Il vizio della speranza

Film 2018 | Drammatico, +13 90 min.

Regia di Edoardo De Angelis. Un film Da vedere 2018 con Pina Turco, Massimiliano Rossi, Marina Confalone, Cristina Donadio, Odette Gomis. Cast completo Titolo internazionale: The Vice of Hope. Genere Drammatico, - Italia, 2018, durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 22 novembre 2018 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,18 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 30 novembre 2018

A Maria la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 3 Nastri d'Argento, 3 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato a Roma Film Festival, In Italia al Box Office Il vizio della speranza ha incassato 237 mila euro .

Il vizio della speranza è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,18/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,89
PUBBLICO 3,65
CONSIGLIATO SÌ
In un mondo con più ombre che luci De Angelis pianta come un fiore la speranza, la prospettiva dell'umanità.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 19 ottobre 2018
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 19 ottobre 2018

Maria ha un cane e una vita dannata. Ripescata in mare come un rifiuto, è cresciuta marcata da un abuso sessuale che le ha scalfito il volto e privato il ventre della capacità di generare. Figlia di una madre alienata e braccio destro di una pappona tossicomane, Maria traghetta povere anime sul Volturno, prostitute nigeriane che affittano l'utero per sopravvivere e ingrassare la loro miserabile padrona. Un giorno la fuga di Fatima, che vuole tenere per sé il suo bambino, e la scoperta di una gravidanza inattesa, scuotono Maria dal profondo. Incinta e in fuga, dopo aver ritrovato e liberato Fatima, Maria prende coscienza di un bivio e sceglie il mare, la vita.

A Castel Volturno non ci sono più i nomi delle vie. Le targhe sono state cancellate, le strade dissestate, le case sventrate. In questa stazione balneare fantasma, a nord di Napoli, da troppo tempo nessuno raccoglie più la spazzatura, la posta è chiusa, la scuola, la chiesa e il commissariato pure.

A Castel Volturno non c'è più il diritto, non c'è lo Stato. La metà degli abitanti sono clandestini africani che occupano stabilimenti degradati in cui prospera, col traffico di cocaina e la prostituzione, una nuova schiavitù: la maternità surrogata. Una gestazione per altri che mutua le donne in contenitori, privandole della dignità, della libertà, della maternità.

In questo luogo moribondo, bagnato dal Volturno e infestato da orrore ordinario, Edoardo De Angelis pianta come un fiore la speranza. Al cuore di un décor crudo e dentro giorni che si avvicendano e si assomigliano, c'è Maria, colpevole, complice, vittima. Infinitamente sola, Maria sembra aver preso tutta l'ombra del mondo, è una marginale, sociale ed esistenziale, che non segue nessuno progetto di felicità fino al giorno in cui trova nella fuga di una ragazza più disgraziata di lei e nell'incontro con un giostraio l'occasione e l'opportunità di osservare le cose della vita da un angolo diverso. La prospettiva dell'umanità.

Caronte impassibile di anime gravide e di un crimine mascherato e venduto come atto d'amore, Maria si scopre improvvisamente incinta e sente crescere col ventre il bisogno di essere migliore, di cercare una forma di moralità. Con pudore e discrezione, De Angelis fruga sul volto della sua protagonista, che ha la solidità terrena di Pina Turco, e porta a galla la sua anima. Senza bisogno di ricorrere a colpi di scena, a sentimenti divoranti, a trucchi drammaturgici sfacciati.

Tutto nel film si ripete, come in un giro di giostra, i viaggi, i silenzi, le attese, le angosce, i dialoghi. Non si va mai da nessuna parte nel Vizio della speranza. Si gira a vuoto, scivolando lungo un fiume che sembra essere la cifra stilistica dell'autore e alzare la portata del suo cinema. Un cinema che scorre tra il Volturno (Indivisibili, Il vizio della speranza), rapido, profondo e torbido e il Sebeto (Perez.), nascosto, indisturbato, ingoiato dalle viscere.

Non è un film perfetto Il vizio della speranza, ostinato a sancire come miracolo il mistero della vita. L'epilogo e la chiosa in fondo ai titoli di coda esagerano il concepimento prodigioso di Maria e risultano forzatamente solenni rispetto alle premesse 'apocrife' e narrative sviluppate in precedenza: cercare e scoprire la vocazione umana e terrena di "Maria". Quella che la regia di De Angelis adempie e la sceneggiatura, scritta con Umberto Contarello, disattende, inseguendo un incorreggibile afflato di trascendenza. Come se il soggetto imponesse la ridondanza, come se nello sguardo di Maria non ci fosse già tutto il senso del sacro, l'interrogazione e l'umiltà, l'attesa e la disponibilità. La sua ambiguità accentua da sola il carattere potenzialmente spirituale del personaggio senza bisogno di ridursi a riti esteriori. Perché la fede è qualcosa che va oltre, è una domanda che nasce da dentro e può arrivare a esprimersi anche inseguendo i percorsi più impensati.

L'essenziale non passa per la parola ma per le immagini che De Angelis bagna di una luce sorda e crepuscolare, una penombra fisica e morale che domina il film. Un mondo tra ombra e luce, tra Gaeta e Napoli, indistinto e ritirato in se stesso, inghiottito a metà a smentire la genesi ("E Dio separò la luce dalle tenebre"). Spicchio di America partenopea e utopistica riviera rovesciata in ghetto per gli espulsi della metropoli napoletana, il litorale domizio, già battuto in Indivisibili, diventa uno degli elementi essenziali dell'universo figurativo di De Angelis. Una geografia ideale che coglie i cambiamenti più significativi del paesaggio antropologico italiano, sotto un cielo basso e la partitura africana di Enzo Avitabile, che canta l'integrazione e la solidarietà per gli oppressi.

