Un atto d'amore per il cinema analogico, per il fantastico su pellicola come non se ne vedevano da tempo. Avventura, Fantasy - USA2025. Durata 96 Minuti.
Una giovane ragazza che scappa di casa, impara a comunicare con una specie animale apparentemente poco socievole, conosciuta come Ochi. Espandi ▽
In un piccolo villaggio della fittizia isola di Carpathia il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre seguendo ancora ritmi rurali, disturbati solo da qualche automobile. Sull'isola vivono gli ochi, una specie di primati dal pelo bluastro e capace di comunicare con versi dalla strana musicalità. Gli uomini li cacciano da sempre e l'attuale capo dei cacciatori è Maxim, il padre di Yuri, una ragazzina introversa che si sfoga solo ascoltando la musica black metal degli Hell Throne. Quando trova un cucciolo ferito di ochi decide di accudirlo di nascosto e poi di aiutarlo a tornare a casa e ritrovare sua madre. Lungo il cammino realizzerà di saper comunicare con lui e ritroverà a sua volta la madre, che si era separata dal marito dopo una orrenda lite. Maxim si metterà però sulle tracce della figlia, insieme ad alcuni cacciatori bambini, tra cui Dasha, il fratello adottivo di Yuri.
Una fiaba realizzata con la magia vintage di un cinema dagli effetti speciali in larghissima parte analogici: animatronic, pittura matte e pupazzi. Straordinario il lavoro anche sulla colonna sonora, peccato il racconto sia a tratti stereotipato e a tratti stridente. Se il film non riesce a essere coerente nella scrittura, è però perfetto nella realizzazione artigianale, sia per la meravigliosa animazione degli ochi, sia per il lavoro sui set. Uno sforzo produttivo davvero meticoloso, un atto d'amore per il cinema analogico, per il fantastico su pellicola come non se ne vedevano da tempo, che avrebbe meritato una narrazione più solida, ma che rimane encomiabile Recensione ❯
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Un uomo aggrappato ai successi del passato si trova a fare i conti con un presente nostalgico e solitario. Una storia dolce e malinconica, ma che lascia luce alla speranza. Espandi ▽
Umberto è uno sceneggiatore avvilito. Si nasconde dalla vita e aiuta una giovane sceneggiatrice a scrivere una storia, ammira una suora armena pulire i vetri delle finestre, passa le serate in un locale a bere alcolici. Un ragazzo bussa alla sua porta, e gli rivela una notizia importante. Una sua ex viene a trovarlo e gli regala una serata diversa, un'altra deve decidere se finanziare o no la sua storia, e una suora lo accompagna al cimitero dov'è sepolta sua madre. Lì Umberto, per gli amici Umbe, dovrà fare i conti con traumi e memorie del passato.
È un film malinconico, a tratti poetico, a tratti catatonico, ma sempre infarcito di aforismi, quello che segna il debutto alla regia dello sceneggiatore Umberto Contarello. L'influenza sorrentiniana (Sorrentino produce e co-sceneggia il film) è dichiarata e risulta evidente nella messa in scena, come anche nel tipo di ironia e nella descrizione di certi personaggi.
La cifra del racconto si assesta tra il decadente e l'ironico, con un umorismo alla Kaurismäki, specie nell'insistenza sull'ossessione filoamericana del "turning point" degli sceneggiatori contemporanei e nel rivendicare l'importanza delle "scene che non servono a niente", ma anche nella "to do list" in cui il protagonista inserisce compiti come "andare in banca a chiedere pietà" e "non impazzire". Recensione ❯
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Satira sarcastica, iperrealismo, dramma grottesco. Comunque lo si voglia definire questo di Lynch è senz'altro uno dei film più innovativi degli ultimi anni. Espandi ▽
Satira sarcastica, iperrealismo, dramma grottesco. Comunque lo si voglia definire questo di Lynch è senz'altro uno dei film più innovativi degli ultimi anni. Premiato a Cannes con la Palma d'oro, il lungometraggio si ispira in parte a certa letteratura giovanile americana e in parte a certa fumettistica moderna. Volutamente oltre le righe, l'interpretazione degli attori rende più ironica questa sorta di rivisitazione delle soap-operas. La storia, tratta dal romanzo di Barry Clifford, vede Sailor e Luna in fuga dopo che lui ha ucciso un sicario pagato dalla madre di lei. Seguiti da un detective privato, che viene ucciso da un gangster, i ragazzi conosceranno un certo Bobby Perù che coinvolgerà Sailor in una rapina. Recensione ❯
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David Lynch al suo esordio firma questo horror sperimentale, girato in uno splendido bianco e nero, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Espandi ▽
David Lynch al suo esordio firma questo horror sperimentale, girato in uno splendido bianco e nero, che descrive le allucinazioni, gli incubi e le vicende surreali e grottesche di un uomo pressoché minorato e della sua mostruosa progenie. Quasi un cult-movie, adeguatamente ripugnante. Recensione ❯
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Due uomini si ritrovano a mettere in dubbio le loro opinioni sulla sessualità. Espandi ▽
