Un film su Carlo Gesualdo che parte dalla sua musica e dai suoi testi madrigalistici per risalire alle vicende umane, in cui le immagini che suggeriscono i versi fanno baluginare flash biografici della sua esistenza.
L'occasione centrale resta il tormento che scaturisce dai madrigali, dai loro ossimori, dalle loro forti dissonanze sonore, mentre temperie portante è la rappresentazione delle ossessioni di Gesualdo.
Il film è la composizione di un dissidio musicale, verbale e interiore, per restituire una risultante armonica di un personaggio solo apparentemente contraddittorio: nella logica della sua musica e della sua follia c'è il tentativo di comprenderlo, senza etichette. Una polifonia di "trame" si contrappuntano nel film: anzitutto quella musicale, quindi quella storica, quella processuale, quella della mitologia popolare, quella della fiction, quella musicologica, quella iconografica e documentaria.