Un arazzo dalla confezione infinitamente accattivante, dove l'ironia è il gesto di suprema rivendicazione femminile. Drammatico, Italia2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Valeria Golino porta sullo schermo il complesso romanzo postumo di Goliarda Sapienza. Espandi ▽
Modesta cresce nella campagna siciliana insieme alla madre. Quando suo padre, da tempo assente, ricompare è per abusare di lei e del suo immenso bisogno di affetto. E Modesta si vendica. Nel convento per figlie dell'aristocrazia siciliana dove viene accolta diventa la favorita della madre superiora Eleonora, di cui si innamora. Ma l'idillio non durerà a lungo e Modesta, ormai una giovane donna, si ritrova nella casa di una principessa del Nord Italia capricciosa ed esigente, e si innamora di nuovo: di una sua coetanea, di un autista, di un "gabellotto". Ognuno di questi incontri è un passo avanti nel suo percorso di autoconsapevolezza e determinazione.
Trasformare un romanzo fluviale e debordante come "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza in una miniserie è stato un azzardo e un atto di amore da parte di Valeria Golino. La confezione della serie è impeccabile e infinitamente accattivante, ha un afflato pittorico e una grande attenzione al dettaglio d'epoca.
La regista estrae dal magma narrativo del romanzo di Sapienza una figurina determinata e inscalfibile, un agente del caos (per gli altri) cui dà corpo e soprattutto sguardo (reso metallico dai costanti riflessi di luce all'interno delle iridi brune) l'ottima Tecla Insolia, onnipresente senza stancare lo spettatore. Recensione ❯
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I fratelli D'Innocenzo vanno controcorrente e affrontano la serialità senza falsi pudori. Lo spettatore scaverà nel proprio abisso. Drammatico, Italia2024. Durata 279 Minuti.
Un poliziotto è alla caccia di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij. Espandi ▽
Enzo Vitello è un poliziotto che vive profondi tormenti causati soprattutto dal difficile rapporto con la figlia Ambra da lui abbandonata da tempo e pericolosamente avviata sulla via della tossicodipendenza. Il suo lavoro lo obbliga a confrontarsi con un serial killer, che lui e i suoi colleghi hanno soprannominato Dostoevskij perché dopo gli omicidi lascia messaggi con riflessioni sul senso della vita. Apparentemente non esistono moventi per le uccisioni e le vittime non offrono elementi per creare collegamenti tra di loro. Enzo assume su di sé la responsabilità di catturare Dostoevskij quasi come un'ossessione dettata forse da una inconfessabile vicinanza di pensiero.
I fratelli D'Innocenzo affrontano la serialità senza falsi pudori e con la consapevolezza di stare andando controcorrente. Di fronte a questo passaggio dei registi alla serialità c'è da apprezzare che, sia loro che la produzione, non si siano piegati alle forche caudine della novelization globalizzata offrendo, a chi voglia coglierla, un'opportunità differente.
Filippo Timi si carica sulle spalle Enzo Vitello e ci costringe ad accompagnarlo, con il peso delle sue ossessioni e con i tempi necessari per leggergli dentro, in un percorso che, grazie alle scelte di una regia capace di leggere e far emergere ogni singolo dettaglio, non può essere abbandonato. Recensione ❯
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La serie ripercorre la Storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l'omicidio del deputato socialista Matteotti. Espandi ▽
23 marzo 1919: Benito Mussolini fonda il movimento politico dei Fasci italiani di combattimento, sostenendo “la sapiente brutalità degli uomini forti”. Da lì inizia la sua parabola ascendente all’esterno, poi all’interno, poi di nuovo all’esterno, del Parlamento italiano, che culminerà nel delitto Matteotti.
M. – Il figlio del secolo è la sontuosa serie in otto puntate basata sul romanzo omonimo di Antonio Scurati, dal quale trae ispirazione la magnifica sceneggiatura.
