Il tragico destino della comunità ebraica di Nasielsk attraverso un breve filmato amatoriale in 16 mm trovato per caso in un armadio. Espandi ▽
Un filmato amatoriale di poco più di 3 minuti viene ritrovato da Glenn Kurtz in un armadio a casa dei suoi genitori in Florida. Risulta essere il frutto di riprese realizzate dal nonno David, un ebreo che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti e che era tornato nel 1938 con la moglie in quella parte di Europa che aveva dato loro i natali. Il filmato, in condizioni non buone, viene mandato ad un laboratorio che riesce a restaurarlo. Ulteriori ricerche consentiranno di accertare che il luogo delle riprese è la cittadina polacca di Nasielsk con 7000 abitanti di cui 3000 ebrei. Solo un centinaio sopravvisse all’Olocausto.
Tre Minuti è un documentario che andrebbe mostrato, con grande profitto, in tutte le scuole di cinema, perché elabora un saggio sull’immagine cinematografica affrontandone i diversi aspetti, senza didatticismi ingombranti e con grande chiarezza ed immediatezza. È, in definitiva, una vera e propria detection quella che ci viene presentata. Ci porta, minuto dopo minuto a partire dagli iniziali tre, a scoprire appunto non solo una comunità ma anche le innumerevoli potenzialità del linguaggio cinematografico. Spingendoci così a passare dal vedere al guardare.