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Ultimo aggiornamento venerdì 11 marzo 2016
Eddie Mannix è il protagonista di una commedia nera ambientata nella Hollywood degli anni Cinquanta. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Ave, Cesare! ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 991 mila euro nel primo weekend.
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Mentre sull'atollo di Bikini gli Stati Uniti sono impegnati con gli esperimenti sulla bomba H, a Hollywood Eddie Mannix si deve occupare di trovare una soluzione ad un altro tipo di problemi. Eddie è un fixer, cioè colui che deve tenere lontani dagli scandali in cui si vanno a ficcare le star che stanno lavorando ai film di un grande Studio. Deve quindi far sparire foto osé e cercare di camuffare gravidanze fuori dal matrimonio. Quando poi accade che scompaia il protagonista di un film su Gesù, nei panni di un centurione romano, la situazione si complica. Anche perché costui è stato rapito da un gruppo di ferventi comunisti.
Sono davvero pochi i registi in attività forniti di una solida conoscenza di tutti i generi cinematografici e della loro evoluzione nel corso della storia del cinema. I fratelli Coen fanno di diritto parte di questa ristretta cerchia. Il loro pregio ulteriore è quello di saperli declinare secondo letture che vanno dal dramma di impianto intellettuale alla commedia più brillante.
Nell'ormai lontano 1991 (datazione che ci offre la misura della loro tenuta) la vicenda hollywodiana dello sceneggiatore Barton Fink finiva tra fiamme allucinatorie. Oggi il fil rouge di critica allo star system si è affinato grazie ad un'ironia che non nasconde l'amore per il cinema del passato ma lo depura da qualsiasi sospetto di nostalgia rétro. Le vicende del cattolicissimo Eddie Mannix (che confessa anche quante sigarette fuma di nascosto) ci fanno entrare in un mondo che ci ricorda ciò che affermava un vero sceneggiatore, Ben Hetch: "Io odio gli attori!". Qui sono tutti adatti a un ruolo ma goffi e incapaci di vivere o di accettare possibili mutamenti di caratterizzazione. Su tutti emerge il Baird Whitlock di George Clooney tanto abile sul set (anche se con qualche fondamentale defaillance) quanto capace di farsi incantare da abili mistificatori.
Tra fondali finti e improbabili farm del West, i Coen ci ricordano anche come la fabbrica della finzione si nutra di un pubblico che ha fame di affabulazioni che stanno dentro e fuori dallo schermo. A quelle 'fuori' pensano le due gemelle giornaliste, interpretate da Tilda Swinton, sempre a caccia di quegli scandali che Eddie deve coprire per contratto. Così i due fratelli ci spingono a considerare quanto siano cambiati i costumi: oggi gli scandali delle star del mondo dello spettacolo non si nascondono, si creano ad arte. Sanno però fare anche molto di più: chi pensava di non poter assistere nella vita a un dibattito teologico e/o a uno sul materialismo dialettico senza annoiarsi profondamente sarà costretto a ricredersi. Anche perché se nel film precedente (A proposito di Davis) il gatto la faceva da padrone qui, davanti a un cane che si chiama Engels, non si può fare a meno di divertirsi sapendo che, come sempre con i Coen, non si sta smettendo di pensare.
I fratelli Coen tornano alla commedia e ai loro inguaribili idioti. Nonostante George Clooney avesse più volte detto che non avrebbe più interpretato un idiota per loro, sono riusciti a convincerlo un'altra volta. Ave, Cesare! incrocia la passione per il caos (è la storia di un uomo che risolve i problemi per conto di una produzione) con la satira hollywoodiana (è là che si svolge tutto).
Si racconta la storia di Eddie Mannix, un uomo che lavora per gli studios e protegge l'immagine pulita delle star che sono sotto il suo contratto. Questo significa impedire che accadano storie scandalose provocate da sesso, droga, guida in stato di ebrezza. A quel tempo le minacce dovevano essere gestite in qualsiasi modo.
