Dopo l'uscita di La Vallée des Loups nel 2017 e che ha registrato oltre 200.000 presenze, continua l'avventura con la natura di Jean-Michel Bertrand. Espandi ▽
Dopo essersi dispersi da quasi 80 anni e nonostante gli ostacoli, i lupi sono in procinto di ritrovare i loro vecchi territori. Questo film racconta il grande mistero della dispersione dei lupi: come i giovani lupi lasciano il territorio in cui sono nati e il modo in cui questi avventurieri si sono messi alla conquista di nuovi territori. Per due anni, Jean-Michel Bertrand ha condotto una vera e propria indagine per cercare di capire il funzionamento complesso ed irregolare di questi giovani lupi, i loro incontri con i loro simili e le opportunità di accoppiarsi. Sulla scia dei lupi nomadi, il film ci racconta come devono attraversare territori ostili già occupati dai loro simili e in cui non sono i benvenuti, o altri, più numerosi, colonizzati dagli umani. Fortunatamente, ci sono aree selvagge conosciute solo da questi avventurieri. Recensione ❯
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Un coinvolgente on the road nella natura che segna il debutto di Zilbalodis. Con un'idea chiara di autonomia creativa. Animazione, Lettonia2019. Durata 75 Minuti.
Il viaggio straordinario di un ragazzo in un mondo tra sogno e realtà, nel quale riecheggia solo la voce della natura. Espandi ▽
Un ragazzo, appeso con un paracadute al ramo di un albero, si vede minacciato da un enorme gigante nero. Trovata una moto, riesce a fuggire attraversando territori diversi. Lo accompagna un uccellino che non sa ancora volare.
Il primo lungometraggio di Gints Zilbalodis, totalmente autoprodotto, indica già una precisa visione del cinema di animazione. La tecnica d'animazione è essenziale. Non ci sono ombre. I personaggi spesso scivolano sul terreno che praticamente non toccano. Siamo cioè distanti anni luce da Pixar and company. Ma questo non inficia la tenuta complessiva perché in ognuno dei quattro capitoli in cui è suddivisa la vicenda si avverte la necessità di narrare un mondo e una realtà che si potrebbero definire sospesi così come il protagonista nella prima inquadratura.
Non ci sono parole in questo film. Solo musica e suoni e questa scelta serve a rarefare ancora di più un on the road immerso nella Natura. Recensione ❯
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Bong Joon-ho ritorna alla sua forma migliore grazie ad un'eccellente lettura del nostro tempo. Drammatico, Corea del sud2019. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia coreana viene sconvolta da un traumatico evento. Espandi ▽
Ki-woo vive con sua sorella e i suoi genitori in un appartamento sotto il livello della strada. Insieme svolgono lavoretti umili per sbarcare il lunario, ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva quando Ki-woo inizia a lavorare come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro e? ben pagato e Ki-woo intravede un'opportunita? anche per la sorella. A dispetto del titolo in Parasite non ci sono immersioni nel soprannaturale, solo due famiglie, due case, e la brutale scomposizione di una disuguaglianza di classe nella societa? tanto coreana quanto globale. In questo heist movie al contrario, il cui obiettivo e? impreziosire se stessi piu? che impossessarsi di un oggetto prezioso, Bong Joon-ho ritorna alla sua forma migliore - e alternando commedia, tensione e puro dramma costruisce un'eccellente lettura del nostro tempo. Recensione ❯
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Lo spettacolare ritorno dell'Uomo Ragno, eroe giusto per un mondo post eroi. Azione, Avventura, Commedia - USA2019. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Spider-Man decide di partire per una vacanza in Europa insieme ai suoi amici. Ad aspettarlo ci sarà Nick Fury. Espandi ▽
«Le persone hanno bisogno di credere. E di questi tempi, credono a qualsiasi cosa».
Peter Parker torna a scuola, affrontando le catastrofiche conseguenze della guerra tra Thanos e gli Avengers. Mentre si prepara a una gita in europa, l'eterno adolescente del Queens dovrà fare i conti con le richieste di Nick Fury che ha bisogno dell’Uomo Ragno per combattere un nemico proveniente dalle viscere della Terra.
In un trionfo di spettacolo itinerante e meta-cinematografico, dai canali di Venezia fino a Londra, Spider-man: Far from home funziona sia come commedia pura che come seduta di terapia collettiva per i fan della saga Marvel appena conclusa.
