TROVASTREAMING Tutti i film disponibili del 2020 prodotti in Italia
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La notte del 12 novembre 2019 Venezia è stata colpita da una serie di inondazioni che hanno sommerso la città per una settimana. Partendo dalle immagini della sua casa e del suo studio allagati il regista racconta in prima persona cosa vuol dire convivere con l'acqua alta e come la sua città affronta la catastrofe. Ne scaturisce una riflessione sul vivere nella prima linea del cambiamento climatico che minaccia di far scomparire il nostro mondo. Recensione ❯
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Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. Espandi ▽
La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri… Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili. Recensione ❯
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Sorretto dall'ottima prova dei due protagonisti, un film evocativo che sa toccare le corde della nostalgia. Drammatico, Slovenia, Italia2020. Durata 85 Minuti.
Una storia d'amore romantica e delicata tra Bruno, anziano e affetto da Alzheimer e Duša, ospite della
stessa casa di riposo. Espandi ▽
Le giornate di Bruno, un uomo anziano malato di Alzheimer che vive in una casa di riposo, si somigliano. Ogni tanto riesce a uscire dalla struttura perché vuole tornare a casa dalla moglie, che in realtà è morta tre anni prima, e dal suo vecchio cane che non c'è più da tempo. Riceve ogni tanto le visite della figlia e partecipa senza troppa voglia alle attività ricreative del gruppo, come quella di ritagliare foto. Un giorno vede dalla finestra Duša, anche lei ospite dell'istituto affetta da Alzheimer, mentre si sta facendo bagnare dagli irrigatori che innaffiano il giardino. Si incontrano a colazione, trascorrono del tempo insieme, flirtano come se si conoscessero per la prima volta oppure si ignorano del tutto. La presenza della donna riesce momentaneamente a frenare il desiderio di fuga di Bruno e a renderlo meno cupo. Ma poi, ogni volta che si sente solo, ripensa continuamente al suo passato.
Mandic sa toccare le corde della nostalgia del passato soprattutto attraverso il brano "Non ho l'età" (il collegamento con il titolo del film), che accomuna i due protagonisti.
Sanremo è un film evocativo che non esibisce la malattia ma ne mostra soltanto i segnali intermittenti e dove i rumori ricorrenti (il vento, le onde del mare, il temporale) diventano una silenziosa colonna sonora. Forse la distanza voluta dai due personaggi porta talvolta il film a rifugiarsi nella ricerca della 'bella immagine' ai limiti dell'autocompiacimento. Recensione ❯
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Giovanni e Michele sono alla ricerca del terzo coinquilino per il proprio appartamento da studenti. Tra esami rimandati, discussioni ambiziose incurabili malinconie e troppi caffé, i protagonisti incedono verso un futuro incerto, Espandi ▽
Giovanni è uno studente di medicina che rimanda spesso gli esami da dare e preferisce occuparsi della messa in scena amatoriale del proprio spettacolo teatrale "Lavanderia da Sigmund" dove sono protagonisti i più importanti filosofi della storia. Ride poco, è spesso malinconico e si è da poco lasciato con la sua ragazza. Convive con Michele, che sta sempre con una ragazza diversa ed è alla ricerca di un terzo inquilino. Un giorno si presenta al loro appartamento Asia, una studentessa che si sta per laureare in economia che riesce ad entrare gradualmente in confidenza con Michele.
Quel che conta è il pensiero è un omaggio insistito a Nanni Moretti ma venuto male. Non c'è l'alba di Ecce bombo ma sono riprodotte le giornate che si consumano stancamente, i volti spenti e i tentativi di un'autoironia che cercano la carica di Io sono un autarchico ma poi mancano il bersaglio. In una scena Giovanni dice a una studentessa: "Ti prego, non piangere" proprio come Don Giulio alla madre in La messa è finita.
