Wuxiapian & Zhang Yimou: un sodalizio che regala un altro gioiello.
Azione,
Cina,
Cina 2004.
Durata 119 Minuti. Consigli per la visione:
Wuxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Espandi ▽
Wuxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Zhang Yimou, dopo il superbo Hero , propone un'altra opera sospesa nel tempo e avvolta in un impalpabile velo di poesia.
Siamo nell'859 D.C., la dinastia regnante dei Tang è in declino. Numerosi gruppi rivoluzionari caldeggiano nell'oscurità la caduta delle forze imperiali, ritenute responsabili per la decadenza morale che affligge il paese. Una danzatrice cieca è sospettata di appartenere al pericoloso clan chiamato "la casa dei pugnali volanti": due ufficiali dell'esercito tenteranno di far uscire allo scoperto gli alti vertici della fazione fuorilegge usando la ragazza come esca, ma l'amore giocherà loro dei brutti scherzi.
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Poderosa unione di estro creativo e genuino intrattenimento, capace di avvincere le più svariate fasce di pubblico per due ore e mezzo.
Azione,
Cina 2005.
Durata 144 Minuti.
Le sette spade del titolo appartengono ad altrettanti guerrieri che si trovano a difendere gli abitanti di un villaggio vessato dal sanguinario esercito manciuriano. Espandi ▽
Apre una 62ma Mostra di Venezia tutta rivolta ad oriente, il ritorno al wuxiapian di uno tra i massimi registi hongkongesi contemporanei: Seven Swords di Tsui Hark. Finalmente dimenticato il pupazzo Van Damme, Tsui torna al suo grande amore, il cinema che mischia azione a rappresentazione storica, riuscendo ad eccellere su entrambi i fronti.
Le sette spade del titolo appartengono ad altrettanti guerrieri che, agli albori della Dinastia Ching (1660 circa), si trovano a difendere gli abitanti di un villaggio vessato dal sanguinario esercito manciuriano che sta ponendo in essere un editto del governo che vieta l'uso delle arti marziali.
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Una parodia/omaggio che trasuda amore per il kung fu-movie e demenzialità d'autore.
Azione,
Cina,
Hong Kong 2004.
Durata 99 Minuti. Consigli per la visione:
Stephen Chow, la superstar della commedia asiatica, è il protagonista di "Kung Fusion", attesissimo nuovo film dopo il successo del 2001 intitolato "Shaolin Soccer Arbitri, rigori e filosofia di Zen" Espandi ▽
Nella burrascosa Shangai degli anni '30, il vicolo dei Porci è un quartiere di periferia, gestito da una burbera padrona interessata solo alle pigioni e abitato da gente umile ed inappetibile anche per la mafia locale. Quando due ladruncoli da strapazzo, Sing e Bone, cercano di estorcere danaro nell'umile quartiere spacciandosi per membri della "gang delle asce",capitanata dal boss Sum, la stessa banda, attirata dal trambusto generatosi, deciderà di estendere il proprio dominio su tutta la zona. Tra gli abitanti tuttavia emergono tre maestri del Kung Fu che sconfiggono la Gang costringendola ad una precipitosa ritirata.
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Uno Tsai Ming-Liang quasi pornografico che riesce ad essere profondamente "morale": la storia di un venditore di orologi che diventa attore porno e non può amare una sua ex cliente se non col corpo. Espandi ▽
Si può essere "morali" portando sullo schermo l'erotismo più estremo? Si può. Ce lo dimostra Tsai Ming-Liang con questo suo ultimo film.
In una Taiwan prosciugata da una calura improvvisa un ex venditore di orologi divenuto attore porno incontra una ex cliente che abita al piano sottostante l'appartamento in cui si girano i film. I due potrebbero e forse vorrebbero amarsi ma l'amore è impossibile per il regista taiwanese. Perché? Perché deve servirsi del corpo, un corpo che la pornografia non rende "vitale" come propaganda vorrebbe, ma riduce a carne morta, incapace di reazioni che non siano meccaniche.
(Vietato ai minori di 14 anni)
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