Joel ed Ethan Coen, i registi quattro volte premi Oscar® (Non è un paese per vecchi, Il grinta, Fargo) hanno scritto e diretto Ave, Cesare!, un film con un cast stellare ambientato durante gli ultimi anni dell'età dell'oro di Hollywood. Con Josh Brolin (Milk, Il grinta, Everest), il premio Oscar George Clooney (Good Night, and Good Luck, Syriana, Tra le nuvole, Le idi di marzo), Ralph Fiennes (The Reader - A voce alta, Grand Budapest Hotel, A Bigger Splash), il premio Oscar Tilda Swinton (Michael Clayton, Io sono l'amore, Solo gli amanti sopravvivono), Channing Tatum (Magic Mike, Foxcatcher), Scarlett Johansson (Vicky Cristina Barcelona, Lucy, Avengers: Age of Ultron) e Jonah Hill (Django Unchained, The Wolf of Wall Street) Ave, Cesare! racconta di una giornata nella vita di un "fixer", ovvero di un faccendiere di uno studio cinematografico alle prese con numerosi problemi da risolvere.
La commedia è stata prodotta dai fratelli Cohen attraverso la loro casa di produzione Mike Zoss, insieme ad Eric Fellner e Tim Bevan di Working Title Films.
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La Hollywood degli anni ’50 con il kitch colossal-biblico di Cecil B. deMille, il varietà atletico dei balletti di Gene Kelly, le impeccabili coreografie di Busby Berkeley a contenuto zero, le pirouette acquatiche e il sorriso indelebile di Esther Williams, gli eroi western dalla camminata dondolante e dal lazo infallibile sono rievocati con perfetta mimesi e spirito più divertito che caustico in questo [...] Vai alla recensione »
27 ore nella vita di Eddie Mannix, Fixed nella Hollywood degli anni 50, alle prese con i problemi più disparati: dalla scomparsa dell'attore di punta dello studio, (la Capitol Pictures già vista in Barton Fink) alla sfida tra due gemelle in cerca di scoop, fino ad arriva ad un'attrice incinta in cerca di marito, passando per un gruppo di comunisti guidati da Herbert Marcuse e da un Channing Tatum novello [...] Vai alla recensione »
Il film dei fratelli Coen, racconta la storia di Eddie Mannix (Josh Brolin) diventato n. 2 della MGM negli anni 30-60, l'uomo che risolveva tutti i problemi. Il film non mi piace perché travisa in modo irragionevole la realtà invece di rappresentarla nella sua crudezza. Concordo con il giudizio di Pino Farinotti secondo cui si tratta in fin dei conti di un omaggio al cinema [...] Vai alla recensione »
Così dicono i fratelli coen a proposito di George Clooney nel loro ultimo Ave Cesare! un film dal trailer promettente ma... stavolta ci sono cascato anch'io. Infatti questo film risulta abbastanza deludente. Davvero è un film noioso e per certi versi cretino. A volte infatti basta solo fare gli stupidi per sembrare tali. Lo ammetto, in generale ho sempre trovato il cinema dei Coen [...] Vai alla recensione »
AVE, CESARE! (USA/UK, 2016) diretto da JOEL & ETHAN COEN. Interpretato da JOSH BROLIN, GEORGE CLOONEY, SCARLETT JOHANSSON, CHRISTOPHER LAMBERT, TILDA SWINTON, RALPH FIENNES, CHANNING TATUM, DOLPH LUNDGREN, WAYNE KNIGHT, JONAH HILL, FRANCESC MCDORMAND, ALDEN EHRENREICH, ALISON PILL Ecco a voi Eddie Mannix, presentato dalla voce narrante di Michael Gambon (Michele Kalamera nella versione italiana), [...] Vai alla recensione »
Questa meta pellicola dei Cohen, sembra ritrarre la medaglia opposta del loro Davis. Eddie Mannix non è un artista, né un bohème lunatico. E’ una specie di manager anti-gossip presso gli studios Hollywoodiani. Amministra attori sotto contratto, preservandone la reputazione rispetto ai ruoli interpretati. Un uomo che si trova ad affrontare prove, assumersi responsabilità e a sciogliere nodi.
