Titolo originale | Woman |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Yann Arthus-Bertrand, Anastasia Mikova |
Attori | Isabelle Zighondi, Norma Bastidas, Gabriela Melgoza, Shantel Nasir, Aleksandra Orbeck-Nilssen Virginie Raisson. |
Uscita | giovedì 2 marzo 2023 |
Distribuzione | Magnitudo Film |
MYmonetro | 2,70 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 1 marzo 2023
Le voci delle donne riunite in un solo film. In Italia al Box Office Woman ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 6 mila euro e 70 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
Quattro anni dopo Human, immersione nell'essere umano attraverso una successione di racconti e di immagini del mondo, Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand si concentrano questa volta sulla metà del cielo. Recidivi dell'opera proteiforme dall'ambizione fuori norma, realizzano un tour inedito raccogliendo i ritratti di donne molto differenti, ciascuna con la sua storia familiare, la sua cultura, la sua fede. Dalla donna d'affari indonesiana alla contadina del Togo, dalla donna soldato alla vittima delle violenze di guerra, Woman dona la parola alle signore del mondo che esprimono frontalmente le loro ambasce e la loro capacità di superarle.
Il risultato è una galleria dell'umanità in forma di videoclip monumentale, finanziato da mecenati e costruito secondo il medesimo processo di Human, con una serie di testimonianze davanti alla camera.
Lo scopo ancora una volta è quello di mostrare la terra come un territorio collettivo e la parola come espressione individuale. Da una parte la trasfigurazione estetizzante dell'oceano o delle campagne, dall'altra, su fondo nero e in primo piano, una serie di volti di tutti i colori e di tutte le origini, magnificati dalla fotografia e portatori di una parola distribuita in grandi capitoli: l'amore, la guerra, la povertà, il quotidiano, la malattia, la fortuna e ogni altra preoccupazione universale. Duemila interviste realizzate in cinquanta paesi diversi sono state necessarie per raggiungere il risultato finale, un coro di voci che condividono col pubblico la loro lotta contro le discriminazioni al lavoro o per il diritto all'educazione, dicono della violenza subita o restano in silenzio esibendo il loro volto sfigurato dall'acido. Le confessioni grevi si alternano a interventi spiritosi su temi intimi come il desiderio, l'orgasmo, il rapporto col proprio corpo e col ciclo mestruale. Se non fosse per le protagoniste, sapientemente selezionate, per la forza delle loro storie e l'autenticità della loro espressione, Woman si ridurrebbe, come il suo predecessore, a un catalogo dei migliori sentimenti.
Di fatto, il documentario Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand ha poco a che fare col cinema e assomiglia troppo a un filmato scenografato per promuovere il femminile, rendere conto dell'ampiezza del suo dramma e penetrare, nello stesso movimento, l'anima e il cuore dello spettatore. Woman appartiene insomma alla categoria di film di buona volontà che peccano di eccesso di buoni sentimenti, qualche volta sulle spalle della causa abbracciata. Questa volta la sincerità delle intenzioni non è contestabile, la traduzione dell'ambizione sì. Non è sufficiente far vedere e sentire tanto per colpire le coscienze e realizzare un film impegnato. È spesso vero il contrario. La volontà di esaustività di Woman obbliga i suoi autori alla facilità formale, facendo scorrere dichiarazioni e immagini alla maniera di un volume illustrativo. Ma come altri documentari umanitari ha comunque il merito di strappare le donne e la questione femminile all'impietosa grammatica dei telegiornali, navigando tra punti di vista intimi e macroscopici, fino a offrire un riparo cinematografico a vite spezzate.
Woman, co-diretto dal fotografo ambientalista francese Yann Arthus-Bertrand e dalla giornalista ucraina Anastasia Mikova, è un documentario dall'approccio fotografico che mette al centro del progetto la condizione femminile nel mondo. La struttura del film segue quella del precedente Human, ovvero una carrellata di primi piani di donne da tutto il mondo - duemila donne di cinquanta paesi diversi - [...] Vai alla recensione »
Il senso del progetto di Mikova e Arthus-Bertrand - declinazione "al femminile" dei mastodontici Home e Human, dedicati l'uno al pianeta e l'altro alla sua varia umanità - lo dichiara il titolo del doc, Womæn, con la A e la E che si fondono in un'unica parola singolare e plurale: omaggiare la Donna attraverso le voci delle donne, rendere straordinario l'ordinario, allestire una Wunderkammer su volti [...] Vai alla recensione »
Con Woman, Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand hanno voluto estendere e completare il già notevole lavoro che aveva dato vita a Human nel 2015. Se in quest'ultimo il quesito di partenza era "che cosa ci rende umani", Woman ragiona sul significato dell'essere donna, oggi, al di là delle plurime e magnifiche differenze che rendono unica ciascuna persona.
Un ritratto intimo di duemila donne di cinquanta diversi paesi, affrontando tematiche quali la maternità, l'educazione, il matrimonio, l'indipendenza economica, la sessualità, le mestruazioni, l'aborto. Il film, basato su incontri in prima persona, riunisce testimonianze di donne molto diverse, da capi di stato, alle regine di bellezza, alle autiste di autobus fino a chi coltiva la terra nelle aree [...] Vai alla recensione »
Woman, di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand propone, seguendo una linearità molto definita, i percorsi di vita, le scelte, le opinioni, su differenti argomenti di donne provenienti da 50 paesi del Mondo. A distanza da 5 anni da Human, presentato tra i film fuori concorso alla 72° edizione del Festival del Cinema di Venezia, focalizzato sulla natura umana intesa in senso più ampio, Women pone [...] Vai alla recensione »