La diciassettenne Johanna si innamora della sua insegnante di francese e scrive tutto ciò che prova. Espandi ▽
Johanne è una diciassettenne che frequenta le scuole superiori. Quando arriva un’insegnante che da subito si presenta come un’artista avverte per lei un sentimento mai provato prima. Finirà con l’avvertire la necessità di parlarne non con una coetanea ma con la nonna scrittrice. Ci sono registi che sanno imprimere alle loro opere un concentrato ad alto tasso di introspezione e sanno come evidenziarlo. È quanto conferma di saper fare Haugerud permettendoci di entrare nell’intimità del sentire di una diciassettenne che si trova per la prima volta a scoprire una vasta gamma di turbamenti che coincidono con un innamoramento quasi a prima vista. Avvertiamo tutta la consistenza ma anche la fragilità di un sorgere e svilupparsi di un sentimento che coinvolge in toto l’adolescente. È quindi un peccato che nell’ultima parte si assista ad una moltiplicazione di finali. Questo comunque non arriva ad inficiare un’analisi del percorso amoroso che resta valida per tutte le età ma sa anche leggere gli elementi precipui di un’infatuazione adolescenziale. Recensione ❯
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Miles Teller, Anya Taylor-Joy e Sigourney Weaver insieme in un film proiettato in futuro apocalittico. Espandi ▽
Levi e Drasa sono due agenti altamente addestrati a cui è affidato il compito di sorvegliare da due torrioni opposti una gola funestata da nemici invisibili e sconosciuti, ma letali. Una missione da portare a termine ad ogni costo, tra scoperte aberranti, mostruose e politicamente compromettenti. Nel frattempo i due infrangeranno la regola del divieto assoluto di qualsivoglia contatto e finiranno per conoscersi e persino innamorarsi.
È un interessante ibrido tra romance, sci-fi, horror, suspense e azione, il nuovo adrenalinico film di Scott Derrickson Misteri dal profondo.
Un'opera che sa emozionare e tenere con il fiato sospeso mischiando intimità e azione, guerra ai mostri e sentimenti sussurrati. Il risultato è una creatura multiforme e indefinibile, proprio come quelle che popolano la misteriosa gola del film. Recensione ❯
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Un film audace che vince la sua scommessa di rendere protagonista un gruppo di supereroi minori. Ottima Florence Pugh. Azione, USA2025. Durata 126 Minuti.
Sono criminali ma il loro talento vale tanto e il governo vuole sfruttarlo. Espandi ▽
Yelena Belova, addestrata nel brutale programma della Stanza Rossa per diventare una Vedova, vive ormai in uno stato di profonda apatia. Dopo una visita al suo padre putativo, Alexei Shostakov (alias Red Guardian), decide di portare a termine un'ultima missione. In questa operazione finisce in trappola, insieme ad altri agenti: Ghost, Taskmaster e John Walker. Mentre si scontrano tra loro, i quattro si rendono conto di non essere soli. Lì c'è anche Bob, un uomo affetto da amnesia. A prima vista non appare come un pericoloso agente, ma quando tocca gli altri, questi rivivono le visioni dei momenti più traumatici delle loro vite.
Thunderbolts* non è forse solo il primo film con un asterisco a fine titolo, ma anche una scommessa audace: un film sui supereroi minori che affronta il mal di vivere.
Il dolore della protagonista - un'ottima Florence Pugh - che cerca di superare la propria apatia è reso in modo più tangibile del solito, messo al centro del racconto e visualizzato in scene che entrano letteralmente nella sua psiche. Finalmente, dopo le fantasie multiuniversali degli ultimi film Marvel, Thunderbolts* riporta la narrazione su un piano più umano. Recensione ❯
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Un attore condizionato da una neurofibromatosi che gli segna il volto vuole provare un trattamento sperimentale per cambiare aspetto. Espandi ▽
Edward vive a New York con l’ambizione di fare l’attore, ma il suo aspetto fisico è pesantemente condizionato dalla neurofibromatosi che gli segna il volto. L’uomo si invaghisce della norvegese Ingrid. I due sembrano avviare un rapporto autentico, ma Edward sente di non avere speranze con lei. A meno che non accetti di provare un nuovo trattamento medico che sembra potergli donare un aspetto “normale”.