I fratelli Coen ne fanno un’altra delle loro e mettono in scena un film che avrebbe un titolo alternativo: Ave Cinema. E così in una sorta di canto corale con due soprani, Clooney e uno strepitoso Josh Brolin, i fratelli d’oro del cinema americano sovrappongono tutti i tipi cinematografici degli States degli anni trenta ad una trama la cui apparente esilità strasborda.
TEMA DI AVE,CESARE L’idea della missione del Cinema secondo i Fratelli Coen raccontata e analizzata attraverso le immagini e i simboli della Hollywood degli Anni Cinquanta, espressione della grande stagione del cinema americano. La realizzazione del classico kolossal cinematografico sulla figura di Gesù è il pretestuoso espediente narrativo dietro cui si cela, con raffinato intellettualismo discreto [...] Vai alla recensione »
Quanto segue è la mia opinione riguardo un film folle. L'analogia principale è quella tra Mannix e Gesù Cristo. Il film presenta due chiavi di lettura: la menzogna e la capacità di percepire questa come tale. Si parte da un discorso teologico dove ognuno presenta la sua versione della menzogna più grande che ci sia mai stata raccontata(la religione)e [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo di più, i registi , gli attori , la confezione , tutto è di alto se non altissimo livello . Però alla fine non posso dire di essere uscito entusiasta dal cinema . Forse la storia è troppo americana e parla troppo rivolta agli addetti ai lavori . Forse il doppiaggio non ci permette di apprezzare le sottigliezze di una lingua americana molto infarcita di [...] Vai alla recensione »
Nei teatri di posa di Hollywood Eddie Mannix (Josh Brolin) deve liberarsi dal vizio delle sigarette e contemporaneamente districare gli innumerevoli intoppi alla lavorazione dei film della sua “Major”. Il giovanotto texano, più versato con cavalli, pistole e lazo, prescelto per un musical non riesce a pronunciare in tono scorrevole la sua battuta – “Vorrei che fosse [...] Vai alla recensione »
Ave Cesare! non mi ha emozionato. Siamo nell'ambito del metacinema, cioè è un film che parla di cinema. Tuttavia lo fa in modo speculare a Truffaut di Effetto notte. Non è cinema che mira a mettere a nudo se stesso ma a introdurre un ulteriore livello di finzione filmica. Un commedia che introduce nella commedia.
I fratelli Coen confezionano un prodotto che nonostante l'altissima fattura, oramai un loro marchio, non incide. In questo film manca proprio quello che li ha fatti diventare grandi, la piccola stupidità umana che ci costringe in un labirinto senza via d'uscita e possibilità di redenzione dove poco si può contro un destino più grande o più forte, manca anche l'ironia che teneva in piedi loro opere [...] Vai alla recensione »
Dopo due pellicole profondamente malinconiche e drammatiche come "Il Grinta" e "A proposito di Davis", i fratelli Coen tornano a divertire e divertirsi: "Ave, Cesare" infatti possiede tutte le caratteristiche della commedia tipica dei due registi, dissacrante e beffarda, esilarante ma al contempo riflessiva e satirica, intrisa di un umorismo meravigliosamente intelligente; [...] Vai alla recensione »
Siamo a Hollywood, negli anni ’50, e assistiamo ad una giornata di lavoro di Eddie Mannix, capo della produzione della Capitol Pictures, casa cinematografica di proprietà di un ricco newyorchese. Il suo compito prevede di risolvere gli inghippi che sorgono durante la realizzazione di un film e di assicurarsi che le star non vengano coinvolte in scandali che rovinerebbero la reputazione [...] Vai alla recensione »
