Titolo originale | L'Innocent |
Anno | 2022 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Louis Garrel |
Attori | Roschdy Zem, Anouk Grinberg, Noémie Merlant, Louis Garrel, Jean-Claude Pautot Manda Touré, Léa Wiazemsky, Yanisse Kebbab, Florent Masarin, Jean-Claude Bolle-Reddat, Véronique Kapoyan, Franck Gonzales, Laëtitia Clément, Thomas Rortais. |
Uscita | giovedì 19 gennaio 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,27 su 28 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 16 gennaio 2023
Una donna è convinta che il marito abbia abbandonato la vita criminale. Suo figlio non è d'accordo. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 2 Cesar, 4 candidature a Lumiere Awards, In Italia al Box Office L'Innocente ha incassato 320 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L'ultimo della lista è l'ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un'amica, Clémence.
Alla quarta prova come regista, il celebre attore Louis Garrel si mostra sempre più a suo agio e capace di sperimentare.
Con L'innocent non si discosta da quei toni di dramma-commedia sentimentale per i quali ha un feeling innato (letteralmente, visto che appartiene a una famiglia reale del cinema francese), ma assieme al co-sceneggiatore Tanguy Viel li applica a delle situazioni da polar scanzonato e a una storia divertente e piacevole di ladri di caviale iraniano e attori della domenica.
Come sempre Garrel si ritaglia il ruolo da protagonista, ennesima variazione del ragazzo sognante e un po' impacciato che sa interpretare a meraviglia. Qui è vincente la combinazione della sua titubanza reattiva (accentuata da un lutto ancora molto presente) con le caratterizzazioni sopra le righe degli altri tre attori, tutti ottimi. Roschdy Zem come sempre passa in scioltezza dal soave al minaccioso, lui ladro mai pentito che ha trovato l'amore, balla la salsa e ha un talento per il palcoscenico.
La veterana Anouk Grinberg è al suo gradito ritorno sulle scene nel ruolo di una madre e di una donna esuberante, mentre Noemie Merlant continua a nutrire una galleria di personaggi sfaccettati che dai tempi di Ritratto della giovane in fiamme hanno arricchito la sua immagine attoriale.
Amori, sentimento e melodramma non mancano e rappresentano una garanzia per gli appassionati del genere. Notevole però è stavolta il loro utilizzo, anche in chiave metanarrativa, come strumenti "del mestiere" in una rapina, nella quale ovviamente nulla va come dovrebbe per i personaggi mentre tutto fila alla perfezione dal punto di vista cinematografico: una sequenza estesa e calibrata alla perfezione nella regia, nella scrittura e nella recitazione, forse tra le cose migliori firmate fin qui da Garrel.
Già con i precedenti e ben riusciti L'uomo fedele e La crociata Garrel si era costruito un mini-universo personale di cinema intimo e autonomo, che parla di uomini e di donne, di impeto e di passività, e in cui il suo Abel, nome che ritorna, è ormai un alter ego fluido da indossare come un cappotto comodo. La scomparsa di Jean-Claude Carrière, co-sceneggiatore del suo secondo e terzo film, lo lancia su nuove strade che però restano familiari e si ripropongono sotto luce diversa, come quelle su cui in L'innocent si inseguono due furgoni della polizia penitenziaria, con l'idea, ora e sempre, di fare un po' di rumore e dirsi ti amo.
