Un furto di diamanti riunisce gli illusionisti in pensione dei Cavalieri con i nuovi artisti Greenblatt, Smith e Sessa, impegnati a catturare pericolosi criminali. Recensione ❯
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Maxi processo di Palermo, 1987: otto giurati chiusi 36 giorni in camera di consiglio decidono su 470 imputati, tra tensioni, sorprese e conflitti. Espandi ▽
Dopo un anno e dieci mesi del Maxiprocesso per crimini di mafia che si è svolto a Palermo, dove per la prima volta lo Stato è riuscito a infliggere una condanna collettiva a Cosa Nostra, l’11 novembre 1987 la corte si riunisce in camera di consiglio. Otto giurati, blindati in un appartamento-bunker del carcere dell’Ucciardone, devono decidere condanne e assoluzione per oltre 460 imputati. “Il mondo resterà fuori da queste mura. Nessuno può uscire, nessuno può entrare”. Sono queste le parole che il presidente della giuria interpretato da Sergio Rubini dice a tutti gli altri componenti prima di iniziare a stabilire la colpevolezza o l’innocenza degli imputati. I materiali di repertorio della parte iniziale introducono la ricostruzione di quei 36 giorni d’isolamento, in un cinema di dichiarata impostazione teatrale basato soprattutto sulla forza della parola. Infascelli ritorna a un cinema di mafia a dieci anni da Era d’estate. L’impeto civile resta autentico e intatto, l’effetto claustrofobico e drammatico risulta invece più balbettante. Recensione ❯
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Capricciosa, arrogante, la Sarah Bernhardt di Guillaume Nicloux è una donna all'avanguardia per pensiero politico e libertà sessuale. Biografico, Francia, Belgio2024. Durata 98 Minuti.
Sarah Bernhardt è stata un'impronta indelebile nella sua epoca, ma il suo nome è rimasto vivo per tutto il XX secolo e lo è ancora oggi. Eppure, pochi conoscono la sua vera storia. Espandi ▽
Sarah Bernhardt è Marguerite Gautier, Lucien Guitry è Armand. La morte li separa, dopo un lungo e sofferto amore, nel finale della Signora delle Camelie. Ma quell’amore non è solo finzione e Sarah e Lucien, i due mostri sacri del teatro francese, non sono solo colleghi. È la stessa attrice a raccontarlo al figlio di Lucien, Sacha Guitry, che da lì a poco diverrà a sua volta un nome di spicco del teatro e del cinema. È giunto il tempo che sappia che, delle sue decine o addirittura centinaia di amanti (così vuole la leggenda), lei ha amato veramente solo suo padre; lo ha fatto soffrire e ha sofferto a causa sua, quando lui, a un certo punto, le ha preferito un’altra.
Il biopic di Nicloux su Henriette Rosine Bernard, in arte Sarah Bernhardt, sceglie la sua relazione professionale e sentimentale con Guitry padre, come linea guida per orientarsi nell’esistenza della divina di Francia, ma fatica a rinunciare alla tentazione dell’aneddoto e finisce per assomigliare a un elenco di fatti noti, spillati senza un chiaro criterio a una scena o a quell’altra. Capricciosa, arrogante (“Non ho più bisogno di te, scarafaggio”), generosa soltanto con il figlio Maurice e contro il suo stesso bene, la Sarah Bernhardt di Guillaume Nicloux è una donna all’avanguardia per pensiero politico e libertà sessuale, ma caratterialmente insopportabile, portatrice consapevole di un narcisismo lucido che poteva essere rivoluzionario all’epoca ma oggi forse non affascina più. Recensione ❯
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Il film racconta la guerra del nazismo contro l'arte moderna. Perché, ieri come oggi, creatività e pensiero critico sono la linfa vitale della democrazia. Espandi ▽
I veri grandi nemici di Hitler erano artisti come Picasso, Chagall, Van Gogh e Matisse, bollati dal nazismo come "degenerati": le loro opere vennero ritirate dai musei tedeschi, distrutte o vendute, così come furono messe al bando la letteratura, la musica e l'architettura non in linea con il regime. A partire dalla mostra del Musée Picasso di Parigi, il documentario ripercorre questo attacco ideologico attraverso filmati rari, opere censurate e testimonianze di curatori, storici, sociologi e psicanalisti. Recensione ❯