Nonostante gli anni alla fine ritornano sempre con un nuovo capolavoro e questo Ave Cesare è destinato a entrare a forza nella storia del cinema,quella di nicchia,quella migliore. Come fu per Il Grande Lebowski e diversamente da Fargo,Non è un Paese per Vecchi e L Uomo che Non c'era,i due cineasti mettono in scena una brillantissima commedia/noir/grottesco/musicale che racchiude [...] Vai alla recensione »
“Ave Cesare!” dei fratelli Coen costituisce una divertente parodia dell’America degli anni ’50, letta attraverso un film corale su Hollywood. Articolato e cucito come un fumetto, il personaggio di Eddie Mannix (il bravissimo Josh Brolin) direttore cattolicissimo degli studi cinematografici (si confessa tutti i giorni per un paio di bugie…), attraversa problemi, situazioni, [...] Vai alla recensione »
Una star di Hollywood viene rapita mentre sta girando un peplum sulla vita di Gesù. Al direttore dello studio spetta i compito di ritrovarlo prima che la notizia trapeli. Dietro una trama semplice, esposta sotto forma di commedia dalle gag facili e non troppo originali, i Coen nascondono il loro gioco delle illusioni. Nella sfolgorante Hollywood degli anni'50 sembra che ogni cosa [...] Vai alla recensione »
Il pregio di questo film dei fratelli Coen è quello di deliziare lo spettatore catapultandolo nel periodo storico degli anni '50 in cui il Cinema riusciva a partorire emozioni grazie alle sue maestose scenografie sceniche e grazie ad altri tipi di contorni estetici decisamente ammalianti per il pubblico di allora. Un periodo nel quale, precisiamo, non era ancora stata inventata la televisione e dove, [...] Vai alla recensione »
Hollywood, anni ’50. Durante le riprese di un kolossal sulla nascita di Cristo l’attore protagonista (Clooney) viene rapito. Per lui si chiede un riscatto di 100.000 dollari. Intanto un’attrice spinta da irrefrenabile istinto materno desidera un figlio senza essere sposata, mentre due gemelle a caccia di scoop cercano di accaparrarsi lo scandalo di turno per farne un romanzo.
Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, Ave Cesare! è un film colto, profondo ed elegante. Riesce a divertire in modo intelligente senza mai annoiare. È una lettera d'amore a quella hollywood dell'età d'oro del cinema degli anni '50 che tanti capolavori ha sfornato. Dal punto di vista tecnico il film è impressionante, buona la colonna sonora di Carter [...] Vai alla recensione »
...ovvero, quanto c'entra nel gruppetto di picchiatelli comunisti californiani? D'accordo, il pensatore tedesco, icona del '68, frullando Marx con Freud, sedusse tanta bella gente anche nel Cinema dove alcuni, proclamandosi di sinistra, finirono col patire sotto McCarthy. E' verso costoro che è indirizzato lo scherno? Serve oggi? Peccato, senza tanta acredine quest'opera [...] Vai alla recensione »
Ave Cesare non è una commedia che fa sbellicare, ma una sottile, lunga catena di sorrisi intimi tra cinefili che guardano il film e cinefili che fanno il film. È un occhiolino continuo. Josh Brolin è Eddie Mannix, eroe buono in un film sul fare film, e la trama è quella del film classico che parla di cinema classico, una trama doppia che s’interseca continuamente.
L'ultima opera dei fratelli Ethan e Joel Coen "Ave Cesare" è una parodia del mondo di Hollywood e della politica degli Stati Uniti, soprattutto all'epoca del presidente Mc Carthy in cui imperversava ostinatamente la strenua e dura lotta contro il comunismo ed in ogni sua manifestazione. A ciò si unisce il solito umorismo sottile, tipico dei due registi, e la salace [...] Vai alla recensione »
Vedere un film dei fratelli Coen e' sempre un toccasana per gli occhi e un arricchimento per la mente. I due massimi esponenti del cinema indipendente americano hanno infatti la rara capacita' di condensare in umorismo e ironia dissacrante e dissonante ma mai volgare o blasfema i grandi temi dell'esistenza umana,religiosi,sociali,filosofici.