L'INNOCENTE disponibile in DVD o BluRay |
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Louis Garrel firma un'opera simpatica e piacevole, divertendosi a mescolare i vari generi senza perdere di vista il filo conduttore, ci conduce nelle strade di Lione, in un crescendo di colpi di scena, appostamenti, inseguimenti, improvvisazioni, dichiarazioni d'amore inattese e toccanti.. Abel è un figlio iperprotettivo di una madre esuberante e dall'innamoramento facile, [...] Vai alla recensione »
Qualche anno fa, sulla rivista online Doppiozero, uscì un bell'articolo di Oliviero Ponte di Pino sulla figura di George Steiner. L'ho ricercato perché una considerazione che ricordavo vagamente vi fosse riportata mi sembrava interessante anche a proposito de L'innocente, di Louis Garrel, di nuovo regista e interprete dopo l'apologo ecologista de La crociata, opera migliore negli intenti - di certo [...] Vai alla recensione »
Louis Garrel regista vanta una filmografia coerente che, in omaggio all'amato Nanni Moretti, è attraversata da un personaggio, Abel, incarnato dallo stesso Garrel, che funge da cangiante fil rouge, un personale Michele Apicella, un alter ego che enfatizza, sdrammatizza, schernisce lati del carattere e della personalità dell'attore/regista. In L'Innocente a essere messo esame, nelle forme di una commedia [...] Vai alla recensione »
Ciambella col buco: ecco un cinema che riesce ad affermarsi sia come solido prodotto di genere che come dignitosa opera d'autore.Con un colpo al cerchio dei cinefili e uno alla botte dell'intrattenimento, Garrel gira il suo film migliore, mandando a braccetto thriller e comicità, commedia sentimentale e conte philosophique. Protagonista lui stesso, nel ruolo di un giovane vedovo la cui madre sposa [...] Vai alla recensione »
Ne possiamo discutere, se volete: perché è vero che magari il divano è molto comodo, sulle piattaforme danno di tutto e di più e fuori c'è il caso che, di questa stagione sai com'è, ci siano meno di 28 gradi. Però pensateci. A uscire di casa, intendo. E non perché «L'innocente» sia entusiasmante come «A qualcuno piace caldo» e nemmeno lontanamente paragonabile al «Gattopardo»; ma semplicemente perché [...] Vai alla recensione »
Il cinema francese, al di là delle preferenze personali e delle mode cinefile, ha un'altra marcia. Divertendosi e per fortuna divertendo anche gli spettatori, l'attore e per la quarta volta anche regista Garrel si destreggia tra poliziesco e commedia romantica sciorinando in "L'innocente" le peripezie di Abel (lo stesso Garrel), trentenne in ansia per la bislacca madre Sylvie (Grinberg) decisa a sposare [...] Vai alla recensione »
Opera quarta da regista di Louis Garrel, L'innocente è primatista ai César, gli Oscar francesi: undici candidature, incluse miglior film, regia e attore protagonista, Garrel stesso. Con buona dose di autoironia, confessa: "Spero di alzarmi per un premio alla cerimonia del 24 febbraio" giacché dopo la vittoria da giovane promessa nel 2006 per Les amants réguliers di papà Philippe non ha trasformato [...] Vai alla recensione »
Abel (Louis Garrel) va nel panico quando viene a sapere che sua madre Sylvie (Anouk Grinberg) sta per sposarsi con Michel (Roschdy Zem), un carcerato conosciuto nel corso di teatro che la donna tiene e che sta per uscire di galera. Con l'aiuto di Clémence (Noémie Merlant), la sua migliore amica, inizia a pedinare l'uomo, salvo poi trovarsi coinvolto in un'impresa destinata a cambiargli la vita scuotendolo [...] Vai alla recensione »
A Lione, l'inconsolabile vedovo Abel lavora come guida in un acquario, mentre vive un rapporto ansioso con la madre Sylvie, che ha un debole per i galeotti a cui dà lezioni di teatro (al punto da averne sposato più d'uno). Poiché l'ex rapinatore Michel sembra l'uomo giusto per renderla felice, la donna chiede al figlio di essere comprensivo; ma il giovane è sospettoso nei confronti del neo-patrigno, [...] Vai alla recensione »