Brillante satira dei temi della rappresentazione nel mondo dello spettacolo, oltre che viscerale e grottesca esplorazione di identità e gelosia, il terzo film di Aaron Schimberg sfoggia un tono decisamente originale, mescolando il sapore autentico della commedia newyorchese vecchia scuola con delle riflessioni ardite sulla mise en abyme di personaggi che si specchiano l’uno nell’altro alla ricerca di sé.
Certamente si ride, non solo per i pregevoli dialoghi tra i protagonisti ma per la cura appassionata verso i tanti ruoli minori che tratteggiano un bozzetto di vivace e bizzarra vita newyorchese. Ma la profondità più oscure dell’opera non va sottovalutata. Recensione ❯
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L'opera prima di un nipote d'arte che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Drammatico, Norvegia2024. Durata 100 Minuti.
Un bambino è accusato di aver oltrepassato i limiti con il suo migliore amico. Espandi ▽
Halfdan Ullmann Tøndel porta sulle spalle il nome di due nonni non di poco peso: Ingmar Bergman e Liv Ullman.
Questo però non ha inficiato per nulla la realizzazione della sua opera prima che mostra una sensibilità personale che non si rifà a quella degli illustri parenti. Il plot di base può inizialmente far pensare a Carnage di Roman Polanski ma la contestualizzazione nell'edificio scolastico (unica location del film) ne modifica totalmente gli sviluppi. Innanzitutto perché il regista ha insegnato nella scuola elementare e conosce bene le dinamiche che intercorrono al suo interno. Poi perché l'ambientazione norvegese fa sì che da subito si crei un clima particolare. Grazie ad uno Stato che interviene molto e positivamente sul sociale, il personale della scuola ha a disposizione dei protocolli di intervento studiati sul piano pedagogico. In questa occasione però nessuno aveva previsto una molestia sessuale a sei anni e la povera insegnante, delegata inizialmente dal direttore a gestire il caso, non sa da che parte incominciare. Recensione ❯
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Nate è un uomo comune con un dono unico: non sente dolore. Quando la ragazza dei suoi sogni viene rapita, questa peculiarità diventa la sua arma più potente per salvarla. Espandi ▽
Nate è un uomo comune, ha un lavoro in banca, ma convive con una patologia genetica unica: non sente dolore per via di una sindrome congenita realmente esistente. Quando la ragazza dei suoi sogni viene rapita, questa peculiarità diventa la sua arma più potente tanto da trasformarlo in un supereroe che farà di tutto per salvarla.
Ecco una forma ironica, e riuscita, di riflettere sul tema dei superpoteri e dei supereroi sui generis in modalità "prendere o lasciare".
La miscela davvero esplosiva di generi messi insieme dalla sceneggiatura di Lars Jacobson, che non si prende mai troppo sul serio anche quando sa di andare incontro a una certa ripetitività, dà modo alla coppia di registi, Dan Berk e Robert Olsen, di sbizzarrirsi e di divertirsi nel contaminare con nonchalance l'alto e il basso e nel mettere in scena, con un budget limitato (il film è anche girato a Città del Capo che dovrebbe essere San Diego), i tipici balletti dei combattimenti pieni di un'ironia che non si trasforma mai in grottesco. Evviva! Recensione ❯
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Un esperimento ambizioso e avanguardistico, con pochi eguali nella storia del documentario musicale. Documentario, Francia1972. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nel 1971 i Pink Floyd, in rampa di lancio verso la consacrazione mondiale, furono la prima band a suonare a Pompei. Espandi ▽
Nel 1971 Adrian Maben ha a disposizione le rovine di Pompei per sei giorni, in cui girare le scene di un film-concerto dei Pink Floyd. Una sfida titanica. Nell'anfiteatro della città sepolta e incredibilmente conservata suona l'unica band che ha legittimità di farlo, senza sentirsi fuori posto: i Pink Floyd del 1971, espressione di una musica mai sentita prima, sperimentale e ambiziosa.
