Roubaix, Une Lumière

Film 2019 | Drammatico, +13 119 min.

Regia di Arnaud Desplechin. Un film Da vedere 2019 con Roschdy Zem, Léa Seydoux, Sara Forestier, Antoine Reinartz, Chloé Simoneau. Cast completo Titolo internazionale: Oh Mercy!. Genere Drammatico, - Francia, 2019, durata 119 minuti. Uscita cinema giovedì 1 ottobre 2020 distribuito da No.Mad Entertainment. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,75 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 17 settembre 2020

Una signora anziana viene brutalmente assassinata. Il capo della polizia indaga sul caso. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto un premio ai Cesar, 4 candidature e vinto un premio ai Lumiere Awards, In Italia al Box Office Roubaix, Une Lumière ha incassato 73,7 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,75/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,83
PUBBLICO 3,43
CONSIGLIATO SÌ
Desplechin firma un polar metafisico che trascende la città e l'affare criminale.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 24 maggio 2019
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 24 maggio 2019

La notte di Natale, il commissario Daoud segnala una vettura in fuoco lungo la strada e prende servizio alla centrale di Roubaix. Louis, nuova recluta fresca di diploma, sonda il nuovo territorio e osserva con ammirazione il suo commissario, un uomo carismatico e pieno di umanità che conosce perfettamente il suo mestiere e la sua città, che si fida del suo istinto e non giudica mai i suoi interlocutori. Un omicidio sordido sconvolge la città. Una vecchia signora è stata assassinata e i sospetti cadono sulle due vicine, Claude e Marie, giovani donne alcolizzate e perdute. Daoud e Louis le interrogano decisi a venire a capo del delitto.

A Roubaix ancora una volta e proprio il giorno di Natale, il periodo di Racconto di Natale. Ma è in un'altra famiglia che si introduce questa volta Arnaud Desplechin, apparecchiando le scrivanie di un'équipe di poliziotti e del loro commissario occupati a risolvere un caso di omicidio.

Oh Mercy! affonda le radici in un fatto di cronaca avvenuto a Roubaix nel 2002 e si ispira al documentario per la televisione di Mosco Boucault (Roubaix, Commissariat central). Attraverso il suo personaggio, lontano dagli stereotipi del poliziotto al cinema, e alle sue deambulazioni notturne, il regista fa un ritratto di Roubaix, la città dove è nato, cresciuto e ha girato tre dei suoi film (Racconto di Natale, I miei giorni più belli, I fantasmi d'Ismael).

Noir con la luce nel titolo originale, Roubaix, une lumiére, reintegra il suo cinema col sociale, fuggito a gambe levate per i libri, le lettere, i fantasmi. Il film dispiega una straordinaria rete di relazioni tra gli elementi del quotidiano, osservati in tutta la loro triviale materialità. Al debutto dispone i frammenti di vita di una città del nord della Francia, depauperata all'estremo, dove crimini e delitti prosperano, poi, progressivamente, quella circolazione caotica di frammenti (una rissa, un tentativo di frode all'assicurazione, una fuga, uno stupro, un incendio volontario) si allinea e cristallizza intorno all'assassinio di una donna. Dopo aver messo insieme brani di informazioni e di emozione, di comprensione del funzionamento della città e della polizia chiamata a tenerne l'ordine, il film infila una lunga traiettoria investigativa ostinatamente decisa a emergere la verità sul delitto commesso sul fondo di una corte miserabile.

Questa maniera singolare di procedere, sul piano della costruzione del racconto, e questo processo intrigante, che combina insieme descrizione sociologica ed esigenza astratta e totale di verità, sono coerenti con l'idea alta che veicola da sempre il cinema di Arnaud Desplechin: la ricerca inflessibile, etica e necessaria dell'assoluto. Alla realizzazione del processo intervengono due contributi maggiori.

Il primo è quello degli attori, a cominciare dal commissario compassionevole di Roschdy Zem, convinto che la gente nasca buona e che la società finisca poi per corromperla. Senza una sola azione spettacolare se non quella della parola, il suo commissario si impone come un vero eroe, una sorta di poliziotto e di essere umano ideale. Léa Seydoux e Sara Forestier, mirabile nel ruolo di una giovane donna che non ha mai avuto nient'altro che l'amore per la sua compagna e che è terrorizzata all'idea di perderlo, sono simmetriche e differenti nelle loro performance senza pathos e senza acuto. Nella loro catartica confessione, nella spossante prova di ricostruzione del loro crimine cova una forma superiore di ricerca della verità.

