La foresta dei pugnali volanti

Film 2004 | Azione, +13 119 min.

Titolo originaleShi mian mai fu
Anno2004
GenereAzione,
ProduzioneCina, Cina
Durata119 minuti
Regia diZhang Yimou
AttoriZiyi Zhang, Takeshi Kaneshiro, Andy Lau, Dandan Song .
Uscitavenerdì 21 gennaio 2005
TagDa vedere 2004
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,60 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Zhang Yimou. Un film Da vedere 2004 con Ziyi Zhang, Takeshi Kaneshiro, Andy Lau, Dandan Song. Titolo originale: Shi mian mai fu. Genere Azione, - Cina, Cina, 2004, durata 119 minuti. Uscita cinema venerdì 21 gennaio 2005 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,60 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 dicembre 2016

Wuxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office La foresta dei pugnali volanti ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 2,4 milioni di euro e 854 mila euro nel primo weekend.

La foresta dei pugnali volanti è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato assolutamente sì!
3,60/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,30
CONSIGLIATO SÌ
Wuxiapian & Zhang Yimou: un sodalizio che regala un altro gioiello.
Recensione di Giovanni Idili
Recensione di Giovanni Idili

Wuxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Zhang Yimou, dopo il superbo Hero, propone un'altra opera sospesa nel tempo e avvolta in un impalpabile velo di poesia.
Siamo nell'859 D.C., la dinastia regnante dei Tang è in declino. Numerosi gruppi rivoluzionari caldeggiano nell'oscurità la caduta delle forze imperiali, ritenute responsabili per la decadenza morale che affligge il paese. Una danzatrice cieca è sospettata di appartenere al pericoloso clan chiamato "la casa dei pugnali volanti": due ufficiali dell'esercito tenteranno di far uscire allo scoperto gli alti vertici della fazione fuorilegge usando la ragazza come esca, ma l'amore giocherà loro dei brutti scherzi.
Chris Doyle (Hero) è stato sostituito alla fotografia da Zhao Xiaoding ma il registro proprio non cambia: il risultato è un lavoro sovraccarico di colori che chiede di essere guardato e attrae lo spettatore mozzando il fiato in numerose occasioni. Lo spettacolo è infatti vertiginoso a livello visivo, talmente ricco di sfumature e contrasti da risultare spesso sorprendente nello svariare sul fronte dello spettro del visibile in modo fluido ed emozionante. Non c'è bisogno di scomodare chissà quali simbolismi se ci si lascia trasportare dalla poesia delle musiche, echi tradizionali che incorniciano e sostengono la forza delle splendide immagini. L'autore pare aver trovato una dimensione che funga da perfetto e personalissimo mezzo espressivo sia a livello formale che di contenuti. Temi cari a Yimou come la posizione del singolo rispetto al "potere", di qualunque tipo esso sia, trovano in simili ambientazioni storiche spazio di sviluppo pressoché illimitato. Si parla del rapporto tra "ragion di stato" e individualità in modo molto puntuale e realistico, meno vertente su ideali assoluti che in precedenti occasioni. Tali tematiche sono infatti affrontate in un'ottica dove l'eroismo, calibrato sul lirismo narrativo e sul risvolto romantico, nasce da sentimenti e attrazioni personali talmente forti da prevalere su ogni regola o divieto marziale.
Rispetto a Hero tutto è meno "iperuranico" e più volutamente sfaccettato: i combattimenti sono quasi "umani" (pur non essendolo del tutto...), le azioni dei protagonisti sono eroiche ma a misura d'uomo e persino la cornice visiva è più viva, cangiante, meno monocromatica e definita. In questo senso la pellicola focalizza differenti aspetti delle stesse tematiche e risulta per molti versi complementare al precedente lavoro dell'autore. Se Hero trovava in un ritmo a tratti pericolosamente ingolfato i suoi limiti, La Foresta dei Pugnali che Volano è scandito da tempi perfetti che lo lanciano verso il sublime. Il cast non delude: Andy Lau è una certezza e Zhang Ziyi cresce film dopo film (il salto di qualità da La Tigre e il Dragone è veramente notevole). In amore e in guerra da sempre non esistono regole, se non quella di perseguire con ogni mezzo la propria causa: questo è il messaggio che arriva più forte, tra i tanti spunti di facile attualizzazione che il film regala allo spettatore. Wuxiapian & Zhang Yimou: di fronte a simili capolavori è riduttivo chiamarla moda.