Poi, nel momento in cui il protagonista getta una radio nel cestino, c'è un'imitazione così forzata di Michele Apicella che rischia il plagio. A Zambianchi non manca la ricerca di uno sguardo personale e critico sulla realtà generazionale che lo circonda. Il suo film però non ha mai avuto la forza di camminare con le gambe sue. Recensione ❯
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Buon dramma israeliano che va dritto al cuore di una storia essenziale e straziante. Drammatico, Israele, Italia2020. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un road movie israeliano firmato dal creatore di In Treatment, Nir Bergman. Espandi ▽
Uri è un ragazzo israeliano affetto da autismo. Vive con il padre Aharon, che si prende cura di lui e di ogni suo bisogno con dedizione totale, al punto da aver messo da parte la carriera per stare a fianco del figlio. La madre di Uri, Tamara, vive lontano e non ha lo stesso rapporto con il ragazzo, ma insiste perché Uri si trasferisca in un istituto specializzato per farlo stare a contatto con persone della sua età. Padre e figlio però hanno una relazione troppo stretta, e Aharon fa di tutto per impedire che Uri gli venga portato via.
Pur senza brillare dal punto di vista dell'inventiva e del rigore formale, tra le mani di Bergman il materiale viene trattato con delicatezza e con la capacità di mettere da parte tutto ciò che non è necessario, andando dritto al cuore di una storia essenziale e straziante.
Il rapporto tra Uri e Aharon è denso e sempre tangibile, con particolare attenzione ai gesti quotidiani: lo dimostrano le scene che ritraggono i due in bicicletta, o nudi davanti allo specchio mentre si radono cantando "Gloria" di Umberto Tozzi. Recensione ❯
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Un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono ma che continuano a non capirsi. Drammatico, Germania, Ungheria, Italia2020. Durata 169 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un capitano di mare fa una scommessa in un caffè con un amico che sposerà la prima donna che entra. Espandi ▽
Storia di mia moglie è un film smaccatamente sentimentale, ma è anche un trattato sui rapporti fra uomini e donne che si attraggono irresistibilmente ma continuano a non capirsi, nonché sulla tendenza di certe persone a rifiutare l'aspetto fragile e volubile dell’esistenza. La messinscena è sontuosa, magnificamente fotografata da Marcell Rév e abbigliata dai bellissimi costumi di Andrea Flesch, e i due protagonisti, l'attore olandese Gijs Naber e soprattutto l'attrice francese Léa Seydoux, sono fisicamente ed emotivamente perfetti nei ruoli di Jakob e Lizzy. Il paragone inevitabile è con Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e soprattutto con il "Doppio Sogno" di Arthur Schnitzler, il romanzo breve del 1925 cui era ispirato. La regia di Enyedi è fluida come il mare che il capitano attraversa, come l'acqua sotto i ponti di Parigi e di Amburgo e come il nostro destino inconoscibile. A porte chiuse però tutto si raggela, diventa immobile e claustrofobico, la compostezza formale prende il sopravvento interrotta solo dal movimento sensuale del corpo di Lizzy, che si sottrae alle costrizioni intorno a lei. Recensione ❯
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Lo smarrimento del sistema Scuola nei percorsi di vita di un ex docente e dei suoi alunni. Documentario, Italia, Svizzera2020. Durata 76 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
15 anni dopo aver realizzato un video diario insieme ai ragazzi della 1E, un vecchio professore, ormai in pensione, va alla ricerca dei suoi ex studenti. Quello che scoprirà su di loro diventa un emozionante racconto. Espandi ▽
