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Un film intenso, elegante e fortemente sensuale in cui la regista si dimostra eccezionale nel cogliere ogni sfumatura. Drammatico, Francia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'infermiera di Mumbai Prabha si immerge nel lavoro per sopprimere ricordi dolorosi, finché un regalo non riapre le ferite del suo passato. Espandi ▽
All We Imagine As Light, opera seconda della regista indiana 38enne Payal Kapadia, coprodotta da Roberto Minervini, è una storia che ha il sapore dei romanzi di Jane Austen. Racconta con immensa tenerezza la storia di due donne (anzi tre, perché c’è anche un’infermiera più anziana, Parvati, sfrattata dalla casa in cui ha vissuto per 22 anni) i cui desideri e aspirazioni si scontrano con un assetto sociale che le relega in un angolo e preclude loro soddisfazioni e sentimenti. Un film intenso, elegante e fortemente sensuale senza essere esplicitamente sessuale (ma l’unica scena di sesso del film è una delle più realistiche e commoventi viste nel cinema recente). Kapadia si dimostra una regista eccezionale, capace di cogliere ogni sfumatura dell’universo narrato, ogni luce, ogni sguardo, ogni dettaglio, ogni piccolo spostamento dell’anima. Le corrispondono in bravura le due attrici protagoniste, Divya Prabha nei panni di Anu e soprattutto Kani Kusruti, la cui intensità recitativa fa di Prabha un magnete irresistibile, e un grido soffocato che è impossibile non ascoltare. Recensione ❯
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Un ragazzo raggiunge un gruppo di uomini e insieme aspettano che si faccia vivo un mistico nemico. Espandi ▽
Luka, un giovane soldato assetato di battaglia, si annida in un fortino isolato dove gli uomini aspettano invano da secoli che un mistico nemico colpisca. Un adattamento contemporaneo del romanzo cult di Dino Buzzati "Il deserto dei tartari". Recensione ❯
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Le illusioni ottiche di Escher per sondare la psiche umana e un modo nuovo di percepire il mondo. Documentario, Paesi Bassi2018. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un viaggio nell'onirico mondo dell'artista grafico Maurits Cornelis Escher. Espandi ▽
Come si possono ricreare le forme ripetute delle cose che si susseguono lontano nel paesaggio? Come si fa a catturare quelle geometrie, quelle ombre e quei dettagli che l'occhio percepisce in maniera così perfettamente assemblata nello spazio? Escher ci riesce componendo, con un rigore matematico e uno stile ossessivo fatto dalla ripetizione dei soggetti, le forme che l'illustratore coglie intorno a lui, che appaiono via via infinite. "Non sono un artista. Sono un matematico", risponde Mauritz Cornelis Escher a Graham Nas, cantautore e fotografo inglese che scopre l'illustratore olandese grazie a un prezioso libro alla fine degli anni Sessanta, e lo contatta al telefono. Recensione ❯
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Jazz e decolonizzazione s'intrecciano e riscrivono un episodio della Guerra Fredda. Espandi ▽
1960: sedici Paesi africani vengono ammessi alle Nazioni Unite, scatenando un terremoto politico. Per mantenere il controllo sulle ricchezze dell'ex Congo belga, Re Baldovino trova un alleato nell'amministrazione Eisenhower, che teme di perdere l'accesso alle forniture di uranio, vitale per la produzione di bombe atomiche. In veste di ambasciatore, il jazzista Louis Armstrong si trasforma inconsapevolmente nel paravento per il primo colpo di Stato post-coloniale in Africa, mentre altri artisti come Nina Simone, Duke Ellington e Dizzy Gillespie si trovano di fronte a un gravoso dilemma: come rappresentare un paese in cui vige ancora la segregazione razziale? La guerra fredda raggiunge l'apice quando il leader sovietico Nikita Kruscev denuncia all'Assemblea Generale la complicità delle Nazioni Unite nella destituzione di Lumumba. Un magistrale racconto a più voci e a ritmo sincopato su come è stata minata l'autodeterminazione africana negli anni '60. Recensione ❯
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Un'opera monumentale dalle immagini lucide e calibrate che fotografano il cuore e la memoria di una città. Documentario, Gran Bretagna, Paesi Bassi2023. Durata 262 Minuti.