Poteva essere una semplice postilla, ma l’energia scanzonata dell’Uomo Ragno lo rende qualcosa di più. In un film in cui niente è come sembra, per salvare il mondo occorre prima trovare se stessi. Recensione ❯
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Un film di fantascienza per piccoli spettatori, banco di prova virtuale di autonomia e pensiero positivo. Animazione, Avventura - Francia2019. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un ragazzino di 10 anni perde i suoi genitori in seguito alla distruzione della loro navicella spaziale e atterra in un selvaggio pianeta sconosciuto. Espandi ▽
Il piccolo Willy è in viaggio nello spazio con i suoi genitori e si prepara con entusiasmo a tornare finalmente sulla terra. Una tempesta distrugge però la navicella, separandolo da mamma e papà. La sua capsula di salvataggio atterra su un pianeta selvaggio e inesplorato. Con l'aiuto di Buck, un robot di sopravvivenza, dovrà imparare a cavarsela, nella speranza che una sonda intercetti il suo segnale di soccorso e i genitori vengano a riprenderlo. Recensione ❯
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Una storia di danza, coraggio e rivalità. Espandi ▽
Merab si è esercitato fin da giovanissimo come componente del National Ensemble georgiano con la sua compagna di ballo, Mary. Il suo mondo viene improvvisamente sconvolto quando arriva il carismatico e spensierato Irakli, che diventa al contempo il suo più forte rivale e il suo più grande desiderio. Recensione ❯
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Un corto d'autore che lavora sul perturbante per suggerire metafore sulla contemporaneità. Drammatico, Germania, USA, Gran Bretagna2019. Durata 12 Minuti.
La vita di un musicista cambia improvvisamente dopo un incontro casuale. Espandi ▽
Lui è un violoncellista, in apparenza depresso. Stanco della routine familiare - è padre di tre figli - o forse professionale. In metropolitana, dopo le prove per un concerto, chiede l'ora a una sconosciuta: la sua vita cambierà, nel più imprevedibile dei modi. Che si tratti di sci-fi in zona ultracorpi o di semplice psicologia ha poca importanza. Ciò che conta in Nimic è la sensazione disturbante che Lanthimos riesce a trasmettere, anche sulla brevissima distanza del cortometraggio (ci era già riuscito Necktie nel 2013). In 11 densi minuti il regista greco di The Lobster cattura una scheggia di quotidianità e apre a letture molteplici e discordanti sul senso dell'esperienza uncanny vissuta dallo spettatore. Nimic è uno spunto geniale più che una storia vera e propria, ideale per la dimensione del cortometraggio: lo choc è assicurato e il minutaggio breve aiuta a mantenere intatto l'enigma. Il tipico utilizzo di Lanthimos dei grandangoli esalta l'effetto di straniamento in seno all'apparente quiete domestica. Un regista che come sempre è destinato a dividere, ma per chi ama il suo approccio provocatorio e il suo stile inconfondibile, Nimic appare come un tassello fondamentale della sua filmografia. Recensione ❯
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La sensibilità sul tema dell'Alzheimer è quella giusta ma c'è un limite: cercare la commozione dello spettatore a tutti i costi. Drammatico, Italia2019. Durata 84 Minuti.
Una commedia sul filo delicato della commozione, la verità delle cose, senza infingimenti, ma con un esito non scontato di umanità. Espandi ▽
Saverio è sposato con Anna, è padre di due figlie, Alice e Giada, e lavora nella concessionaria d'auto del suocero. Il suo matrimonio è in crisi da tempo. È legatissimo invece alla madre Rosa e resta particolarmente scosso quando scopre che la donna è malata di Alzheimer. Dopo l'inutile tentativo di assisterla a casa sua, è costretto a portarla in una residenza sanitaria assistita. Un giorno Saverio scopre delle lettere d'amore scritte del padre alla madre. Quando la va a trovare, gliele legge e si accorge che le provocano delle imprevedibili emozioni. Organizza così uno spettacolo teatrale in cui racconta la storia dei suoi genitori con l'aiuto decisivo di Giulia, un'animatrice.
Il regista propone gags e situazioni che, anche se in modo semplicistico, sdrammatizzano la malattia. Purtroppo il film mostra invece di essere molto più debole nella parte drammatica e sentimentale. In più, c'è una manichea divisione tra personaggi positivi e negativi, a cominciare dalla crudeltà di Anna che rivela con cattiveria all'orecchio di Rosa un segreto.