Il secondo contributo bisogna sperimentarlo direttamente in sala e a due palmi dallo schermo dove i fotogrammi arrivano prima con tutta la potenza e tutta l'attenzione al reale, all'umano e al sociale che Desplechin ha racchiuso nel suo film. È una questione di parole e di parola, quella che da sempre intriga l'autore. La polizia come la legge mette le parole sulle cose, verbalizza, stende verbali, interroga e fa parlare mostrando come far parlare un presunto colpevole. Quelle parole scrivono la storia. Non sono affettate e nemmeno gentili, ma riflettono una calma accorta. I poliziotti di Desplechin sono impeccabili nella scelta della distanza, delle parole e dei gesti. Quella sensibilità disinnesca tutte le violenze supplementari che compromettono le relazioni quando i poliziotti intervengono nella vita come nella maggior parte dei film.

Antitetico al racconto noir, per sua natura pessimista e cinico, Oh Mercy! pratica una saggezza misteriosa e un'attenzione umana propriamente politica. Due attitudini che permettono al protagonista e al suo autore di giungere alla verità. Quella dei fatti e quella che regola i rapporti tra gli esseri umani. Davanti a due donne emarginate che uccidono come in un romanzo di Dostoevskij ("Delitto e castigo"), pietà e magnanimità hanno l'ultima parola. Desplechin trascende la materia, la città e l'affare criminale, firmando un polar metafisico. Un film di genere e un film d'autore.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 29 marzo 2021
Eugenio

C’è miseria, degrado, cinismo umano e un vago sentore dostojveskiano nell’ultimo film del cinefilo e cineasta Arnaud Desplechin. Un film che sotto la veste di noir, nasconde la sempiterna e squallida atmosfera di miseria che popola ogni sobborgo di città esistente sulla terra con le relative anime del sottosuolo. Roubaix, a due passi dal confine col Belgio, è il teatro [...] Vai alla recensione »

domenica 11 ottobre 2020
FabioFeli

Le luci della notte di Natale a Roubaix sono meno vivide dell’incendio di un’auto ai lati della strada, percorsa da Yacob Daoud (Roschdy Zem), commissario di polizia, emigrato a 7 anni con i suoi in Francia dall’Algeria. Il poliziotto quella notte non dormirà: ci sono un altro incendio con omicidio, uno stupro, una rissa e una sparizione di minorenne.

domenica 13 agosto 2023
Francesco2

 Film di alcuni anni fa, presentato a Cannes, visto da alcuni critici italiani come un gioiellino. Posizione comprensibile, in parte. L eleganza con cui viene dipanata una vicenda delicatissima appartiene tutta al cinema transalpino, supportata da interpreti che forniscono un buon  o ottimo contributo. In piu il film, tenendosi distante da quelli che oggi si definiscono  buonismi, [...] Vai alla recensione »

martedì 23 novembre 2021
Felicity

Roubaix, une lumiere di Arnaud Desplechin, a leggere come lo hanno maltrattato i critici internazionali dovrebbe risultare un indigesto giro a vuoto nel genere polar. Invece siamo di fronte ad un’opera di tutto rispetto: nitida nel suo incedere sommesso e duale, metafisica nell’andare alla ricerca di una forma assoluta alla base della quotidianità del crimine senza perdersi in qualsivogli [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 1 ottobre 2020
Emiliano Morreale
La Repubblica

Desplechin, che in molti film è stato il cantore di una generazione di borghesi parigini e il prosecutore ideale di certa nouvelle vague, ogni tanto si concede delle deviazioni dal suo percorso. È il caso di questo film, ispirato a un documentario di qualche anno fa sul commissariato di Roubaix, al confine col Belgio. Sono i giorni successivi al Natale, e i poliziotti hanno a che fare con l' ordinaria [...] Vai alla recensione »

domenica 4 ottobre 2020
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Il nuovo film di Desplechin è tre volte anomalo. È un giallo metafisico dominato dalla figura quasi inquietante di un commissario di origini algerine che tutto sa, tutto intuisce e forse tutto comprende, come una specie di santo laico che facendosi attraversare dal dolore del mondo riesce ad accoglierlo e combatterlo al tempo stesso. È un film di finzione, con grandi nomi nei ruoli principali, ma [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 ottobre 2020
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Un poliziesco lontano anni luce da quelli stereotipati che siamo abituati a vedere sul grande schermo. Qui non ci sono inseguimenti, scazzottate, sparatorie. L' azione lascia spazio alle parole, perché la vita di un agente non deve essere romanzata, ma apprezzata per la capacità di giungere alla verità e di farla rispettare. Il film di Desplechin è ambientato a Roubaix e ha come protagonista il commissario [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 ottobre 2020
Cristina Piccino
Il Manifesto

