Titolo originale | Sole cuore amore |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Daniele Vicari |
Attori | Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari, Francesco Acquaroli Giulia Anchisi, Chiara Scalise, Noemi Abbrescia, Marzio Romano Falcione, Ines Tocco, Giordano De Plano, Paola Tiziana Cruciani, Michele Rosiello, Simone Liberati, Laura Riccioli, Federico Saliola, Mario Sgueglia. |
Uscita | giovedì 4 maggio 2017 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,04 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 luglio 2017
Due donne diverse sono amiche da sempre: una fa la ballerina e non deve rendere conto a nessuno, l'altra ha il carico di essere l'unica che lavora in famiglia. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Sole, cuore, amore ha incassato 208 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Ogni mattina Eli si sveglia prima che faccia giorno e affronta una traversata di due ore a bordo di pullman, metropolitane e autobus per raggiungere il posto di lavoro. Fa la barista in zona Tuscolana a Roma, ci sa fare con i clienti che apprezzano le sue crostatine fatte a mano, e ci mette del suo per rendere un incarico malpagato (in nero) qualcosa di vitale e gratificante. Del resto, con quattro figli da mantenere e un marito che ha voglia di lavorare ma nessuno che gli dia un incarico serio, c'è poco da fare la difficile: dunque Eli sopporta l'ignavo padrone del bar e la sua moglie maleducata, e sogna un futuro più semplice e più stabile. Vale è una performer che usa la danza moderna per esprimere la propria combattività, la stessa che la spinge a difendere la sua partner da un "impresario" violento e a litigare con la madre, borghesuccia col tubino nero e i pareri non richiesti. Ele e Vale sono amiche da sempre, anzi, "sorelle", hanno in comune l'amore per il ballo, che Ele ha accantonato per tirare su famiglia, e il desiderio di non soccombere alla quotidianità. Una battaglia che richiede generosità e fatica: ma di fatica si può anche morire, in un presente in cui la frustrazione implode senza trovare un riscatto sociale.
Daniele Vicari, sempre attento a raccontare un'Italia credibile, affronta con coraggio la brutalità che la crisi economica incoraggia e legittima, mettendo sotto assedio uomini e donne di buona volontà. È coraggiosa anche la scelta di rivelare uno dei segreti più gelosamente custoditi nell'Italia delle apparenze: che tante donne si fanno il mazzo per portare avanti una vita dignitosa accanto a mariti annichiliti dall'azzeramento identitario che deriva al maschio italico dall'essere estromesso dal settore produttivo. Vicari rappresenta le scelte femminili come sempre più dettate dalle necessità immediate, e implicitamente domanda: per quanto tempo ancora ci immoleremo a questa vita da criceto sulla ruota?
Delle due linee narrative quella dominante riguarda dunque Eli, ben impersonata da Isabella Ragonese, che porta in dote anche il ricordo delle sue interpretazioni in Tutta la vita davanti e La nostra vita. La storia di Vale appare accostata artificialmente, non ha un arco narrativo sufficientemente sviluppato e rischia di sconfinare nel pretenzioso anche perché è quella cui il film riserva la maggiore cura estetica, con l'aiuto del direttore della fotografia Gherardo Gossi. Del resto Vicari, autore della regia e della sceneggiatura, è abbastanza saggio da circondarsi di professionisti di qualità, come il montatore Benny Atria e il musicista Stefano Di Battista, che crea una colonna sonora jazz adatta a sollevare la narrazione verso una percezione più sofisticata delle esistenze minime della piccola borghesia contemporanea.
La parabola di Eli avrebbe retto bene da sola: una via crucis la cui protagonista rifiuta di viversi come vittima sacrificale, e inserisce umorismo, sensualità e mestiere in un'esistenza lottizzata al millimetro, gran parte della quale spesa a bordo dei mezzi pubblici (come ben sa ogni pendolare in balia della rete di trasporti regionale). Inevitabile l'arrivo al punto di rottura, quello cui tutti noi, nel presente italico, prima o poi arriviamo, chiedendoci come ci siamo arrivati. La vera piccola storia ignobile però appartiene al proprietario del bar interpretato da Francesco Acquaroli con infinite sfaccettature, sempre riconoscibile, impossibile da odiare eppure spregevole nella sua infingardaggine. Sono quelli come lui, e sono tanti, a perpetuare l'infamia quotidiana dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, e ancora di più sulla donna.
