Anno | 2013 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Ettore Scola |
Attori | Giulio Forges Davanzati, Tommaso Lazotti, Maurizio De Santis, Ernesto D’Argenio, Giacomo Lazotti, Emiliano De Martino . |
Uscita | giovedì 12 settembre 2013 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,49 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 settembre 2013
Per ricordare l'amicizia con Federico Fellini, Scola ha rotto la promessa di non girare più film e ha scelto il set del Teatro 5 di Cinecittà, tanto caro al regista. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Che strano chiamarsi Federico - Scola racconta Fellini ha incassato 277 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Firmato da Ettore Scola, una tra le figure più incisive del cinema italiano, Che strano chiamarsi Federico - Scola racconta Fellini si compone di un linguaggio che intreccia scene scritte e ricostruite a Cinecittà con materiali di repertorio, scelti dagli archivi delle Teche.
Il film viene raccontato infatti in terza persona, il narratore è il bravo Vittorio Viviani e "si apre" con l'arrivo a Roma di Federico Fellini appena diciannovenne, interpretato da Tommaso Lazotti, dove ha inizio la sua collaborazione con il giornale satirico "Marc'Aurelio", è il 1939. Lungo gli anni quaranta Fellini nel frattempo inizia a collaborare come sceneggiatore per diversi registi, e di lì a poco farà l'incontro con alcuni dei futuri compagni di viaggio, come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni.
Parallelamente anche il giovane Ettore Scola, di undici anni più giovane, siamo nel 1948, entra a far parte del "Marc'Aurelio". Ben presto farà la conoscenza di Fellini e tra i due nascerà una profonda amicizia.
In occasione del ventennale della morte di Federico Fellini, Ettore Scola ci racconta il suo incontro con il creatore della Dolce vita, in una sorta di album di immagini e di memorie. Un ritratto che nelle intenzioni del suo autore vuole essere gioioso come lo era il regista riminese. Sul filo dei ricordi, Che strano chiamarsi Federico - Scola racconta Fellini regala un'originalissima e personale lettura di Fellini. Un film che rifugge i toni nostalgici, per privilegiare il tono ironico e lieve di un "grande Pinocchio" che non è mai divenuto un "bambino perbene". Chiude il film, una sapiente carrellata di sequenze tratte dalle opere che hanno reso celebre nel mondo il grande Federico.
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“Quando a Rimini il giovane Fellini si immaginava a Roma, il miraggio non era affatto Cinecittà, ma il Marc’Aurelio”, puntualizza lo scrittore, critico cinematografico ed amico Tullio Kezich nel suo splendido “Federico – Fellini, la vita e i film”. Già, perché per capire colui che diventerà per antonomasia il Maestro del cinema italiano, [...] Vai alla recensione »
Ettore Scola ripercorre le tappe più significative del rapporto che lo ha legato nel tempo a Federico Fellini. Scola realizza un film-documentario che appassiona lo spettatore che ovviamente deve già un po' conoscere la storia dei due registi. Grazie al bravissimo Vittorio Viviani lo spettatore viene traghettato in un lungo viaggio che parte dal Marco Aurelio per poi arrivare alla [...] Vai alla recensione »
mi sono recato a veder il film con l'orecchio attento del bambino che ascolta dal nonno, per la prima volta, la storia di un grande. Scola che racconta il suo Fellini. ho percepito in tutto molta ironia e leggerezza, infatti il mio occhio non entra nello specifico tecnico, ma interpreta e legge per sensazioni ed emozioni. il racconto si dipana tra reminiscenze di aneddoti e scorribande notturne personalment [...] Vai alla recensione »
Il film è davvero un deciso omaggio al cinema di Fellini, ma al tempo stesso mantiene la “cifra” di Scola. Le musiche sembrano tratte da “Amarcord” e altri film del maestro riminese, la fotografia che a seconda dei contesti temporali passa da colore a b/n (o come viene utilizzata per mantenere i volti completamente avvolti nel buio) ricorda il “C’eravamo tanto amati di Scola”, e così via.