Due spazzacamini che vivono in matrimoni monogami ed eterosessuali finiscono entrambi in situazioni che mettono in discussione le loro opinioni sulla sessualità e sui ruoli di genere. Recensione ❯
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Tratto dal romanzo di Michail A. Bulgakov capolavoro della letteratura russa del Novecento. Espandi ▽
Negli anni '30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell'incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Recensione ❯
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Mario Martone dirige un film dedicato a Goliarda Sapienza. Espandi ▽
Una scrittrice finisce in carcere per un gesto folle e inaspettato. In prigione, l'incontro con alcune giovani detenute diventa un'esperienza di rinascita. Una volta fuori, in una torrida estate romana in cui il tempo sembra sospeso, la scrittrice continua a frequentare le donne con cui ha stretto amicizia e che ora, come lei, sono tornate in libertà. Nasce una relazione profonda e decisiva per la sua vita, un legame autentico che nessuno lì fuori riuscirà a comprendere. Questa scrittrice è Goliarda Sapienza, e questa è la sua storia, come lei l'ha raccontata Recensione ❯
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Il film racconta una storia di oggi. Siamo nel cuore della Puglia. Mary, giovane amante pentita del pregiudicato Nunzio, vorrebbe troncare questa storia malata e asfissiante, ma ha paura delle conseguenze. Dall'incontro con Giulio, il nuovo insegnante di equitazione del maneggio che frequenta, nasce una relazione d'amore, che le dà la forza finale di iniziare un processo di distacco. Michele, amico d'infanzia di Mary, nonché sgherro di Nunzio, tenta di metterla in guardia e farle cambiare idea, ma Mary decide di vivere il suo amore con Giulio. Ferito nell'orgoglio, Nunzio, sposato con Carmela, che durante la reclusione ha gestito tutti suoi traffici, decide di vendicarsi... Una storia di amore e di sangue dove i veri elementi sovversivi e rinnovatori sembrano essere l'amore e l'amicizia. Recensione ❯
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Alla corte dei Tudor. La vita di Katherine Parr, una donna che ha combattuto per essere se stessa. Si tratta di una rivistazione del film in costume tradizionale. Espandi ▽
Catherine Parr è la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, re di Inghilterra, Francia e Irlanda. Viene nominata reggente mentre lui è fuori a combattere, quando tornerà sarà costretta a fronteggiare non solo il suo terribile carattere - causa della fine di tutti i matrimoni precedenti anche per decapitazione - ma anche l'intransigenza contro chiunque abbia simpatia per i protestanti. Lei compresa. Evidentemente intenzionato a non edulcorare mai il suo racconto, adattato dal libro Queen's Gambit di Elizabeth Fremantle, Karim Ainouz racconta con stile asciutto e senza risparmiare dettagli cruenti e raccapriccianti una storia di corte che è al tempo stesso un thriller psicologico sulla violenza patriarcale, dentro e fuori le mura domestiche. È un titanico Jude Law a interpretare Enrico VIII, un sovrano sovrappeso, collerico e delirante, evidentemente shakespeariano. Lontana da ogni patina hollywoodiana, la performance che offre Law è viscerale, sa calarsi nei panni di un patriarca detestabile di cui pare di sentire il fetore, assecondando l'intenzione di Ainouz di firmare non tanto un film di denuncia, ma un potente invito alla ribellione. Recensione ❯
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Andrea Arnold racconta una storia ambientata nella zona del Kent, nel Regno Unito. Espandi ▽
Bailey ha 12 anni che sembrano dieci di più, perché è da sempre abituata a risolvere da sola i guai suoi e di chi le sta intorno. La sua famiglia più che allargata è scomposta: lei vive con il padre Bug e il fratello maggiore Hunter, figlio della ragazza che papà ha messo incinta a 14 anni, mentre la madre di Bailey ha avuto altri tre figli da uomini di passaggio, e al momento frequenta un tipo equivoco e violento, circondandosi di tossici. Bug sta per sposarsi con una donna conosciuta tre mesi prima, e Bailey rifiuta di andare al suo matrimonio: non ne può più del caos della sua esistenza e non sa come diventare adulta, nemmeno adesso che l’arrivo del ciclo le ha annunciato di essere biologicamente una donna. Le uniche creature che la mettono di buon umore sono gli animali - cani, cavalli, gabbiani, corvi, farfalle - e uno strano giovane uomo soprannominato Bird, che se ne sta appollaiato in cima ai palazzi del quartiere e cerca la sua famiglia, che un tempo abitava accanto alla madre di Bailey.
Bird è il quinto lungometraggio di finzione della Arnold e in qualche modo ne riassume il percorso: ci sono gli animali al centro come nel documentario Cow e nel corto Dog; c’è società blue collar e un personaggio scombinato e narcisista come in Fish Tank e nel corto Wasp; c’è la violenza delle emozioni e una natura imprevedibile come in Cime tempestose; e c’è l’ipercinesi giovane e incontenibile di American Honey.