La mia scommessa è non ripetermi in nessuno dei miei film, ha detto Arnaud Desplechin parlando del suo ultimo, Roubaix, une lumiére - da oggi in sala. Che pure si muove nella città in cui il regista francese è nato, e dove negli anni è tornato più volte (Racconto di Natale, I miei giorni più belli, I fantasmi d' Ismael) nella memoria di un tempo sospeso che lo riportava alla casa di famiglia - ormai [...] Vai alla recensione »

domenica 25 ottobre 2020
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

La città di Roubaix, nel Nord francese, è famosa come terminale di una classica del ciclismo. Povera e con alto tasso di criminalità, ha dato i natali ad Arnaud Desplechin, immaginifico cineasta transalpino che vi ha ambientato alcuni suoi lavori, compreso questo «Roubaix, una luce nell'ombra». È la notte di Natale quando lo spettatore fa conoscenza con il commissario Daud, che affronta il crimine [...] Vai alla recensione »

sabato 17 ottobre 2020
Giulia Bona
Filmidee

Roubaix, une lumière, il nuovo lavoro del regista Arnaud Desplechin presentato a Cannes nel 2019, sembra un noir, ma imbocca un sentiero piuttosto inedito per il genere. In effetti, ci si trova di fronte a un racconto sociale che indossa i vestiti di un polar. Il luogo è Roubaix, un'antica città industriale del nord della Francia, mentre la luce è quella che il commissario Daoud proietta sui casi [...] Vai alla recensione »

domenica 11 ottobre 2020
Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Povera Roubaix. Spazzata via l'industria, la città del Nord della Francia è precipitata da tempo nella miseria e nel crimine. La conosce bene Desplechin, che proprio di Roubaix è originario: e per mostrarci il vuoto in cui si dibatte la sua città porta sul grande schermo una cupa storia vera. All'inizio sembra un fatto di "nera" di poco conto: una casa data alle fiamme la Vigilia di Natale, forse da [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 ottobre 2020
Valerio Caprara
Il Mattino

Che grande film, però per apprezzarlo bisogna avere molta passione e un po' di competenza. «Roubaix, una luce nell' ombra» ribadisce innanzitutto lo stato delle cose cinematografiche del momento: con i film americani vieppiù rassegnati a causa del Covid all' egemonia dei blockbuster e quelli italiani quasi sempre confinati nel reparto commediole ridanciane senza nerbo, è il cinema francese (insieme [...] Vai alla recensione »

domenica 4 ottobre 2020
Alberto Cattini
Gazzetta di Mantova

Roubaix, città natale di Arnaud Desplechin, più volte è stata utilizzata come sfondo delle sue storie, di famiglie in discordia alle riunioni di Natale. Pur alla medesima scadenza, la Città assume, invece, una connotazione socio economica; ci riferisce che è un centro caduto in miseria da insediamento industriale un tempo fiorente. Di qui la povertà e la delinquenza diffuse (stupri, rapine, spaccio [...] Vai alla recensione »

sabato 3 ottobre 2020
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Una pietà non sconosciuta ma rara, non affrancata dalle responsabilità però quasi indifferente alla colpa: un abbraccio spalancato nel buio, una scommessa sulla luce. Ambientazione notturna e toni lividi sullo schermo, nel titolo indicazione geografica ed epifania: Roubaix, une lumière non è il film che ci saremmo aspettati dal colto, raffinato e cerebrale Arnaud Desplechin, non interamente almeno, [...] Vai alla recensione »

sabato 3 ottobre 2020
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Dopo svariati quanto estenuanti esercizi intellettuali, Arnaud Desplechin ha azzeccato un poliziesco. Lo ha ambientato nella città dove è nato, da cui tutti vogliono fuggire tranne i ciclisti che gareggiano per la Parigi -Roubaix. Rimane a tenere il fortino solo il commissario di polizia Daoud (Roschdy Zem, attore francese di origine marocchina che sempre ammiriamo, senza peraltro ricordarne il nome). [...] Vai alla recensione »

sabato 3 ottobre 2020
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Il navigato commissario Daoude Louis, un ispettore alle prime armi, debbono risolvere un caso di omicidio. Ma prima vengono mostrati alle prese con i problemi spiccioli della loro professione: una rissa, un furto, un auto che va a fuoco, uno stupro, la scomparsa di una minorenne. Quando si scopre che un'anziana è stata strangolata nel suo letto, i sospetti ricadono su due giovani donne, Claude e Marie, [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 ottobre 2020
Massimo Lastrucci
Ciak