CHE STRANO CHIAMARSI FEDERICO Se certo non è guarigione di sicuro, il docufilm di Ettore Scola “ Che strano chiamarsi Federico”, per la mia orfanità felliniana, è cura. Il racconto, bello, che Scola fa di Fellini, incomincia con la silhouette del maestro scaturita dalla penna di Scola stagliata su un tramonto madrileno che [...] Vai alla recensione »
“Che strano chiamarsi Federico” (2013) film di Ettore Scola con Giulio Forges Davanzati, Tommaso Lazotti, Maurizio De Santis, Ernesto D’Argenio, Vittorio Viviani, Sergio Rubini Ancora una volta Ettore Scola colpisce nel segno con un film adorabile in cui, come di consueto in tutti i suoi numerosi capolavori, riempie gli occhi e il cuore dello [...] Vai alla recensione »
Un film molto adatto per chi non conosce Fellini, amorevolmente ritratto (la voce che si sente della controfigura "grande" è sua) da un amico che ha condiviso con lui la formazione al "Marco Aurelio" diretto dal mitico De Bellis, che ha sfornato una serie di grandi registi e sceneggiatori del cinema italiano. Scola racconta soprattutto gli inizi, con il lavoro creativo di [...] Vai alla recensione »
Film omaggio a Federico Fellini da parte del regista, nonchè suo grande amico, Ettore Scola che, in occasione del ventennale anniversario della morte del grande artista romagnolo, ne presenta un ritratto quanto mai vero ed affettuoso. Egli parte raccontando gli esordi professionali del giovane Federico sino ad arrivare a presentare il suo successo nell'età più matura [...] Vai alla recensione »
Ma che bel film! È inutile spendere tante parole quando un film è così bello. Bisogna vederlo e basta. È un omaggio amorevole al grande profeta del cinema, è vero, ma è anche un'autobiografia di Scola, realizzata in modo direi geniale, fatta con grande cuore e anche modestia, cosa di cui Scola non avrebbe bisogno, proprio [...] Vai alla recensione »
Un bel documentario. Ho trovato geniale l'idea di narrativizzare la vicenda per non usare solo immagini di repertorio e mostrare di tanto in tanto il dietro alle quinte per far tornare a vivere quel teatro 5 che, innalzandosi solo all'interno delle mura di Cinecittà, ormai sembrava privo di quell'anima che gli infondeva Fellini. Scola con questo documentario ha voluto, anche in [...] Vai alla recensione »
Un signore anzi un MAESTRO e un grazie a Scola per questo bel regalo .
Il film mi è piaciuto molto in quanto il regista Ettore Scola racconta la vita biografia di Federico Fellini partendo dagli inizi della sua carriera quale collaboratore di un giornale , per narrare poi l'amicizia intercorsa tra Fellini e lo stesso scola. un documento importante nella storia del cinema italiano che tutti quanti appassionati e non dovremmo conoscere.
Ettore Scola fa un "amarcord" del suo rapporto d'amicizia e lavorativo nato con Federico Fellini ai tempi del Marc'Aurelio, noto giornaletto satirico; tutto infatti si concentra in questo giornale, in quanto sia Fellini che Scola vi iniziarono la loro avventura lavorativa, anche se in tempi diversi. I due faranno successivamente amicizia, con Fellini già regista, e Scola ancora [...] Vai alla recensione »
Non si può dire che per i fan del maestro sia un film imperdibile. Forse non dice molto di nuovo (e devo confessare che la prima parte mi ha un po' annoiato), ma sentirsi raccontare di Fellini da uno che che lo conosceva bene e lo accompagnava nelle sue peregrinazioni fantastiche non può che suscitare piacere. E soprattutto lo spirito del film è veracemente felliniano: girato [...] Vai alla recensione »
"Che strano chiamarsi Federico" è un magnifico e umano artistico omaggio di un Maestro (Scola) del cinema a un altro Maestro (Fellini), nel ventennale della scomparsa di quest'ultimo. Se la poesia felliniana, qui decisamente frammista a quella scoliana (le quali entrambe si erano già pregnantemente incontrate in quel prezioso crocevia che è stato "C'eravamo tanto amati", appassionata storia trentennale [...] Vai alla recensione »
Non è un film e nemmeno un documentario. Io, che non conosco Fellini e i suoi lavori (non scandalizzatevi per favore), da questo film non ho imparato altro di lui se non qualche tappa della sua vita. Ai miei occhi la pellicola è risultata noiosa e non mi dava mai un motivo per cui continuare la visione. Un miscuglio di scene recitate, filmati originali e inquadrature di Cinecittà che non ho compreso. [...] Vai alla recensione »
Non voglio addentrarmi in una specifica recensione ma solo sconsigliare la visione (e relativo sperpero economico)del film in oggetto. Né documentario, né fiction, una cosa autocelebrativa di un autore che ha definitivamente perso lo smalto. Meglio, se proprio si voleva, fermarsi a raccontare il mitico Marc'Aurelio di cui in molti ignorano l'esistenza.
Film non catalogabile, mezzo documentario e mezza fiction, Che strano chiamarsi Federico di Scola dà il via alle celebrazioni per il ventennale della scomparsa di Fellini in chiave felicemente intimista. Potremmo definirlo un diario a ritroso nella memoria, la rievocazione di un'Italia e una giovinezza perduta, un divagare di arte e vita sul filo di una biografia condivisa, una dichiarazione di [...] Vai alla recensione »
Il sottotitolo «Scola racconta Fellini» dice tutto: questo é l'omaggio di un grande a un altro grande, una lettera d'amore e d'amicizia non solo a un artista amatissimo, ma a un'idea di cinema (e d'Italia?) che sembra drammaticamente passata di moda. C'erano tutte le premesse perché Che strano chiamarsi Federico fosse un film intriso di nostalgia, ma non è solo così.
Mi ricordo sì, io mi ricordo. No, non Marcello Mastroianni, ma Ettore Scola, che nel ventennale della morte di Fellini sfoglia la memoria, riprende la camera e dipinge un ritratto in prima persona, la sua, dell'amico regista: Che strano chiamarsi Federico. Si conobbero al giornale satirico Marc'Aurelio nei primi anni '50, ebbero in Maccari un comune amico con cui discettare e tirar tardi, sfocarono [...] Vai alla recensione »