GRANDE, Ennio Fantastichini fantastico (il cognome è tutto un programma!). Ambra una rivelazione. Brava anche Lunetta Savino nella parte della ex-parrucchiera, ora ricca mantenuta, un po' svampita. Interessante la scena in cui tutti gli amici, insieme, si addentrano in quel labirinto che li porterà nella camera mortuaria sulle note della canzone spagnola (che Ambra aveva prima ballato insieme a Luca Argentero) e suggestiva la scena in cui Favino (molto bravo anche lui) medita il suicidio. Simpatico il colloquio tra Ambra e l'infermiera Milena VuKotich all'ospedale.
Dopo aver visto "Le fate ignoranti" e "La finestra di fronte" (splendidi films), mi aspettavo, però, un po' di più da Ferzan.
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[+] sicuramente un buon 60% della riuscita del film...
(di alessandro)
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micolc
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lunedì 5 marzo 2007
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ritratto borghese di un gruppo di fate
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ciao, il film mi è piaciuto molto, mi è piaciuta anche ambra, la colonna sonora...
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roberto57
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lunedì 5 marzo 2007
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lento e sconclusionato
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Mah, che devo dire sono rimasto molto deluso da questa accozzaglia di personaggi non delineati, senza senso che non si capisce bene che cosa vogliano o cosa vogliano fare soprattutto, personaggi come quello che porta il dolce di cui mi sfugge il nome che non si capisce proprio che cosa ci incastra nel groviglio. Patetico, sempre le solite cose e anche la Buy che e' secondo me molto brava finisce nel solito tritio della moglie tradita ecc ecc ecc e che noia totale dopo la morte del ragazzo...inoltre il film ha mancato nella cosa che piu' dovrebbe avere e quindi conferire allo spettatore: non mi ha emozionato affatto, film da dimenticare.
[+] di chi è la colpa
(di benedetto)
[ - ] di chi è la colpa
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francesco
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lunedì 5 marzo 2007
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saturno contro
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Dopo il deludente "Cuore sacro", Ozpetek torna a dirigere un buon film. I dialoghi sono molto ben fatti, e tutti gli attori risultano all'altezza (persino i "televisivi" Angiolini e Argentero). Buona anche la caratterizzazione della coppia gay, al contrario di quanto avvenuto in "Manuale d'amore 2". Il film racconta una storia amara ma non disdegna momenti esilaranti come il dialogo tra Fantastichini e la Savino (la battuta: "Sono un frocio all'antica", è destinata a un sicuro successo) e i siparietti tra i figli della coppia Buy-Accorsi, in cui la sorellina è davvero perfida!.
Rimangono alcune perplessità sul modo di affrontare il tema del tradimento.
A parte questo, il film risulta sostanzialmente ben fatto ma non all'altezza de "Le fate ignoranti" e "La finestra di fronte".
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Dopo il deludente "Cuore sacro", Ozpetek torna a dirigere un buon film. I dialoghi sono molto ben fatti, e tutti gli attori risultano all'altezza (persino i "televisivi" Angiolini e Argentero). Buona anche la caratterizzazione della coppia gay, al contrario di quanto avvenuto in "Manuale d'amore 2". Il film racconta una storia amara ma non disdegna momenti esilaranti come il dialogo tra Fantastichini e la Savino (la battuta: "Sono un frocio all'antica", è destinata a un sicuro successo) e i siparietti tra i figli della coppia Buy-Accorsi, in cui la sorellina è davvero perfida!.
Rimangono alcune perplessità sul modo di affrontare il tema del tradimento.
A parte questo, il film risulta sostanzialmente ben fatto ma non all'altezza de "Le fate ignoranti" e "La finestra di fronte".
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max
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lunedì 5 marzo 2007
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risultato a metà.
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Un film bello ma non bellissimo. Privo del pathos de "La finestra di fronte", tantomeno di "Cuore sacro". Un'operazione riuscita a metà, ecco la sensazione che mi ha dato quest'ultima opera del regista turco. I temi trattati ed i personaggi messi in scena, sono talmente rilevanti che la sceeggiatura doveva sostenerli in modo più convincente, più robusto. Per far questo però, sarebbe stato necessario scegliere 3, massimo 4 protagonisti su cui lavorare sodo. Invece si è scelta la strada "parata di stelle" (capisco anche l'esigenza - botteghino, per l'amor del cielo), finendo per penalizzare, ad esempio, attrici importanti come Isabella Ferrari e Margherita Buy i cui personaggi sono privi di una personalità specifica, restando solo abbozzati (sopratutto la Ferrari).