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Meno svolazzi, più concretezza..
Recensione di Andrea Chirichelli
mercoledì 29 dicembre 2004

Meno svolazzi, più concretezza.
Con Hero, record d'incassi in tutto il mondo ed incredibilmente ben accolto anche nel nostro Paese (ove è arrivato con "soli" tre anni di ritardo) Yimou aveva omaggiato da par suo un genere, quello wuxia, rinato a nuova vita, dopo il clamoroso, e per molti versi inaspettato, successo globale de La Tigre e il Dragone di Ang Lee. Essendo, come Lee del resto, avvezzo a girare film molto diversi e più introspettivi, la capacità del regista, di applicare il suo estro ad una pellicola così lontana dalle sue corde abituali, aveva stupito pubblico e critica, e, nonostante Hero non fosse certo perfetto, si erano certamente create le basi ed i presupposti per una continuazione del cammino cinematografico fin qui percorso.
Oggi, con La foresta dei pugnali volanti, Yimou, segna un altro passo avanti nella sua personale interpretazione del tema Wuxia, mantenendo fermi alcuni cliché del genere, ma snellendo parecchio il "contorno", che risulta più fresco, immediato e comprensibile, anche per chi non ha mai messo, cinematograficamente, piede in Oriente.
Hero, inevitabile fare paragoni, al di là del mero aspetto coreografico e dell'accento che poneva sui combattimenti, portava con sé un pesante fardello tematico/concettuale inerente il senso della vita, lo scopo della guerra, l'ambizione per il potere ed una riflessione sulla pace; temi che sono del tutto assenti ne La foresta dei pugnali volanti. Prima di bollare la pellicola come superficiale però, bisogna apprezzare il finissimo lavoro di cesello che il regista ha operato sui personaggi della storia, pochi, in modo da non confondere lo spettatore, ma che con quest'ultimo entrano subito in empatia. Impossibile resistere al fascino guascone di Takeshi Kaneshiro (Mr. Onimusha... proprio lui!), alla grazia ed alla bellezza di Zhang Ziyi, ed alla misura e presenza scenica di Andy Lau. Il cast, formidabile, si adatta perfettamente alle esigenze della narrazione ed i personaggi sembrano così più reali, meno perfetti, più umani e simpatici del Lee di Hero e le loro acrobatiche evoluzioni concedono, con le eccezioni del caso, meno spazio alla incredulità e all'esagerazione barocca e stilisticamente ricercata del film precedente.
Visivamente, anche [b]La foresta dei pugnali volanti[/b] è impressionante, nonostante Yimou, in omaggio al titolo scelto, decida di ambientare nella macchia praticamente tutto il film. Niente più cromatismi multicolori in ambienti totalmente differenti gli uni dagli altri, ma tinte vivide e fredde con blu, verdi e bianchi che dominano incontrastati.
Quello che potrebbe lasciare perplessi, è il brusco cambio di registro che si registra ad una mezz'ora circa dalla fine del film. Abbandonati plot e assunto di partenza, la storia diventa un melodramma in piena regola, un menagè a trois, in pieno stile Jules et Jim, irrorato dal sangue dei protagonisti e l'infrastruttura, esile per altro, che regista e sceneggiatore avevano eretto come trave portante del film, cede di schianto. Tuttavia, alla fine dei conti, anche questa scelta ha sua logica: "Non siamo che pedine in una scacchiera" afferma il prode Jin, e così, mentre la battaglia decisiva tra l'esercito governativo ed i Pugnali Volanti viene lasciata all'immaginazione dello spettatore, lo stesso è avvinto dai semplici ma efficaci colpi di scena, in pieno stile "romanzo d'appendice" che lo scontro finale tra i tre protagonisti garantisce.
Un semplice ma efficace distillato di emozioni, da non perdere.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 4 febbraio 2017
laurence316

