Il vizio della speranza

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carloalberto martedì 27 novembre 2018
miracolo a castelvolturno Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
12%

 De Angelis ricostruisce attraverso la storia di Maria, interpretata magnificamente da un’icastica Pina Turco, la protagonista traghettatrice di anime perse sulle opposte sponde del fiume, il Volturno qui come l’Acheronte, una nuova natività cristiana nella desolante pianura di rifiuti affacciata sul mare di Castelvolturno. Nel cast, tra i comprimari, mi piace citare Marina Confalone, indimenticabile voce cantilenante eduardiana calata in una fisicità di “anema longa”.  Le musiche straordinarie sono di Enzo Avitabile, cantore dell’anima e delle melodie etniche dei popoli ai margini della modernità. La storia si pone al di fuori del contingente pur utilizzando gli stereotipi della emarginazione sociale del nostro tempo volgare, la compravendita di neonati, lo sfruttamento della prostituzione, la droga, la miseria morale e materiale. [+]

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marioorfei giovedì 25 ottobre 2018
un racconto ancestrale Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Secondo me il vizio della speranza non parla tanto della nascita di un bambino in senso letterale quanto dell'idea che anche nell'esistenza più disperata possa accadere qualcosa che sovverte un ordine e da quel momento niente può più essere come prima. La regia di De Angelis è sempre più alta, Pina Turco misurata e potente. Bellissimo ritrovare la Donadio su toni dolci e la Confalone in stato di grazia.

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mauridal giovedì 29 novembre 2018
fede disperazione e caritas. Valutazione 0 stelle su cinque
71%
No
29%

In un paesaggio disperante, lungo le rive inquinate da macerie e immondizie  di un fiume Volturno ormai di acqua acida dove la vita naturale è un lontano ricordo, si aggroviglia la vicenda di una madonna povera, di nome Maria che come la più nota pellegrina , attraversa il deserto di acqua sporca del fiume a bordo di barchini  a motore , per andare a partorire il suo piccolo Uomo, profetico salvatore,  di quella umanità derelitta.  Non è l'Africa meno che mai la Palestina . Ci troviamo in un contesto già narrato in altre occasioni di cinema di autore e di impegno, è il tratto di costa campana chiamato  Castelvolturno,  tra i più tristi e degradati al mondo , dove , essere <Umanità> è davvero difficile. [+]

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nino pellino domenica 25 novembre 2018
la luce della speranza va tenuta sempre accesa Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

Film di ottimo livello, diretto in maniera meticolosa e particolareggiata dal regista Edoardo De Angelis. Sullo sfondo della periferia di Castel Volturno, si sviluppano storie di abbandono e di sfruttamento sociale. La giovane protagonista è una ragazza della periferia di nome Maria, sopravvissuta da esperienze difficili che le hanno segnato negativamente il proprio passato e che si arrangia in maniera illegale, aiutando un'associazione clandestina capeggiata da una certa zi' Maria nel far partorire giovani donne nigeriane incinte e sfruttate anche nella tratta della prostituzione, allo scopo di vendere i loro figli dietro richieste a pagamento che servono ad arricchire tale associazione. [+]

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maurizio.meres lunedì 26 novembre 2018
imperdibile Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Il bravissimo De Angelis in questo film traccia un percorso esistenziale di una giovane donna,in un ambientazione surreale ma tremendamente vera dove lo squallore di tutto fa da cornice ad una esistenza fatta di drammi di un qualcosa che non c'è una speranza che è solo un illusione,una terra dimenticata dove la malvagità non conosce limiti.
Il regista inquadra perfettamente lo stato d'animo di ogni personaggio dando una perfetta immagine del proprio e personale stato esistenziale,in un neorealismo quasi Pasoliniano dove tutto è sopportazione e rassegnazione,attraverso dialoghi fatti di sottintesi uno sguardo diventa decisionale ma anche di dolcezza e nel film c'è n'è tanta,
quante zi mari ci sono realmente in giro,esseri non degni di esistere. [+]

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eugenio mercoledì 25 marzo 2020
la sottile fiamma dell’oblio e della rinascita Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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0%