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Recensione di Mauro Gervasini
martedì 20 novembre 2018

Una comunità sulle rive del Volturno, sbandati, prostitute nigeriane gestite da una maman nera che a sua volta deve rispondere a una zia bianca, zia Marì (Marina Confalone). Al suo servizio altre ragazze che raddrizzano torti, come Maria (Pina Turco). Resta incinta, la fanciulla, anche se per una violenza subìta da piccola pareva impossibile, e la pax criminale di quel luogo crolla, perché il desiderio di maternità interseca quello di libertà. Due soli uomini all'orizzonte, il ginecologo dai modi spicci e Carlo Pengue (Massimiliano Rossi), traghettatore, anche letterale, dalla morte alla vita. Cinema dell'irrealtà, sempre che una favola non sia una scrittura del vero con altri mezzi, altre forme. Il vizio della speranza sta nel solco di quel filone italiano audace e raro che preferisce il fantastico, anche (o soprattutto) a tinte forti. Tipo La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo o Sicilian Ghost Story di Grassadonia & Piazza, non a caso malintesi da gran parte della critica alla loro uscita. Non che il nuovo film di Edoardo De Angelis sia privo di difetti: la metafora religiosa è fin troppo didascalica («Chi è il papà del bambino, Maria?». «Nessuno») e alcune simbologie (il cavallo, per di più in ralenti) stucchevoli; ma ci sono l'estremismo dell'affresco e la forza dei dettagli a controbilanciare. Per non parlare delle parti in commedia: che meraviglia zia Marì (la battuta «Ti è venuta questa stronzata della speranza, ti sei fatta contagiare» vale una sceneggiatura), e Pina Turco è viscerale. Anche l'enfasi minimale della musica di Enzo Avitabile si insinua tra le immagini con forza.
da Film TV, n. 47 del 20/11/2018

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IL VIZIO DELLA SPERANZA disponibile in DVD o BluRay

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 27 novembre 2018
figliounico

 De Angelis ricostruisce attraverso la storia di Maria, interpretata magnificamente da un’icastica Pina Turco, la protagonista traghettatrice di anime perse sulle opposte sponde del fiume, il Volturno qui come l’Acheronte, una nuova natività cristiana nella desolante pianura di rifiuti affacciata sul mare di Castelvolturno. Nel cast, tra i comprimari, mi piace citare Marina [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 novembre 2018
MAURIDAL

In un paesaggio disperante, lungo le rive inquinate da macerie e immondizie  di un fiume Volturno ormai di acqua acida dove la vita naturale è un lontano ricordo, si aggroviglia la vicenda di una madonna povera, di nome Maria che come la più nota pellegrina , attraversa il deserto di acqua sporca del fiume a bordo di barchini  a motore , per andare a partorire il suo piccolo [...] Vai alla recensione »

giovedì 25 ottobre 2018
marioorfei

Secondo me il vizio della speranza non parla tanto della nascita di un bambino in senso letterale quanto dell'idea che anche nell'esistenza più disperata possa accadere qualcosa che sovverte un ordine e da quel momento niente può più essere come prima. La regia di De Angelis è sempre più alta, Pina Turco misurata e potente. Bellissimo ritrovare la Donadio su toni dolci e la Confalone in stato di grazia. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 marzo 2020
Eugenio

Perché anche la speranza è un vizio che nessuno riesce mai a togliersi completamente [Giorgio Scerbanenco] Edoardo de Angelis torna a interessarsi della livida baia Domizia, alla foce di quel Volturno tossico e pieno di criminalità. Di degrado, prostitute nigeriane che battono sul viale, in particolare su quella strada della speranza, ve ne è a iosa e la protagonista di [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 novembre 2018
Maurizio.Meres

Il bravissimo De Angelis in questo film traccia un percorso esistenziale di una giovane donna,in un ambientazione surreale ma tremendamente vera dove lo squallore di tutto fa da cornice ad una esistenza fatta di drammi di un qualcosa che non c'è una speranza che è solo un illusione,una terra dimenticata dove la malvagità non conosce limiti.

domenica 25 novembre 2018
Nino Pellino

Film di ottimo livello, diretto in maniera meticolosa e particolareggiata dal regista Edoardo De Angelis. Sullo sfondo della periferia di Castel Volturno, si sviluppano storie di abbandono e di sfruttamento sociale. La giovane protagonista è una ragazza della periferia di nome Maria, sopravvissuta da esperienze difficili che le hanno segnato negativamente il proprio passato e che si arrangia [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 dicembre 2018
Flyanto

 Dopo il precedente “Indivisibili”, ritorna nelle sale cinematografiche italiane il regista Edoardo De Angelis con l’ultimo suo film intitolato “Il Vizio della Speranza”. Ambientato sempre in territorio campano e, precisamente, a Castel Volturno, l’area periferica e socialmente degradata a nord di Napoli, il film presenta il ritratto di una ragazza la quale, [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 novembre 2018
APE3584

In un angolo sperduto e nascosto ai più, lungo un fiume che si lascia attraversare da barche piene di speranze e di dolore e di miseria umana, scorre e si affaccia la vita degli ultimi o meglio delle ultime fra le ultime ultimi, a un passo da tutti noi, dalle nostre case rifugio, piene di oggetti talismani contro la sofferenza del vivere. "La luce delle speranza" ti immerge senza sconti [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 ottobre 2018
Mario

