Titolo originale | Pelé: Birth of a Legend |
Titolo internazionale | Pele: Birth of a Legend |
Anno | 2016 |
Genere | Biografico, |
Produzione | USA |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Michael Zimbalist, Jeff Zimbalist |
Attori | Leonardo Lima Carvalho, Kevin de Paula, Diego Boneta, Rodrigo Santoro, Vincent D'Onofrio Colm Meaney, Seu Jorge, Milton Goncalves, Marcus-Vinicius DeFaria, Thelmo Fernandes, Mariana Nunes, Julio Levy, Felipe Simas, Roger Haag, André Mattos, Tonya Cornelisse, Sven Holmberg, Adriano Aragon, Vivi Devereaux, Seth Michaels, Phil Miler, Rafael Henriques, Mariana Balsa, Eric Bell Jr., Fernando Caruso, Jon Cotterill, Jerome Franz, Arthur Jansen, Garcia Júnior, Celine LeSage, Charles Myara, Ivan Orlic, Pelé, José Victor Pires, Brandon Wilson. |
Uscita | giovedì 26 maggio 2016 |
Distribuzione | M2 Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,47 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 maggio 2016
I primi anni della vita del goleador, la povertà del suo Brasile, il rapporto con il padre, i primi successi fino alla clamorosa vittoria della Coppa del Mondo a 17 anni. In Italia al Box Office Pelé ha incassato 2 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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È il 1950 e il Brasile intero ha la radio all'orecchio o gli occhi puntati al piccolo schermo: è una questione di orgoglio nazionale. La sconfitta in casa, per mano dell'Uruguay, nell'ultima partita dei Mondiali di Rio, getta il paese in uno stato di prostrazione collettivo e devastante. Attraverso la messa in discussione della pratica della ginga, espressione di un calcio felice e spettacolare, i brasiliani mettono in discussione la loro stessa identità e la loro visione del mondo. Ma non il piccolo Dico, 9 anni, folletto del calcio giocato senza scarpe tra i vicoli di Bauru. Colpito dalla tristezza sul volto del padre, Dico gli promette che un giorno porterà il Brasile alla vittoria, e dodici anni dopo, in Svezia, onorerà quel primo voto e si farà conoscere dal mondo intero col nome di Pelé.
La storia della relazione tra Edson Arantes Do Nascimento e la settima arte è una storia curiosa e a suo modo leggendaria, che passa soprattutto dalla sua apparizione come attore in alcuni film, il più noto dei quali è certamente Fuga per la vittoria, con quel finale in rovesciata che l'odierno biopic di Jeff e Michael Zimbalist richiama esplicitamente. Il nuovo film vede ancora il campione comparsare, solo per un attimo, come nume protettore, seduto nella hall dell'albergo, nel momento chiave in cui la squadra di Garrincha, Altafini e dello stesso giovanissimo Pelé trova finalmente lo spirito giusto, troppo a lungo represso, alla vigilia del gran finale.
Il film dei fratelli Zimbalist, però, è il primo a non aver imparato la lezione: anziché affidarsi all'estro e al senso del momento, anziché sublimare il mestiere in una sorta di danza e giocare col cinema come si dovrebbe fare con un pallone, sceglie senza vie di mezzo il racconto più classico e pietistico, affondando in un'estetica che avremmo detto superata anche dal prodotto più dichiaratamente mainstream. Nelle sequenze in cui Dico, ragazzino, si allena segretamente con i frutti dell'albero del mango, in mancanza di un pallone e dell'approvazione materna, così come in quelle in cui, perso e annullato dalle indicazioni di un allenatore che vuole giocare all'europea senza sapere bene cosa vuol dire, per ritrovarsi deve appigliarsi al ricordo delle corse polverose tra i vicoli del villaggio, il cinema muore e al suo posto si assesta un ibrido tra lo sceneggiato televisivo e la campagna pubblicitaria pseudoautoriale da intervallo sul megaschermo.
C'è un'ingenuità buona, che è sinonimo di sincerità; c'è quella che s'identifica invece con l'eccessiva sicurezza; e infine quella degli sprovveduti. Quella di Pelé appartiene ad una delle due ultime categorie, ad un misto di entrambe. Comincia con una grande delusione sullo schermo e finisce con una piccola delusione in sala.
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Efficace tributo a un grandissimo del calcio e non solo. dalla strada alla finale del campionato del mondo passando attraverso momenti di intensa emozione come solo un bambino puo vivere nella ricerca di una vita diversa che riscatti quella di un padre ex calciatore che si guadagna da vivere pulendo i bagni di una casa di cura Ci sono tutti gli ingredienti della favola , ma i due registi [...] Vai alla recensione »
"Pelè" è un film di serie B, per fattori come le interpretazioni o la fotografia (anche se quest'ultima si ritaglia momenti memorabili durante la pellicola) ma in questo caso avranno un ruolo marginale. All'uscita dalla sala, però, proverete soddisfazione e anche un po' di "commozione"; facendoci capire che spesso in un film carico di emozioni, la tecnica perde importanza venendo messa in secondo [...] Vai alla recensione »
L'inizio mi aveva quasi spaventato con i bambini a giocare con un pallone di pezza in puro stile "pubblicità Nike" poi minuto dopo minuto,la pellicola è riuscita a catturare il mio interesse. Ovviamente ci sono delle parti ampiamente romanzate ed oserei dire nazionalistiche, tipo giocatori e mister svedesi che insultano gratuitamente i rivali sudamericani,tuttavia ce ne [...] Vai alla recensione »
La favolistica storia,che racconta la vita precedente alla consacrazione della leggenda di Pelé,il film scorre benissimo inquadrando soprattutto ciò che il Brasile era,delusioni speranze,disuguaglianze,un paese dove tutto è possibile. La trama pecca pateticamente in un pressappochismo,senza una personalità di ciò che effettivamente è stato,il trionfo fu di un intero popolo,orgoglioso di ciò che profondame [...] Vai alla recensione »
Il film è un falso indecente, non tanto per l’invenzione della rivalità giovanile con il ricco Altafini, quanto piuttosto per la ricostruzione della Coppa del Mondo del 1958, in particolare semifinale e finale. In Brasile l’ego smisurato di Edson do Nascimento è noto a tutti, ma non pensavo che Pelè potesse arrivare a promuovere questa improponibile pagliacciata, [...] Vai alla recensione »
Di Pelè conosciamo i successi, le tre coppe del mondo vinte, le rovesciate, fuga della vittoria. Ma la storia del ragazzo diventato il secondo giocatore più forte del mondo era poco nota. E questo film è l’occasione per vedere ballare la ginga in campo, l’eterna questione tra il calcio europeo, brutto ed essenziale, e quello sudamericano, bello ma lezioso.