Wright, Bises e Serino prendono il toro per le corna, affrontando con grande ampiezza narrativa e immenso sforzo produttivo una fetta della Storia d’Italia. La serie mette in luce, con grande intelligenza, la dimensione performativa (intesa anche come rappresentazione simbolica) dell’ascesa mussoliniana. Ispirato è anche il casting, a cominciare da Luca Marinelli, che regge tutta la narrazione restituendo la determinazione, la follia e persino l’ironia del personaggio Mussolini.
Mussolini è di volta in volta un domatore di leoni, un prestigiatore, una bestia che annusa il vento politico e l’odore del sangue, una rock star e un trasformista. M. si fa “racconto ammonitore” nel ricordarci che “ogni epoca ne ha uno”. Recensione ❯
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Una serie dedicata a Luca Travaglia (Edoardo Leo), ex ispettore capo della Digos. Espandi ▽
Luca Travaglia, quando era a capo della sezione anti-terrorismo, in un'operazione all'ambasciata libica perde la compagna Khadija e uno degli uomini della sua squadra rimane in sedia a rotelle. A causa di quell'incidente, lascia l'incarico di ispettore e decide di trasferirsi da Roma a Milano, dove trova ospitalità nella carrozzeria di Palitha, un cingalese di 55 anni, amante dei romanzi gialli, che gli propone di aprire un'agenzia investigativa. Travaglia è un uomo distrutto che cerca conforto nell'alcool ma la nuova attività, i clienti con le loro storie lo porteranno gradualmente ad affrontare il suo trauma. A complicare la situazione la richiesta di fare da guardia del corpo a Carolina, bellissima e bionda moglie del direttore della Banca Centrale, perseguitata da uno stalker.
Il lato umano che la serie si propone di sviluppare è reso attraverso l'evoluzione di Luca che inizia a riemergere dal lutto grazie alle relazioni che stabilisce. Tra queste, quella con Palitha, a sua volta immigrato, che a tratti sembra quasi iperconformista avendo preso i peggiori difetti del contesto che lo ha accolto. Si crea così una strana coppia dai tempi comici perfetti che fa sorridere e un po' riflettere. Recensione ❯
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Un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull'amore. Espandi ▽
Gabriella, proprietaria di un prestigioso hotel sulla costiera amalfitana, festeggia i suoi sessant'anni con i tre figli che, però, non sembrano riservarle molto attenzioni, ciascuno preso dalle proprie problematiche e da questioni irrisolte. Stefano, avvocato e padre di famiglia cela un amore segreto, Giulia, influencer, sembra non essere mai contenta del proprio aspetto mentre l'adolescente Nico è in piena turbolenza emotiva. Gli equilibri si modificano rapidamente quando Gabriella soccorre Elia, un uomo molto più giovane di lei con cui nasce una passione travolgente. Il passato di entrambi, oscuro e doloroso, incombe sui protagonisti, in modo diverso eppure determinante, nel domandare chi siano in realtà.
Inganno è una miniserie in 6 episodi, prodotta da Cattleya e basata sulla serie britannica Gold Digger. La sceneggiatura di Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero e la direzione di Pappi Corsicato privilegiano le atmosfere noir e mélo in una suspense sottile che unisce eros e drammi famigliari.
Corsicato privilegia la psicologia dei personaggi, seguendoli da vicino, spesso usando la macchina a mano e la Steady, per cogliere anche le più leggere sfumature emotive dei protagonisti, il cui passato pone loro sul volto una maschera, con aspirazioni e bisogni sottesi in cerca di un riconoscimento. Recensione ❯
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Una serie che non si limita a illustrare la vita del poeta ma offre una propria visione accogliendo tutte le complessità del personaggio. Biografico, Italia2024.