Ormai è una piacevole abituè vedere come Edoardo De Angelis affronti temi sempre attuali, scomodi, radicati nelle subculture locali e li racconti senza la voglia di spettacolarizzare con gli effetti speciali con cui sempre più spesso ci stiamo abituando a guardare certe storie "di strada", bensì lo fa con la consapevolezza di chi ha vissuto e vive, ama ed odia i luoghi e le persone che racconta.

mercoledì 27 marzo 2019
stefano capasso

Maria è una giovane donna che vive sulle rive del Volturno, traghettando prostitute africane verso un traffico di bambini che arricchisce l’organizzazione. Da piccola aveva subito una violenza le cui gravi conseguenze hanno portato l’impossibilità di avere figli. Quando si scopre incinta, comincia a provare empatia per le donne africane e qualcosa comincia a cambiare.

lunedì 31 dicembre 2018
loland10

Il vizio della speranza (2018) è il quarto lungometraggio del regista napoletano Edoardo De Angelis. Napoli e oltre confine, Castel Volturno e gli ultimi, il mare e i rifiuti, l’umanità sfruttata e le luci natalizie contro una vita grama fatta di espedienti minimi e senza ritorno, di corpi sfatti e di cerchi mai chiusi. Un confine non disegnato che nessuno conosce dove il [...] Vai alla recensione »

domenica 2 dicembre 2018
Glebs

Bella l’idea della natività  riscattata in un luogo degradato e ai confini della civiltà. Ma quello di De Angelis più che un film sembra un documentario. Mancano i dialoghi . Non c’è sceneggiatura. Peccato non aver sfruttato al massimo le potenzialità e la bravura della bravissima Confalone costretta a recitare sempre seduta con assenza di gestualità [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 novembre 2018
secondome

Un film irrisolto: bellissime immagini, musiche coinvolgenti, una attrice in parte e con un volto molto intenso...cosa manca? La sceneggiatura. O meglio la storia ci sarebbe anche, così come un tema molto forte (la maternità intesa come speranza nel futuro). Anche l'incipit del film è bellissimo. Solo che con il passare dei minuti, lo svolgimento incespica su un simbolismo [...] Vai alla recensione »

martedì 6 novembre 2018
Giuseppe

Ho deciso di scrivere una recensione se così si può chiamare perché non avevo mai visto niente di simile. Questo film non assomiglia a niente che abbia visto prima. Le ambientazioni, le atmosfere, gli attori e il modo di recitare, le riprese. Mi sono sentito umido dentro ed è come se mi fosse cresciuto del muschio sulla pelle.

mercoledì 16 gennaio 2019
Emanuele 1968

Bello e pungente, penso che sia tratto da un mix di storie e miserie possibili, davvero bravo il regista, astuto, anche con indivisibili, una bella pellicola italiana, potente, un ottimo lavoro! Peccato sentire tre donne over 60 commentare per 90 minuti il film, come se gli altri spettatori fossero interessati dei loro commenti e giudizi, continuo a dirlo la maleducazione non tiene eta, curatevi.

martedì 27 novembre 2018
romeovisaggio

 La speranza a Castel Volturno, fra il mare sporco e increspato e il fiume scuro e limaccioso, è un vizio, un lusso da ricchi, un gesto rivoluzionario che sottintende una possibilità di cambiamento, un fuori-pista o una stradina secondaria da percorrere lontani da quelle pozzanghere nelle quali una ragazza con la camminata da uomo e un pitbull al guinzaglio (e un cappuccio in testa [...] Vai alla recensione »

martedì 27 novembre 2018
benedetta 91

La ragazza, Maria, è una bambina violata nel giorno della prima comunione e salvata da annegamento, è una figlia della disperazione e di una madre catatonica, è un'anima allapparenza persa che si muove instancabilmente in un anti-inferno, in un limbo coperto di rifiuti dove la gente aspetta che un giorno finisca e ne ricominci un altro identico al precedente.

martedì 27 novembre 2018
elenastraccia

Questo limbo Edoardo de angelis lo racconta d'inverno, un inverno rosso come le luci di una vecchia insegna e di una giostra in disuso, blu come la notte e bianco come il cielo in certe giornate senza sole. E’ durante un inverno che qualcosa cambia nell’insignificante routine di un Caronte in gonnella e dai lunghi capelli bruni.

martedì 27 novembre 2018
vittoriobontempi

Ecco, proprio come in Indivisibili, il regista campano sceglie di concentrarsi sullo sfruttamento del corpo femminile, che da fenomeno da baraccone diventa prezioso involucro, contenitore riempito e poi svuotato e di nuovo riempito una, due, cinque volte, finché c’è tempo, finché non arrivano gli assistenti sociali o non sopraggiunge un tumore che strappa via la vita, finché [...] Vai alla recensione »

martedì 27 novembre 2018
Mdegregori

Edoardo de angelis filma il suo angolo di litorale Domizio utilizzando un linguaggio visivo a volte crudo e a volte evocativo, e non staccandosi quasi mai dalla moglie Pina Turco, futura madre-coraggio che alla disperazione preferisce la grinta e che ha lavorato di sottrazione così come le eccellenti Marina Confalone e Cristina Donadio.

sabato 27 ottobre 2018
Stefania

Fiom capolavoro. Musiche, riprese, performance. Nulla da criticare. Narrativa stupenda! Consigliatissino

giovedì 25 ottobre 2018
Lorella

Un'ambientazione da inferno, una storia che scorre come il fiume. Pina Turco è una scoperta inaspettata e porta sulle sue spalle e sul suo volto sfregiato tutte le sofferenze del mondo. Sono giorni che l'ho visto e me lo sento ancora addosso.

