Ora su TIMVISION una sfida in stile horror tra degli astronauti e una forma di vita aliena letale. Solo chi sconfigge l'altro può sperare di sopravvivere.
di Giorgio Crico
Più che una scoperta scientifica, un incubo che non lascia scampo: Life - Non oltrepassare il limite è un film che racconta come la più grande innovazione della storia dell'uomo, la scoperta di una forma di vita aliena, si possa tramutare in una lotta all'ultimo sangue per la propria sopravvivenza. Diretto da Daniel Espinosa, il film è uscito nel 2017 ed è attualmente disponibile su TIMVISION.
Tutto comincia con la classica spedizione aerospaziale, solo che stavolta la destinazione non è un lontano pianeta bensì la stazione spaziale internazionale orbitante attorno alla nostra Terra. Un equipaggio di sei persone ha il compito di recuperare dei campioni di terreno marziano e verificare se davvero contengono tracce di vita nativa del pianeta rosso. Effettivamente una cellula dormiente c'è e già i primissimi esperimenti sul minuscolo alieno hanno esito positivo: la cellula iniziale cresce e si sviluppa rapidamente, fino a diventare più grande, forte... e senziente. Ben presto, il poco amichevole extra-terrestre si rivolta contro l'equipaggio che lo ha risvegliato dal suo profondissimo sonno e scatta una serratissima lotta per la sopravvivenza: la vittoria di una specie automaticamente non può che sancire la distruzione dell'altra.
Chiarissimo omaggio al grande classico Alien, Life - Non oltrepassare il limite è in realtà un film horror 'travestito' più che un film di fantascienza vera e propria come invece l'ambientazione suggerirebbe.
Si tratta di un esemplare di quelli che in gergo si definiscono slasher movie, cioè quel sottogenere di film dell'orrore in cui un gruppo più o meno numeroso di esseri umani si deve scontrare con una minaccia il cui unico obiettivo è lo sterminio di tutti gli altri personaggi o addirittura di tutto il genere umano... esattamente come il capolavoro datato 1979 di Ridley Scott e tantissimi altri, da Venerdì 13 a Nightmare.
Tra continue svolte narrative, un ritmo molto serrato, l'ansia che cresce sempre di più man mano che Calvin si sviluppa e un colpo di scena finale, il film si destreggia bene tra tutti i cliché del genere ed è molto interessante la scelta di mantenere Calvin un essere primordiale, anche se estremamente pericoloso.
A contribuire alla buona riuscita del film c'è anche un cast di primissimo ordine: Jake Gyllenhaal (Donnie Darko, Zodiac, Spider-Man: Far From Home) riesce a dare profondità al suo personaggio, Ryan Reynolds (Deadpool, Self/less, Certamente, forse) - che inizialmente avrebbe dovuto essere il protagonista salvo dover ripiegare su un ruolo secondario - ci mette il consueto apporto gigionesco e divertente. Rebecca Ferguson (Mission: Impossible - Fallout, La ragazza del treno) aveva dei grossi dubbi sul suo ruolo perché non pensava di essere in grado di ricoprirlo con successo e invece è perfettamente in parte. Meritano delle menzioni anche le star non anglofone presenti nel cast, Olga Dihovichnaya e lo strepitoso Hiroyuki Sanada (47 ronin, L'ultimo samurai), incredibilmente carismatico. Grande prova anche per il meno noto ma molto, molto convincente Ariyon Bakare (Rogue One - A Star Wars Story, Frankie, Jupiter - Il destino dell'universo), forse il personaggio più tragico del film.