Per affrontare il tema dell'Alzheimer, Ho sposato mia madre si è allontanato dai toni più congeniali della commedia che, anche quando si riaffaccia successivamente nel corso del film, ha ormai perso quella carica con cui aveva illuso all'inizio. Recensione ❯
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Due mediometraggi d'animazione tratti dagli amatissimi albi illustrati di Julia Donaldson e Axel Scheffler. Espandi ▽
LA CHIOCCIOLINA E LA BALENA
(The Snail and the Whale, GB/2019) di Max Lang e Daniel Snaddon (27')
Una piccola lumaca di mare si annoia sulla roccia di un vecchio porto e sogna di viaggiare per il mondo. Un giorno, una grande megattera si offre di portarlo in viaggio attraverso le acque dell'oceano, tra animali minacciosi e tempeste spaventose... La storia di un'odissea subacquea e dell'inconsueta amicizia tra due abitanti del mare così diversi tra loro eppure pronti a tutto per prendersi cura l'uno dell'altro.
ZOG E I MEDICI VOLANTI
(Zog and the Flying Doctors, GB/2020) di Sean Mullen (25')
La principessa Sabrina, ormai diventata medico, gira il mondo in sella al draghetto Zog per curare chi ha bisogno, almeno fino a quando il prepotente zio Re non decide di fermarla per ricondurla al destino di docile nobildonna che ha immaginato per lei. Un'incantevole storie d'amicizia e solidarietà con protagonista il simpatico draghetto conosciuto nel libro e nel film Zog. Recensione ❯
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L'omaggio a una tradizione venata di buoni sentimenti e attraversata da conflitti saggiamente edulcorati. Commedia, Gran Bretagna2019. Durata 112 Minuti.
Tratto dalla storia vera di un gruppo amatoriale di cantanti folk composto da dieci pescatori della Cornovaglia che riscuote un inaspettato - quanto improbabile - successo nel Regno Unito. Espandi ▽
Quattro amici londinesi, benestanti e un poco rozzi, arrivano in un villaggio costiero della Cornovaglia per un weekend di divertimento. Qui entrano in contatto con la locale comunità di pescatori, formata soprattutto da anziani lupi di mare ma anche da qualche giovane, che tra una battuta di pesca e l'altra si diverte a cantare le canzoni della tradizione marinara. Intuendo le potenzialità commerciali del gruppo, uno dei quattro amici, Danny, di mestiere produttore musicale, cerca di convincerli a formare un vero e proprio gruppo: ma dopo l'iniziale entusiasmo, lo scontro di visioni e di culture farà sfumare il sogno. Per fortuna la relazione di Danny con la figlia di uno dei pescatori, e l'amore di tutti per la musica e il mare, rimetteranno le cose a posto.
Tratto da una storia vera, come immancabilmente recita la frase di lancio, il film arriva in Italia a ben quattro anni dall'uscita in patria, dove il successo è stato tale da generare anche un remake: ma si tratta solamente dell'ennesima riproposizione della favola in stile È nata una stella.
Nelle quasi due ore di film tutto procede in modo prevedibile, secondo il classico andamento narrativo della stella (o sarebbe meglio dire, le stelle!) che nasce dal nulla e dello straniero conquistato dal piccolo mondo antico opposto al suo, dove anche la morte è accolta come un evento necessario all'evoluzione della vicenda. Recensione ❯
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Il racconto della strage di Alcamo Marina in un film di impegno civile che risarcisce l'onorabilità di chi fu ingiustamente accusato. Drammatico, Italia2019. Durata 86 Minuti.
La "strage di Alcamo Marina", in cui furono assassinati due giovani carabinieri. Espandi ▽
Nella notte del 27 gennaio 1976 l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere Carmine Apuzzo venivano uccisi a sangue freddo nella caserma di Alcamo Marina in cui stavano dormendo. Per l’omicidio vennero condannati cinque uomini, tutti assolti in appello per non aver commesso il fatto. Sull’accaduto l’ombra di Gladio e l’utilizzo della tortura. Giovanni Calvaruso non fa opera di fiction quando mostra l’uso sistematico di waterboarding e di scariche elettriche nei confronti di coloro che dovevano confessare azioni mai commesse. Si limita a ricostruire quanto ormai accertato come realmente accaduto. L’aver deciso di porre in rilievo quanto accadde quasi cinquant’anni fa non è solo un encomiabile e doveroso atto di risarcimento dell’onorabilità degli imputati ma anche un esempio del fatto che il cinema di impegno civile continua ad avere un senso e una funzione. Recensione ❯
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La questione femminile passa attraverso un catalogo dai buoni sentimenti che pecca forse di troppa ambizione . Documentario, Francia2019. Durata 104 Minuti.