Con i fratelli Coen non si può mai sapere se hai a che fare con un (quasi) capolavoro, oppure con un film da vedere e dimenticare. Peraltro, in passato ho amato film sottovalutati come Mister Hula Hoop, e sono rimasto deluso da quelli più acclamati, come Non è un paese per vecchi (incomprensibile per me come si possa premiare con l'oscar un film senza nè capo nè [...] Vai alla recensione »
Diciamocelo: è un film che regala soddisfazioni in prevalenza ai cinefili: lo spettatore occasionale potrebbe restare perplesso dinanzi a questa commedia sbilenca – come da tradizione degli autori – che però funziona meno bene di altre che l’hanno preceduta, procedendo un po’ a strappi nel solco di una sceneggiatura che alterna momenti divertenti a qualche passaggio [...] Vai alla recensione »
Quanto segue è la mia opinione riguardo un film folle. L'analogia principale è quella tra Mannix e Gesù Cristo. Il film presenta due chiavi di lettura: la menzogna e la capacità di percepire questa come tale. Si parte da un discorso teologico dove ognuno presenta la sua versione della menzogna più grande che ci sia mai stata raccontata(la religione)e si finisce con quella in cui si scopre di non [...] Vai alla recensione »
La nuova opera dei fratelli Coen ci catapulta in una hollywood folle, estrema, fuori dagli schemi e molto divertente. I fratelli Coen sono riusciti a farci capire la situazione hollywoodiana contemporanea guardando al passato, con personaggi descritti in maniera sublime, con un carattere, un ruolo ed un carisma fondamentali, importante e necessario.
“Ave, Cesare” appartiene alla linea chiara del cinema dei fratelli Coen. Quella giocosa e fiabesca, lontana dalla profondità tenebrosa di capolavori come “A serious man”, “L’uomo che non c’era”, “Non è un paese per vecchi”. Ma a suo modo “Ave, Cesare” è forse l’opera dove la densità [...] Vai alla recensione »
Siamo a Hollywood, anni '50. Si girano le riprese di un film sul Cristo quando il protagonista principale, un centurione romano, viene rapito. La trama di questo film finisce qui, il resto è puro divertimento dei fratelli Coen che si tolgono il gusto di riproporre schemi e stili cinematografici che andavano di moda sessant'anni fa. Lo fanno con garbo, strappando qualche risata e qualche oh! di ammirazione. [...] Vai alla recensione »
Ethan e Joel Coen hanno costruito una bella commedia, che fa una satira pungente, all'America in primis, ai suoi cattolici, alle altre confessioni, agli studios cinematografici, hai comunisti americani, non hanno tralasciato neppure il rabbino il che garantisce la vera indipendenza di certi film americani. Io l'ho vissuto quel periodo di celluloide, noi ragazzi rimanevamo [...] Vai alla recensione »
Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, Ave Cesare! è un film colto, profondo ed elegante. Riesce a divertire in modo intelligente senza mai annoiare. È una lettera d'amore a quella hollywood dell'età d'oro del cinema degli anni '50 che tanti capolavori ha sfornato.
Ennesima e pregevole fatica per i fratelli Coen che inscenano una sfarzosa e grottesca commedia ambientata in una stravagante Hollywood degli anni cinquanta. Scandali, rapimenti, ossessioni; ma anche profonde tesi sull'economia mondiale e sermoni di matrice teologica in questo bizzarro carnevale sostenuto dalle performance pressoché perfette di un cast di grande rilievo (Brolin, Clooney Finnes solo [...] Vai alla recensione »
Una festa per gli occhi, e per gli amanti della storia del cinema, grandiosamente spettacolare nella rievocazione, nella ricostruzione impeccabile dell'età dell'oro della fabbrica dei sogni (superlative in assoluto la scena della piscina "alla" Esther Williams e quella del tip-tap dei marinai). Divertente dall'inizio alla fine, nel mostrare come dietro alle produzioni [...] Vai alla recensione »
Film di "mestiere" per i fratelli Cohen, in passato capaci di sfornare capolavori della commedia come "Il Grande Lebowski". Purtroppo a "Hail Caesar!" manca la brillantezza che aveva contraddistinto i loro momenti migliori, e il lavoro si assesta su un copione più o meno piatto, con gag che non sono all'altezza della fama del duo.
Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, Ave Cesare! è un film colto, profondo ed elegante. Riesce a divertire in modo intelligente senza mai annoiare. È una lettera d'amore a quella hollywood dell'età d'oro del cinema degli anni '50 che tanti capolavori ha sfornato.
Tralasciando la breve descrizione della trama che può essere letta dal critico di mymovies, Ave Cesare! è un film colto, profondo ed elegante. Riesce a divertire in modo intelligente senza mai annoiare. È una lettera d'amore a quella hollywood dell'età d'oro del cinema degli anni '50 che tanti capolavori ha sfornato.
Ambientazione epocale nel periodo più prolifico della Hollywood regno del cinema ,dove era un susseguirsi di produzioni cinematografiche,in un cocktail di tematiche serie i fratelli Coen trasformano il tutto in una comicità esilarante,fatta di sguardi demenziali,gang simpatiche e sarcastiche al punto giusto,il tutto in una splendida fotografia pastello,con personaggi che rasentavano il ridicolo ma [...] Vai alla recensione »
AVE CESARE! (Hail, Caesar!) Film de los hermanos Coen, Usa 2016 Con la regia deEthan y Joel Coen , un gran elenco encabezado por Josh Brolin, Gorge Clooney, Ralph Fienes, Alden Ehrenreich, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, y muchos otros, con forma y ritmo de comedia, Ave Cesare!, nos entusiasma con esta comedia, (por momentos sátira), que ironiza y critica, que divierte [...] Vai alla recensione »
I fratelli non deludono; anche stavolta sfornano un buon film che parla d'amore per il cinema, per la hollywood dei tempi d'oro e non solo. Solo loro potevano riuscirci senza scadere nello stucchevole. Certo non sfornano un capolavoro ma qui e là piazzano ancora qualche colpo riuscito. Vale la pena vederlo, al cinema sarebbe preferibile.
Il nuovo film dei Coen, che i cinefili aspettano come il giorno di Natale, l'occasione perfetta per migliaia di pseudo poveri critici cinematografici di far capire a tutti gli altri di aver colto il senso più profondo del film, e a chi invece non è piaciuto semplicemente "non capisce niente di cinema, che si vada a guardare i primi film dei Coen".
Qualcuno abbia il coraggio di dirlo: i fratelli Coen sono sopravvalutati e lascerei perdere il termine "capolavoro" per i loro film. Questo film è un ottimo prodotto sotto il profilo tecnico ma il cinema deve essere spettacolo e intrattenimento non può ridursi a citazione fine a se stessa. Che senso ha la (pur ottima) scena di balletto in acqua? E il tip tap ? Omaggio al grande cinema del passato [...] Vai alla recensione »
I Coen si sono divertiti, ma non certo a vuoto. Il film è una sottile critica alla dabbenaggine umana attraverso la lente del cinema. Nulla è sensato, dicono i Coen, perché l'uomo sta alla larga dal pensiero. Ha poca dignità di sè. Spettacolo di travolgente ironia, intelligentissimo nella sua semplicità, recitato benissimo, ma soprattutto diretto con mano [...] Vai alla recensione »
Esistono molti modi diversi di valutare un film. Io generalmente mi baso sull'istinto, sulle emozioni che è in grado di lasciarti.Ho avuto una unica fiammata di emozione durante Ave Cesare, quando viene riproposta Ester Williams nelle le sembianze di Scarlett Johansson, in una sequenza memorabile e deliziosa. Il resto del film è corso via senza emozioni, con qualche sorriso tirato e una grande ammirazione [...] Vai alla recensione »
Si può parlare male dei fratelli Coen? In realtà non posso dire che il film non mi sia piaciuto, come neanche che mi sia piaciuto. Ci sono delle scene indovinate, altre francamente noiose, per cui la media inglese finale è un pareggio stentato. La domanda che suscita in prima istanza è perché si realizza un film.