La storia passata e presente di Amsterdam, tra il racconto dell'occupazione nazista durante la guerra e gli eventi degli ultimi anni. Espandi ▽
McQueen ritrova la vena da videoartista e costruisce un monumentale progetto di oltre quattro ore che porta nel cuore di una città e indaga la sua memoria. Rinunciando alla finzione e scegliendo il documentario, McQueen usa un approccio soprattutto visivo e cerca nell’incontro o nello scontro distanza fra immagini e parola i segni dell’Amsterdam di ieri in quella di oggi. Le immagini di McQueen, quasi sempre totali fissi, a volte campi lunghi o complessi movimenti di macchina (camera car notturni, evoluzioni della camera che ruota di 360°), danno vita a un racconto monocorde che cerca di restituire la stratificazione storica e geografica di Amsterdam. Le sue immagini, così lucide e così calibrate nelle luci e nei colori, acquisiscono valore proprio in virtù della loro fissità e ripetizione; diventano luoghi capaci di far dialogare micro e macrocosmo, luoghi abitati e, per lo spettatore, da abitare, in cui il volto e il cuore di Amsterdam – forse proprio perché distanti e invisibili – sono il volto e il cuore di ogni posto nel mondo. Recensione ❯
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Un'idea rivoluzionaria: chi lavora nelle piantagioni congolesi può trarre vantaggio dall'arte. Un'intrigante storia di riscoperta di un'eredità culturale. Espandi ▽
Veder sorgere una galleria White Cube nel mezzo di una piantagione di olio di palma può avere un effetto straniante, se si pensa a come il sistema della monocultura ha impoverito per anni terre e persone. La costruzione di un museo in quella che era una piantagione dell'Unilever a Lusanga, in Congo, è parte di un progetto non convenzionale per connettere la resistenza dei lavoratori dei campi con il mondo dell'arte. I lavoratori realizzano sculture riprodotte in cioccolato. La loro prima mostra a New York è stata acclamata dalla stampa specializzata. I profitti provenienti dalle sculture sono utilizzati per riscattare la terra che è stata loro confiscata e trasformarla in un giardino ecologico. Recensione ❯
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Una donna torna al suo paese d'origine nel Sud Italia per spargere le ceneri della madre ma non sa quello che le aspetta. Espandi ▽
Un'esplosione in una grotta nei pressi di un tranquillo villaggio del sud Italia. Un ispettore di polizia trova il corpo di un eremita arruffato, che una volta era a capo di una potente mafia locale. L'indagine porta rapidamente ad una giovane donna canadese che recentemente ha soggiornato nel villaggio per spargere le ceneri della sua defunta madre italiana. Quando viene interrogata, l'ispettore scopre che al suo arrivo gli abitanti del villaggio locale la accolsero come la figlia perduta da tempo di un padre leggendario: un contadino olandese testardo che una volta ha guidato la sua bicicletta dal Sud dell'Olanda per coltivare i tulipani nel caldo soffocante della Puglia. Recensione ❯
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Un horror fin troppo reale che ci mostra come il male possa strisciare fuori dalle crepe della società. Horror, Thriller - Danimarca, Paesi Bassi2022. Durata 97 Minuti.
Una famiglia danese fa visita a una famiglia olandese incontrata in vacanza. Quello che doveva essere un weekend idilliaco inizia lentamente a disfarsi mentre i danesi cercano di rimanere educati di fronte alla spiacevolezza. Espandi ▽
Due famiglie, una danese e una olandese, fanno amicizia durante una vacanza in Toscana. Quando si incontreranno di nuovo la convivenza metterà a dura prova i primi che lentamente scopriranno delle spiacevoli verità sui coniugi olandesi, che non sono chi dicono di essere. Cosa succede quando una bestia si confronta con un uomo “animale sociale”? E a cosa serve il codice etico comportamentale borghese laddove la società finisce? E quanto invece il nostro stile di vita occidentale contemporaneo ci rammollisce e ci penalizza rispetto a una bestia? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che Christian Tafdrup ci spinge a porci nel visionare questo film, impostando la narrazione sulla base di un complesso gioco di coppie, talvolta sinonimiche, talvolta antinomiche, e concentrandosi sul rapporto tra i due uomini, unici due personaggi di cui ci viene mostrata la psicologia. Recensione ❯
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Una donna vuole ottenere giustizia per gli abusi subiti dal padre. Espandi ▽
Quando Khatera, una donna afgana di 23 anni, si oppone alla volontà della sua famiglia e alle tradizioni del suo paese per cercare giustizia per gli anni di abusi sessuali subiti dal padre, mette in luce i difetti del sistema giudiziario afghano e la situazione delle donne che raramente protegge.