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La storia di un professore che crede che i ragazzi siano, ormai, più legati all'avere che all'essere. Espandi ▽
Un un professore che crede che i ragazzi siano, ormai, più legati all'avere che all'essere assegna ai suoi studenti un tema - che cosa sono per voi le emozioni? - che dovranno scrivere durante le vacanze di Pasqua, in modo che possano confrontarsi e parlare fra di loro, convinto che l'educazione non sia formazione, ma un conoscere sé stessi, perché tutti hanno dentro di sé le risposte, che purtroppo teniamo nascoste. Prende il via un confronto e uno scambio di opinioni che coinvolge ragazze e ragazzi della classe intera. Parallelamente, quegli stessi studenti si sfidano in una partita di pallavolo che dovrà stabilire chi sia il più forte: maschi o femmine? Anche qui, le strategie si confrontano e le diverse maniere in cui i ragazzi e le ragazze interpretano la partita porteranno verso un finale a sorpresa. Recensione ❯
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Molti anni dopo un'estate afosa andata fuori controllo, Eva torna al villaggio in cui è cresciuta con un blocco di ghiaccio nel retro della sua macchina. Nel cuore dell'inverno, si confronta con il suo passato e affronta i suoi aguzzini. Recensione ❯
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Una ragazza sviluppa capacità telepatiche. Espandi ▽
Julia e Tobias scoprono che la loro figlia Marielle ha improvvisamente sviluppato capacità telepatiche e riesce a vedere e sentire tutto ciò che fanno. Ciò porta a situazioni che vanno dall'imbarazzante all'assurdo, man mano che vengono rivelate scomode verità. Recensione ❯
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Puro oggetto di fascinazione e favolosa esperienza cinematografica. Drammatico, Francia, USA2001. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bruna che ha perso la memoria e non sa perchè è perseguitata, una bionda aspirante attrice che si innamora di lei: un noir così onirico e surreale non poteva che essere di David Lynch. Espandi ▽
Mulholland Drive è una lunga e vecchia strada di Los Angeles: nasce nel deserto, attraversa i quartieri ricchi e finisce a strapiombo sulla costa di Malibù. Bisognerebbe ricordarsi di questa simbologia per cercare di dare un senso all'ultimo onirico ed enigmatico film di David Lynch. Quella che il regista stesso ha definito come "una semplice storia d'amore nella città dei sogni" è in realtà un intricato enigma sospeso tra allucinazione e realtà, con un tocco di nostalgia per il noir degli anni '40 ed una aperta ostilità verso l'attuale star system. Rita è un'avvenente bruna sopravvissuta ad un incidente d'auto in seguito al quale ha però perso la memoria, Betty un'aspirante attrice di belle speranze che la ospita nel proprio appartamento e se ne innamora. Recensione ❯
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Un film che unisce tradizione e intrattenimento. Lasciando il segno nel campo dell'animazione. Animazione, Drammatico, Fantasy - Cina2025. Durata 144 Minuti.
Il film d'animazione che ha riscritto la storia del cinema mondiale. Espandi ▽
Dopo essere stati colpiti dal fulmine divino, Ne Zha e Ao Bing, un demone e un drago, vedono i loro corpi distrutti. Per salvare le loro anime, il Maestro Taiyi Zhenren usa il Sacro Loto dai Sette Colori, ma riesce a rigenerare solo la forma fisica di Ne Zha. I due devono quindi condividere momentaneamente lo stesso corpo per sette giorni, in cui dovranno sottoporsi a tre prove, così da diventare immortali. Questo traguardo farà ottenere loro una pozione magica in grado di riparare il Sacro Loto e quindi poter rigenerare anche l'organismo di Ao Bing.