La vicenda umana e storica di Leopardi, non solo letterato ma anche filosofo, pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi. Espandi ▽
Una serie che restituisce anche alle nuove generazioni un ritratto inedito pur storicamente coerente di Giacomo Leopardi. Un formidabile genio, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose ma anche ideali politici. Uomo libero e avverso al compromesso, che ha sfidato il suo tempo, l'invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano. Una miniserie evento in due puntate da 100 minuti, nella quale si avvicendano passione, amore, storia e politica attraversando la tumultuosa Italia di inizio '800. Recensione ❯
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La serie si basa sul delitto di Avetrana in cui perse la vita la giovane Sarah Scazzi e sull'imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. Espandi ▽
Estate 2010, Avetrana, Puglia: la quindicenne Sarah Scazzi scompare; il suo cadavere verrà ritrovato in un pozzo. L'inchiesta che segue coinvolgerà sua cugina Sabrina e sua zia Cosima, accusate dell'omicidio, ma è disturbata dalla copertura mediatica morbosa che ha trasformato il caso in un evento di portata nazionale. Recensione ❯
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Oltre tutti gli stereotipi. Un'audace opera sul viaggio emotivo di Rocco Siffredi. Stupefacenti le interpretazioni dei protagonisti. Biografico, Italia2024.
La serie liberamente ispirata alla vita e alla carriera di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi. Espandi ▽
La storia di Rocco Siffredi, un'icona senza precedenti nel mondo del porno, che ha saputo crearsi un'immagine leggendaria nell'opinione pubblica, rivoluzionando la percezione comune della pornografia e dimostrando che anche in questo ambito possono emergere figure di spicco, che esiste uno stardom, che esiste una profondità professionale, non solo carnale, in questo settore.
Al contrario di quanto si potrebbe ipotizzare, la serie non indulge nell'erotismo fine a sé stesso. Questo è un grandissimo merito: i primi episodi, in particolare, si concentrano maggiormente sull'evoluzione emotiva del protagonista, delineando la sua trasformazione da semplice ragazzo di Ortona a star mondiale dell'industria per adulti.
Supersex si distingue proprio per un approccio riflessivo e umanistico, esplorando temi come la mascolinità tossica, la difficile ricerca di un'identità e di un senso, potremmo dire di uno scopo, di vita. A sostenere la complessità umana dell'Italian stallion, è il supporto di quello che possiamo considerare il massimo valore artistico di Supersex: le stupefacenti interpretazioni di Alessandro Borghi, Saul Nanni, Adriano Giannini e Jasmine Trinca. Recensione ❯
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Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Alice Urciuolo. Espandi ▽
Adorazione è una serie young adult che racconta la storia di un gruppo di ragazze e ragazzi adolescenti durante l'estate che cambierà per sempre le loro vite. La scuola è appena finita e i turisti iniziano ad accorrere sulle splendide spiagge di Sabaudia, quando Elena, 16 anni e una voglia matta di fuggire dalla provincia dell'Agropontino, scompare. Ognuno degli amici di Elena sa qualcosa che non dice, ha un legame segreto con la ragazza e forse ha a che fare con la sua misteriosa sparizione. Sarà l'inizio di un viaggio che, tra sospetti e rivelazioni, porterà ognuno dei ragazzi a fare i conti con la verità delle proprie relazioni e della propria educazione sentimentale. Recensione ❯
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Un affresco corale dal taglio psicologico che emerge nella sua complessità. Ottimo il cast. Drammatico, Italia2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie tratta dal grande classico del'900 di Elsa Morante. Espandi ▽
1938. Il Duce promulga le leggi razziali. Un'anziana insegnante ebrea, prima di morire, svela in una lettera alla figlia, Ida Ramundo, di averla battezzata per evitarle la persecuzione. Anche lei insegnante, Ida è a Roma, vedova e sola, che cerca di educare il primogenito, lo scanzonato adolescente Nino, quando un giorno viene violentata da un soldato tedesco e rimane incinta. In segreto, grazie ad una levatrice del ghetto partorisce Giuseppe, detto Useppe; Ida e la sua "Storia" viaggiano sullo sfondo delle vicissitudini della guerra nel contesto romano: i bombardamenti di San Lorenzo, l'essere sfollati in periferia, il passaggio di Nino dal fascismo all'antifascismo, le deportazioni naziste del ghetto ebraico e la resa.