Documentario sulla battaglia ostinata di una donna nel far sentire la sua voce, che dimostra il potere dell'azione sulla paura, realizzato da una giovane regista afgana. Recensione ❯
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Liina, lavoratrice di una fattoria, vive un amore condannato con il giovane Hans, la cui lunga attesa la trasformerà in lupo mannaro. Espandi ▽
Nel diciannovesimo secolo, in un villaggio estone popolato di creature soprannaturali, una giovane contadina si innamora di un ragazzo, che però sogna la figlia di un nobile. Entrambi cercano di usare poteri mitici per conquistare l'oggetto del loro amore. Recensione ❯
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Quando nel 1990, in una spoglia stanza di Parigi, Michel Houellebecq cominciò a scrivere il suo famoso saggio Rester vivant, era sull'orlo del baratro. Se non vi cadde, fu grazie alla letteratura. Oggi Iggy Pop rilegge intensamente le sue parole e dialoga con lo scrittore, interrogando anche, con le parole del testo, lo spettatore. La riflessione è incentrata sul confine sottile tra individualità, eccentricità e follia, sugli spazi sempre più stretti in cui ci dimeniamo alla ricerca di un equilibrio impossibile, sul ruolo dell'artista nella società, sulla possibilità per le parole di salvarci, ancora e sempre, la vita. Con un messaggio di speranza al di là di ogni cinismo: bisogna andare avanti, a ogni costo, tirare fuori la propria poesia anche se uscendo lacera l'anima: "Non abbiate paura, il peggio è passato". Recensione ❯
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Un banchiere comincia a lavorare per il cartello cinese a Amsterdam. Espandi ▽
Robert Atkinson, un banchiere londinese in bancarotta, si trova davanti a un'imperdibile occasione. Per trarne vantaggio, inconsapevolmente inizia a collaborare con il cartello cinese per trasportare una valigetta ad Amsterdam. Ma non tutto è come sembra in una città velata da oscuri segreti e Robert si trova presto a dover temere per la sua vita. Recensione ❯
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Girato nell'arco di 4 anni, questo documentario segue un team di esperti in giro per il mondo alla scoperta dei piu' noti quadri dell'artista fiammingo Jheronimus Bosch, con l'aiuto di lenti ad alta risoluzione, tecnologia x-ray e raggi infrarossi. Espandi ▽
Nel 2016, il Museo Noordbrabants nella città olandese di Den Bosch ha tenuto una mostra speciale dedicata al lavoro di Hieronymus Bosch, morto 500 anni fa. Questo artista tardo-medievale ha vissuto tutta la sua vita nella città, provocando clamore con i suoi dipinti fantastici e assolutamente unici, in cui l'inferno e il diavolo hanno sempre avuto un ruolo di primo piano. In preparazione per la mostra, un gruppo di storici dell'arte olandese s'impegna a svelare i segreti della sua arte. Usano telecamere a infrarossi speciali per esaminare i disegni sotto la vernice, nella speranza di scoprire di più sulle intenzioni dell'artista. Cercano anche di stabilire quale dei dipinti può essere attribuito con certezza a Bosch, e quale invece ai suoi allievi o seguaci. Recensione ❯
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Quando il sistema di protezione all'ONU inizia a deteriorarsi, Aida si trova a dover salvare ancora una volta la propria famiglia. Espandi ▽
Aida è un'insegnante di inglese di mezza età che vive con suo marito e i due figli in una base ONU da quando l'esercito serbo ha occupato Srebrenica. Lavora alle Nazioni Unite come traduttrice e crede di essere al sicuro. Tuttavia, quel sistema di protezione inizia pian piano a sgretolarsi e Aida si trova a dover salvare ancora una volta la sua famiglia. Recensione ❯
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Un ritratto dalla fantasia brutale e virtuosa. Che suscita emozioni violente, fa paura, rivolta ed esalta. Drammatico, Germania, Italia, Paesi Bassi2022. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fatih Akin scrive e dirige con tutta l'energia del giovane rapper, mescola generi, stili e suggestioni, attraversa due continenti, colora, smorza, rallenta, accelera. Espandi ▽
Il primo ricordo di Giwar Hajabi è quello di una prigione. In cella ci tornerà più volte e a ogni età. Tra una dose di cocaina e un pugno sferrato, Giwar coltiva il sogno di fare la sua musica. Il padre, celebre compositore curdo, gli ha insegnato a suonare il pianoforte, la madre, combattente resiliente, gli ha pagato per anni le lezioni private. Giwar sogna l'oro del Reno e trova la redenzione nelle rime musicali.
Fatih Akin dirige un film che suscita emozioni violente, provoca scariche di adrenalina, fa paura, rivolta ed esalta. Questa fantasia brutale e virtuosa si appoggia su una costante attenzione alla realtà e ai suoi dettagli: dal décor al vocabolario, dalle posture ai costumi, dai suoni ai nomi dei personaggi.
A fare la singolarità di Rheingold è l'audacia della storia, la tensione permanente, il rigore febbrile della messa in scena e un cast di attori portati all'incandescenza. Fatih Akin conferma ancora una volta che il ritratto, in senso fotografico, è il cuore del suo lavoro. Recensione ❯
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