L'"io Daniel Blake" italiano, al femminile. E potrebbe essere spagnolo, portoghese, greco, persino francese, perché è in questo perimetro ossessivo di orari di lavoro assurdi e odissee di ore su mezzi pubblici malconci, che si muove, senza evasione, la nuova povertà internazionale contemporanea. Grande assente, la vita.
Isabella Ragonese – l’attrice che interpreta questa anonima vicenda della periferia urbana e umana contemporanea – da donna riesce a dare una grande, sensibilissima forza drammatica a un’altra donna che come tante è oggi negata alla radice nella sua esistenza, voce, sogni, speranze, possibilità di vita. L’autore e regista uomo di Sole Cuore Amore, Daniele Vicari, lascia che la Ragonese si prenda tutto [...] Vai alla recensione »
Suole, cuore, amore è il refrain di una canzone degli anni ’80. La ripetitività di una vita faticosa. Eli (la bravissima Isabella Ragonese) da Torvaianica, tutte le mattine impiega due ore per raggiungere il luogo di lavoro. Prende il pullman dell’Acotral, poi la Metro fino ad arrivare alla fermata della Lucio Sestio sulla Tuscolana per andare a lavorare in un bar-caffè [...] Vai alla recensione »
Due grandi amiche, quasi due sorelle. Una ha quattro figli, un marito, un lavoro, ma deve correre tutto il giorno per sopravvivere. L'altra ha smesso di studiare all'università, è single, non ha un lavoro e la notte si esibisce come performer, la sua famiglia borghese la aiuta nei momenti difficili. Le loro vite sono allacciate, perché mentre lei lavora, l'altra le [...] Vai alla recensione »
Sole perché lei è bella e solare,cuore perché vuole bene a tutti e aiuta tutti,amore perché ama la sua famiglia,e ama la vita,film triste ma tremendamente vero,questa è la storia di una donna,semplice,umile non si stacca mai dal suo cappottino rosso anni settanta,molto rimarcato dal regista,e con tutto il peso sulle spalle della sua famiglia ,si entra nei più [...] Vai alla recensione »
E’ uno di quei film italiani coraggiosi (un altro “Cuori puri”), che ogni tanto accade di vedere, che non vuole gratificarti, ma farti “partecipare” ad una mutazione sociologica che attraversa l’Italia: da un (relativo) benessere milioni di italiani sono o stanno progressivamente piombando in una crescente povertà.
Un film sul lavoro e anche in questo campo Daniele Vicari, il regista, non fa sconti quanto a crudezza (come in Diaz). Teso fin dall’inizio, tiene in ansia più di un thriller su come andrà alle protagoniste, una vita a sbarcare il lunario sempre sul filo del rasoio della precarietà. Due amiche e vicine di casa distillano il loro sudore ognuna nel proprio posto di lavoro: [...] Vai alla recensione »
Trasmettere la sensazione fisica che la protagonista vive, mettere lo spettatore nelle condizioni di provare lui stesso il logoramento che il corpo di questa donna lavoratrice semplice onesta e grintosa giorno dopo giorno subisce lavorando e facendo la mamma. Il corpo, lo subisce, e anche l'animo perché é dentro che avviene il processo più silenziosamente distruttivo.