Non è una notte di Natale tranquilla a Roubaix, "la città più povera di Francia", là dove "il 45 per cento vive sotto la soglia della povertà". Lo sa il commissario Daoud, di origine algerina, che deve affrontare, lui e la sua squadra - tra cui fa il suo esordio assoluto anche il giovane e tormentato Coterelle - una serie di casi di normale caos urbano: un furbone che incendia la propria autovettura [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 ottobre 2020
Alessandra De Luca
Avvenire

Durante la notte di Natale il commissario Daoud tenta di risolvere un caso di omicidio insieme al nuovo arrivato, Louis Coterelle, a Roubaix, la cittadina della Francia settentrionale in cui è cresciuto. Un'anziana signora è stata infatti brutalmente assassinata e le uniche sospettate sono Claude e Marie, due giovani donne alcolizzate, tossicomani, povere e amanti.

venerdì 2 ottobre 2020
Alessandra Levantesi
La Stampa

Forse non del tutto risolto, ma di sicuro intrigante, Roubaix, une lumiere prende il via su un registro di «police procedural», ambientato in un commissariato dove - fra casi di spaccio, truffa, stupro - non c' è un attimo di pace. Uscito dai fumosi meandri del precedente film, I Fantasmi di Ismaele, Arnauld Desplechin rimette i piedi a terra, ma da par suo.

venerdì 2 ottobre 2020
Louis Guichard
Télérama

Una vecchia signora è stata assassinata. E i sospetti ricadono su due vicine di casa, una coppia di ragazze, senza reddito, alcolizzate. Questo fatto di cronaca nera, raccontato di recente anche in un documentario, ha colpito Arnaud Desplechin al punto da fargli abbandonare i suoi personaggi consueti, gli intellettuali in crisi. I dialoghi e le parole restano gli elementi salienti intorno alla figura [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 ottobre 2020
Mazzino Montinari
Close-up

È Natale. Un veicolo in fiamme. Un commissario che passa e avverte la centrale affinché intervengano i vigili del fuoco. Così inizia Roubaix, una luce nell'ombra , decimo lungometraggio di Arnaud Desplechin e prima incursione nel polar di un autore impegnato nel sondare gli impervi tragitti delle umane esistenze e, quindi, a suo agio nel cimentarsi con un genere che proprio di donne e uomini, e del [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 ottobre 2020
Gabriele Porro
Cult Week

Roubaix, nell'estremo nordest della Francia - il Belgio si vede dalle terrazze delle case - ha quasi 100mila abitanti, molti la conoscono solo per la famosa gara di ciclismo, ed è considerata la città più povera del paese, con oltre un terzo degli abitanti che sopravvive grazie al sussidio minimo dello Stato e il 40% sotto la soglia di povertà. Eppure dove oggi regnano degrado, squallore e violenza, [...] Vai alla recensione »

martedì 29 settembre 2020
Mauro Gervasini
Film TV

Roubaix, Fiandre francesi, 100 mila abitanti, antico distretto industriale, forte immigrazione algerina, polacca, italiana e portoghese, via di transito verso il Belgio che si scorge all'orizzonte. Oggi tra le città più povere dell'Esagono, il 45% degli abitanti vive sotto la soglia di miseria. Al cinema sta a Arnaud Desplechin come Marsiglia a Robert Guédiguian.

sabato 25 maggio 2019
Massimo Causo
Duels.it

Un canto di Natale, temperatura noir, caratura polar, composizione Desplechin, dove quindi la figura e lo sfondo dialogano, danzando un paso doble tra soggettività e coralità che tiene il ritmo dell'insieme. Luci calde di solitudine nella notte e ingrigite di indifferenza di giorno: le strade di Roubaix, nelle Fiandre francesi, sono un reticolo di umanità intristita dalla miseria, che il commissario [...] Vai alla recensione »

venerdì 24 maggio 2019
Francesco Boillé
Internazionale

Desplechin, figlio della nouvelle vague e poco distribuito in Italia, si cimenta qui in un bel film su una squadra di polizia, come abbiamo già scritto a proposito de Les misérables, guidata da un agente di origini magrebine. Il film comincia proprio negli ambienti dell'immigrazione ma poi si muta in un originale e inatteso lavoro quasi intimista, delicato a tratti, tra il poliziotto e due giovani [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 maggio 2019
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Desplechin ha sempre avuto uno sguardo particolare su Roubaix. Ma più che raccontare la dimensione concreta dei luoghi, la realtà di quegli spazi di confine, ha messo in mostra film dopo film una sua idea della città natale, una visione particolare filtrata attraverso la prospettiva dei sentimenti, delle impressioni o dei ricordi. Una Roubaix singolare, proiezione e riflesso delle vite dei protagonisti, [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 maggio 2019
Emanuela Martini
Film TV