Il regista Jiaozi realizza il secondo capitolo di una trilogia destinata a lasciare un segno importante nel campo dell'animazione: per scala, ambizione e incassi. Non siamo di fronte a un semplice film per bambini.
Il film è grande intrattenimento, anche se il gap culturale potrebbe spingere una parte di spettatori a non entrare in connessione con i personaggi (e in effetti la maggior parte degli incassi sono stati fatti soprattutto nel paese natale). Invece la saga di Ne Zha è un fenomeno da non sottovalutare, in particolare se si è appassionati di animazione. Recensione ❯
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Un emozionante ritratto di Nino D'Angelo, l'artista e l'uomo, e il confronto con le proprie origini e i legami familiari. Documentario, Italia2025. Durata 90 Minuti.
Nino D'Angelo saluta gli anni '80 con un concerto a Napoli, mentre il figlio Toni racconta la sua vita, dal successo alla fuga improvvisa dalla città. Espandi ▽
Toni D'Angelo racconta il padre Nino, dall'infanzia povera nel quartiere di San Pietro a Patierno nella periferia di Napoli allo straordinario successo musicale. Mentre Toni segue Nino durante i preparativi di un concerto, restituisce con la macchina da presa un ritratto intimo del genitore che intreccia vita privata e scena artistica. Il ritratto di un interprete amatissimo a Napoli e nel mondo, e insieme di un uomo che si confronta con il passare del tempo, con le proprie radici, con i propri legami familiari e con ciò che resta del cammino fatto.
In una sorta di personale ricerca del tempo perduto, Toni e il padre dialogano ripercorrendo l'incredibile storia di Nino.
Il documentario procede alternando i dialoghi tra i due con materiale d'archivio, dalle esibizioni a vecchie interviste o anche ospitate televisive, ripercorrendo la storia dello "scugnizzo" che ce l'ha fatta grazie al talento, all'ostinazione, a qualche incontro fortunato e a quell'intuizione tutta napoletana che ad esempio gli fa trasformare "Let it Be" dei Beatles nella cover "Gesù Cri". Recensione ❯
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Documentario di Andrea Segre che esplora il successo tra i giovani di Berlinguer - La grande ambizione, riflettendo su impegno civile e crisi della democrazia. Espandi ▽
Durante la distribuzione in Italia di Berlinguer. La Grande Ambizione, c’è stato un pubblico giovanile che ha seguito il film di Andrea Segre anche nei dibatti dopo la proiezione. Vista la partecipazione, i realizzatori hanno deciso di creare dei momenti di confronto con loro nelle sale cinematografiche, nelle università e nei luoghi di impegno civile e politico. Noi e la grande ambizione è frutto di questo viaggio nel rapporto tra vita e politica, tra individuo e società, tra paura e sogno nella generazione dei venti e trentenni di oggi. C’è dietro un’interessante idea di ascolto dei giovani su temi politici che il cinema recente, anche documentario, ha portato avanti in maniera sporadica (recentemente Futura di Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher). Andrea Segre ritorna sui suoi passi unendo incontri e dialoghi a immagini di backstage e di scene inedite del film. Recensione ❯
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Pio gestisce una comunità di recupero per ragazzi, Amedeo una casa di riposo per anziani. Uno ha una relazione in crisi, l'altro una figlia adolescente irrequieta. Costretti dalle circostanze a vivere sotto lo stesso tetto tra anziani smemorati e giovani casinisti che si fanno la guerra, i due finiranno per scambiarsi consigli non richiesti, infilarsi in situazioni assurde e, tra bollette arretrate e partite a padel, trovare finalmente il coraggio di mettere ordine alle loro vite e scoprire così un nuovo modo di stare assieme. Recensione ❯
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Love story all'insegna della fantasia e della sperimentazione. Villoresi mette in mostra un talento determinato. Fantasy, Italia2025. Durata 74 Minuti.
