6a edizione della Festa del Cinema di Roma, il programma dei 110 film. Roma - 27 ottobre/4 novembre 2011. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
StelleUscitaRankTitolo
Una favola che dosa bene realismo e fantasia, rispondendo alle domande che mette in scena. Commedia, Gran Bretagna2011. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Eli supporta la coppia nella ricostruzione del loro rapporto, finché essi si riscopriranno innamorati ed in attesa di un bimbo. Espandi ▽
Zooey e Alec Morrisono sono una coppia sposata che non riesce a superare la perdita del figlio di cinque anni, avvenuta due anni prima. Non riuscendo a concepire altri bambini, dopo una breve visita in un'agenzia deputata, i Morrison si rendono disponibili per un affidamento. Ed ecco che, poco dopo, appare alla loro porta un bambino di sette anni, Eli, che dice di essere stato mandato dall'agenzia. Il ragazzino mostra una maturità inaspettata, aiuta Alec a superare le difficoltà di lavoro e Zooey a sentirsi di nuovo mamma e felice. Quasi fossero più i Morrison ad aver bisogno di lui che non Eli ad aver davvero bisogno di loro... Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un road movie senza peli sulla lingua, che affronta il binomio sessualità-disabilità con i toni della commedia dolceamara. Commedia, Belgio2011. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un tour alla scoperta dei vigneti spagnoli è il pretesto per tre amici, uniti dal loro handicap, di mettere su il progetto di andare a perdere la loro verginità. Espandi ▽
Jozef, Philip e Lars sono tre ragazzi belgi disabili: il primo è cieco, il secondo paralizzato dal collo in giù, il terzo costretto su una sedia a rotelle da un tumore al cervello. Sono amici, amano il vino, le donne e la forzata verginità costituisce il principale problema delle loro vite. La possibilità di partecipare a un tour vinicolo in Spagna offrirà loro la scusa per liberarsi dalle cure amorevoli ma soffocanti delle rispettive famiglie e far visita a un night club dove praticare sesso. A bordo di un furgone attrezzato, guidato dalla risoluta infermiera Claude, intraprenderanno il viaggio che metterà fine alla loro giovinezza. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
No et Moi narra le vicende di due vite chiamate a intrecciarsi e, se non a salvarsi, almeno
a trovare nuove speranze. Espandi ▽
Tratto dal romanzo "Gli effetti secondari dei sogni" di Delphine de Vigan (Prix des Libraires 2008 al Salone
del Libro di Parigi) No et Moi narra le vicende di due vite chiamate a intrecciarsi e, se non a salvarsi, almeno
a trovare nuove speranze. Una ricerca scolastica avvicina Lou (Nina Rodriguez), brillante tredicenne, alla
condizione dei senza tetto. La sua vita s'intreccia con quella di Nora (Julie-Marie Parmentier), una ragazza
di 18 anni che vive d'elemosina, cercando sigarette alla Gare d'Austerlitz in compagnia di due ragazzi e un
cane. Abituata alla distanza sentimentale a lei riservata dal mondo esterno, No abbandona la sua diffidenza
ostile e accetta l'invito a stare in casa con la sua nuova famiglia. Un gesto, disinteressato fiducioso e senza
riserve che nel tempo di uno sguardo, le porterà a diventare amiche e sorelle. Un racconto sul dialogo fra
esseri umani, sulla scelta di due persone di accettare la sofferenza, il rischio e la paura, praticando il
rispetto, la fiducia, la comprensione. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
In una cittadina della costa belga, Pim cresce in una casa malconcia insieme alla madre Yvette, un'esuberante suonatrice di fisarmonica, nutrendo sogni di evasione fin dalla più tenera età. Da sempre, legato da un rapporto di profonda amicizia con il vicino di casa Gino, scoprirà di amarlo una volta raggiunta l'adolescenza. Ma la loro relazione non sarà certo facile: emozioni contrastanti, pregiudizi, incostanza da parte di Gino caratterizzeranno il difficile apprendistato alla vita amorosa di un ragazzo sensibile e senza punti di riferimento certi. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
All'età di dieci anni, Henry James Hermin, un ragazzo che è stato concepito in provetta ed è stato allevato da una madre femminista, segue una serie di note Post-It nella speranza di trovare il suo padre biologico. Espandi ▽
Dopo averne fatto un cortometraggio nel 2003, Dennis Lee riprende questo soggetto (che ha vinto lo
Student Academy Award) e ne fa un film prodotto da Julia Roberts. Henry James Herman (Jason Spevack)
ha dieci anni ed è un bambino prodigio. Cresciuto da un'amorevole madre femminista, Patricia Herman
(Toni Collette), viene espulso dalla scuola per aver scritto il provocatore "Manifesto sulla natura della
verità". Nel frattempo, la dodicenne Audrey (Samantha Weinstein) si confronta con le problematiche
scaturite dal rapporto con un padre single, il dottor Slavkin O'Hara (Michael Sheen), professore
universitario, che l'ha utilizzata come soggetto del suo best-seller "Born Gay or Made that Way?". Inutile
dire che Audrey ottiene un soprannome non proprio carino dalla sua classe. Quando Henry ottiene una