L'acqua, l'insegna la sete - Storia di classe è il percorso di un docente ora in pensione e dei suoi ex alunni, ma anche lo smarrimento di un'istituzione scolastica, e di un Paese, che si vedono sfuggire di mano molte vite giovani. Jalongo segue il loro percorso accostando le riprese degli anni 2004-2007 a quelle del presente, leggendo insieme al loro professore i temi in classe con cui i ragazzi confessavano paure e fragilità, alcuni già bocciati e destinati ad ulteriori bocciature, alcuni abbandonati da genitori che non hanno saputo prendersene cura. Il suo non è mai compiacimento della desolazione, o ritratto sociologico da intellettuale. È un'aderenza narrativa ed empatica nei confronti di un gruppetto di esseri umani che hanno provato e ancora provano a trovare il proprio posto nel mondo, e a quel Professor Lopez che non molla mai, che tiene da parte i temi dei suoi ex alunni, che allunga la mano a toccare una spalla nei momenti di sconforto: il docente che ogni alunno (e ogni genitore) vorrebbe accanto. Recensione ❯
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Una scalatrice iraniana sfida i pregiudizi del suo paese. Espandi ▽
Nasim Eshqi, iraniana, e Francesca Borghetti, italiana, si scrivono via chat dall'Iran all'Italia. Si sono messe in contatto dopo che Francesca ha letto di lei come l'unica donna capace di aprirsi delle vie sulle montagne dell'Iran. Francesca vorrebbe raccontare la storia di Nasim al mondo e per farlo si pone delle questioni di rappresentazione: può ritrarla senza velo? La risposta di Nasim è chiara: fuori dal suo Paese islamico, l'Iran, sì. E allora la regista attinge al suo repertorio di foto private, dalle quali si evince un percorso di evoluzione impervio e anticonformista. Nata nel 1982, a nove anni secondo la legge islamica ha dovuto mettersi il velo e coprire pelle e capelli. Quello è stato il discrimine, per lei e sua sorella, rispetto alla vita dei due fratelli maschi, che prima non avvertivano differenze con le sorelle. Recensione ❯
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Il documentario prodotto da Luca Guadagnino sui cacciatori di tartufi italiani che ha incantato la critica americana. Espandi ▽
Il documentario segue un gruppo di uomini in Piemonte, che va dai settanta agli ottant'anni, alla ricerca dell'introvabile tartufo d'Alba. Sono guidati da una cultura segreta tramandata da generazioni e dal naso dei loro amati cani sapientemente addestrati. Il documentario esplora delicatamente gli effetti devastanti del cambiamento climatico e della deforestazione su una tradizione secolare attraverso una narrazione visivamente sbalorditiva che celebra la vita ed esalta lo spirito umano. Recensione ❯
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Un'emozionante mappa dei territori colpiti dai terremoti, un viaggio che copre tutta l'Italia. Espandi ▽
Un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Alessandro Preziosi, che cura regia e da` voce e presenza d'attore al film, e` stato giovanissimo testimone del sisma in Irpinia, nel 1980. Il suo viaggio ci porta nel Beli`ce, colpito nel 1968, e in Friuli, ad Assisi, l'Aquila, Amatrice. Con eccezionali documenti d'archivio e importanti testimonianze, il film disegna una mappa sorprendente di qualcosa che ci tocca da sempre, nel profondo. Recensione ❯
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Un tema importante affrontato con sincerità e coraggio ma dalla regia banalmente televisiva. Drammatico, Italia2020. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sul desiderio che muove i passi da una storia di mancanza. Espandi ▽
Fino ad essere felici è il lungometraggio di esordio di Paolo Cipolletta e mette al centro il tema della felicità personale contrapposta agli impegni famigliari ma ancor più interessante è una tematica sotterranea che riguarda tutti i personaggi in scena, uomini e donne, ed è quello della femminilità: una femminilità negata, umiliata, percossa, rivendicata, presa a prestito, interpretata su un palcoscenico con una vistosa parrucca, ma anche sublimata lavorando all’uncinetto. È evidente che il tema sta a cuore al regista e sceneggiatore (insieme a Silvia Franco), ed è affrontato con sincerità e coraggio. Quello che manca è la cinematografia: la regia conserva gli stilemi televisivi, la musica appartiene più alla sceneggiata teatrale che al cinema, e non bastano le riprese effettuate con il drone o i panorami della città di Napoli per far uscire la storia dalla dimensione in cui sembra essere suo malgrado confinata. Recensione ❯
