Titolo internazionale | The Prize |
Anno | 2017 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Alessandro Gassmann |
Attori | Gigi Proietti, Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Matilda De Angelis Marco Zitelli, Andrea Jonasson, Erika Blanc, Elettra Dallimore Mallaby, Eugenia Tempesta, Elda Alvigini, Marco Boriero, Andreas Hartner, Youssef Wayne Hvidtfeldt, Stephan Käfer, Giacomo Lorenzi, Lars Lottrup, Otto Mair, Katie McGovern, Franco Moscon, Mette Munk Plum, Kai Portman, Vincenzo Tino Tatti. |
Uscita | mercoledì 6 dicembre 2017 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,62 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 18 dicembre 2017
Il viaggio di Giovanni Passamonte, uno scrittore di fama internazionale che viene insignito del premio Nobel per la letteratura. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il premio ha incassato 1,1 milioni di euro .
Il premio è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
Oreste è un personal trainer con una moglie dispotica e il sogno di aprire una palestra: sogno alla cui realizzazione mancano 15mila euro. Suo padre Giovanni gli promette quella cifra in cambio di un compito preciso: accompagnarlo in automobile a Stoccolma, dove l'anziano scrittore dovrà ritirare il premio Nobel per la Letteratura. E Oreste, che non ha mai accettato denaro da suo padre e ha cercato di vivere il più possibile fuori dal suo cono d'ombra, si ritrova a trascorrere una settimana fra Italia, Austria, Germania, Danimarca e Svezia, in compagnia di Giovanni ma anche di Rinaldo, il segretario personale di papà, e Lucrezia, la sorellastra blogger che ha deciso di documentare tutta l'impresa in Rete.
Alla seconda regia di un lungometraggio di finzione dopo Razzabastarda, Alessandro Gassman decide di affrontare di petto quello che dev'essere stato uno dei temi portanti della sua esistenza: il rapporto con un padre ingombrante il cui talento e la cui notorietà erano destinati a schiacciare involontariamente quelli dei propri figli.
La progenie di Giovanni cerca di definire la propria identità per contrasto (Oreste) o per sudditanza intellettuale (Lucrezia). Ma ciò che identifica il patriarca è un istinto di verità che lo spinge a una franchezza crudele verso i figli che evidenzia la loro mediocrità.
Nei panni di Giovanni c'è Gigi Proietti, che giganteggia sul film esattamente come il suo personaggio giganteggia sulla trama, perfetto nel ritratto di un uomo che ha girato il mondo e non si è negato alcuna esperienza ma ha esaurito l'ispirazione e la voglia di vivere. E Alessandro Gassman gli lascia con generosità il centro della scena, esponendo con grande coraggio la propria fragilità di figlio gravato dalla figura paterna.
Il premio mette in scena il difficile rapporto padre e figli (che nel caso di Oreste si declina anche nei confronti del proprio figlio Andrea, interpretato con grande dolcezza da Marco Zitelli, noto nel mondo musicale come Wrongonyou) e quella compulsione a piazzarsi nel centro della scena che condanna gli artisti a confinare ai margini il resto del mondo, affetti compresi. Alessandro Gassman, insieme ai cosceneggiatori Massimiliano Bruno e Valter Lupo, decide di affrontare questi due argomenti in forma di commedia senza abbandonare il lato dark, al punto che la scena madre che prelude al finale si ispira ai drammi scandinavi alla Festen più che alla commedia dell'arte italiana.
Pesano, purtroppo, le ingerenze produttive che insistono a spalmare musica pop lungo tutta la narrazione (ma Gassman ha il buon senso di intervallarle con il rock nordico di Matilda De Angelis, qui nel ruolo di una cantante italo-islandese che rende omaggio a Bjork) e a sottolineare molte battute, come se il pubblico generalista non fosse in grado di afferrare le sottigliezze narrative del regista. Ma la direzione in cui Gassman, che possiamo smettere di considerare "figlio di", si sta avviando, è quella giusta, e a indicarcelo non è tanto la sceneggiatura, ancora troppo incline al compromesso commerciale, quanto la regia, che è fluida e originale: lo si nota in particolare nelle scene all'interno dell'automobile, difficilissime da rendere interessanti, o in quelle ambientate nel quartiere "alternativo" di Copenhagen Christiania, la cui indipendenza sembra aver legittimato Gassman ad esprimersi con gioiosa libertà.