È l'istantanea di un gruppo all'apice della sua creatività, che unisce il repertorio del periodo susseguente all'abbandono del fondatore Syd Barrett, che attirò le attenzioni di cineasti come Michelangelo Antonioni, con una svolta incipiente, come dimostrano i primi vagiti dell'epocale album "The Dark Side of the Moon", che ascoltiamo tra un'esecuzione live e l'altra.
Live at Pompeii non è solo un film-concerto, con la particolarità di non avere spettatori. È un'esperienza mistica e immersiva, che la versione del cinquantesimo anniversario restituisce nella magnificenza del 4K ricavato dal negativo originale, con l'audio remixato in 5.1 da Steven Wilson. Recensione ❯
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Allucinato, misterico, allegorico, un film dall'imponente potenza visiva e con tantissimi momenti di grande cinema. Drammatico, Russia2024. Durata 157 Minuti.
Tratto dal romanzo di Michail A. Bulgakov capolavoro della letteratura russa del Novecento. Espandi ▽
Negli anni '30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell'incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Recensione ❯
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Vito Genovese e Frank Costello, una coppia di italoamericani che gestiscono due distinte famiglie criminali a metà del XX secolo. Espandi ▽
Siamo alla metà del secolo, di cose ne sono già avvenute - il secondo conflitto mondiale, la Guerra Fredda, il maccartismo -, altre stanno per arrivare - l'omicidio Kennedy, il Vietnam, i diritti civili -, ma Frank Costello e Vito Genovese sono sempre lì. Immigrati italiani tutti e due, boss mafiosi tutti e due, il primo è accorto, diplomatico, freddo, il secondo avventato, incontenibile, iracondo. Costello e Genovese sono cresciuti insieme nei quartieri poveri di New York e insieme hanno compiuto la scalata al potere criminale, ma quando Vito è dovuto scappare in Italia per sfuggire ad un'accusa di omicidio, il comando della famiglia Luciano è passato nelle mani di Frank. Otto anni dopo, Genovese torna in America e rivuole indietro da Costello quello che è suo.
Quasi tutto quello che viene mostrato è davvero successo, perché quasi tutta così è la società americana. Recensione ❯
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Il regista-culto giapponese Shinya Tsukamoto alle prese con una torbida storia di voyeurismo e gelo coniugale: a modo suo, ovviamente, in quel viola e nero che già lo aveva reso famoso con Tetsuo. Espandi ▽
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A settant'anni dalla nascita, il primo documentario ufficiale su uno dei più amati maestri della musica italiana contemporanea. Espandi ▽
Come si fa a parlare di Pino Daniele in modo esaustivo e originale, quando da un lato il talento del cantautore e strumentista partenopeo sfugge a qualsiasi definizione e imbrigliamento, dall'altro già molto si è detto e mostrato della sua vita e carriera?
Francesco Lettieri, regista e sceneggiatore napoletano con al suo attivo tanti video musicali e tre lungometraggi, fra cui Il segreto di Liberato, sceglie una strada duplice: individua nel giornalista e critico musicale Francesco Vacalebre (coautore della sceneggiatura) un Virgilio pronto ad addentrarsi nei vicoli di Napoli per scoprire il Pino più segreto, con l'aiuto del figlio del cantautore, Alessandro; e crea dei minifilm per illustrare visivamente le canzoni più amate, veri e propri spaccati di vita partenopea.
La seconda scelta forse è la meno azzeccata, poiché tutto il resto basterebbe a delineare la figura di Pino Daniele e il suo impatto sulla sua città e sulla musica, non solo italiana. È molto azzeccata invece l'idea di Lettieri di far partecipare al documentario una serie infinita di artisti che hanno conosciuto Daniele quasi esclusivamente in voce e attraverso immagini di repertorio, invece che con la classica lunga intervista posata. Recensione ❯
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Il film è del 1930. È il grande momento della Germania, della Repubblica di Weimar che rappresenta la più alta manifestazione culturale del nostro secolo. Espandi ▽
Il professor Immanuel Rath è estremamente esigente con i suoi studenti che lo dileggiano in sua assenza. Quando scopre che sono degli ammiratori della bella Lola Lola, che si esibisce nel cabaret "L'angelo azzurro", decide di andare a verificare sul posto come sia questo elemento di distrazione. Ne verrà attratto al punto di sposarla e lasciare per lei l'insegnamento. La decisione non sarà senza conseguenze.