Si sQuarto e miglior film di Philippe Garrel. Come sempre il suo personaggio si chiama Abel, stavolta è depresso per la morte della moglie (guidava lui quel giorno ormai lontano, la migliore amica della defunta cerca invano di tirarlo su) e ha una madre che insegna teatro in una prigione e per i detenuti ha un debole, l'ultima fiamma è Roschdy Zen (cinque anni per rapina), il matrimonio viene celebrato [...] Vai alla recensione »
Il teatro con i carcerati. Ma Louis Garrel non ha intenzione di spiegarci Samuel Beckett e Godot, come fa Antonio Albanese alla fine di "Grazie ragazzi! 'Y. Ha scritto (assieme al bravo romanziere francese Tanguy Viel), diretto e recitato una commedia perfetta - e perfida - in ogni risvolto. Anche autobiografico: sua madre Brigitte Sy ogni tanto portava a casa tipi strani, il giovane figlio d'arte [...] Vai alla recensione »
Ancora turbato per la morte precoce della moglie, Abel è inoltre irritato con la madre (Anouk Grinberg), un'ex attrice che si è innamorata di un detenuto - e non sarebbe neppure la prima volta. Invano tenta di dissuaderla: lei sposa Michel (Roschdy Zem), che poco dopo viene scarcerato. Convinto che costui sia recidivo e mediti qualcosa di illegale, Abel si mette a spiarlo, coadiuvato dall'amica Clémence [...] Vai alla recensione »
Sospetto di un figlio scettico: la racconta giusta l'ex carcerato che mamma ha sposato? Dopo le commedie d'amore infedele e cinema ora Garrel cerca pubblico in sala con un suo "affari di famiglia" combinando Lumet, Truffaut, Allen. Si ridacchia, con sentimento. Il colpo è divertente, inverosimile e funzionale alla dimostrazione "funny" che per la mamma (e per il cinema) questo e altro.
Sylvie (Anouk Grinberg), sessantenne, insegna teatro a un gruppo di detenuti. S'innamora di Michel (Roschdy Zem) e poco prima che lui esca dal carcere si sposano, gettando nel panico Abel (Louis Garrel), figlio di Sylvie. Il progetto dei piccioncini di aprire un negozio di fiori, invece di tranquillizzarlo, alimenta le para noie di Abel. Combinare commedia romantica e film di gangster è un'operazione [...] Vai alla recensione »
Abel (Louis Garrel) più che un figlio è, per la madre Sylvie (Anouk Grinberg), un padre o un fratello. Ne sopporta le bizze e, soprattutto, i frequenti ed effimeri innamoramenti. Ma quando Sylvie gli annuncia il matrimonio con l'ex detenuto Michel (Roschdy Zem), appena uscito di prigione, Abel è assalito dall'ansia, convinto che il nuovo marito non sia affatto uscito dal giro della criminalità.
Abel guida in un acquario, è alle prese con mamma Sylvie che colleziona matrimoni con detenuti. L'ultimo è Michel, col quale vuole aprire un negozio di fiori. Abel, però, è convinto che l'uomo nasconda qualcosa e indaga con l'amica Clémence. Quarta regia per Garrel che si dimostra un autore solido in questo polar che pesca da dramma e commedia sentimentale con un perfetto equilibrio.
Curiosità numero 1: prosegue l'onda lunga di Grazie, ragazzi (il film con Antonio Albanese). In un carcere di Lione, un'insegnante di recitazione (Anouk Grinberg) si innamora di un aitante allievo detenuto (Roschdy Zem)e lo sposa dietro le sbarre. La donna, ahi lei, ha un figlio petulante e perbenista (Louis Garrel, anche regista) che non apprezza il nuovo "padre": è convinto sia sempre un delinquente [...] Vai alla recensione »
II misto irresistibile di francese e italiano, l'aria corrucciata e, a tratti, un po' imbrunata, il naso potente, la capacità di suscitare quella cosa che, per molte donne, è un richiamo irresistibile, ovvero il senso materno. Figlio del regista Philippe, cresciuto a pane e Nouvelle Vague, lanciato da Bernardo Bertolucci che lo scelse per The dreamers, marito di Laetitia Casta, dopo vari amori celebri, [...] Vai alla recensione »
Quando Abel viene a sapere che la madre sessantenne, Sylvie, sta per sposare un uomo che si trova in carcere, perde la testa. Con l'aiuto della sua migliore amica, Clémence, farà di tutto per proteggerla e farle cambiare idea dimostrando che Michel, uscito nel frattempo di prigione, non ha perso le proprie abitudini criminali. Ma l'incontro con il suo nuovo patrigno sembra offrirgli nuove prospettive. [...] Vai alla recensione »
