La pazza gioia

Film 2016 | Commedia drammatica, Drammatico, +13 118 min.

Regia di Paolo Virzì. Un film Da vedere 2016 con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini. Cast completo Genere Commedia drammatica, Drammatico, - Italia, 2016, durata 118 minuti. Uscita cinema martedì 17 maggio 2016 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,43 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 19 aprile 2018

Le protagoniste del film, scritto da Paolo Virzì con Francesca Archibugi, sono Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 5 Nastri d'Argento, 16 candidature e vinto 5 David di Donatello, 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office La pazza gioia ha incassato 6,2 milioni di euro .

La pazza gioia è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,43/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,50
PUBBLICO 3,73
CONSIGLIATO SÌ
Paolo Virzì fonde ironia, buonumore e dramma in un on the road movie che guarda al mondo femminile con una sensibilità non usuale.
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 14 maggio 2016
Recensione di Giancarlo Zappoli
sabato 14 maggio 2016

Beatrice Morandini Valdirana ha tutti i tratti della mitomane dalla loquela inarrestabile. Donatella Morelli è una giovane madre tatuata e psicologicamente fragile a cui è stato tolto il figlio per darlo in adozione. Sono entrambe pazienti della Villa Biondi, un istituto terapeutico per donne che sono state oggetto di sentenza da parte di un tribunale e che debbono sottostare a una terapia di recupero. È qui che si incontrano e fanno amicizia nonostante l'estrema diversità die loro caratteri. Fino a quando un giorno, approfittando di una falla nell'organizzazione, decidono di prendersi una vacanza e di darsi alla pazza gioia.

Paolo Virzì, con la collaborazione di Francesca Archibugi alla scrittura, ha lasciato il freddo Nord di Il capitale umano per tornare nell'amata Toscana che gli consente di fondere, come solo lui sa fare, ironia, buonumore e dramma muovendosi tra le diverse temperature emotive con una sensibilità che si fa, film dopo film, sempre più acuta e partecipe delle sorti dei personaggi che porta sullo schermo.

Si sono già scritte nel passato pagine e riflessioni su un Virzì erede della commedia italiana degli Anni d'Oro ma quello che si può aggiungere ora è che al suo personale capitale di autore si è aggiunta una capacità di sguardo sul mondo femminile che nel cinema italiano diretto da uomini non è per nulla usuale.

Sarà forse perché sa scegliere le sue interpreti (Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti sono entrambe straordinarie, ognuna a suo modo, nello scavare in personaggi non facili da rendere tenendo la retorica a dovuta distanza). Sarà perché nel film si sente la verità iniettata (questo è il termine giusto visto che di medicinali si tratta spesso) grazie a una lunga ricerca sul campo su un disagio sociale che si traduce in un disagio psichico. Sarà anche perché si avverte l'attenzione partecipata ad ogni singolo dettaglio in un film in cui si capisce che anche l'ultima comparsa si è sentita parte di un progetto condiviso. Un progetto che vuole porre in evidenza la condizione di questo particolare tipo di donne condannate da una vita in cui hanno sbagliato trovandosi poi però dinanzi a terapeuti ed assistenti sociali che ogni giorno gli sono accanto e combattono con le loro patologie ma anche con visioni banalmente punitive che nulla hanno a che vedere con il recupero sociale. Riuscire a dire tutto ciò (e anche molto di più) in un on the road in cui si ride, si sorride e ci si commuove non era impresa facile. A Paolo Virzì è riuscita da maestro.


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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 29 maggio 2016
Writer58

Il film di Virzì, "La pazza gioia", mi ha lasciato un retrogusto agrodolce. E' un'opera divertente, che mescola in modo equilibrato dramma e commedia, con un buon ritmo ed eccellenti caratterizzazioni. Ambientato in Toscana, narra la vicenda di due donne approdate in una comunità terapeutica per pazienti psichiatrici su ordinanza del tribunale: Beatrice, di ascendenze alto borghesi, mitomane che millanta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 18 maggio 2016
vanessa zarastro

“La pazza gioia” è un bel film. È raro vedere un film italiano che non sia uno neo-neorealista il cui maggiore scopo è disvelare la realtà e denunciare una situazione. Più in linea con la commedia che Scola e Monicelli ci hanno fatto amare, il film di Virzì vuole essere un inno alla vita, alla voglia di esserci nonostante tutto.

lunedì 9 ottobre 2017
Eva K.

