Sanremo

Film 2020 | Drammatico, 85 min.

Regia di Miroslav Mandic. Un film con Sandi Pavlin, Silva Cusin, Boris Cavazza, Barbara Vidovic, Barbara Cerar. Genere Drammatico, - Slovenia, Italia, 2020, durata 85 minuti. Uscita cinema giovedì 23 giugno 2022 distribuito da Incipit Film. - MYmonetro 2,88 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 23 giugno 2022

Una storia d'amore romantica e delicata tra Bruno, anziano e affetto da Alzheimer e Duša, ospite della stessa casa di riposo. In Italia al Box Office Sanremo ha incassato 3,6 mila euro .

Consigliato sì!
2,88/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,75
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Sorretto dall'ottima prova dei due protagonisti, un film evocativo che sa toccare le corde della nostalgia.
Recensione di Simone Emiliani
giovedì 23 giugno 2022
Recensione di Simone Emiliani
giovedì 23 giugno 2022

Le giornate di Bruno, un uomo anziano malato di Alzheimer che vive in una casa di riposo, si somigliano. Ogni tanto riesce a uscire dalla struttura perché vuole tornare a casa dalla moglie, che in realtà è morta tre anni prima, e dal suo vecchio cane che non c'è più da tempo. Riceve ogni tanto le visite della figlia e partecipa senza troppa voglia alle attività ricreative del gruppo, come quella di ritagliare foto. Un giorno vede dalla finestra Duša, anche lei ospite dell'istituto affetta da Alzheimer, mentre si sta facendo bagnare dagli irrigatori che innaffiano il giardino. Si incontrano a colazione, trascorrono del tempo insieme, flirtano come se si conoscessero per la prima volta oppure si ignorano del tutto. La presenza della donna riesce momentaneamente a frenare il desiderio di fuga di Bruno e a renderlo meno cupo. Ma poi, ogni volta che si sente solo, ripensa continuamente al suo passato.

I due protagonisti ricominciano tutte le giornate allo stesso modo. Anche se in maniera diversa, sono bloccati in un loro tempo, diverso da quello che ripeteva lo stesso giorno di Bill Murray in Ricomincio da capo ma comunque vincolante. "Ci alziamo la mattina e ricominciamo tutto daccapo" dice Duša a Bruno in uno dei loro primi incontri.

Miroslav Mandic, cineasta bosniaco che nel corso della sua carriera ha alternato film di finzione (Adria Blues del 2013 e I Act, I Am del 2018) a documentari (Searching for Johnny del 2009), si concentra prevalentemente sui due protagonisti, interpretati dai noti attori sloveni Sandi Pavlin e Silva Cušin, che riescono con naturalezza a far entrare nella testa dei loro personaggi dove si alternano rari momenti di lucidità a totali black-out.

Sanremo introduce con discrezione nel loro mondo mentale già all'inizio del film, nella scena in cui Bruno chiede la bicicletta a una donna che ha incrociato ma poi non riesce a salirci. Seguendo il ritmo delle stagioni, tra gli scoiattoli sull'albero, la vendemmia e il bosco innevato, Sanremo traccia simbolicamente anche quelle della vita di Bruno e Duša, con una parabola sui cicli dell'esistenza che richiamano in parte Kim Ki-duk in Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera.

Mandic sa toccare le corde della nostalgia del passato soprattutto attraverso il brano "Non ho l'età" (il collegamento con il titolo del film), che accomuna i due protagonisti. Viene cantata e ascoltata in un disco, oppure viene ricordata con entusiasmo l'esibizione di Gigliola Cinquetti al Festival di Sanremo del 1964 quando "prima teneva le mani davanti a sé poi dietro la schiena". Più costruito è invece il dolore privato, che passa anche attraverso vecchie fotografie di una casa o l'immagine ricorrente di un cancello quasi invalicabile che sembra rompere ogni legame con il mondo esterno e quindi, per Bruno, di ricollegarsi alla propria memoria. Sicuramente Sanremo è un film evocativo che non esibisce la malattia ma ne mostra soltanto i segnali intermittenti e dove i rumori ricorrenti (il vento, le onde del mare, il temporale) diventano una silenziosa colonna sonora. Forse la distanza voluta dai due personaggi porta talvolta il film a rifugiarsi nella ricerca della 'bella immagine' ai limiti dell'autocompiacimento.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 29 giugno 2022
Francesco Bonfanti
Close-up

Quando gli alberi cadono producono frastuono, meno quando cadono sulla neve e il rumore della loro morte è attutito, risultando sordo. Lo stesso fanno i ricordi quando abbandonano la mente, in un sofferente silenzio. Miroslav Mandic firma un film nel quale allo spettatore si chiede lo sforzo di afferrare ciò che le immagini possono solo suggerire: la vera vicenda appartiene all'invisibilità della memoria, [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 giugno 2022
Gianluca Tana
Sentieri Selvaggi

Un paesino della Slovenia immerso nella nebbia, un uomo confuso e disorientato che avanza alla ricerca della sua casa. Fin dai primissimi secondi di Sanremo, Miroslav Mandic immerge lo spettatore in una dimensione nebulosa e disorientante, volta a simulare lo stato di demenza senile in cui vive l'anziano Bruno (Sandi Pavlin). Ospite di una residenza per persone affette da demenza, l'uomo trascorre [...] Vai alla recensione »

martedì 21 giugno 2022
Roberto Manassero
Film TV

All'inizio di Sanremo la nebbia invade lo spazio come in un film di Angelopoulos, ricordo di un cinema d'autore che si faceva sintesi poetica della realtà e che oggi non ha più senso d'esistere. La nebbia, come s'intuisce subito, è la stessa che invade la mente dei due protagonisti, Bruno e Duša, anziani ospiti di una casa di riposo affetti entrambi dal morbo di Alzheimer.

venerdì 12 novembre 2021
Giulia Lucchini
La Rivista del Cinematografo

Ogni giorno è un nuovo giorno. Sicuramente questo è ancor più valido per Bruno (Sandi Pavlin): ogni giorno incontra Duša (Silva Cušin), ogni volta se ne innamora e ogni sera se ne dimentica. Affetto da Alzheimer i suoi ricordi sfuggono e scorrono via velocemente come l'acqua. Presentato in concorso al Med Film Festival e già passato al Festival Black Nights di Tallin, Sanremo, scritto e diretto da [...] Vai alla recensione »

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