A seguito del grande successo di Hero due anni prima, Yimou ritorna al wuxiapian con La foresta dei pugnali volanti, da lui scritto (con Feng e Bin), diretto e prodotto. Fin dall'inizio è un film di grande bellezza figurativa, un film ipnotico che gioca abilmente con i contrasti di luce e colori, meravigliando in più di una sequenza lo spettatore, attraverso strabilianti invenzioni [...] Vai alla recensione »

martedì 30 marzo 2010
IlPredicatore

Un ufficiale dell'esercito dell'imperatore, un soldato, una giovane cieca in una casa di piaceri. Sono i tre protagonisti di questa sorprendente pellicola di Zhang Yimou che muta di minuto in minuto. Il regista è bravo soprattutto ad amalgamare epica, romanticismo e dramma a scene d'azione, duelli e scontri girati al rallentatore con una poetica affascinante, mai banale, non una mossa da combattimento [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 luglio 2014
cineman94

Per me questo film è sempre stato un bel ricordo, uno dei primi che ho considerato tra i miei preferiti in assoluto, quindi in un certo senso non vedevo l'ora di recensirlo. La trama è, di per sè, non originalissima, anche se alcuni elementi sono effettivamente nuovi e la distanziano da altri film di questo tipo; infatti è la maniera con cui essa si dipana e rivela i [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 dicembre 2018
Great Steven

LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI (CINA/HK, 2004) diretto da ZHANG YIMOU. Interpretato da TAKESHI KANESHIRO, ANDY LAU, ZHANG ZIYI, DANDAN SONG Wuxiapian è un vocabolo che, già nel 2004, cominciava a riacquistare il suo fascino e, dopo aver assistito alla proiezione di questo film, capirne la ragione diventa un gioco da ragazzi. Yimou, dopo il fantastico Hero, realizza un’altra opera [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 settembre 2013
gabrielebaldin

Come al solito Zhang Yimou si dimostra un regista di un'eleganza sopraffina, come pochi se ne vedono in giro. Il suo cinema raffinato ha un'estetica curatissima fino al minimo particolare, basti pensare all'utilizzo dei colori (che in Hero erano ancora più evidenti), senza però tralasciare la storia o la direzione degli attori (tutti ottimi).

venerdì 29 luglio 2011
Francesco2

Dunque Zhang sembra essersi convertito a questo genere" Wuxiapian": dunque, "Hero” sembra non essere stato un episodio, o almeno questo si pensava prima di "Mille miglia.....lontano", film uscito -Peraltro tra non poche perplessità- in Italia, ma non nella città dove è nato ed abita chi scrive. Qualcuno sostiene che il nuovo Zhang, che spazia tra regista d'opera ed autore cinematografico non più celebrato [...] Vai alla recensione »

domenica 18 novembre 2012
ANDREA GIOSTRA

 La Foresta dei Pugnali Volanti (2004) E’ un bellissimo film che racconta di complotti e contro-complotti, intrighi e tradimenti, inganni e contro-inganni, cospirazioni e congiure, lealtà e fedeltà, amore e vendetta, altruismo e generosità. La fotografia è superba e vorticosamente attraente. Lo spettacolo di danze e combattimenti affascinante e fantastico. [...] Vai alla recensione »

giovedì 31 dicembre 2009
g_andrini

Lo vidi ai tempi dell'uscita al cinema, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Per chi ama la fotografia è un must. Storia piacevole e, in fondo, dolce.

lunedì 21 giugno 2010
andro

Film basato soprattutto sui sentimenti umani dei tre protagonisti, piuttosto che sugli eventi narrati. Agli effeti visivi e ai suoni è affidato il compito di descrivere gli stati d'animo, compito,tra l'altro, svolto alla perfezione. L'unica pecca è che lo spettatore spesso non si sente coinvolto quanto necessario nella vicenda del film.