Una regia sensibile che, come nelle precedenti opere dell'Archibugi tratteggia in modo fine tutti i tipi di relazioni, da quelle più complesse come quelle famigliari a quelle più sporadiche, ma comunque importanti, come le affiliazioni (anche con gli animali domestici) che si creano nella crescita o nelle situazioni di difficoltà. La scelta del cast permette una visione di insieme, un affresco corale che emerge in tutta la sua complessità.
Pregevole, inoltre, una rappresentazione asciutta e articolata che non vuole essere didascalica e si inserisce nel panorama di un certo recentissimo buon cinema italiano che denuncia descrivendo come in Cento domeniche, Palazzina Laf e C'è ancora domani. Recensione ❯
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La serie che racconta le origini degli 883, diventati un vero e proprio fenomeno nazionale e generazionale. Espandi ▽
Max e Mauro, due ragazzi di Pavia, si incontrano per caso e iniziano a condividere il sogno di entrare nel mondo della musica. Dopo una serie di eventi fortuiti e imprevedibili, iniziano a comporre canzoni e a esibirsi in piccoli eventi locali. Nonostante i primi flop, la loro determinazione attira l'attenzione di Claudio Cecchetto, produttore che li guida verso il successo con il progetto musicale degli 883. Da qui, la loro vita cambia radicalmente.
La serie cattura concretamente l'atmosfera di un'epoca, e lo fa con naturalezza e leggerezza, senza sovrastrutture epiche, raccontando la storia di ragazzi comuni che hanno raggiunto il successo. La serie rispecchia con semplicità l'essenza delle canzoni degli 883, ben mescolate ad altre tracce iconiche degli anni '90, e stimola le corde emotive di chi ha vissuto quegli anni, rinunciando a facili eroismi... non perché ci sia una qualche svolta nel biopic all'italiana, ma semplicemente perché i protagonisti non sono eroi.
La regia di Sydney Sibilia e dei co-registi Alice Filippi e Francesco Ebbasta riesce a mantenere il tono leggero e scorrevole per tutta la serie, confermando lo stile che il regista ha già affermato nei suoi lavori precedenti. Recensione ❯
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Nel campo del giallo, Kostas Charitos si potrebbe definire il corrispettivo greco del nostro amato Montalbano. Espandi ▽
Kostas Charitos, commissario della sezione omicidi di Atene, è in vacanza con la moglie Adriana, la figlia Caterina e il fidanzato di lei, quando un terremoto porta alla luce i resti di un uomo, probabilmente vittima di un delitto. Questo evento e l'uccisione di una coppia di albanesi riportano Kostas al lavoro e, oltre alle indagini, lui dovrà occuparsi anche della giornalista Ghianna Karaghiorghi che collega i misfatti ad un probabile traffico di bambini. Queste sono solo le anticipazioni di casi che si riveleranno sempre più intricati e complessi e che affondano le radici nelle vicende storiche e politiche della Grecia degli anni Settanta quando il padre di Kostas, anche lui poliziotto, era in servizio durante la dittatura dei colonnelli.
La serie ha sicuramente il pregio di riportare alla memoria alcune vicende storiche importanti, legate alla dittatura o alle rivolte degli anni Settanta, propone delle riflessioni sulle dinamiche di potere e corruzione della politica, sulla speculazione edilizia, sul cambiamento delle procedure di indagine legate ad internet e anche sulla ricerca di maggiore riconoscimento e autonomia delle donne nel campo del lavoro in maniera intelligente e leggera. Peccato risulti però spesso come una dichiarazione di intenti. Recensione ❯
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Un'ironica serie dramedy in sei episodi che ruota intorno a una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa. Espandi ▽
La miniserie segue la storia di Antonia, una donna che celebra il suo trentatreesimo compleanno e si ritrova a vivere una serie di eventi sfortunati che culminano con una diagnosi di endometriosi. Questo momento di crisi la spinge ad abbandonare il lavoro e a iniziare un percorso di autoscoperta e guarigione. Nel suo viaggio, Antonia sperimenta vari metodi di terapia e si confronta con sfide personali e relazionali, tra cui il rapporto complesso con il suo compagno Manfredi e le dinamiche con la sua migliore amica Radiosa e un nuovo amico, Michele.