Il capolavoro di von Sternberg costituisce l'esempio classico di un duraturo connubio a prima vista tra regista e attrice.
Era difficile rendere sullo schermo un personaggio simile e la Dietrich ci è riuscita in una fusione di sensualità, slanci di tenerezza e determinazione. Con von Sternberg avrebbe girato altri sei film ma L'angelo azzurro resta al vertice della loro collaborazione. Recensione ❯
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Dal crime movie americano al thriller internazionale, un secondo capitolo ricco di malinconia, scetticismo e fatalismo. Azione, Drammatico - USA2024. Durata 144 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le nuove avventure di Big Nick, agente della squadra speciale anticrimine. Espandi ▽
Sono passati due anni dal colpo alla Federal Reserve quando il gruppo di Merrimen è stato decimato e l'unità Major Crimes dello sceriffo della contea ha subito gravi perdite. "Big Nick" O'Brien è oramai separato, al verde, senza una squadra, ma sente che il furto appena avvenuto all'aeroporto internazionale di Anversa porta la firma di Donnie, il vero ideatore della rapina di Los Angeles nonché l'unico ad essere riuscito a scappare. Arrivato in Europa, Nick presto capisce che ogni cosa converge verso il World Diamond Center di Nizza, dove Donnie ha trovato dei nuovi alleati nella banda internazionale della Pantera e un nuovo impossibile colpo da eseguire.
Il film è il secondo capitolo per la mini-saga prodotta e interpretata dal re degli incassi di gennaio, Gerard Butler. Pantera passa dal crime movie americano al thriller internazionale adombrandosi di malinconia, scetticismo, fatalismo, perdendo il respiro della strada per acquisire uno sguardo globale (confermato dall'annuncio del terzo capitolo e dai piani di Gudegast di girarne altri in Brasile, Africa e Sud-Est Asiatico), asciugando ancora di più motivi e maschere - sono solo uomini duri che complottano per grandi guadagni. Recensione ❯
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La città di Tokyo è sconvolta da una serie di omicidi accomunati da una misteriosa incisione a forma di X sul corpo delle vittime e perpetuati da persone normali senza alcun legame tra di loro. Espandi ▽
Un'ondata di bizzarri omicidi affligge Tokyo. Oltre ad essere accomunati da un rituale (l'incisione di una X sul petto), l'assassino viene costantemente ritrovato sul luogo del delitto in stato confusionale. L'indagine del detective Takabe e dello psicologo Sakuma li porta in contatto con un misterioso giovane di nome Mamiya, apparentemente implicato nella vicenda. Recensione ❯
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Un ragazzo appena uscito dal carcere stringe amicizia con un cane nero. Espandi ▽
Chixia, Cina, 2008. Musicista rock di successo e acrobata da circo sulle motociclette, Lang cade in disgrazia dopo essere stato accusato dell'omicidio del nipote del macellaio Hu. Uscito dal carcere grazie a delle misteriose attenuanti, è nel mirino dei propositi di vendetta di Hu. Rifarsi una vita per Lang è complicato, specie con il padre, gestore di uno zoo, alcolizzato all'ultimo stadio. Gli offre un lavoro Yao, un padrino locale che si occupa della cattura dei cani randagi che stanno invadendo Chixia e, in particolare, di un imprendibile cane nero, che si presume rabbioso.
Tutto o quasi è sopra le righe e studiato in funzione delle conseguenze e dello scopo simbolico; tutto o quasi nasconde una metafora piuttosto semplice da decrittare. Ciò non toglie che la regia di Hu - transitato con nonchalance dal blockbuster propagandistico come 800 eroi a qui, alla maniera di un camaleonte come Zhang Yimou - sappia pigiare i tasti giusti per tenere viva l'attenzione del pubblico.
Nel ruolo del padrino Yao compare il grande regista Jia Zhang-ke, mentre il protagonista Eddie Peng è una star musicale e cinematografica taiwanese, protagonista di molti successi del cinema panasiatico del terzo millennio. Recensione ❯
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