Danny Boyle riporta in vita gli zombies con un bel senso del ritmo, interpreti funzionali alla narrazione, qualche azzeccata soluzione di montaggio e una notevole colonna sonora. Horror, Gran Bretagna, Paesi Bassi2002. Durata 112 Minuti.
Londra. Un gruppo di animalisti liberano degli scimpanzè affetti da un virus misterioso. 28 giorni dopo la metropoli inglese sembra diventata una città fantasma. Espandi ▽
Alcuni animalisti inglesi fanno irruzione in un laboratorio scientifico e - nonostante il parere contrario dei ricercatori - liberano degli scimpanzé costretti a vedere ininterrottamente immagini violente, ma vengono morsi. Qualche tempo dopo, in Inghilterra si diffonde un'epidemia trasmessa per via ematica che provoca stati di rabbia permanente. Un mese più tardi, tre superstiti cercano di salvarsi dagli attacchi dei contagiati... Recensione ❯
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Un film dalla forte coerenza stilistica, che fonde Bollywwod e cinema occidentale. Commedia, USA, Gran Bretagna, Germania2002. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
I genitori vorrebbero che la figlia Jess fosse la classica ragazza indiana: il problema è che Jess, che ha fatto della star del Manchester United Beckham il suo eroe, vorrebbe soprattutto giocare a calcio. Espandi ▽
I genitori vorrebbero che la figlia Jess fosse la classica ragazza indiana: dolce, remissiva e ansiosa di sposarsi con un bravo giovane come la sorella Pinky. Il problema è che Jess, che ha fatto della star del Manchester United Beckham il suo eroe, vorrebbe soprattutto giocare a calcio. Finché la cosa rimane confinata nell'ambito del parco pubblico non ci sono soverchi problemi. Ma quando Jules, giocatrice in una squadra regolare, la vede giocare e la convince ad unirsi al proprio team le cose cambiano. Non solo in famiglia, visto che entrambe sono attratte dal proprio allenatore Joe. E la finale di campionato, cui dovrebbe partecipare anche un importante osservatore americano, coincide proprio con le nozze di Pinky. Recensione ❯
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1964, Irlanda. Giovani donne, ragazze-madri, violentate, orfane o solo troppo "vivaci", vengono rinchiuse dai familiari in uno dei conventi Magdalene gestiti dalle sorelle della Misericordia. Espandi ▽
1964, Irlanda. Giovani donne, ragazze-madri, violentate, orfane o solo troppo "vivaci", vengono rinchiuse dai familiari in uno dei conventi Magdalene gestiti dalle sorelle della Misericordia. Le ragazze, per espiare i loro peccati, sono costrette a lavorare fino allo stremo delle forze e a subire percosse e ogni genere di violenza psicologica se non ubbidiscono agli ordini delle suore. Il film racconta la storia di quattro giovani vittime e sono, purtroppo, storie vere. Peter Mullan, dopo un film sopra le righe come Orphans, sceglie un registro molto più realistico e ci parla di ognuna di loro con lo stile di una camera a mano che rende ogni inquadratura cruda e dolorosa. Recensione ❯
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11 autori per ricordare l'11 settembre in 11 cortometraggi di poetico dolore. Documentario, Francia, Gran Bretagna2002. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il film è stato presentato a Venezia, dove ha suscitato polemiche. Nei titoli viene detto che ciascun autore si è espresso liberamente e secondo la propria storia. Espandi ▽
Il "produttore artistico" Alain Brigand ha dato mandato a undici registi di impegnarsi in un cortometraggio di 11 minuti 9 secondi e un decimo che ricordasse, a un anno di distanza, la strage di Manhattan. Il film è stato presentato a Venezia, dove ha suscitato polemiche. Nei titoli viene detto che ciascun autore si è espresso liberamente e secondo la propria storia. Il primo "corto" è di Samira Makhmalbaf (Iran). Il quadro è quello dei tre milioni di afgani profughi in Iran. Una giovane insegnante cerca di far osservare un minuto di silenzio per le vittime delle torri. I bambini commentano alla loro maniera la morte di tanti innocenti. Recensione ❯
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Loach sembra ritornare a Kes, suo secondo lungometraggio, però questa volta allarga lo sguardo alla società. Drammatico, Gran Bretagna2002. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La storia di un'adolescenza difficile, quella di Lyam, che aspetta l'uscita dal carcere della madre e spaccia eroina a Glasgow. Espandi ▽
Presentato a Cannes 2002. Glasgow si addice a Loach. Siamo già al terzo film che vede la città scozzese teatro della vicenda. Il giovane Liam vive di piccola criminalità, del resto non ha molte scelte. Sua madre Michelle è in prigione per spaccio, mancano settanta giorni poi uscirà. Liam conta le ore. E Loach fa se stesso e mostra ciò che più gli preme, il degrado della città, dove la crisi dei cantieri ha portato povertà e disoccupazione. Dunque a Liam non resta che inserirsi nel giro più grande, lo spaccio dell'eroina. Un minimo di serenità gli arriva dalla sorella e da un suo amico, ma la madre, una volta uscita, preferisce dedicarsi al suo amante, un vero delinquente. Recensione ❯
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Il cinema ha, tra i suoi innumerevoli compiti, quello di ricordarci dei passaggi nodali della Storia. . E' il caso del film di Paul Greengrass. Espandi ▽
Il cinema ha, tra i suoi innumerevoli compiti, quello di ricordarci dei passaggi nodali della Storia. È il caso del film di Greengrass che passa da un film che si potrebbe definire 'romantico' come La teoria del volo (protagonista Kenneth Branagh) a una cronaca dura e realistica. Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. Tredici persone muoiono e 14 vengono ferite dalle pallottole dell'esercito britannico che reprime così una manifestazione pacifica contro una legge che prevede la detenzione preventiva. La giornata verrà ricordata come la 'Domenica di Sangue' e segnerà l'inizio della guerra civile. Il film descrive in dettaglio gli eventi di quel giorno festivo seguendo quattro personaggi. Recensione ❯
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La guerra è un dramma che continua anche quando "finisce", e le sue vittime sono sempre i più deboli. Espandi ▽
L'odissea di due ragazzi profughi dall'Afghanistan post talebani che cercano di raggiungere Londra. Uno dei due ce la farà ma a prezzo di un calvario inumano. Winterbottom non è nuovo all'intervento diretto sulla realtà (basti pensare a Welcome to Sarajevo) . Questa volta però costruisce una narrazione volutamente 'sporca'con camera a mano e sgranature per sottolineare anche linguisticamente un viaggio che non ha più bisogno della cronaca televisiva anche perché non sembra interessare più a nessuno. L'Afghanistan è stato 'liberato' e questo gli basti. Il mondo ha da pensare ad altri fronti. Così l'infanzia viene negata e non c'è posto per lei nel nostro mondo che ha continuamente bisogno di nuovi soggetti per cui 'commuoversi'. Recensione ❯
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