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Play it again, Justin!

Timberlake è tra i pochi musicisti ad aver avuto successo anche al cinema.
di Adriano Ercolani

In foto l'attore e musicista Justin Timberlake.
Justin Timberlake (Justin Randall Timberlake) (43 anni) 31 gennaio 1981, Memphis (Tennessee - USA) - Acquario. Interpreta Scott Delacorte nel film di Jake Kasdan Bad Teacher: una cattiva maestra.

martedì 9 agosto 2011 - Celebrities

Quando le odierne star della musica americana hanno provato a confrontarsi col cinema il risultato non è stato decisamente ragguardevole: pensiamo al recente, bistrattato Burlesque, protagonista una legnosa Christina Aguilera, oppure al luccicante ma banale Dreamgirls con Beyoncé Knowles. Andando più indietro nel tempo, è con una certa malcelata ironia che vogliamo citare il terribile Crossroads, protagonista una Britney Spears in versione puritana. L’unico artista musicale che in tempi recenti era riuscito a realizzare un film davvero notevole a conti fatti è stato Eminem, notevole e sensibile interprete dell’ottimo 8 Mile di Curtis Hanson. Chissà perché poi il rapper, a parte un gustoso cammeo in Funny People qualche tempo fa, non ha più continuato col cinema.
Chi invece si sta costruendo una carriera cinematografica interessante e ormai pienamente consolidata è Justin Timberlake, esploso nel mondo musicale con la boyband N’Sync e poi autore di una gloriosa carriera da solista.

Da qualche tempo però questo trentenne originario di Memphis lo si vede quasi esclusivamente impegnato con la sua carriera d’attore, e i risultato sono oggettivamente incoraggianti: due commedie attualmente nelle sale americane (in autunno sugli schermi italiani), il consenso quasi unanime della critica, un posto ornai garantito come guest star al programma cult per eccellenza della TV americana, il Saturday Night Live, che negli ultimi tre anni gli ha fruttato altrettanti Emmy Award, il premio più prestigioso assegnato a programmi televisivi.

Ma procediamo con ordine e proviamo a tracciare un percorso nella carriera d’attore di Timberlake. Già il primo film in cui si è veramente messo in luce, Alpha Dog di Nick Cassavetes nel 2006, aveva denotato la volontà di non adagiarsi su ruoli e lavori che avrebbero incontrato il facile favore dei suoi numerosissimi fan. Tratto da una storia vera, il film raccontava dell’atroce omicidio di un adolescente da parte di una gang di giovani spacciatori incapaci a gestire una situazione di semplici malintesi. Opera di notevole durezza e crescendo drammatico, Alpha Dog aveva dimostrato che Timberlake poteva reggere il confronto con molti esponenti della nuova generazione di attori come Emile Hirsch, Anton Yelchin, Ben Foster e Olivia Wilde, tutti presenti nell’opera di Cassavetes.

Dopo qualche film di discreto successo americano che però non ha avuto riscontro all’estero – vale però la pena almeno citare l’intrigante Black Snake Moan accanto a Christina Ricci e Samuel L. Jackson – la consacrazione definitiva è arrivata lo scorso anno. Già, perché se ti scelgono due autori di prestigio come il regista David Fincher e lo sceneggiatore Aaron Sorkin per un film come The Social Network, significa che si è arrivati ad un punto di svolta della propria carriera. In questo lungometraggio fondamentale Timberlake ha interpretato con brio ed evidente fascino Sean Parker, l’inventore di Naspster che diventa il “consigliere” fidato di Jesse Eisenberg/Mark Zuckerberg e lo inserisce nel mondo in cui girano i milioni. Una figura carismatica che l’attore ha impersonato con efficacia assoluta, degna delle interpretazioni più acclamate di Eisenberg e Andrew Garfield.

Come precedentemente anticipato, l’estate americana ci ha invece regalato un Justin Timberlake virato alla commedia: i successi di Bad Teacher e Friends with Benefits hanno esplicitato la capacità dell’attore di lavorare su questo genere apportando sensibili variazioni ed esprimendo una gamma di toni comici sorprendente. In particolar modo nel primo film, recitato insieme a Cameron Diaz e Jason Segel, Timberlake mette in mostra la capacità di dare ironia e gioviale semplicità a una figura che al contrario sarebbe invece potuta diventare eccessivamente macchiettistica. E inoltre si dimostra ottima spalla, candido contraltare comico per la scatenata Diaz. Il film con Mila Kunis è invece più esplicitamente una commedia romantica, in cui il protagonista può sciorinare le sue doti estetiche e la sua simpatia un po’ guascona approfittando anche di un genere che sta cercando nuove definizioni, sicuramente più aggiornate al linguaggio e ai costumi della gioventù odierna.

E per il futuro cosa ci riserva Justin Timberlake? Nell’immediato un thriller fantascientifico molto atteso come In time del geniale ma altalenante Andrew Niccol, dove dividerà il grande schermo con Amanda Seyfried, Cillian Murphy e ancora Olivia Wilde. Si tratta di uno dei titoli più attesi dell’autunno americano, ennesimo banco di prova perché l’ex cantante degli N’Sync confermi un talento che appare comunque già pienamente spacciato.

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