borsa di studio all'università, le due famiglie incrociano le loro strade e tutto ciò che sapevano sulle loro
vite è gettato al vento. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film tratto dall'omonimo romanzo scritto da Anthony McCarten. Espandi ▽
Ian Fitz Gibbon, scrittore regista e sceneggiatore irlandese più volte nominato agli IFTA Awards (A film with me in it e Perrier's Bounty), riesce a trasmettere in questo film tratto da una novella di Antony McCarten, utilizzando la tecnica della graphic novel, un mix di umorismo e dramma. Donald (Thomas Brodie-Sangster) si sente di avere poco da sperare. I cicli di chemioterapia lo inducono a confrontarsi con i tormenti che un ragazzo di quattordici anni non dovrebbe mai affrontare. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un piccolo film dal budget ridotto per raccontare la storia di un giovane a caccia di grandi emozioni. Espandi ▽
Il tredicenne Jesse (Gabriel del Castillo Mullally) vive con i suoi genitori, Sabi (Claudia Dey) e Tim (Don Kerr), nel quartiere di Riverdale, a Toronto. Jesse, un tranquillo e distaccato figlio unico con promettenti aspirazioni artistiche, riceve a scuola un compito stimolante: un autoritratto fotografico, che sia una rappresentazione di sé senza il ricorso alle parole. Esercitandosi con la macchina fotografica appena acquistata, Jesse decide di immortalare ciò che lo circonda, ma presto si rende conto della natura ordinaria della sua famiglia, del suo quartiere e della sua vita. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
David è uno di quei film preziosi che ci raccontano la potenza dello sguardo dei bambini sui nostri tempi. Espandi ▽
Un errore innocente si trasforma presto in un'improbabile ma autentica amicizia tra il figlio undicenne
(Muatasem Mishal) dell'Imam della moschea di Brooklyn (Maz Jobrani) e un suo coetaneo ebreo della
comunità ortodossa (Binyomin Shtaynberger). Due ragazzi provenienti da ambienti religiosi molto
conservatori scoprono tra loro inaspettate affinità, che in realtà riflettono la condizione che entrambe le
comunità araba ed ebraica si ritrovano a vivere oggi in America, nello sforzo condiviso di vivere la
modernità pur conservando l'essenza e le virtù culturali delle loro religioni. David è uno di quei film
preziosi che ci raccontano la potenza dello sguardo dei bambini sui nostri tempi. La sua capacità di
rivelare con precisione, attraverso il rimprovero muto, lo stato di pregiudizio culturale in cui affondano
vite, abitudini, gesti, luoghi, parole, oggetti, pensieri, rapporti. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Scritta dal regista e da Nicolas Peufaillit Le diable dans la peau è la fulminante opera d'esordio di Gilles Martinerie. Espandi ▽
Scritta dal regista e da Nicolas Peufaillit (César 2010 della migliore sceneggiatura originale per Il profeta),
Le diable dans la peau è la fulminante opera d'esordio di Gilles Martinerie. Xavier (Quentin Grosset) e
Jacques (Paul François) sono due fratelli di 11 e 7 anni, uniti da un legame inscindibile, forgiato da un
ambiente familiare difficile e violento. Abitano in campagna, in un paese magnifico fatto di gole, altipiani,
foreste profonde, laghi scuri e distese immense che lasciano l'ebbrezza della libertà, ed il piacere
primitivo del rapporto poetico con la natura. È la vigilia delle vacanze e l'estate promette bene. Ma per
caso vengono a sapere che al loro rientro verranno separati: il più piccolo andrà lontano, in un istituto in
città. È l'ultima estate. Ultima, appunto, prima che tutto, definitivamente, cambi. Un film in grado di
trasformare una vicenda insensata ed inconcepibile in una fiaba contemporanea di sconcertante e crudele
bellezza, esattamente come lo sono le fiabe della tradizione. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La regista Emmanuelle Millet racconta la storia di Sarah, che un giorno in seguito a un malore, scopre di essere incinta di sei mesi. Espandi ▽
Debutto cinematografico promettente che combina l'eccezionale interpretazione di Christa Theret (Il
cacciatore di teste, Lol, Ruiflec, Village of the shadow), nei panni di una giovane donna accanitamente
indipendente, con il senso della narrazione della scrittrice-regista Emmanuelle Millet. Un giorno Sarah
(Christa Théret), durante uno stage in una galleria d'arte, in seguito a un malore, scopre di essere incinta
di sei mesi. In un primo momento non lo accetta, poi pensa all'aborto come unica soluzione, ma alla fine
decide di far nascere il bambino per darlo in adozione. Troppo orgogliosa per confidarsi con sua madre
che vive in un'altra città, senza lavoro e senza casa, è costretta a ricoverarsi nella clinica locale, piena
di donne nelle sue condizioni, tranne che per una sola sostanziale differenza: queste vogliono il loro
bambino. Gli incontri, la realtà della nascita, scuoteranno, in un crescendo appassionante, la sua
inflessibilità. Un soggetto d'intensa energia emotiva ed una protagonista in stato di grazia ne fanno un