giovedì 25 ottobre 2018
giovanni

Ho pianto tutto il tempo e anche dopo la fine del film. Il giorno dopo mi sono svegliato e ho capito che si tratta di un film tremendamente ottimista. Perché ti fa vedere quanto può costare la conquista di una cosa semplice ed eterna dal valore inestimabile... Musiche meravigliose e fotografia livida, indimenticabile.

sabato 18 aprile 2020
Gege72

una storia struggente che fa riflettere su quanta criminalità e sfruttamento delle donne ci sia nella mia terra e l'attrice Pina turco interpreta alla grande il ruolo ottima performance

sabato 18 aprile 2020
Mariadellaventura

davvero un bel film in quanto donna e madre posso solo capire il dolore e la determinazione di Maria ho avuto il fiato sospeso per tutto il film e dimostra la ancora una volta il coraggio e la forza di noi donne!!!!!

sabato 18 aprile 2020
Ornella22

Il vizio della speranza titolo azzeccatissimo per questo film mi è piaciuto molto la storia davvero originale e siccome in parte sono napoletana sento questa storia vicino a me.

sabato 18 aprile 2020
orlandofurioso

Incredibile quello che l'essere umano puo' fare per un proprio tornaconto un film davvero emozionante che fa riflettere su quanto ancora ci sia di marcio nel mondo ma anche che la speranza non muore mai

sabato 18 aprile 2020
ynworeste

Dovremmo imparare a trattare meglio e rispettare le donne è incredibile che ci siano ancora certe cose al mondo detto ciò un gran bel film dovrebbero vederlo tutti

sabato 18 aprile 2020
Poppy1964

Davvero un bellissimo film non aggiungo altro vedere per credere…

sabato 18 aprile 2020
Walterkk

non credevo che esistesse una spiaggia completamente coperta di rifiuti e per lo più in italia incredibile come le ambientazioni combacino perfettamente con le tematiche del film

sabato 18 aprile 2020
gregoriomastroianni

sono contento di aver visto questo film che porta alta la bandiera italiana nella scena cinematografica internazionale

sabato 18 aprile 2020
tonysoprano

l'ho visto al cinema e n'è valsa la pena molto bello le ambientazioni ti catturano e ti trascinano nella pellicola una storia davvero profonda

lunedì 31 dicembre 2018
alede

Altro film del regista De Angelis sopravvalutato forse perché presentato come i precedenti da etichette come Medusa e Rai alle quali i soliti critici non riescono a confutare nemmeno un film che fa un clamoroso flop al botteghino. La storia è senza dubbio interessante ed attuale e girata forse anche benino ma ci mancava poco che finisse in lista dei film per gli Oscar come il precedente Indivisibili. [...] Vai alla recensione »

martedì 27 novembre 2018
emilioconti

Il film di De Angelis narra le conseguenze di questa presa di coscienza in seguito a una prodigiosa scoperta, e si sofferma su un viaggio verso il calore, sul distacco dal male - rappresentato da una zia ingioiellata che somiglia alla più infame strega delle favole - per raggiungere il bene, individuato nell'unico uomo buono che abita il purgatorio nel quale la vicenda si svolge. E [...] Vai alla recensione »

martedì 27 novembre 2018
simonemantani

C’è tanto ne Il vizio della speranza, che ci è sembrato meno a fuoco di Indivisibili, ma più potente, in primis perché sorretto da un "robusto" personaggio principale che lo contamina felicemente con la sua feroce energia, e poi perché accompagnato dalla meravigliosa musica di Enzo Avitable. Fra suoni tribali, aperture orchestrali e ballate napoletane, [...] Vai alla recensione »

domenica 25 novembre 2018
no_data

Film poetico e potente , ben recitato sia dalla protagonista che dai comprimari. eccellente la colonna sonora di Avitabile . 

sabato 27 ottobre 2018
BrunoB

Questo film ha tanto da condividere e altrettanto da insegnare.

sabato 27 ottobre 2018
Marco

Attori pazzeschi, musica perfetta. Questa storia può commuovere chiunque.

sabato 27 ottobre 2018
Fra

Da vedere assolutamente!!!! (anche due volte)

sabato 27 ottobre 2018
Rachele

Ottimo film, grande regia e produzione.

sabato 27 ottobre 2018
Pry

Film bellissimo, molto coinvolgente.

sabato 27 ottobre 2018
PaoloO

Sono sconvolto dalla bravura dell'attrice Pina Turco.

sabato 27 ottobre 2018
Saverio

La cosa che più mi ha colpito in questo film è stata la fotografia! Impeccabile!!!

sabato 27 ottobre 2018
Rick

Avvincente e commovente allo stesso momento.questo film è qualcosa di eccezionale! dai costumi alla musica, tutto stupendo.

sabato 27 ottobre 2018
AlePier

Attori e regia fantastici. effetti sonori e visivi sbalorditivi, trama stupenda.Davvero gran bel film.

sabato 27 ottobre 2018
Tobia65

sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo film. stupendo dall'inizio alla fine.

sabato 27 ottobre 2018
pieScrepanti

sincero e schietto, il maestro de Angelis non fa che stupirmi.

sabato 27 ottobre 2018
diamantiA

Gran film. Resa impeccabile, ottima regia.

sabato 27 ottobre 2018
stefania

film intenso e con un gran messaggio. consigliato al 100%

sabato 27 ottobre 2018
Priscilla

meraviglioso. commuovente e intenso con ottima narrativa. consiglio fortemente.