Perché anche la speranza è un vizio che nessuno riesce mai a togliersi completamente [Giorgio Scerbanenco]
Edoardo de Angelis torna a interessarsi della livida baia Domizia, alla foce di quel Volturno tossico e pieno di criminalità. Di degrado, prostitute nigeriane che battono sul viale, in particolare su quella strada della speranza, ve ne è a iosa e la protagonista di questo lungometraggio, Il vizio della speranza, è una ragazza, Maria, segnata da una violenza perpetratale da bambina, violata e poi gettata nel fiume come un animale.
Recuperata e poi costretta da una matrona ingioiellata pappone, zia Marì (Marina Confalone), a una schiavitù di traghettatrice di anime gravide, prostitute rimaste incinta costrette a vendere i “frutti” del loro amore tradito, a coloro che non posso averne, Maria, lentamente assume presto consapevolezza della sua disgraziata condizione. [+]

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mario venerdì 26 ottobre 2018
un messaggio potente, una storia di coraggio e speranza anche dove tutto sembra perduto
60%
No
40%

Ormai è una piacevole abituè vedere come Edoardo De Angelis affronti temi sempre attuali, scomodi, radicati nelle subculture locali e li racconti senza la voglia di spettacolarizzare con gli effetti speciali con cui sempre più spesso ci stiamo abituando a guardare certe storie "di strada", bensì lo fa con la consapevolezza di chi ha vissuto e vive, ama ed odia i luoghi e le persone che racconta. Un punto di vista che alla fine dei conti non crea vincitori nè vinti, non genera risposte, non risolve, ma racconta in maniera cruda e stimola sempre la riflessione in chi guarda.
E così anche Il vizio della speranza, che ho avuto il piacere di guardare in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, mi ha lasciato lacrime e sorrisi nel racconto di una storia del sud italia a mio avviso finalmente positiva, di speranza, di (ri)nascita fisica e metaforica. [+]

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ape3584 lunedì 26 novembre 2018
un sospiro di fiera speranza Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

In un angolo sperduto e nascosto ai più, lungo un fiume che si lascia attraversare da barche piene di speranze e di dolore e di miseria umana, scorre e si affaccia la vita degli ultimi o meglio delle ultime fra le ultime ultimi, a un passo da tutti noi, dalle nostre case rifugio, piene di oggetti talismani contro la sofferenza del vivere. "La luce delle speranza" ti immerge senza sconti ma con grande rispetto in questo angolo di inferno umano, dove ogni valore, ogni diritto, ogni barlume di pietà non osano affacciarsi. 
Maria, interpretata con sobrietà e intensità da Pina Turco, violentata dagli uomini e dalla vita, costretta a fare da carceriera e da caronte di questo inferno, intravede un barlume in fondo al tunnel grigio che sta percorrendo, grigio come il cielo che la guarda impassibile, eppure pieno dei colori di una terra lontana, l'Africa, che nei colori rappresenta la goia, la bellezza, la dolcezza malinconica. [+]

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flyanto mercoledì 5 dicembre 2018
un filo di speranza Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

 Dopo il precedente “Indivisibili”, ritorna nelle sale cinematografiche italiane il regista Edoardo De Angelis con l’ultimo suo film intitolato “Il Vizio della Speranza”.
Ambientato sempre in territorio campano e, precisamente, a Castel Volturno, l’area periferica e socialmente degradata a nord di Napoli, il film presenta il ritratto di una ragazza la quale, abusata sessualmente in tenera età, ora vive insieme ad una madre svagata ed occupandosi del giro di prostitute gestito da una signora anziana che trae il proprio guadagno per lo più dalla vendita clandestina alle coppie sterili di bambini portati in grembo dalle suddette giovani disgraziate. [+]

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loland10 lunedì 31 dicembre 2018
flebile...afflato Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Il vizio della speranza (2018) è il quarto lungometraggio del regista napoletano Edoardo De Angelis.

Napoli e oltre confine, Castel Volturno e gli ultimi, il mare e i rifiuti, l’umanità sfruttata e le luci natalizie contro una vita grama fatta di espedienti minimi e senza ritorno, di corpi sfatti e di cerchi mai chiusi. [+]

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