Un fantasy diretto da Virgilio Villoresi. Espandi ▽
Il giovane pianista Orfeo suona ogni sera in un locale, il Polypus, dove gli capita di incrociare lo sguardo di Eura Storm nel pubblico, e di venirne rapito. L'infatuazione sembra reciproca, ma la ragazza scompare, lasciando Orfeo nella disperazione. La rivedrà soltanto di sfuggita, mentre varca la soglia di un edificio non lontano da casa sua. Nel tentativo di inseguirla, scopre che la porta conduce a un mondo misterioso, presidiato dall'Uomo verde e popolato di creature immaginifiche come la Giacca, che è il diavolo custode dell'aldilà. Tra loro Orfeo si lancia, determinato a ricongiungersi alla sua Eura.
Tra il surreale e il fantasy, tra l'animazione e il reale, il primo lungometraggio di Virgilio Villoresi è una summa sorprendente e originale delle sue sensibilità artistiche, colte all'incrocio tra la rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice e l'eredità di Dino Buzzati, del cui "Poema a fumetti" il film è una trasposizione.
Love story all'insegna della fantasia e della sperimentazione, il film assale lo sguardo e la mente in egual misura, e rappresenta soprattutto un personalissimo tour de force per Villoresi, che mette in mostra un talento vasto e determinato. Recensione ❯
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Il ritratto spiazzante e coraggioso di Piero Pelù che diventa anche invito a tornare a guardarsi negli occhi. Documentario, Italia2025. Durata 82 Minuti.
Il racconto intimo diretto dal regista Francesco Fei su un capitolo cruciale nella vita dell'icona del rock italiano Piero Pelù. Espandi ▽
Ha inizio con un ronzio persistente il film di Francesco Fei: un disturbo uditivo invasivo e menomante, destinato a ritornare sotto varie forme in Rumore dentro, documentario dedicato a Piero Pelù, ex frontman dei Litfiba, band simbolo del rock italiano dagli anni Ottanta in avanti.
Non sappiamo se fosse un'idea originaria, ma certo è che, a conclusione del film, "acufene" risulta essere la parola pronunciata più volte dal protagonista. È una condizione fisica concreta, ma anche il perno metaforico di un racconto: la difficoltà di convivere con un suono interiore che non si spegne mai, e che per un musicista abituato a vivere di decibel, energia e volume è una condanna difficile da accettare.
Il film è un ritratto spiazzante e coraggioso e non è il rilancio di una carriera - parola che Pelù rifiuta e disprezza - ma un invito a ripensare la comunità, a tornare a guardarsi negli occhi. Recensione ❯
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Un documentario che racconta la Chiesa, la Misericordia e la Speranza attraverso parole, immagini e simboli potenti nell'anno del Giubileo. Espandi ▽
Asse portante del documentario è l’intervista a Mons. Rino Fisichella che, tra le altre cose, è il responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025 attorno al quale nasce questo progetto che unisce varie parti documentaristiche su quelli del recente passato, con un’altra di finzione per toccare temi profondi delle fede contemporanea. Diretto e fotografato da Daniele Ciprì, un documentario religioso sulla fede di oggi raccontata attraverso sia il Giubileo in corso che quelli del più recente passato.
Il titolo del film, esplicitato dal sottotitolo “Un ponte tra la Misericordia e la Speranza”, dà bene l’idea di un pontefice, Papa Francesco, che costruisce proprio un ponte tra questi due aspetti della Fede. L’aspetto un po’ paradossale del documentario è la sua capacità di raccontare bene, attraverso gli interessanti materiali d’archivio, il momento delle aperture, nei vari anni, della Porta Santa e il coinvolgimento dei fedeli anche alla morte di grandi papi come Giovanni XXIII. Mentre poi, la parte affidata ai tre interpreti sembra chiuderle quelle porte, rendendo un po’ meno accessibili i discorsi legati alla fede di oggi. Recensione ❯
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