FOCUS
FOCUS
martedì 20 novembre 2018
Ilaria Ravarino

Castelvolturno. Sono 70, forse 80 barche di pescatori che fanno su e giù per il fiume Volturno, nel tratto salato, dove si pescano le spigole destinate al mercato di Napoli ("Ma tante le vendiamo a Genova"), fino al punto in cui le acque si fanno più dolci. Settanta barche e nemmeno un porto, un approdo, una banchina. "Pure che ci provi, fai la domanda al comune, sembra che le cose si mettono in moto, poi nulla. Non succede nulla", spiega uno dei tanti pescatori che muovono i gozzi tra i "calacala" (le gru) e le reti tese nelle acque del fiume che "per ora sono pulite, vabbuò diciamo che vanno ancora bene, che volendo si potrebbero salvare". Volendo. Lui, che fa questo mestiere da sempre, è rassegnato a essere considerato "un pescatore di terza, quarta categoria - dice - perché se vivi qui sei considerato di meno. Meno degli europei". Non potendo insegnare il mestiere al figlio, che ha scelto di dedicarsi all'insegnamento, ha messo le sue competenze al servizio del cinema, insegnando a Pina Turco, protagonista nel film di Edoardo De Angelis Il vizio della speranza (guarda la video recensione) (al cinema dal 22 e in libreria, come romanzo, dal 21), come si porta una barca: "Ho anche recitato in una scena. Ma non sono un attore. Sono e resto un pescatore". Il suo non è l'unico caso di "cine-contaminazione" sulle sponde del Volturno.

In questa terra dimenticata dalle istituzioni, in cui basta una pioggia a far allagare le strade, i canali di scolo sono un'utopia e l'abusivismo un cancro esteso e fatale, il cinema italiano sembra aver trovato un nuovo terreno d'elezione.

"In tre, quattro anni si sono affinate le professionalità e si è sviluppata ex novo una dinamica professionale - ha detto De Angelis, tra i primi a credere nelle potenzialità espressive di Castel Volturno e nei suoi primi collettivi, come il glorioso Villaggi Globali - Il cinema, e non parlo solo del mio, sta facendo tanto per questo territorio. Quando sono venuto a girare Perez., Castel Volturno era ancora abitata da sinistri personaggi che detenevano illegalmente le chiavi di certe case abbandonate. Quando sono tornato per Indivisibili mi hanno detto: mi dispiace, ora si fa tutto con la legalità. Siamo ovviamente felici che sia successo. Fare cinema non significa saccheggiare una terra, ma ararla".
Certo qualche problema, al tempo di Indivisibili, c'era comunque stato. Piccole minacce, una richiesta di denaro, la polizia che "presta" alla troupe quattro agenti in borghese. Stavolta invece il territorio avrebbe reagito meglio, lasciandosi persino coinvolgere nella lavorazione: "Qualche locale ha fatto da comparsa, altri sono stati coinvolti in produzione o nella sicurezza", commenta un ragazzo che fa da autista ai giornalisti in tour.

CELEBRITIES
lunedì 19 novembre 2018
Emanuele Sacchi

Suona come un gioco di parole per cui vale la pena autocensurarsi, ma è davvero inavitabile parlare di Enzo Avitabile quando si parla di Napoli. Decenni di musica partenopea e di sue contaminazioni passano dalle intuizioni di un musicista come Enzo Avitabile. Classe 1955, a sette anni già con un sassofono su un palcoscenico e a 21 già al seguito di Pino Daniele. L'elenco delle collaborazioni di Avitabile è sterminato e lo si trova in ognuna delle biografie che popolano la rete, ma forse si comprende ancor meglio l'importanza della carriera di Avitabile procedendo per impressioni anziché in rigoroso senso cronologico. Partendo magari dal rapporto stretto con due protagonisti della napoletanità che non ci sono più, come Massimo Troisi e Pino Daniele, o con giganti della black music come James Brown, Tina Turner o Richie Havens.

Tutti hanno scritto e suonato con Enzo, tutti hanno tributato parole di stima per il polistrumentista, l'uomo dalla pelle differente. Proprio così infatti, "Pelle differente", si intitola una delle più famose raccolte antologiche, che si concentra sulle composizioni più vicine alla forma canzone del pop, per sintetizzare come il viaggio nella tradizione di musiche afroamericane e africane abbia reso Avitabile il più black tra gli artisti napoletani.

Così prossimo all'evoluzione di quei suoni da attirare l'attenzione del padre dell'hip hop Afrika Bambaataa, con cui collabora nel 1988 in "Street Happiness", o del musicista guineano Mory Kanté, nell'album "O-issa" (1999), dedicato alla necessità di "risollevarsi" dei Paesi del Terzo mondo. Giusto per citare due dei molti esempi di esplorazione di Avitabile, un processo che si intensifica nel terzo millennio, in quella che l'autore definisce una "disamericanizzazione del linguaggio". Una tendenza caratterizzata da una vicinanza e una sensibilità speciale per chi sta peggio e vive ai margini del progresso mondiale, che aggiunge un quid politico imprescindibile alle ricerche musicali di Avitabile: una dedizione da musicologo applicata tanto al folk africano che alla millenaria tradizione della Magna Grecia.

FOCUS
lunedì 19 novembre 2018
Ilaria Ravarino

Little Africa. Beirut. "La polveriera". Ma forse la definizione più calzante di Castel Volturno, il comune in provincia di Caserta stretto tra camorra e mafia nigeriana, l'ha coniata Sergio Nazzaro nel suo Castel Volturno (Einaudi): "una Gotham City del Sud, ma senza Batman". Background d'elezione criminale per Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis - premio del pubblico alla scorsa Festa del Cinema di Roma - , Castel Volturno e il suo litorale sono stati il setting di Fortapasc di Marco Risi, di Gomorra e L'imbalsamatore di Matteo Garrone, della serie La squadra, de L'uomo in più di Paolo Sorrentino, di Là-bas di Guido Lombardi e ancora Indivisibili, dello stesso De Angelis.

