Nel 1996, nell'indimenticato Ferie d'agosto di Paolo Virzì, l'isola di Ventotene, un tempo terra di confino per gli oppositori del regime fascista, ospitava le vacanze di due famiglie agli antipodi. Emergevano i contrasti di un'Italia appiattita nelle proprie posizioni, litigiosa, incapace di ascoltare e comprendere le istanze e le esigenze altrui. Più di vent'anni dopo un altro luogo simbolo della provincia laziale, Gaeta, diventa il teatro di scontri tra due famiglie anch'esse molto diverse fra loro. Stavolta non c'è la politica di mezzo. In quest'occasione la battaglia si gioca nel campo degli affetti, nel campo dell'amore omosessuale.

Incluso nell'abbonamento TIMVISION per tutti il mese di agosto, Croce e Delizia mette in scena la contrapposizione tra i Petagna e i Castelvecchio.

I Petagna sono veraci, parlano con espressioni perlopiù gergali, hanno valori tradizionali e una visione del mondo assai limitata. Il capofamiglia, Carlo, gestisce una pescheria di successo insieme al figlio, Sandro. I Castelvecchio invece sono molto più aperti, hanno studiato, guardano tutto e tutti dall'alto verso il basso. Tony, sessantenne mercante d'arte, è la quintessenza del narcisismo e dell'individualismo che ne consegue. Glielo ricorda a più riprese Penelope, la sua viziata primogenita.

Le due famiglie sono opposte ma vicine. Difatti, in maniera inaspettata, Carlo e Tony si innamorano sconvolgendo più di equilibrio. I due hanno deciso di uscire allo scoperto e di unirsi in matrimonio. Inevitabilmente la notizia rompe la tranquillità familiare tanto dei Petagna quanto dei Castelvecchio. I due amanti pensano così che una vacanza condivisa sia il modo migliore per saldare il legame tra i rispettivi clan. Sandro e Penelope non sono d'accordo e stringeranno una strana alleanza per mandare le nozze all'aria.

Commedia che tratta con brio e originalità un'interminabile sequela di stereotipi legati all'identità di genere, Croce e Delizia porta la firma di Simone Godano. Il regista, che aveva già ben figurato in Moglie e Marito con protagonisti Kasia Smutniak e Pierfrancesco Favino, ha grande senso del ritmo e sviluppa con freschezza la sceneggiatura di Giulia Louise Steigerwalt, ultimamente apprezzata alla scrittura de Il campione (guarda la video recensione). I due, pur muovendosi su binari ben collaudati, riescono a dare vivacità a una storia dominata dai contrasti.

Pur non affondando mai il colpo nell'analisi sociale, Croce e Delizia è un'opera che racconta la superficialità e l'individualismo dell'Italia contemporanea. La love-story tra i due protagonisti, per la quale è necessario giocoforza sospendere l'incredulità viste le evidenti incompatibilità caratteriali, è raccontata con intelligenza e tenerezza. Le scene più godibili però sono quelle corali perché fanno emergere con forza e perfida ironia ogni tipo di pregiudizio. Del resto, come ha detto giustamente Bentivoglio, interprete di Tony, "il grande tema del film è l'accettazione dell'altro, uguale o diverso che sia".

Nel cast va segnalata l'ottima prova di Alessandro Gassmann, attore che negli ultimi anni ha capito come gestire al meglio il proprio talento. È lui a dare vigore, sensibilità e imbarazzo a Carlo. Completano la squadra Jasmine Trinca, per la prima volta alle prese con un ruolo comico, e Filippo Scicchitano, ben lontano dalle parti avute in passato sui set di Scialla! (Stai sereno) e Bianca come il latte, rossa come il sangue. Da menzionare infine le partecipazioni di Lunetta Savino e Anna Galiena.

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