Che Daniele Vicari sia un regista "crudo" che, cioè, nelle sue opere cinematografiche affronti sempre temi "scottanti" e parecchio scomodi (vedi, per esempio, i suoi precedenti, per citarne solo due, "Velocità Massima" o "Diaz-Non Pulire Questo Sangue") lo si sa già ed anche questa volta con "Sole Cuore Amore" segue [...] Vai alla recensione »
Alle 4 e 30 suona la radiosveglia di Eli (Isabella Ragonese), una giovane donna con un bambino piccolo ed un marito, Mario (Francesco Montanari), disoccupato ed in eterna ricerca di un lavoro. Eli affronta la sua traversata verso il lavoro in un bar, da Torvaianica alla via Tuscolana, affrontando il mare impazzito del traffico e degli ineluttabili guasti dei mezzi pubblici; è [...] Vai alla recensione »
Finalmente un'indagine poetica sulla crisi che viviamo; crisi di lavoro e crisi da lavoro, che non rende liberi e stritola, che tiene svegli la notte e fa addormentare di giorno, che fa appassire e distrugge. Vicari svolge il suo discorso evitando le strade più semplici e la sociologia un tanto al chilo, e così riesce a farci sentire questi personaggi vicini; e vicina la lotta bellissima, [...] Vai alla recensione »
Sole, cuore, amore è il titolo scelto da Vicari, regista che sconoscevo, per il suo nuovo film. Ritornello di una canzone ormai un poco vecchiotta, che intona una bambina a narrazione ormai avanzata. Forse potrebbe racchiudere la semplicita della protagonista principale e del suo mondo, che si contrappone alle atmosfere cupe che caratterizzano il mondo professionale dell’amica, [...] Vai alla recensione »
Ebbene sì siamo sempre noi donne le protagoniste, le registe, le organizzatrici della vita familiare e non solo di questo globo. Il nostro modo di essere, il nostro comportamento lo tramandiamo ai figli, ai nipoti a chi s’imbatte in noi, e nel bene o nel male passiamo quindi un testimone. Se ricopriamo posti di livello, il nostro messaggio è di resistere nelle [...] Vai alla recensione »
una straordinaria Ragonese illumina col suo sorriso una storia tristissima ma reale con una donna che regge da sola il peso della famiglia un marito disoccupato ma quasi rassegnato a fare il padre-baby sitter un padrone apparentemente soddisfatto ma che paga in nero e non da' il riposo dovuto.L'amica performer rappresenta un'altra faccia della realta' odierna ma la parte del film che [...] Vai alla recensione »
Quattro figli, il padre senza lavoro fisso e la madre che lavora in nero 7 gg a settimana per 800 euro, a due ore di mezzi pubblici da casa, sono una famiglia tipo nel 2017? Le maggior coppie italiane non “mette su casa” e non figlia. Il film è dolentissimo: la la condizione che racconta non poteva avere un altro svolgimento.
Il film è un'efficace rappresentazione della vita del travet, che con grande sacrificio, quotidianamente, deve spostarsi dall'estrema periferia nell'Urbe. La protagonista è una donna, Eli, disposta, per la famiglia numerosa con marito disoccupato, a lavorare, sfruttata, sette giorni su sette. Ma non solo: incline all'amicizia, ricambiata, nei confronti di Vale, al consiglio [...] Vai alla recensione »
Pellicola di impegno sociale, che denuncia le difficoltà e i sacrifici di molti italiani (benchè la situazione della protagonista è certamente più esasperata rispetto alla media). Seppure non si resti indifferenti alla tematica trattata ed al tentativo di denuncia, non si può non rimarcare l'assoluta pochezza di incisività della pellicola.
Il film lo trovo realistico vero ..Gli attori sono bravissimi la Ragonese la trovo sublime.