Una babele di 25.000 abitanti registrati, altrettanti invisibili, 15.000 immigrati africani senza permesso, e "solo il 20% dei cittadini regolari che paga le tasse", come denunciava al magazine Internazionale nel febbraio 2017 il sindaco Dimitri Russo.

Un paese allo sbando in cui le fogne saltano, le strade sprofondano, mancano i soldi per abbattere le case abusive sul demanio pubblico e la criminalità internazionale e nazionale dilaga. Soffocando soprattutto i più deboli.

FOCUS
venerdì 16 novembre 2018
Claudia Catalli

Credere nella vita oggi più che mai è un atto di fede. Ce lo ricorda Il vizio della speranza che, dopo aver ritirato premi ai festival di Tokyo e Roma, esce finalmente in sala. È interpretabile come una fiaba sulla vita e sulla natività, questo quarto film firmato da Edoardo De Angelis, che pare voler tracciare un filo di continuità con la sua cinematografia precedente, continuando a raccontare gli ultimi senza distacco nè sguardo giudicante, ma stando fedelmente  dalla loro parte, inchiodato ai loro volti colmi di tormento e colorati di umanità.

Pina Turco ha la grazia di Luisa Ranieri di Mozzarella Stories, il carattere tumultuoso di Simona Tabasco di Perez., la fame di riscatto e libertà delle gemelle Marianna e Angela Fontana di Indivisibili.

Maria è insieme sintesi di un femminile contemporaneo e simbolo del femminile universale, colei che agisce, lotta, fugge e protegge, e ancora crede e spera malgrado tutto. Si ammala di speranza e prova a contagiare con essa un mondo che le si rivela di colpo ben più malato di lei. 

Del resto il nome della protagonista, interpretata con rara convinzione dalla brava Pina Turco, pare tutt'altro che casuale. Maria, colei che è chiamata a dare la vita e farsi madre delle madri. Non lo sa, e inizialmente la vediamo intenta a traghettare ogni giorno anime in difficoltà verso un destino infame prestabilito. Accompagna ragazze gravide che partoriranno bambini da vendere ai più abbienti, fin quando non scoprirà di essere lei stessa portatrice di vita.

Allora come un'altra Maria, divenuta leggendaria, anche lei dovrà compiere un viaggio - dentro se stessa, innanzi tutto - per far venire alla luce il suo bambino. Dovrà ribellarsi, superare paure e pregiudizi, allontanarsi dalla città natale, girovagare, smarrirsi, chiedere l'aiuto di un "uomo buono", per poi approdare finalmente ad un alloggio di fortuna. E lì, al freddo, scoprirà di voler cedere con tutta se stessa al vizio che, scriveva Sciascia, l'umanità non riesce mai a togliersi: la speranza.

Frasi
e tu perché non chiudi il cesso che io non tengo nessuna intenzione di abortire...
Una frase di Maria (Pina Turco)
dal film Il vizio della speranza - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
sabato 20 ottobre 2018
Emiliano Morreale
La Repubblica

Un altro personaggio femminile, dopo le gemelle di Indivisibili, al centro del nuovo film di De Angelis. Ma i rischi del lavoro precedente (anche nello sguardo posto su questi personaggi) si complicano, a fronte di ambizioni comunque molto alte. Maria (Pina Turco, con una sua innegabile presenza scenica) si occupa di gestire le prostitute immigrate a Castel Volturno, e soprattutto il traffico dei loro [...] Vai alla recensione »

sabato 20 ottobre 2018
Cinzia Romani
Il Giornale

"Tammurriata" nera sulle rive del Volturno, dove tra fango e giunchi spuntano le case in lamiera delle mamme che partoriscono per vendere i figli alle mamme aspiranti, in cerca di un bambino. Eppure c'è chi spera, in quella desolata terra di confine: è Maria, giovane Caronte che si guadagna il pane traghettando prostitute incinte, bianche e nere, al di là dal fiume.

sabato 20 ottobre 2018
Cristina Piccino
Il Manifesto

Maria traffica coi corpi altrui, il business del contemporaneo, ragazze dell'est e africane che si prostituiscono lungo la Domiziana, dormono e mangiano in mezzo la monnezza, che quando rimangono incinte il bimbo si vende a «brave persone» che aspettano da secoli in lista di attesa di coronare il sogno familiare. E via così a sfruttamento intensivo, uno, due, tre, c'è chi fa solo quello, un'amica di [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 novembre 2018
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Con il secondo film, dopo la parabola dello sfruttamento delle siamesi cantanti di Indivisibili, si profila il cinema secondo De Angelis, un recettore delle macerie umane ai margini della società italiana che rasenta la parodia di un Pasolini brutto sporco e cattivo. Alla foce del Volturno, sulla costa di costruzioni dismesse, rottami e immondizia, Fatima, una volta bambina violentata, decide di fuggire [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 novembre 2018
Anton Giulio Mancino
La Gazzetta del Mezzogiorno

