Antonia

Film 2024 | Commedia

Regia di Chiara Malta. Una serie con Chiara Martegiani, Chiara Caselli, Valerio Mastandrea, Barbara Chichiarelli. Cast completo Genere Commedia - Italia, 2024, - MYmonetro 2,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. STAGIONI: 1 - EPISODI: 6

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Ultimo aggiornamento giovedì 21 marzo 2024

Un'ironica serie dramedy in sei episodi che ruota intorno a una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa.

Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,50
CONSIGLIATO NÌ
Un'opera ambiziosa che esplora l'endometriosi e l'autoscoperta. Con un tono di ironia piacevole.
Recensione di Gabriele Prosperi
venerdì 1 marzo 2024
Recensione di Gabriele Prosperi
venerdì 1 marzo 2024

La miniserie segue la storia di Antonia (Chiara Martegiani), una donna che celebra il suo trentatreesimo compleanno e si ritrova a vivere una serie di eventi sfortunati che culminano con una diagnosi di endometriosi. Questo momento di crisi la spinge ad abbandonare il lavoro e a iniziare un percorso di autoscoperta e guarigione. Nel suo viaggio, Antonia sperimenta vari metodi di terapia e si confronta con sfide personali e relazionali, tra cui il rapporto complesso con il suo compagno Manfredi (Valerio Mastandrea) e le dinamiche con la sua migliore amica Radiosa (Barbara Chichiarelli) e un nuovo amico, Michele (Emanuele Linfatti).

La serie esplora come Antonia affronti la malattia e le sue implicazioni sulla vita e sulla possibilità di maternità, spingendola a riconsiderare la propria identità e le scelte di vita.

Antonia, la dramedy prodotta da Fidelio e Grøenlandia, in collaborazione con Prime Video e Rai Fiction, dichiara subito esplicitamente il riferimento alla britannica Fleabag, acclamatissima serie che nel 2016, con il suo stile sofisticato e attraverso il suo humor, navigava abilmente tra sofferenza e divertimento. Lo fa soprattutto con la caratterizzazione della protagonista - anche fisiognomicamente simile a Phoebe Waller-Bridge - ed emerge come una vivace esplorazione di conflitti interiori, portando alla luce con ironia e autenticità le sfide poste da una malattia poco (o per nulla) raccontata, ma che affligge milioni di donne: l'endometriosi. Questo carattere di autenticità va riconosciuto ma anche problematizzato, dal momento che confligge con il forte simbolismo che caratterizza la serie e che, a volte, distoglie l'attenzione, richiamando costantemente lo spettatore a un'analisi sociale, psicologica e intima della protagonista e degli eventi.

Il viaggio di Antonia inizia in un modo turbolento: dalla rottura con Manfredi alla perdita del lavoro, fino alla diagnosi di endometriosi, la serie affronta temi difficili con una leggerezza che non ne sminuisce la gravità. Questo percorso è anche un viaggio di scoperta personale, che la spinge a esplorare vari metodi terapeutici, dallo sciamanesimo alla psicoterapia, nella ricerca di un equilibrio e di una comprensione più profonda di sé stessa.

Molto interessante è, difatti, la scelta di trasformare la malattia in un veicolo per la narrazione, esplorando le sue implicazioni non solo fisiche ma anche emotive e sociali; ciononostante, nuovamente, questa funzione narrativa rende ardua l'immedesimazione con i personaggi, che altrettanto risultano poco amalgamati, non pienamente comunicanti, in un percorso centripeto, intimistico, che trasforma i simboli in metafore palesi e l'immedesimazione in uno sguardo in macchina.

La serie riesce comunque a mantenere un tono di leggerezza e ironia molto piacevole, scorrevole - e giustamente assegnato a una durata inferiore ai 30 minuti per episodio - che è frutto di un lavoro di sceneggiatura molto attento e della sperimentazione diretta delle autrici (Elisa Casseri, Carlotta Corradi, Chiara Martegiani) che hanno esplorato personalmente le varie terapie presentate. Un approccio, nuovamente, molto intimo, molto personale e perciò, a volte, che può risultare poco accessibile - in primis al pubblico maschile - o bloccante per una piena immedesimazione.