Umano come Maigret, ma solitario e malinconico come i poliziotti di Melville, l'ispettore capo Daoud attraversa le strade e le notti di Roubaix districando colpe e menzogne, disastri famigliari e degradi sociali con la comprensione triste di chi ha visto disgregarsi la città dov'è cresciuto e dov'è rimasto quando la sua famiglia è ritornata in Algeria.

giovedì 23 maggio 2019
Daria Pomponio
Quinlan

Roubaix, una notte di Natale. Il commissario Daoud gira per la città che lo ha visto crescere. Auto bruciate, alterchi ... Alla stazione di polizia è appena arrivato Louis Coterelle, un neo-laureato. Daoud e Louis affronteranno l'omicidio di una vecchia signora. Due giovani donne sono sotto accusa: Claude e Marie. Povere, alcolizzate, innamorate. Indagatore instancabile, scientifico ma affettuoso, [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 maggio 2019
Emiliano Morreale
La Repubblica

Arnaud Desplechin appartiene alla generazione precedente: il suo Comment je me suis disputé (ma vie sexuelle), che aveva lanciato Mathieu Amalric, era stato una specie di manifesto della gioventù borghese parigina degli anni 90. I suoi film spesso si rimandano l'un l'altro, come temi e personaggi, ma a volte il regista si prende delle vacanze verso altri mondi.

giovedì 23 maggio 2019
Chiara Borroni
Cineforum

Una città, le sue luci, le sue ombre, un commissario di polizia, un omicidio. Un polar. Roubaix, une lumière è un polar. E basta. Un film di genere puro attraverso il quale Arnaud Desplechin rimette in gioco tutto il suo cinema. Magistralmente. Desplechin, che ha sempre giocato con i generi mescolando e stratificando elementi e toni, questa volta compie l'operazione inversa.

giovedì 23 maggio 2019
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Matthias & Maxime, nuova prova del figliol prodigo Xavier Dolan, tornato sulla Croisette dopo qualche lacrima e l'autoesilio a Venezia. Il trentenne regista québécois fa baciare gli eponimi amici d'infanzia per gioco, anzi, per un filmino amatoriale e poi sta a guatare le conseguenze relazionali, lavorative e personali. Maxime, vistosa voglia sul viso e Australia nell'immediato futuro, lo interpreta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 maggio 2019
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

A Roubaix, città natale e di infanzia del regista, avvengono in percentuale crimini come in nessun altro posto della Francia. Il film ci catapulta in una notte già agitata, dove operano un commissario di polizia e il suo assistente. I due, tra i tanti interventi, sono chiamati ora a risolvere un omicidio di una signora anziana. Le sospettate sono due giovani donne, che sono anche una coppia.

mercoledì 22 maggio 2019
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Dopo il non esaltante I fantasmi d'Ismaele (2017), il sempre interessante Arnaud Desplechin cambia sostanza e (ri)trova gusto con Roubaix, une lumière, polar eterodosso in Concorso a Cannes 72. Interpretato con empatia e assertività da Roschdy Zem, l'ispettore capo Daoud indaga sulla città dove è arrivato dal Maghreb a 7 anni, ha studiato e s'è fatto uomo, e pure saggio: auto incendiate a scopo assicurazio [...] Vai alla recensione »

NEWS
GUARDA L'INIZIO
giovedì 1 ottobre 2020
 

Su MYmovies i primi 6 minuti del film di Arnaud Desplechin, polar metafisico ambientato nella sua città natale che trascende la città e l'affare criminale. Al cinema. Guarda l'inizio »

TRAILER
lunedì 31 agosto 2020
 

Regia di Arnaud Desplechin. Un film con Roschdy Zem, Léa Seydoux, Sara Forestier, Antoine Reinartz. Da giovedì 1 ottobre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
mercoledì 26 agosto 2020
 

Una signora anziana viene brutalmente assassinata. Il capo della polizia indaga sul caso. Vai all'articolo »

NEWS
lunedì 2 settembre 2019
Andrea Chirichelli

Hollywood molla la presa, dopo un semestre in cui i film americani hanno stra-dominato in tutti i mercati e i film locali tornano a far sentire la propria voce. Il viaggio nei mercati cinematografici minori oggi inizia dal Portogallo, dove in testa [...]

winner
miglior attore
Cesar
2020
winner
miglior attore
Lumiere Awards
2020
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