Si fa ancora un po' fatica a inquadrare il percorso d'autore di Edoardo De Angelis, su cui nessuno dapprincipio con il film d'esordio Mozzarella Story, complice l'eccentrico titolo che lasciava immaginare - a torto - l'ennesima commedia compiacente, sembrava aver voglia di scommettere. Invece già da Mozzarella Story, e a maggior ragione con i successivi Perez e Indivisibili, quindi con quest'ultimo [...] Vai alla recensione »

sabato 24 novembre 2018
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Il Volturno è sempre Volturno. La miseria è sempre miseria. Gli stracci son sempre stracci. La sporcizia è sempre sporcizia. Come nel primo film di Edoardo De Angelis, titolo "Indivisibili". Ma lì il regista era riuscito a sfuggire al neorealismo e alla retorica della maternità, che qui investe lo spettatore con tutta la noia possibile, mettendo in fuga anche i fan del film precedente.

sabato 24 novembre 2018
Claudio Trionfera
Maxim

Ebbene sì. Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis è un film santo. Per forma e contenuto. Anzi, usando le stesse parole spese da Allen Ginsberg nello stupore letterario ispiratogli da Visions of Cody dell'amico Jack Kerouac, il più sincero e santo che io conosca. A suo modo politicamente scorretto e in controtendenza, capace di imbarazzare chi per principio (non per necessità, sia chiaro) antepone [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 novembre 2018
Andrea Chimento
Il Sole-24 Ore

Il cinema italiano è il grande protagonista del weekend in sala con «Il vizio della speranza», nuovo lungometraggio di Edoardo De Angelis dopo il successo di «Indivisibili». Ambientato in una zona periferica nei pressi di Castel Volturno, il film racconta la vita di Maria, una ragazza attorno alla quale gravita un microcosmo fatto di giovani donne costrette a prostituirsi e a vendere i propri figli. I [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 novembre 2018
Valerio Caprara
Il Mattino

Magari sembrerà un rappezzo, ma viene naturale premettere che l'autore De Angelis e lo sceneggiatore Contarello sono valori solidi nel vacillante panorama del cinema italiano odierno. «Il vizio della speranza» però, quarto lungometraggio del regista, non è un film riuscito bensì un progetto di film schiacciato e asfissiato da difetti di non poco conto, primo fra tutti quello del surplus di pretese [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 novembre 2018
Alessandra Levantesi
La Stampa

Nel 1787 l'architetto Nicolò Carletti dedicò un intero volume alla «Regione abbruciata in Campagna felice», ovvero a quell'area ricca di interesse paesaggistico-archeologico situata fra Caserta e Napoli che oggi è tristemente nota come Terra dei fuochi. Senza star li ad aspettare i sempre tardivi interventi dei politici - e del resto l'arte è precorritrice - in questi ultimi anni alcuni nostri registi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 novembre 2018
Gabriele Niola
Wired

Appena Il vizio della speranza finisce c'è la sensazione di aver visto qualcosa di diverso dalla media, un film che ha tutte le tipiche caratteristiche del cinema italiano ma che ne rifiuta i tratti peggiori, quelli più approssimativi, quella forma di acuta banalità che non si può imputare ad altro se non alla pigrizia. La pigrizia di non immaginare scenari diversi dal solito, di non immaginare personaggi [...] Vai alla recensione »

martedì 20 novembre 2018
Roberto Manassero
Film TV

Quando in Il vizio della speranza comincia a diventare evidente la trama simbolica, con tutti quei nomi che vengono al pettine, quei Maria, Virgin e Fatima delle donne protagoniste che svelano in senso letterale la loro matrice religiosa, l'epifania non fa che imprigionare in un universo concluso un film già vittima del proprio immaginario. Grembo umido scuro laido malsano, Castel Volturno è una [...] Vai alla recensione »

sabato 20 ottobre 2018
Francesco Alò
Il Messaggero

Dopo aver sposato, ai tempi di Indivisibili, La donna scimmia di Marco Ferreri col Pinocchio di Collodi, De Angelis torna alle sue fiabe freak lungo il fiume Volturno. È lì che lavora Maria (l'ottima Pina Turco), trafficante di bambini, amante del brodo di polpo, al soldo di una pappona cautamente eroinomane, con mamma e sorella brutte e addormentate.

sabato 20 ottobre 2018
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Oggi c'è una volgarissima banalizzazione secondo cui un figlio nasce quando ha la culla pronta, invece questo film dice che è il figlio che costruisce la culla". Ineccepibile considerazione di Umberto Contarello, che firma la sceneggiatura de II vizio della speranza a quattro mani con il regista Edoardo De Angelis. Primo italiano a passare in Selezione ufficiale alla Festa di Roma, anch'egli vola alto, [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 ottobre 2018
Mario Manca
Vanity Fair

La terra dell'abbandono. I rifiuti che galleggiano, i moli tarlati, le case arrugginite e una scritta al neon, luminosa e imponente come quella del Moulin Rouge. È qui, in questo luogo arido e brullo dove sembra che niente possa crescere, che Maria lavora per guadagnarsi da vivere. Il suo compito è semplice: portare le ragazze incinte al di là del fiume Volturno affinché si disfino dei bambini in cambio [...] Vai alla recensione »

sabato 29 settembre 2018
Carlota Moseguì
Cineuropa

Two years after presenting Indivisible [+] at the Toronto Film Festival, Italian filmmaker Edoardo de Angelis has premiered his new fiction film in the Contemporary World Cinema section of that same Canadian gathering. Co-written with Umberto Contarello (The Great Beauty [+], Loro [+], Me and You [+]), The Vice of Hope [+] unfolds as a social drama about poverty, African immigration, human trafficking [...] Vai alla recensione »

sabato 8 settembre 2018
Redazione
Chicago Indie Critics

For many women, motherhood is a new and enriching phase to one's life. Becoming a parent, investing in another as much as you to yourself, is to be celebrated. That's not the case for the women at the center of The Vice of Hope, a swirling, powerful film examining prostitutes living by the Volturno river who sell their babies for profit. For these women, motherhood isn't a gift.