sabato 31 ottobre 2009
trick'r treat

yimou da prova di essere un grande regista con questo foresta dei pugnali volanti, un film fiabesco che narra l'amore impossibile di due giovani, di fazioni opposte, all'inizio nemici, alla fine uniti nell'amore nonostante i pericoli e le gelosie che ciò comporta. i combattimenti sono fantastici, come lo sono le danze, i costumi, gli attori, l'ambientazione.

domenica 5 luglio 2009
shining

film avvincente e spettacolae!

domenica 3 maggio 2009
damned soul

devo dire che questo film è un vero capolavoro. dopo la tigre e il dragone e hero ci viene regalato questo gioiello! naturalmente x chi non ama il genere troverà assurdo è orribile le persone che volano sopra gli alberi o altre cose poco reali.. beh che dire!! ottimo film!

giovedì 12 gennaio 2012
molenga

Zhang Yimou cambia muse e tematiche ma la qualità dei suoi lavori rimane altissima: gli amanti dei combattimenti saranno soddisfatti dai lunghissimi svolazzii e dalle prove attoriali di livello altissimo, e anche chi preferisce un cinema più statico non potrà che rimanere affascinato dalla fotografia e dalla regia, di un livello incredibile; anche le musiche sono accettabili.

lunedì 9 gennaio 2012
Hobbit-in-the-Hole

Lo definirei "una gioia per gli occhi", anche solo per gli splendidi colori e per le immagini che si presentano allo spettatore, unite alle bellissime scene di lotta che non fanno mai calare l'attenzione. L'unico difetto secondo me è una certa banalità della storia, che rende la trama altamente prevedibile a chi guarda (insomma, ad un certo punto del film mi ero già [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 marzo 2020
Fabio

Film gradevole dal punto di vista estetico ma con una trama debole e che lascia perplessi; il doppiogioco che nasconde una storia d'amore tragica non convince affatto. Siamo lontani da capolavori come "La tigre ed il dragone"; comunque sia il film non è cosi male: lo spettatore troverà sempre dei motivi di apprezzamento e la curiosità per il genere Wuxiapian non [...] Vai alla recensione »

lunedì 11 dicembre 2017
Frequencies82

L'amore non si misura con il tempo, assolutamente da vedere!!!!

sabato 1 febbraio 2014
g_andrini

E' un film piacevole, alquanto colorato, con ambientazioni, sia al chiuso che all'aperto, stupende.  La storia è nella media, niente di eccezionale, ma, ripeto, la sola fotografia vale "il prezzo del biglietto".

sabato 13 novembre 2010
Brandon

Dopo il discreto HERO con Jet Li, Zhang Yimou torna al genere wuxia con un altra produzione di alto livello, anche se, il suo massimo il regista lo raggiungerà due anni dopo con l' ottimo LA CITTA' PROIBITA. Questa è più una pellicola d' amore che di arti marziali, però le coerografie di Ching Siu-Tung ( STORIE DI FANTASMI CINESI, BELLY OF THE BEAST [...] Vai alla recensione »

martedì 7 aprile 2009
LUCIDO71

Nel complesso sarrebbero state più giuste 2,5 stellette, questo xché a mio avviso, tutto il primo tempo risulta essere stagnante e noioso... la pellicola si riprende decisamente nella seconda parte, con diversi colpi di scena. Scenografie mirabili e poetiche. CONSIGLIATO solo x gli amanti del genere. E se vi piacciono le Arti Marziali, è imperativo ammirare: FEARLESS, IL SOLITARIO, NEVER BACK DOWN, [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Èaffascinante battersi con chi non ti vede"...
Leo (Andy Lau)
dal film La foresta dei pugnali volanti - a cura di SONIA RENDINA
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Mariuccia Ciotta
Il Manifesto