Nonostante le bellissime scenografie e le bellissime musiche,il film non mi è piaciuto.Grande delusione!
All'inizio, visti gli attori, e visti soprattutto i fratelli Cohen, ti aspetti qualcosa di interessante.. Durante la proiezioni ti chiedi dove andrà a parare il regista. Ma alla fine, è un'amara delusione: il regista, o meglio i registi non dicono assolutamente nulla, se non una decantare continuo della vita (e del cinema) degli anni 50 in USA.
non tutti i film dei Cohen sono buoni e Ave Cesare ne è l'esempio. Film piatto con una trama decisamente poco interessante che riprende temi non più attuali come i sordidi piani comunisti per sovvertire gli USA o come l'incapacità degli attori western di girare pellicole impegnate.. nel 2016 non se ne sente più la necessità.
Divertente ma non eccezionale come altri film dei Cohen.
Sono decine i film in cui il cinema racconta se stesso e il racconto non è mai felice. Estraggo tre titoli, grandi classici, in questo senso: Viale del tramonto, Il bruto e la bella, I protagonisti. La critica rispetto all'ambiente è abrasiva e impietosa, ma mai assoluta o finale. Anche perché i signori autori è grazie al cinema che sono diventati Wilder, Minnelli e Altman; è dunque bene portarsi al limite del suicidio, puntare l'arma alla tempia, ma averla caricata con una pallottola a salve.
Pochi al mondo conoscono tutte le parabole del cinema come i fratelli Ethan e Joel Coen: i vari rapporti col mercato e con le arti, le nevrosi e i fantasmi dei cineasti e le patologie che fanno parte di un lavoro sempre al limite fra ciò che è reale e ciò che è fantasia.
Il protagonista di Ave, Cesare! è un produttore, Mannix, che deve sempre risolvere situazioni estreme: un regista che vuole disfarsi di un attore cane, una divetta incinta alla quale occorre trovare un marito, e così via. Ma il nodo più complicato sta nella produzione di un film su Gesù. La prima sequenza vede Mannix nel confessionale, stravolto da una colpa orribile: non ha osato dire a sua moglie che ha fumato tre sigarette mentre le aveva giurato che si sarebbe fermato a due quotidiane. Dunque un cattolico radicale che deve gestire nientemeno che dio. E qui i Coen, ebrei, cominciano a divertirsi alla loro maniera, con intelligenza, cultura e ironia. Si assiste a un dibattito fra un rabbino, un cattolico e un paio di protestanti. I religiosi si rivelano primedonne peggio dei cineasti. Con pazienza infinita Mannix scioglie il nodo. Irrompe Baird Whitlock (Clooney), che sta per interpretare un centurione che dovrà vedersela con Gesù.
Molti penseranno che Ave, Cesare! parli della grande Hollywood classica e invece fotografa il luccicante mondo californiano sull'orlo del precipizio, quando il pubblico sta cambiando, la televisione sta per imporsi, il sistema degli studios in procinto di indebolirsi e la crisi pronta a mordere. Solo così si possono comprendere i dialoghi tra il protagonista Mannix e la compagnia aerea che gli offre un importante lavoro di manager, a patto che abbandoni presto la nave dei folli di Hollywood. Ma Hollywood è una droga, e rinunciarvi - non importa con quale compenso - pressoché impossibile.
I Coen dunque girano una commedia con venature farsesche per dire che Hollywood è una cosa seria: un'industria piena di stravaganti cialtroni e al tempo stesso di professionalità straordinarie; di ipocriti legulei e di geniali organizzatori; di vaccari promossi al ruolo di star e di ballerini straordinari. Tutto e il contrario di tutto, pur di elevare a sistema un capitalismo fiabesco, osteggiato al massimo da un gruppuscolo di sceneggiatori comunisti.
La verità, per i Coen, è una pia illusione a Hollywood, e allora tanto vale raccontarsi delle storie e tenere in piedi un mondo che, per quanto corrotto e fanfarone, realizza pur sempre la nostra materia preferita dell'immaginario, i film.