IL PREMIO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€6,25 | €12,99 | |||
€6,25 | - |
Niente di più che la solita commediola all'italiana. L'argomento poteva anche essere interessante nella descrizione del rapporto tra i figli e un padre famoso e condizionante, ma il tutto si riduce specialmente nel primo tempo ad una serie di gags scontate che culminano con l'uccisione del gatto-armadillo ( una scena veramente pietosa e scontata ) e con alcune trovate veramente surreali( [...] Vai alla recensione »
Se in un film manca una buona sceneggiatura, puoi avere delle buone idee e dei bravi attori ma il risultato finale sarà deludente. Questo si capisce già dalle prime scene in cui tutti i protagonisti iniziano un lungo viaggio in macchina per accompagnare Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) a ricevere un premio. Come ci salgono i vari protagonisti in macchina? L'aiutante di Giovanni [...] Vai alla recensione »
E' molto piacevole il nuovo film da regista di Alessandro Gassmann. Non abbandonando lo stile da commedia con alcuni divertenti passaggi (l'episodio del gatto su tutti) parla di un padre piuttosto crudele e anaffettivo, innamorato più di sé stesso e del suo essere "genio" che dei suoi figli (quanti ne ha sparsi per il mondo non si sa, ho perso il conto).
Film di Gassman, ossia Alessandro Gassman, del 2017, questo"Il premio", anche scritto dal regista con Walter Lupo e Alessandro Bruno, che mostra un volto differente di Gigi Proietti, del quale è difficile dire vista la sua recente dipartita.Dirò che dal film emerge la versione triste, malinconica, pensosa del grande attore, identificato soprattutto e in modo improprio come un [...] Vai alla recensione »
Il premio è un road movie che sa dosare con intelligenza dramma e commedia, anche grazie ad una felice direzione degli attori. Tutti in parte, con Gigi Proietti che finalmente si riconcilia con il grande schermo e si offre in una performance a tutto tondo, capace di miscelare l’altezzosità del genio con la sana passione per i piaceri della vita.
Alessandro Gassmann in veste sia di attore che di regista, filma un'opera, intitolata "Il Premio", che si presenta come un affettuoso ricordo in memoria del padre, il grande attore Vittorio Gassman, scomparso nel 2000. La storia, infatti, riguarda il fatto che un noto scrittore (Gigi Proietti) deve recarsi a Stoccolma perchè insignito del Premio Nobel e nel corso [...] Vai alla recensione »
ma che fatica.... il film si trascina stancamente, aspettando qualche battuta che tiri su il morale e sollevi una risata... niente da fare, se non qualche spunto acuto e -quello sì - divertente ma di cui mi vergogno un po' perchè troppo 'intellettuale'... l'unica cosa buona è forse il discorso finale di Proietti, oltre alla sua interpretazione - si vede chi c'è.
Era davvero da tanto che non mi capitava di vedere un film così mediocre.La trama è semplice ma i comportamenti dei personaggi, al limite dell'irreale, sono la parte peggiore di una sceneggiatura volta a riempire solo due ore e mezza.Il film non emoziona, non entusiasma la storia on the road. Soltanto spolverate di sesso qua e là cercano di tirare su il morale di una storia che tra una settimana nessuno [...] Vai alla recensione »
Niente di che, ma meglio di niente. Un film del 2017 che sembra diretto più da un grande Gigi Proietti che da Alessandro Gassman che lo firma come regia ; un road movie di uno scrittore con tutta la famiglia per ritirare il Nobel per la letteratura in Svezia, passando per l'Austria e la Germania dove incontrano fantasiose amanti del tempo perduto, mucche al pascolo, saune a cielo aperto [...] Vai alla recensione »
Niente di che, ma meglio di niente. Un film del 2017 che sembra diretto più da un grande Gigi Proietti che da Alessandro Gassman che lo firma come regia ; un road movie di uno scrittore con tutta la famiglia per ritirare il Nobel per la letteratura in Svezia, passando per l'Austria e la Germania dove incontrano fantasiose amanti del tempo perduto, mucche al pascolo, saune a cielo aperto [...] Vai alla recensione »
Prendendo chiaramente spunto dal celebre capolavoro di Ingmar Bergman, Alessandro Gassmann dirige ed interpreta una commedia sui rapporti umani, in special modo il rapporto tra padre e figli, un padre ingombrante, a tratti assente nella vita dei figli, pronto a ricevere il premio Nobel. Il viaggio verso Stoccolma, rigorosamente in macchina, sarà un modo per analizzarsi, confrontarsi, ma in fin [...] Vai alla recensione »
Giovanni è uno scrittore italiano insignito del Nobel. Bello, ricco, colto e pieno di donne deve raggiungere Stoccolma per ritirare il premio, ma odia la macchina e si fa accompagnare dal suo segretario, Rinaldo, e dai due figli, Oreste e Lucrezia. Ma non sarà un viaggio semplice, perché Giovanni è un uomo ostico, pieno di sé, conscio del valore di quanto ha scritto [...] Vai alla recensione »
Dico la verità, è un film talmente brutto e sconclusionato che pur provandoci non sono riuscito a vederlo per intero, ed io apprezzo molto sia Gassmann che Proietti.I ruoli della Foglietta e Papaleo e le loro battute sono state irritanti sin dal principio.Molto ma molto deluso dalle aspettative!