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L'avventurosa ascesa di Salvatore Ferragamo, dalla provincia di Avellino all'incontro con Hollywood. Documentario, Italia2020. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto del celebre stilista che dall'Italia arrivò a Hollywood. Espandi ▽
L'appassionante storia umana, artistica e imprenditoriale di Salvatore Ferragamo, dall'infanzia a Bonito, dove ha realizzato le sue prime scarpe, al viaggio in America in cerca di fortuna, dalle esperienze a Hollywood al ritorno in Italia, dal rischio del fallimento alla rinascita nel suo laboratorio di Firenze fino alla definitiva consacrazione. Carattere, istinto, genio, curiosità e straordinaria intuizione: Salvatore - Shoemaker of Dreams mostra il mistero e il fascino di una figura complessa, un'icona della moda italiana e mondiale che non ha mai perso di vista l'importanza dei legami famigliari. Il docufilm, con la voce narrante di Michael Stuhlbarg, si avvale di immagini inedite e testimonianze che vedono protagonisti, accanto ai membri della famiglia Ferragamo, il regista Martin Scorsese, la costumista Deborah Nadoolman Landis, e numerosi studiosi, docenti, stilisti, giornalisti, critici di moda e cinematografici. Recensione ❯
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Il ritratto di uno dei più celebri intellettuali italiani contemporanei. Espandi ▽
Intellettuale allergico alle celebrazioni, figurarsi alla propria, Goffredo Fofi ha attraversato e attraversa la cultura italiana con un’ininterrotta attività di docente, organizzatore, saggista, critico, fondatore di riviste e aggregatore di talenti. Si presta però volentieri a questa chiacchierata aperta e intima con Felice Pesoli, documentarista e autore televisivo, in ottanta minuti che sembrano costituire solo una parte di una più estesa conversazione. Un tentativo di condensare una vita affollata di curiosità, capacità, occasioni e di un’ostinazione a non accontentarsi del dato, del reale, ma a metterlo in discussione, partecipare, produrre conflitto. Come compendia lo stesso Fofi: “resistere, studiare, fare rete. E rompere i coglioni”. “L’uomo dalle suole di vento” è la definizione che Paul Verlaine diede di Arthur Rimbaud. Evoca gioventù, libertà, levità e vitalità bruciante, quindi si attaglia perfettamente al protagonista e oggetto d’indagine, nato a Gubbio nel 1937 in una famiglia di contadini. Recensione ❯
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Una commedia sulla terza età non rassegnata e pronta a combattere per una nuova opportunità. Drammatico, Italia2020. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Alcuni ospiti di una casa di riposo si imbarcano in un'avventura dal Lazio in Puglia per sentirsi liberi e vivi nonostante l'età avanzata. Espandi ▽
Erica è una ex cantante molto amica di Mirna, che dopo decenni ha ricevuto notizie dal suo grande amore Dragomir, e intende ritrovarlo. Antonio è un vedovo inconsolabile con un figlio avido che cerca di vendergli la casa in cui è vissuto per decenni con la moglie. Rocco e Luchino sono fratelli, il primo un cialtrone che ha sperperato gli averi di famiglia al gioco, il secondo un uomo che cerca di cambiare letteralmente faccia. Soggiornano tutti presso la stessa casa di riposo gestita da un prete battagliero che li incoraggia a rimanere vitali e attivi. E quando Mirna decide di intraprendere il viaggio per raggiungere il suo Dragomir gli altri la accompagnano, imbarcandosi con lei nell’avventura. Recensione ❯
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Una commedia che trascolora in dramma con la progressiva presa di coscienza del suo protagonista. Drammatico, Italia2020. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un musicista tenta di uscire dal giro della malavita grazie all'amore per una donna. Espandi ▽
Denis ha un gruppo che suona ad ogni tipo di festa, anche a quelle del CRAC (Circolo Ricreativo Amici dei Criminali) e sembra non preoccuparsi dell'ambiente malavitoso che lo circonda. Affascina spensierato le donne che lo incontrano anche se un pericolo sembra divenire sempre più incombente. Si tratta di un killer che uccide chi vede guidare auto parlando contemporaneamente al cellulare. Recensione ❯
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