Dal punto di vista visivo, la regista Chiara Malta ha cercato di catturare l'incertezza di Antonia attraverso tecniche innovative, come l'uso di una camera instabile; anche la caratterizzazione dei personaggi contribuisce a creare un tessuto narrativo complesso e sfaccettato: Manfredi offre un contrasto interessante al carattere fuggitivo di Antonia, mentre Radiosa e Michele rappresentano aspetti diversi dell'esperienza umana e della ricerca di una stabilità.

Antonia è certamente un'opera ambiziosa che intreccia umorismo e dramma per esplorare tematiche delicate come l'endometriosi e l'autoscoperta. Tuttavia, la sua ricerca di simbolismo e l'approccio intimista talvolta ne limitano l'accessibilità e l'immedesimazione. Nonostante queste note a margine, rimane una serie significativa che invita alla riflessione, evidenziando sia la forza che le fragilità della condizione umana.

Sei d'accordo con Gabriele Prosperi?
L'ironia prima di tutto. Una dramedy che affronta tematiche sensibili attraverso le lenti della comicità.
Overview di Silvia Guzzo
mercoledì 21 febbraio 2024

Sospesa tra dramma e commedia la serie Antonia racconta in sei episodi la storia di una trentatreenne alle prese con un complesso percorso di scoperta di sé. In fuga dal proprio dolore, la protagonista vede improvvisamente dissolversi il sottile equilibrio su cui ha costruito la sua esistenza: scappata a Roma dopo aver lasciato la famiglia poco più che adolescente, al compimento dei 33 anni perde sia il controllo sia il lavoro, litigando con tutte le persone che conosce. Come se non bastasse, finisce in ospedale, dove scopre di soffrire di endometriosi, una malattia cronica che da anni influenza silenziosamente la sua quotidianità. Obbligata a fare i conti con i problemi del presente e i traumi del passato, Antonia inizia un percorso di psicoterapia che l'aiuterà ad affrontare la malattia, conoscere sé stessa e trovare un nuovo modo di affrontare gli eventi della vita.

Nei panni della protagonista troviamo l'attrice riminese Chiara Martegiani, reduce dell'ultimo capitolo della saga cinematografica dei Manetti Bros dedicata alle avventure di Diabolik.

Al suo fianco Barbara Chichiarelli, Emanuele Linfatti, Leonardo Lidi, Chiara Caselli e il compagno - di vita e di set - Valerio Mastandrea, responsabile della supervisione creativa. Alla sceneggiatura, insieme alla stessa Martegiani, due professioniste del mestiere: Elisa Casseri e Carlotta Corradi. Scrittrice, autrice e drammaturga, Casseri ha alle spalle importanti pubblicazioni editoriali e produzioni teatrali; mentre Corradi ha lavorato a teatro con Paolo Sorrentino e ha firmato episodi di serie televisive come Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek.

Girata in parte a Rimini - dove si svolgono l'infanzia e l'adolescenza della protagonista - Antonia utilizza l'ironia per affrontare tematiche delicate, ispirate alla vera vita di Martegiani, ideatrice della serie. L'attrice ha infatti dichiarato di aver scritto la serie a partire da una necessità narrativa personale: proprio mentre stava lavorando allo script, ha scoperto di soffrire di endometriosi, una malattia di cui non aveva mai sentito parlare. Ciò ha aumentato in lei il desiderio di far luce su una patologia che affligge molte donne e di cui ancora si parla poco, spingendola a rielaborare in forma creativa un momento di crisi.

Nella storia la scoperta della malattia diviene quindi il punto di partenza su cui costruire un viaggio interiore alla volta di nuove consapevolezze e di una profonda conoscenza di sé. Come ha dichiarato la sceneggiatrice Elisa Casseri, Antonia parte infatti da un quesito che riguarda la crescita personale: che cosa succede quando scopri qualcosa di te che prima non sapevi? Un simile interrogativo può infatti far vacillare le proprie certezze individuali, innescando un profondo processo di cambiamento.

Ma la serie intende anche offrire una nuova rappresentazione del maschile, incarnata dal personaggio di Valerio Mastandrea, che ha condiviso con Martegiani i suoi momenti di difficoltà. Quello raccontato da Mastandrea sarà un uomo diverso, fragile e in ascolto, in cui gli spettatori potranno riconoscere le proprie debolezze.

La dramedy, prodotta da Fidelio e Groenlandia (società del Gruppo Banijay) in collaborazione con Prime Video e Rai Fiction, metterà quindi in luce tematiche sensibili attraverso le lenti della comicità e dell'ironia, per affrontare con leggerezza le difficoltà della vita.

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