Un film importante, una dedica amorevole a tutte le persone che forse nella loro esistenza non compiranno mai singoli gesti eroici, ma che eroine ed eroi lo sono per la sopportazione e la resilienza alla tribolazione quotidiana. Sono tanti i passaggi che di questo film mi resteranno nella mente ma, principalmente, mi rimarrà impressa una immagine: la ragazza col cappottino rosso, una cappuccetto [...] Vai alla recensione »
Film mancato: la protagonista è magnetica e riesce ad agganciare lo spettatore attraverso la sua spontaneità e vivacità, ma per il resto il film non si lega, l'intreccio tra le due protagoniste tende a dissipare la tensione della storia che a mio avviso andava tutta incentrata solo sul personaggio della madre barista. Alcune scene "sgraziate" tipo quella del cliché della donna borghese tutta carriera [...] Vai alla recensione »
Bello, imperdibile, sacrificio della famiglia, titolare che fa i conti per essere corretto coi dipendenti, amore mai trovato e amore travagliato e incomprensibile, assurdo, situazioni veritiere, proprio cosi, mi chiedo cosa farà ora il marito? con 4 figli? ma ballano cosi oggi le cubiste? mah? preferivo i balli delle cubiste di una volta. Tutti bravi, perfetto, ottimo prodotto Italiano.
Comunque il film è tratto da una storia vera. E' quella vicenda, semmai, ad aver caricato troppo sui toni del neorealismo.
ndimenticabile quanto fondamentale la scena coi delfini per non parlare poi dello spessore psicologico e narrativo di un personaggione come Robertone o della sapiente gestione dei dialoghi con la sapida storiella del cavallo dello zio o del raffinato uso della fotografia stile bona la prima o della solida struttura narrativa evidentemente mediatata per interminabili mesi di fatica... Aiutooooo!
Nell'accalcata metro di prima mattina, Eli è una figurina smilza stretta in un paltoncino rosso. Come sempre si è svegliata alle 4.30 nel suo modesto appartamento sul litorale romano e ha intrapreso il solito viaggio di due ore per raggiungere il bar al Tuscolano dove lavora. E dove ogni volta approda ansiosa e trafelata, perché con i mezzi pubblici non si sa mai e il proprietario del bar, Nicola, [...] Vai alla recensione »
Spesso le dichiarazioni preventive di un regista non servono a valutare la sua opera. Sono al meglio interessanti come intenzioni, al peggio sono solo mani avanti. Al contrario quanto dice Daniele Vicari, con la sua scontrosa ruvidezza sempre così umana, corrisponde al risultato di Sole cuore amore. E' un film semplice, dice, come i versi della canzone, ma a fortissimo contrasto con le paurose difficoltà [...] Vai alla recensione »
C'era una volta Cappuccetto rosso in cammino nel bosco delle fiabe. C'è ora Eli (Isabella Ragonese) con il suo cappottino rosso in viaggio, ogni giorno andata e ritorno, da Torvaianica al quartiere Tuscolano via bus e linea A e B della metropolitana. Fa la barista, ha quattro figli, un marito disoccupato e nonostante qualche ritardo al lavoro, sorride sempre e non si lamenta mai.
Eli (la Ragonese, qui al top), ogni mattina, si deve alzare quando ancora è buio e fare due ore di viaggio con i mezzi pubblici, per raggiungere il bar in zona Tuscolana, dove è pagata poco e in nero. Ha quattro figli, un marito disoccupato e problemi cardiaci. Vale fa la performer, vive vicino a Eli, ha orientamenti sessuali incerti e una madre che la soffoca.
Il lavoro non è più lo stesso, bisogna adeguarsi al cambiamento, lo sentiamo ripetere continuamente. Infatti assomiglia sempre di più alla schiavitù o a un miraggio e sole cuore amore di Daniele Vicari vuole riflettere su questa condizione senza via d'uscita. Ambientato tra Roma e il popoloso hinterland pontino racconta la storia di Eli (Isabella Ragonese) barista al Tuscolano che punta ogni mattina [...] Vai alla recensione »
Rara, in questi anni, e quasi riuscita combinazione di analisi sociale e dramma individuale in un contesto di cronaca per una volta fuori dalle parole dei talk show e dai reportage stilosi sul cosidetto "lavoro non garantito". Tenace e volitiva madre di quattro bimbi, con pragmatico buonuomore, per 800 euro al mese la barista Eli resiste fino all'autodistruzione per garantire la sola fonte di sussistenza [...] Vai alla recensione »