debutto cinematografico fulminante. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una storia elegante e delicata sulle difficoltà di essere il fratello maggiore. Espandi ▽
Cameron Bright (Alec della Saga di Twilight), diretto da Vincent Lannoo, interpreta con eleganza e
maestria una storia toccante sulle difficoltà di essere il fratello maggiore. Il diciannovenne Shawn
(Cameron Bright) combatte contro tutto e tutti pur di crescere da solo la sorellina Julie (Isabella Blake
Thomas) di 9 anni. Rimasti improvvisamente orfani, senza avere il tempo di piangere, a causa delle
conseguenze che la crisi economica ha sulla vita di persone reali come loro, Shawn, smarrito in una
società apatica in cui gli adulti sono presenze deboli, confuse, minacciose, vaghe, incapaci di gesti
radicali di attenzione, impara sulla propria pelle cosa voglia dire essere un fratello maggiore e diventare
adulti troppo in fretta. Una storia personale raccontata con straordinaria bravura, attraverso un attento e
profondo sguardo sull'infanzia e l'adolescenza, sulla grazia, la serietà, la malinconia, la felicità, la
sensibilità, l'intelligenza che connotano queste età. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La disputa intorno al nome della protagonista la porta a confrontarsi con due mondi a loro modo convenzionali: il cattolicesimo ed il socialismo. Espandi ▽
Estate del 1976. Manuela (Eva Mayu Mecham Benavides) è una bambina di 9 anni dallo sguardo vivo
da cui traspare un'energia potente, quasi fisica. Con suo fratello minore Camilo (Markus Mecham
Benavides) trascorre le vacanze nella fattoria dei nonni nella valle delle Ande dell'Ecuador, insieme ai
suoi cugini, dove la nonna cattolica conservatrice (Juana Estrella) insiste che porti il nome che tutte le
prime figlie femmine della famiglia portano da generazioni. Decisa a difendere le idee del padre, ateo e
socialista, affronta fieramente i comportamenti privi di gesti di cura dei suoi parenti, decisa a non perdere
il senso della propria integrità. La disputa intorno al suo nome oltre a cambiare per sempre le relazioni
con il suo ambiente, la porta a confrontarsi con due mondi a loro modo convenzionali: il cattolicesimo ed
il socialismo. Un ritratto vivido e realista costruito intorno ad una figura che fa venire in mente certi
personaggi femminili delle fiabe. Le fiabe vere, quelle dove un personaggio deve essere abbastanza
straordinario da attraversare alcuni secoli senza un graffio. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Le orchestre giovanili si stanno sviluppando in molti paesi del mondo, ispirate dal programma musicale ed educativo venezuelano conosciuto come "El Sistema", che porta i bambini a contatto con il mondo della musica e dell'arte, insegnando loro il lavoro di squadra, la disciplina, la cooperazione, il divertimento, la creatività, i valori. Gustavo Dudamel, l'eccezionale direttore d'orchestra venezuelano, educato a sua volta nel "Sistema", è il filo conduttore di questo viaggio attraverso le storie di alcuni giovani che sperimentano la gioia della musica nei più diversi angoli del mondo. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Storie di disobbedienza, di eroismi e aspirazioni di piccoli e grandi amori che rappresentano la voglia di raccontare la vita ricchissima, fluida, imprevedibile proprio negli eventi più semplici. Espandi ▽
Calcutta. Kabir fugge dalla scuola perché non ha fatto i compiti. Una colpa che gli procura una forte
umiliazione all'interno dell'aula professori che si trasforma, per l'occasione, in aula di tribunale. Due
giorni di libertà nella grande città, Kabir si trova a vivere la sua personale mini-odissea.
Kazakistan. Tra le steppe, in un piccolo villaggio, la vita di due bambini scorre pacificamente. Altimbek,
adolescente, vive le prime gioie dell'amore e sua sorella minore Arujan è costretta a partire per un viaggio
nella steppa alla ricerca della nonna, dove dovrà affrontare le sue paure nella notte scura. Due episodi
di recitazione essenziale, senza concessioni a smorfie, cliché o sentimentalismi, con effetti di travolgente
empatia. Storie di disobbedienza, di eroismi e aspirazioni di piccoli e grandi amori che rappresentano la
voglia di raccontare la vita ricchissima, fluida, imprevedibile proprio negli eventi più semplici. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario diretto da Filippo Soldi che ripercorre le tappe delle case chiuse abolite dalla Legge Merlin nel 1958. Espandi ▽
Nel 1958 la legge Merlin chiuderà per sempre le case di tolleranza. Il film ricostruisce con brio e ricchezza di testimonianze - da studiosi dell'antichità a esperti di arte figurativa, da registi ad attori come - costume, letteratura e memoria di queste stazioni di estasi e sfruttamento, di seduzione e disperazione: la promiscuità delle sale d'attesa (rievocata in alcune celebri scene di Roma di Fellini), le delusioni d'amore che spesso spingevano le donne a quel lavoro, l'apprendistato erotico dell'adolescenza. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.