Attori italiani di grandissimo livello per una storia che spesso annoia e risulta essere inconcludente. Un film da capire psicologicamente che una bella commedia. Visibile ma non brillante.
a mio parere , valutazione positiva sul soggetto e sulla interpretazione di Gigi Proietti, per il resto regia incerta, attori poco piu' che macchiettistici, situazioni assurde da cinepanettone (che non e' questo il caso comunque). un occasione persa.
La trama la potete trovare ovunque quindi non mi dilhngero a riproporvela, tuttavia da spettatrice devo dire che sono stata molto sorpresa dal film, mi dispiace di non averlo visto al cinema. I colpi di scena non mancano, più scene del previsto sono risultate piacevoli e divertenti. Ve lo consiglio.
Politicamente scorretto, irriverente, grottesco ma ecco finalmente una commedia con delle idee! Bravo Gassman, a tratti eccessivo ma sicuramente dirompente. Non mi è piaciuto Proietti, imbalsamato. Pellicola da vedere.
Il film, ad esser sincero, non mi ha fatto proprio una bella impressione. Ho visto piuttosto un Gigi Proietti "forzato" nel ruolo che gli viene assegnato come se la demenza senile l'avesse già colpito più volte. La trama non è molto chiara tanto da complicare il senso del film; lo spettatore non capisce quale può essere il senso che il film vuole dare.
Voto 4,5 Molto soddisfatto! il film e molto carino e piacevole, serata bellissima.
Quando il personaggio di un film deve riscuotere un premio prestigioso, si guarda bene dal prendere l'aereo: va a ritirarlo in auto. Il viaggio è anche interiore; a ogni tappa corrispondono momenti della vita, incontri rivelatori ecc. Su questa pista narrativa, che aveva intrigato Bergman (Il posto delle fragole) e Fabio Carpi (Nobel), s'è avventurato anche Alessandro Gassmann, scrivendo e dirigendo [...] Vai alla recensione »
Il più bello di tutti, forse, Nebraska di Alexander Payne, bianco e nero del 2013. Ma ce ne sono altri. Perché di "viaggi con papà" il cinema ne ha già raccontati abbastanza, spesso con l'impronta della tenerezza e della commedia, e ogni volta con buone ragioni per gradirli. Motivi cui certo non si sottrae Alessandro Gassmann nel rappresentare, col dichiarato e palmare intento di evocare i suoi viaggi [...] Vai alla recensione »
Un illustre, anziano personaggio che si avvia a ricevere un prestigioso premio alla carriera? Come non pensare a Il posto delle fragole? E infatti nel film di Alessandro Gassmann, qualcuno cita scherzosamente il capolavoro bergmaniano a proposito dello scrittore Gigi Proietti che si sta recando a Stoccolma per prendere il Nobel. Viaggiano in auto con lui il fedele segretario Rocco Papaleo e due dei [...] Vai alla recensione »
Va bene che il Nobel per la Letteratura l'ha presa perfino Dario Fo, ma questo Giovanni Passamonte, impersonato da Gigi Proietti, che ha scritto solo dei romanzetti e non conosce neppure l'italiano («vicino Malmoe») supera ogni limite di decenza. Come del resto l'intero film, il terzo da regista di Alessandro Gassmann, che ha voluto riappropriarsi delle due N originarie della famiglia e dirige se stesso [...] Vai alla recensione »