È "leggerezza" la prima parola che viene in mente, quando si parla del Louis Garrel regista. Forse troppa, a fronte di pellicole, le sue, che proprio per questo non riescono a convincere fino in fondo. Tuttavia, L'innocente è l'eccezione: il film si rivela la prova più riuscita, a oggi, del giovane regista parigino, qui nei panni del protagonista e di quello che è ormai una sorta di suo alter ego. Vai alla recensione »
Dei suoi quattro film firmati da regista, L'innocente, presentato al Festival di Cannes e alla Festa di Roma 2022, è senz'altro il migliore e rappresenta un salto di qualità non indifferente, perché Louis Garrel, qui, sa di rischiare come non mai, ma trova il coraggio e la capacità di raccogliere il debito di un racconto dalle tante variazioni per farlo funzionare con una sintassi comune da commedia, [...] Vai alla recensione »
Ma quanti film gira Louis Garrel? Nove solo nel biennio 2021-2022, quattro dei quali usciti in Italia a distanza ravvicinata: "L'ombra di Caravaggio" a novembre, "Forever young - Le Amandiers" a dicembre, "Le vele scarlatte" quattro giorni fa e adesso, da giovedì 19 gennaio, "L'innocente", da lui anche diretto, targato Movies Inspired e Bim. Stasera, lunedì 16, anteprima al Nuovo Sacher con Nanni Moretti [...] Vai alla recensione »
Una cassettiera può essere fatta in diversi modi. Metallo, plastica, legno, vari di tipo di legno, magari legno dorato. Può avere anche diverse forme: alta, bassa, larga, decorata fittamente o essere essenziale, terminare a zampa di leone o dritta. Ciò che però non deve mancare sono i cassetti. Diversamente potrebbe essere qualsiasi altra cosa, un armadio se i cassetti sono troppo grandi o un tavolo [...] Vai alla recensione »
Abel reagisce male alla notizia che la madre (Anouk Grinberg) sta per sposare un detenuto: con la complicità dell'amica Clémence (Noémie Merlant, meravigliosa), cerca di dissasuaderla e proteggerla. L'incontro col promesso sposo Michel (Roschdy Zem) lo aprirà a nuove esperienze e prospettive di vita. Garrel (fan di Moretti) incarna di nuovo Abel (il suo Michele Apicella) facendone stavolta un figlio [...] Vai alla recensione »
Michel sta minacciando un uomo, gli si fa sempre più vicino con il viso, in uno schema tipico del film sui bassifondi criminali, tra il noir e la descrizione delle zone più oscure dell'umano. Eppure di colpo si ferma, sorride, e una voce alle sue spalle si complimenta con lui: era solo una messinscena, per quanto Michel quelle situazioni potrebbe averle vissute davvero nel corso della sua vita, visto [...] Vai alla recensione »
Presente al Festival di Cannes con più film (è nelle Vele scarlatte di Pietro Marcello alla Quinzaine e, in concorso in Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi), Louis Garrel porta sulla Croisette - fuori concorso - anche il suo nuovo lavoro da regista (il quarto), L'innocent, scritto insieme a Tanguy Viel e recitato con Anouk Grinberg, Noémie Merlant e Roschdy Zem.
Rimette dichiaratamente in gioco la costruzione della scena e la recitazione degli attori il cinema di Louis Garrel. Lo aveva già fatto nei suoi primi due lungometraggi, Due amici e L'uomo fedele. Nel primo è stato proprio lui stesso a interpretare una comparsa del cinema. Nel secondo invece, nella messinscena di un triangolo sentimentale (che poi si trasforma in una partita a quattro), rivela tutto [...] Vai alla recensione »
La cifra del cinema di Louis Garrel è l'intelligenza emotiva. E non è poco. Lo conferma anche L'Innocent, sceneggiato ancora una volta (dopo Christophe Honoré e Jean-Claude Carrière) insieme a uno scrittore dallo stile fortemente cinematografico come Tanguy Viel. È forse proprio dal suo cosceneggiatore, i cui romanzi sono spesso collocati in ambienti proletari o sottoproletari, segnati dalla criminalità [...] Vai alla recensione »