La camera a mano della regista segue la vita movimentata sulla quale Bailey non ha alcun controllo, anche se lei lo cerca proprio attraverso il cinema facendo continue riprese con il cellulare, prevalentemente per frapporre una distanza di sicurezza fra lei e le persone che incontra. Recensione ❯
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Un tenero ed energico ritratto, non privo di poesia, di un rapporto padre e figlia tutto da costruire. Drammatico, Germania, Italia2025. Durata 113 Minuti.
Un padre non ha la minima idea di come reagire quando si ritrova davanti Leo, la figlia tedesca adolescente mai conosciuta. Espandi ▽
Luca Marinelli interpreta il non facile ruolo di Paolo, padre tutt'altro che nato per esserlo. Inadeguato, vulnerabile, irrisolto, non ha la minima idea di come reagire quando si ritrova davanti Leo, la figlia tedesca adolescente mai conosciuta. Ecco che il coming of age diventa di entrambi, figlia e padre, adolescente e adulto in formazione a confronto, dentro un doloroso gioco di specchi che la regista ha il merito di portare sullo schermo con sobrietà, misura e senza retorica. A parte qualche urlo di troppo, funziona il racconto di questo rapporto tutto da costruire che si nutre di paste improvvisate, canzoni, bagni, illustrazioni di tatuaggi, sorrisi e silenzi condivisi. Jung firma un dramma familiare a tratti molto duro, con un padre che si ostina a ricadere nell'errore e nascondere a tutti questa figlia ritrovata e il dolore di quest'ultima, che sente tutto il peso dell'impropria etichetta dell'errore. Ma anziché firmare un film "camera e cucina", la regista ha il merito di far respirare i suoi personaggi, e il pubblico con loro. Recensione ❯
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Il film liberamente tratto dal romanzo "La Strada degli Americani", scritto dallo stesso regista con Bruno Oliviero e Francesco Di Leva. Espandi ▽
Da un anno Ciro si aggira per Napoli di notte, andando sempre a parare nel luogo dove sua moglie Flavia ha perso la vita in un incidente d'auto. Ciro va in giro a cercare l'auto rossa che ha buttato Flavia fuori strada, con il desiderio di punire i colpevoli della sua disperazione. In queste scorribande notturne lo accompagna il figlio Luigi, che si infila nella sua macchina a tradimento.
Rosario, un amico di famiglia, offre a Ciro un lavoro come elettricista per aiutarlo a risollevarsi dal lutto subìto. Ma il fratello di Rosario, Carmine, ha un altro lutto da affrontare: il suocero ha tentato il suicidio per essere stato licenziato in tronco dalla fabbrica dove ha lavorato tutta la vita. Anche Carmine è rimasto per strada, e ora medita vendetta.
Nottefonda è un piccolo congegno ad orologeria, una storia che si vorrà rivedere una volta arrivati alla fine, un viaggio nell'elaborazione del lutto e nel senso di colpa di chi sopravvive. Tutto è a fuoco e allo stesso tempo fuori fuoco, tutto è ricordo e allo stesso tempo presente crudele, e il peregrinare notturno di Ciro è un viaggio a vuoto in un girone dantesco che la presenza di Luigi rende allo stesso tempo più sopportabile e meno gestibile. Recensione ❯
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Un ragazzo scappa da una casa famiglia per ricongiursi con la madre. Non andrà però come si aspettava. Espandi ▽
Christian Filippi al suo primo lungometraggio trova due attori in stato di grazia. Il cinema e le fiction ci hanno già proposto innumerevoli volte, sia sul versante italiano che su quello internazionale, vicende in cui si assiste a un rapporto interrotto tra una madre e un figlio per le cause più diverse analizzandone le conseguenze.
Per tornare quindi a trattare il tema, per di più in un'opera prima, bisognava superare il rischio della ripetitività trovando un elemento che facesse la differenza. Filippi lo ha trovato nei due attori protagonisti che offrono l film una credibilità e una tensione di livello. Recensione ❯
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L'incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta dà vita a un gruppo di sogni e fallimenti. Espandi ▽
"L'isola degli idealisti" è un romanzo di Giorgio Scerbanenco che, scritto nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018 dalla Nave di Teseo. Elisabetta Sgarbi lo ambienta alla fine degli anni Sessanta, in un modo più crudele che echeggia i noir che a Scerbanenco hanno dato la fama. L'incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta (un ex medico disilluso, un anziano direttore d'orchestra, una scrittrice stanca di scrivere romanzetti) diventa un "gruppo di famiglia in un interno" dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti. Recensione ❯
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Il remake live action del film d'animazione Lilo & Stitch del 2002. Espandi ▽
Siamo alle Hawaii dove una giovane ragazza molto solitaria incontra un cane alieno di nome Stitch, che ha l'unico obiettivo di distruggere. Tra di loro nasce subito un bel legamel e si ritrovano ad affrontare non solo alieni che cercano di riportare a casa Stitch, ma anche assistenti sociali rompiscatole. Recensione ❯
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