Il 29 giugno 1958, a Solna (Svezia), si gioca la finale di Coppa del mondo di calcio: quel giorno, il giovane Edson Arantes do Nascimento, universalmente noto come Pelé, fa conoscere al mondo il suo enorme talento; è la consacrazione internazionale di quello che a detta di molti è il più grande calciatore di tutti i tempi. Il Mondiale del 1958 è il punto di arrivo di una vicenda che comincia a Bauru [...] Vai alla recensione »
Il 29 giugno 1958, a Solna (Svezia), si gioca la finale di Coppa del mondo di calcio: quel giorno, il giovane Edson Arantes do Nascimento, universalmente noto come Pelé, fa conoscere al mondo il suo enorme talento; è la consacrazione internazionale di quello che a detta di molti è il più grande calciatore di tutti i tempi.
La leggenda del gioco del calcio racchiusa in un piccolo film. Viene raccontata in forma accademica e stereotipata la classica infanzia difficile, la lenta scalata al successo, le prime vittorie, la formazione del mito. Il tutto in fonma banale e scontata.Le uniche immagini belle ed emozionanti sono quelle fornite dai pochissimi filmati d'epoca originali.
Film più che discreto. Sicuramente una pellicola godibile e dove le problematiche sociali del giovane Pelè che si evidenziano soprattutto nel corso del primo tempo, vengono successivamente stemperate da uno stile che punta alla forma e allo spettacolo. Forse eccessivamente critica la recensione presente nella sezione "Scheda" di questo sito, riguardante appunto questa pellicola.
La fotografia è di primo livello, indice di buon budget. Il mondo del calcio non è solo abilità, ma questione di denaro. Personalmente sono un fan del calcio brasiliano, ha uno stile veramente bello, arioso.
Per gli amanti del calcio di un tempo e di certi personaggi, questo film è' un must. Mi è piaciuto tantissimo, giusto mix tra fatti realmente accaduti è aspetti un po' romanzati. Penso che sia un film che piace a tutti..a chi non piace il calcio in quanto è' una storia comunque bella...a chi piace il calcio perché ricca di aneddoti e personaggi noti.
Le origini di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: Edson Arantes Do Nascimento, al secolo Pelè. Si parte da quel mitico mondiale, nel quale il Brasile partiva con poche credenziali e lui era solo un 17enne semisconosciuto. Per poi ripercorrere la sua umile infanzia.Per quanto si voglia apprezzare lo sforzo di romanzare la storia e renderla appetibile alle esigenze del mercato cinematografico [...] Vai alla recensione »
Pelé ha 9 anni quando il Brasile perde la finale casalinga contro l'Uruguay nei mondiali del 1950. La crisi calcistica provoca la messa in discussione della ginga, passo base della capoeira che i calciatori brasiliani hanno adattato al calcio. In questo contesto Pelé muoverà i suoi primi passi arrivando prima a vestire la maglia del Santos e subito dopo a partecipare ai mondiali svedesi del 1958.
Ambientato in un arco di tempo che va dal 1950 al 1958, il film racconta gli esordi di Pelè, concentrando buona parte della storia al suo primo mondiale disputato in Svezia nel 1958 all'età di soli 17 anni affermandosi nell'olimpo della storia del calcio sin dalla giovanissima età. Molto curata la parte adolescenziale, gli allenamenti speciale col padre ed il rapporto con la madre.
Visto ieri su canale 5 Aldila di alcune scene tipo holly e benji penso sia un buon film, fa pensare.
Un bl film documentario sulla vita e le origini di pelè
La storia di Pelè raccontata con uno stile stereotipato che dirige la fase dtammatica in un vortice di emozioni prevedibili destinate a deludere, la parte d'azione invece sembra ricordare lo stile cartoon giapponese, un film che tratta il mito con superficialità raccontando una favola un pò troppo romanzata a favore di platea ed il cameo del vero Pelè nel film avrebbe [...] Vai alla recensione »
Pelè,la storia di un ragazzino sfruttato e deriso da tutti,che è costretto a rubare per giocare alla sua passione:il calcio! Preso in giro da un gruppo di brasiliani di origine europea,perde un amico nel tentativo di sfuggire ad un furto,con il futuro del calcio brasiliano nelle mani e con una promessa al padre mantenuta,un film imperdibile!
Baracconata per pubblico distratto e per bambini. Il campione brasiliano,qui descritto nella prima parte della sua vita,per gran parte della pellicola prende palla e va in porta da solo come nei cartoni animati degli anni '80. Inverosimile,ruffiano,parziale,deludente. Occasione persa.
Un film bellissimo, emozionante e ricco di speranza.. Una storia vera raccontata favolosamente...