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Un film sulla vita, l'amore e le perdite personali elaborate lungo il Cammino di Santiago. Espandi ▽
Un gruppo di viaggiatori, tutti australiani e neozelandesi, viaggiano a piedi per 35 giorni tra Francia e Spagna lungo il cammino di Santiago. Cammino che si profila, attraverso i racconti dei vari viaggiatori, come un'occasione per voltare una dolorosa pagina della loro vita o per tentare di elaborare un lutto. C'è chi cerca di superare una duplice perdita familiare, chi cammina in ricordo della figlia scomparsa in giovanissima età, e perfino chi, a discapito dell'artrosi e della vecchiaia, cerca di dimostrare la propria indipendenza.
Si ha, con il procedere del documentario, la netta sensazione che il taglio registico sia un po' troppo riservato e contenuto, mi spiego meglio: anche quando i viaggiatori si aprono riguardo alla loro vita e ai propri traumi, non si arriva mai alle ragioni recondite del loro malessere, l'accesso al cuore delle loro individualità ci è del tutto impedito.
La regia è tutta gestita a mano libera, scelta stilistica che sembra piuttosto immotivata e inadatta al misticismo delle ambientazioni e la fotografia non è niente di particolarmente raffinato. Trascurabile. Recensione ❯
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Un film che affronta con umorismo un tema sociale di stretta attualità: le difficoltà che le persone con disabilità devono affrontare per vivere la propria sessualità. Espandi ▽
Scotty, Matt e Mo sono tre giovani americani affetti da disabilità differenti. Quando scoprono che a Montreal esiste una fondazione che consente ai diversamente abili di avere la loro prima esperienza sessuale, decidono così di partire. Il viaggio permetterà loro di conoscersi meglio e di far cadere più di una barriera. Da una storia vera e da un film che vi si era ispirato nasce ora un remake che ha lo spirito giusto per divertire e far riflettere. Le performance interpretative sono tutte all'altezza e restituiscono a chi non conosce queste vite una molteplicità di sfaccettature. Ma ciò che è davvero importante - e il film lo fa bene - è trattare un tema, troppo spesso evitato, con tono leggero, sfiorando un po' la retorica ma senza farsene asservire e, soprattutto, delineando con il cesello tre psicologie. Magari facendosi anche un po' aiutare dal rap. Recensione ❯
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Protagonista di My Rembrandt è la passione sfrenata per le opere del Grande Maestro, che non accenna a spegnersi a 350 anni dalla sua scomparsa. Espandi ▽
"Come ha fatto a dipingerla?" si chiede davanti all'obiettivo, ancora incredulo per la sua perfezione stilistica, Eric de Rothschild, dispiaciuto poiché è stato obbligato a vendere - per una questione di tasse, spiega - un prezioso ritratto firmato da Rembrandt insieme al suo doppio, al suo compagno (anzi, compagna) di proprietà del fratello. La storica coppia de "I coniugi Marten Soolmans e Oopjen Coppit" (1634), unico duplice ritratto a figura intera realizzato dal pittore olandese, viene infatti venduto dai Rothschild per 160 milioni di euro a due tra i più importanti musei al mondo: il Louvre e il Rijksmuseum.
La regista olandese Oeke Hoogendijk racconta, in maniera minuziosa, curata e attenta, la scoperta e la vendita di una selezione di opere preziosissime di Rembrandt, svelando i retroscena più segreti e interessanti che, solitamente, sono appannaggio degli attori e dei professionisti coinvolti.
Il mio Rembrandt è interessante anche per i non addetti ai lavori. Durante la proiezione al cinema ho infatti pensato, come critica e curatrice d'arte contemporanea da diversi anni, se dall'esterno noi professionisti e, soprattutto, i collezionisti, siamo giudicati come dei personaggi non-reali per l'ossessiva cura nei confronti delle opere d'arte. Recensione ❯
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