venerdì 23 novembre 2018
Giona A. Nazzaro
Micromega

Il vizio della speranza è un film inatteso, anche se coerente con quanto realizzato sinora da Edoardo De Angelis. Inatteso per la sua nudità e brutale franchezza, portato da uno sguardo a tratti persino feroce ma sempre dentro la materia delle cose e le ragioni dei corpi. Capace di trascendere il dato reale, pur restandovi ancorato con passione e determinazione, lo reinventa trasfigurandolo con una [...] Vai alla recensione »

NEWS
HOMEVIDEO
venerdì 15 marzo 2019
 

Maria ha un cane e una vita dannata. Ripescata in mare come un rifiuto, è cresciuta marcata da un abuso sessuale che le ha scalfito il volto e privato il ventre della capacità di generare. Figlia di una madre alienata e braccio destro di una pappona tossicoman [...]

VIDEO RECENSIONE
venerdì 30 novembre 2018
 

Maria ha un cane e una vita dannata. Ripescata in mare come un rifiuto, traghetta povere anime sul Volturno: donne trasformate in contenitori, che private della dignità, della libertà e della maternità, affittano l'utero per sopravvivere.

CELEBRITIES
lunedì 19 novembre 2018
Emanuele Sacchi

Suona come un gioco di parole per cui vale la pena autocensurarsi, ma è davvero inavitabile parlare di Enzo Avitabile quando si parla di Napoli. Decenni di musica partenopea e di sue contaminazioni passano dalle intuizioni di un musicista come Enzo Avitabile. [...]

VIDEO RECENSIONE
giovedì 15 novembre 2018
Luca Zingaretti

Il vizio della speranza è uno di quei film che ti restano dentro quando esci dal cinema, un film con cui devi fare i conti perché, pur raccontandoti nei fatti e nei modi, un mondo lontano da noi, ti fa pensare che forse ci siamo tutti un po' allontanati [...]

CELEBRITIES
mercoledì 14 novembre 2018
Fabio Secchi Frau

Il cinema italiano contemporaneo, quello di Virzì, Genovese, Rohrwacher, Garrone, Sorrentino e Sollima, sta parlando al mondo. E il mondo, con le orecchie tese, lo sta ascoltando. Ma in questo coro di voci, alcune addirittura impreziosite da prestigiose [...]

TOKYO FILM FESTIVAL
domenica 4 novembre 2018
Emanuele Sacchi

Si è concluso sabato 3 novembre il Tokyo International Film Festival, sui passi tonitruanti di Godzilla nella sua ultima incarnazione "cosmica", l'anime Godzilla: The Planet Eater. Un'edizione, la 31esima, che ha attirato un pubblico di circa 62.

TOKYO FILM FESTIVAL
venerdì 2 novembre 2018
Claudia Catalli

Ha appena vinto il primo premio come miglior film al Tokyo International Film Festival, che ha riconosciuto come miglior interprete anche la sua protagonista Pina Turco. Una vittoria che consolida il premio del pubblico ricevuto di recente alla tredicesima [...]

[LINK] BIOGRAFIE
venerdì 2 novembre 2018
Fabio Secchi Frau

Stefano Incerti ha visto in lei una colorata festa di comicità partenopea, oltre che una bellissima donna. È per questo motivo che l'ha voluta come protagonista nel suo La parrucchiera. Pina Turco era già approdata sul grande schermo qualche anno prima. [...]

TOKYO FILM FESTIVAL
lunedì 29 ottobre 2018
Emanuele Sacchi

Fresco di un'onorificenza importante come il Premio del pubblico vinto alla Festa del Cinema di Roma, Il vizio della speranza miete consensi anche dall'altra parte del mondo. Yoshi Yatabe, Programming Director per la sezione competitiva del Tokyo Internation [...]

FESTA DI ROMA
sabato 27 ottobre 2018
Emanuele Sacchi

Il pubblico della Festa del Cinema di Roma ha scelto Il Vizio della Speranza di Edoardo De Angelis come Miglior Film tra la selezione di quest'anno.Indivisibili, non teme di risultare retorico, pur di gridare il proprio disperato messaggio umanista. [...]

VIDEO
martedì 23 ottobre 2018
Paola Casella

Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un'esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata.

TRAILER
sabato 6 ottobre 2018
 

Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un'esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata.

POSTER
mercoledì 3 ottobre 2018
 

Lungo il fiume scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un'esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio di una madame ingioiellata.

TOKYO FILM FESTIVAL
martedì 25 settembre 2018
Emanuele Sacchi

Se non vi si assiste è difficile immaginare l'austerità con cui in Giappone si affronta anche l'arte cinematografica: in un clima di compita serietà, al Toranomon Hills Forum, è stata annunciata la line-up della nuova edizione del Tokyo International [...]

NEWS
martedì 20 marzo 2018
 

S'intitola Il vizio della speranza il nuovo film di Edoardo De Angelis, le cui riprese sono tuttora in corso a Castelvolturno. Scritto con Umberto Contarello, prodotto da Attilio De Razza e Pierpaolo Verga, il film sarà distribuito in Italia da Medusa. [...]

winner
miglior attrice non protag.
Nastri d'Argento
2019
winner
miglior canzone
Nastri d'Argento
2019
winner
miglior scenogr.
Nastri d'Argento
2019
winner
miglior attrice non protag.
David di Donatello
2019
winner
premio del pubblico bnl | gala
Roma Film Festival
2018
SHOWTIME
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