La serie esplora come Antonia affronti la malattia e le sue implicazioni sulla vita e sulla possibilità di maternità, spingendola a riconsiderare la propria identità e le scelte di vita.
Antonia è certamente un'opera ambiziosa che intreccia umorismo e dramma per esplorare tematiche delicate come l'endometriosi e l'autoscoperta. Tuttavia, la sua ricerca di simbolismo e l'approccio intimista talvolta ne limitano l'accessibilità e l'immedesimazione. Nonostante queste note a margine, rimane una serie significativa che invita alla riflessione, evidenziando sia la forza che le fragilità della condizione umana. Recensione ❯
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Una serie dall'anima e dal clima emotivo ben delineati. Con belle prove attoriali, a partire da Giusy Buscemi. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti.
Miniserie poliziesca e adattamento dei romanzi della scrittrice Cristina Cassar Scalia. Espandi ▽
Giovanna Guarrasi, "Vanina", lascia la squadra mobile antimafia a Palermo dopo un'importante e brillante carriera, per trasferirsi a Catania e assumere il ruolo di vicequestore nella sezione omicidi. Vanina è costantemente invasa dai flashback traumatici relativi alla morte del padre, l'ispettore Giovanni Guarrasi, ucciso davanti a lei in un attentato mafioso. La sua missione di vendicare il padre diventa troppo pesante quando il fidanzato, Paolo Malfitano, magistrato con cui collaborava, viene minacciato. Così va a Catania dove trova un buon team e nuove sfide professionali e sentimentali. Il passato però non sembra così semplice da chiudere.
La serie, tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia, che ha collaborato nella stesura della sceneggiatura insieme a Leonardo Marini, ha appassionato il pubblico grazie alla regia di Davide Marengo raggiungendo uno share di 16,96% nell'ultima puntata del 17 aprile. Questo successo, grazie anche alla bella prova di Giusy Buscemi, fa pensare ad una possibile seconda stagione.
Vanina ha un'anima e un clima emotivo ben preciso grazie proprio ai personaggi; un insieme di ritratti simpatici e accattivanti che coinvolgono lo spettatore nel loro progressivo svelarsi. Recensione ❯
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La serie evento RAI in quattro puntate tratta da uno dei romanzi senza tempo e più popolari di sempre della letteratura francese, diretta dal visionario regista danese Bille August. Espandi ▽
Marsiglia, 1815. Bonaparte è confinato all'Elba e gli anti-monarchici sono ricercati come spie e traditori. Edmond Dantès è un giovane marinaio della nave Pharaon quando, durante una tempesta, il capitano morente gli affida il comando dell'imbarcazione e una lettera confidenziale da consegnare a Parigi. Grazie alla sua guida coraggiosa, il Pharaon giunge sano e salvo a Marsiglia. Al suo arrivo, Dantès riceve la gratitudine dell'armatore Morrel per l'impresa e ritrova i suoi affetti più cari: l'amata Mercédès e il vecchio padre. Tuttavia, il suo successo suscita le invidie di Danglars, che ambiva alla promozione da scrivano di bordo a capitano, e di Fernand, innamorato di Mercédès.
I due complottano per sbarazzarsi di Dantès, che viene accusato ingiustamente e imprigionato nelle segrete del Castello d'If, al largo di Marsiglia. L'incontro con l'abate Faria, suo vicino di cella, cambierà il destino di Dantès, permettendogli di evadere e di diventare il misterioso conte di Montecristo. Con ogni mezzo a sua disposizione, metterà in atto la vendetta ambita e pianificata nei suoi quindici anni di prigionia.
La serie si distingue per un proprio stile e una propria identità narrativa, con scelte che non sempre aderiscono fedelmente al romanzo, suscitando alcune critiche da parte del pubblico, che tuttavia ha premiato l’adattamento con un grande seguito. La regia attenta di Bille August conferisce alla narrazione un ritmo lento e cadenzato, senza però mai far calare l’interesse dello spettatore. Recensione ❯
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