E proprio da quest'ultimo espediente narrativo bisognerebbe partire per far sorgere qualche dubbio sull'operazione, comunque cinefila e documentata, di Joel e Ethan Coen. I due fratelli ci hanno abituato a un sarcasmo ineffabile e a continui rivolgimenti sull'oggetto del loro humour ebraico. Pur tuttavia, nella filologica restituzione di figure e fatti reali (i nomi sono spesso cambiati, ma è facile per lo storico riconoscere quel che realmente avvenne a Hollywood in quegli anni), i Coen per esempio decidono di ignorare il maccartismo, macchina impietosa di denuncia, delazione e umiliazione che colpì il fior fiore degli scrittori per il cinema proprio in quegli anni. Conoscendo quella vergogna incivile, è più difficile farsi matte risate sugli stupidotti che credono a Marcuse e sul sommergibile sovietico che emerge dalle acque su cui si specchia la sontuosa villa del miliardario marxista.
Ovviamente, a farsi certi scrupoli, si fa la figura degli ingenui, quelli che non conoscono quanto può essere urticante e onnicomprensivo lo scherno dei Coen, visto che nessuna ideologia (nemmeno religiosa, come si nota dal dibattito tra ministri della fede in una scena del film) esce senza almeno qualche osso ammaccato. La verità, per i Coen, è una pia illusione a Hollywood, e allora tanto vale raccontarsi delle storie e tenere in piedi un mondo che, per quanto corrotto e fanfarone, realizza pur sempre la nostra materia preferita dell'immaginario, i film. E aver scelto proprio una industria in declino e in trasformazione può dare qualche indicazione, forse, sul fatto che Ave, Cesare! è un manifesto di poetica, o - se non questo - almeno un'indicazione dei propri rapporti controversi con Hollywood.
Il nuovo atteso film di Joel e Ethan Coen è la versione buffa e parodistica del da poco uscito L'ultima parola, biografia seria e storicamente accreditata dello sceneggiatore Dalton Trumbo, illustre vittima dell'isterica campagna che tra fine anni 40 e inizio 50 sconvolse Hollywood in una paranoica caccia alla penetrazione comunista. E forse non sarà un risultato all'altezza dei più memorabili messi [...] Vai alla recensione »
Vedere un film di Ethan & Joel Coen è come cenare nel proprio ristorante di fiducia: sai che non ne uscirai deluso. Certo, può capitare quel piatto meno riuscito, ma ogni scelta del variegato menu profuma di un sapore inconfondibile. È il "Coen touch", un marchio di garanzia nella qualità cinematografica di cui Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) è il più recente e delizioso esemplare.
Inviato nel 1951 a Hollywood da Nicholas Schenck - potentissimo proprietario della più imponente catena di cinema Usa - per controllare i conti della Mgm, Eddie Mannix era presto diventato il braccio destro del patron Luis Mayer. Al contrario di come lo presentano i Coen in Ave, Cesare!, il nostro non era un buon padre di famiglia: non ebbe figli, si sposò due volte, ebbe un sacco di amanti, beveva, [...] Vai alla recensione »
Hollywood, anni 50. Una star del cinema è protagonista di un film su Gesù, nel quale veste i panni di un pretoriano che davanti alla Croce si converte; ad un certo punto, però, viene rapito da un gruppo di sceneggiatori comunisti che vogliono finanziarsi. Una famosa attrice (Scarlett Johansson) regina dei film con balli acquatici è incinta ma non si sa chi sia il padre; per non rovinarle la reputazione, [...] Vai alla recensione »
Per assurdo che possa sembrare, i fratelli Coen non avevano ancora fatto un film su Hollywood. O meglio sì: Barton Fink, ma lì Hollywood era invisibile, la fabbrica dei sogni restava "cosa mentale", per mimarne il funzionamento bastavano un albergo fatiscente e gli incubi dello sceneggiatore John Turturro. In Ave, Cesare! invece la Hollywood anni 50 appare in tutto il suo malato fulgore.