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Un film bello ma non bellissimo. Privo del pathos de "La finestra di fronte", tantomeno di "Cuore sacro". Un'operazione riuscita a metà, ecco la sensazione che mi ha dato quest'ultima opera del regista turco. I temi trattati ed i personaggi messi in scena, sono talmente rilevanti che la sceeggiatura doveva sostenerli in modo più convincente, più robusto. Per far questo però, sarebbe stato necessario scegliere 3, massimo 4 protagonisti su cui lavorare sodo. Invece si è scelta la strada "parata di stelle" (capisco anche l'esigenza - botteghino, per l'amor del cielo), finendo per penalizzare, ad esempio, attrici importanti come Isabella Ferrari e Margherita Buy i cui personaggi sono privi di una personalità specifica, restando solo abbozzati (sopratutto la Ferrari). L'insieme dei personaggi per la verità è bozzettistico. Lo stesso personaggio di Fantastichini (bravo), resta tracciato a emtà. Il rapporto poi fra Davide (bravo come sempre, Pierfrancesco Favino), compagno di Lorenzo, ed il padre di quest'ultimo (Luigi Diberti) poteva essere coltivato e sviluppato di più (vedi tema accettazione figlio gay - preconcetti sociali). Convincente Lunetta Svaino, nel cameo che gli è stato affidato da Ozpetek. Comunque i più bravi (anche perchè la sceneggiatura li sostiene,...) sono Luca Argentero (vero protagonista del film, anche e sopratutto quando è costretto a lasciare la scena) e Ambra Angiolini (convicente e dolente al punto giusto). Accorsi, invece, non mi è piaciuto: ha sempre la stessa faccia. Il film nella prima parte (fino all'emorrogia che colpisce Lorenzo, il personaggio interpretato da Argentero) è convincente ma nella seconda parte mostra la corda e una certa difficoltà ad arrivare alla fine. Insomma. nonostante le attese e la convinzione che l'opera non demeriti, c'è solo da dire una cosa: peccato.
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lizard
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lunedì 5 marzo 2007
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la solidarietà ed il senso della morte
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Il senso che emerge dal film è che la solidarietà che nasce dall'amicizia è l'unica maniera che abbiamo per illuderci di sconfiggere il tempo e la nostra finitezza. E' una solidarietà difficile, a volte fittizia, continuamente minacciata dall'interno e dall'esterno, ma è l'unico modo che abbiamo per accantonare il pensiero della morte. Morte continuamente evocata eppure tenacemente allontanata dai protagonisti(e non casuale, ovviamente, è la scelta di regia di non mostrare mai il corpo malato di Lorenzo).
Ozpetek segue i suoi personaggi con evidente partecipazione, ed anche i momenti a più alta intensità emotiva non appaiono mai sospettabili di ruffianeria.
Eppure, in questa sceneggiatura perfettamente calibrata tra toni di commedia e discese drammatiche, affidata a protagonisti tutti in ottima vena, viene un po' a smarrirsi quel senso di obliquità che aveva fatto spiccare il cinema di Ozpetek, tanto nel bene(Le fate ignoranti, La finestra di fronte) che nel male(Cuore Sacro).
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Il senso che emerge dal film è che la solidarietà che nasce dall'amicizia è l'unica maniera che abbiamo per illuderci di sconfiggere il tempo e la nostra finitezza. E' una solidarietà difficile, a volte fittizia, continuamente minacciata dall'interno e dall'esterno, ma è l'unico modo che abbiamo per accantonare il pensiero della morte. Morte continuamente evocata eppure tenacemente allontanata dai protagonisti(e non casuale, ovviamente, è la scelta di regia di non mostrare mai il corpo malato di Lorenzo).
Ozpetek segue i suoi personaggi con evidente partecipazione, ed anche i momenti a più alta intensità emotiva non appaiono mai sospettabili di ruffianeria.
Eppure, in questa sceneggiatura perfettamente calibrata tra toni di commedia e discese drammatiche, affidata a protagonisti tutti in ottima vena, viene un po' a smarrirsi quel senso di obliquità che aveva fatto spiccare il cinema di Ozpetek, tanto nel bene(Le fate ignoranti, La finestra di fronte) che nel male(Cuore Sacro).
E si corre il rischio di scambiare una pellicola dalle evidenti ambizioni con una "media" commedia borghese, adattata all'evoluzione dei costumi.
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