Vento è il soprannome del capitano Jin, al servizio dell'imperatore corrotto nell'anno 850, dinastia Tang, e House of flying daggers (ribattezzato in Italia, chissà perché, «La foresta dei pugnali volanti») di Zhang Yimou è il Via col vento del 2004, parte cinese. Il kolossal (presentato fuori concorso a Cannes 2004), rovescia il genere di spade e cavalieri, disintegrandone il cuore virile in una anti-epope [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Cina, anno 859. Mentre la potente dinastia Tang entra in declino, un intrigo coinvolge tre persone: Mei, giovane rivoluzionaria cieca, e i due ufficiali Leo, capo della polizia, e Jin, che si spaccia per un guerriero solitario di nome Vento. A imbrogliare le carte, interviene l'amore col suo seguito di menzogna e doppiogioco, tradimento e vendetta. Due anni dopo "Hero" (da noi uscito pochi mesi fa), [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

In bilico tra arti marziali e melodramma in costume, «La foresta dei pugnali volanti» rivendica la facoltà di parlare d'amore sciorinando il tripudio scenografico degli effetti speciali del cappa-e-spada cinese (wuxiapian). Il nuovo film di Zhang Yimou, da vedersi rigorosamente su grandissimo schermo, dispiega lo stesso piglio stilistico che da «La tigre e il dragone» di Ang Lee e il suo recente «Hero» [...] Vai alla recensione »

Alessandra Mammi
L’Espresso

Nell’Ottocento sognavamo Parigi e i pittori. Nel Novecento l’America tutta: deserti, praterie e metropoli. Ora sogniamo tigri e dragoni, foreste di bambù e samurai, imperatori e guerrieri, arti marziali, eroi ed eroine volanti. L’immaginario è in Asia. Il futuro pure. E non può che confermarlo un festival che si chiama Future Film Festival, che si concentra sulle nuove meraviglie visive e che a Bologna [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Zhang Yimou, dopo «Hero», torna a quel tipo di cinema che a Pechino definiscono «wuxia», i nostri «cappa e spada». Con una poesia nelle immagini in cui si sublima la cultura figurativa cinese e con una vitalità drammatica, all’interno di una storia d’amore, che si avvicina a Shakespeare, senza troppo temere il confronto. Siamo in anni lontani, nell’859 d.

Mauro Gervasini
Film TV

«Crederei solo a un dio che sapesse danzare...». Eh sì, fosse stato un cinefilo il vecchio Nietzsche avrebbe adorato il wuxiapian. Non era del resto in Zarathustra che si augurava la morte violenta dello “spirito di gravità”? Filosofia a parte, La foresta dei pugnali volanti secondo cappa e spada dell’impegnato” Zhang Yimou dopo fiero, ripropone i motivi di fascinazione del genere, dalle leggiadre [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Attenzione: primato. Lo strepitoso numero della ballerina cieca (!) Zhang Ziyi nella prima e ammaliante sequenza de La for esta dei pugnali volanti , è la più bella cinecoreografia vista da molti anni in qua. Un punto di non ritorno, la prova che si possono usare gli effetti speciali di Matrix in senso poetico, un manifesto di lancinante maestria che restituisce d’un colpo alla gloriosa tradizione [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Con «Hero», la sua prima esperienza nel filone delle arti marziali, Zhang Yimou aveva dimostrato che quanto a senso spettacolare non era secondo a nessuno dei cineasti di Hong-Kong, padri fondatori del genere, e dei loro epigoni sparsi nel mondo, dall' Ang Lee di «La tigre e il dragone» al Quentin Tarantino di «Kill Bill». Ora con «La foresta dei pugnali volanti», il regista cinese ci offre una pellicola [...] Vai alla recensione »

NEWS
NEWS
giovedì 2 maggio 2013
Rossella Farinotti

Nel Cinquecento, prima che nascesse il Teatro come luogo chiuso e stabile, gli attori si riunivano per strada o per le corti. La compagnia era itinerante insieme alla sua struttura. Poi, durante il periodo Elisabettiano (1558-1625), nacquero i primi teatri [...]

CELEBRITIES
venerdì 13 luglio 2007
Tirza Bonifazi Tognazzi

Shigeru Umebayashi Nato a Kitakyushu, Fukuoka, nel 1951 Shigeru Umebayashi (detto Ume) inizia la sua carriera musicale come leader del leggendario gruppo new wave EX che all'inizio degli anni Ottanta viene scelto per aprire il tour giapponese di Eric [...]

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