Paolo Virzì è sempre in grado di sorprendere.  Il film emoziona, rende tangibile l'odore della vita. Quella di tutti: degli strambi, degli straziati, dei cinici, di coloro che amano la vita, dei beati. Tutti sembrano folli, tranne le due protagoniste. Che non lo sono. Amano talmente tanto la vita da non riconoscerla nelle persone che hanno incontrato.

sabato 26 novembre 2016
Riccardo Tavani

l’autore mostra una grande, superiore maestria rispetto ai suoi precedenti lavori, ma questo non significa che non segni anche dei limiti. Limiti, però, che non sono solo individuali, ma riguardano tutta l’attuale situazione artistica e produttiva del cinema italiano.   La prima domanda che dobbiamo porci è se l’opera ci dica qualcosa di nuovo.

domenica 28 agosto 2016
sergio dal maso

“Sono stata una bambina triste”. “Anch’io sono nata triste”.   Beatrice e Donatella sono due donne in crisi, sole, ferite dalla vita che le ha private dell’affetto di cui hanno disperatamente bisogno. Ingannate e umiliate da maschi incapaci di comprenderle e amarle veramente. Accumunate dalla depressione e dalla malattia mentale, si incontrano a Villa [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 maggio 2016
Nanni

La malattia mentale non fa prigionieri. Distribuisce dolore e sofferenza democraticamente a destra e sinistra a ricchi e poveri. La sommarietà dell'approccio alla malattia, la parzialità e l'incosistenza della cura sono direttamente proporzionali alla quantità industruale di disturbo mentale che produciamo. Beatrice e Donatella, straordinarie protagoniste de "la pazza gioia" (ossimoro più che appropriato), [...] Vai alla recensione »

venerdì 14 aprile 2017
accettoilcaos

  Beatrice Morandini Valdirana, magistralmente interpretata da Valeria Bruno Tedeschi, è un personaggio che parossisticamente somiglia a Woody Allen, con la sua dialettica concitata, assimilabile per lo più ad un monologo interiore. Paziente della Villa Biondi, è un'attrice lei stessa, presa nella recita della sua vita, che tenta in ogni modo di scrivere il copione [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 dicembre 2016
stefano capasso

Beatrice e Donatella si incontrano a Villa Biondi, istituto terapeutico di recupero per donne che hanno ricevuto una condanna dal tribunale. Sono pazienti difficili che riescono a sviluppare un’amicizia nonostante siano molto diverse tra loro. Tra litigi e riavvicinamenti arrivano ad organizzare una vera e proprio fuga dall’istituto, che diventerà occasione per conoscersi meglio. Paolo [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 maggio 2017
yarince

Mi piacciono tutti i suoi film; ovosodo, baci e abbracci, la prima cosa bella, il capitale umano, tutti i santi giorni (in particolare quest'ultimo che mi ha fatto conoscere Thony). Ma questo è veramente il più intenso, il più bello. Muove tutte le corde, forse a volte si fa fatica a reggere il coinvolgimento emotivo, si ride, si piange, si pensa e resta.

sabato 20 maggio 2017
alberto

 Due pazze fuggono da un manicomio per finirne in un altro, il mondo cosiddetto "normale", ma ricolmo di gente egoista, meschina, approfittatrice, sadica e malvagia. Beatrice e Donatella rappresentano gli opposti che si attragono: la prima è altolocata, snob, e considera spesso la seconda come una cafona, mentre questa è più raccolta in sè stessa e ha [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 gennaio 2017
Onufrio

Virzì racconta con delicatezza, ironia e un pizzico di malinconia la storia di due donne, l'irrefrenabile e isterica Beatrice e la depressa Donatella, entrambe a Villa Biondi, un istituto terapeutico di recupero. Fra le due donne si instaura subito un legame, e appena compare l'occasione di abbandonare la clinica viene colta al volo dando vita ad un'avventura piena di sorprese dove [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 marzo 2017
barbara genise

Film straordinario, sia per la bravura incredibile delle due protagoniste, scelte con maestria nelle loro diametralmente opposte esperienze di vita e origini, sia per i temi infiniti su cui riflettere e chiedersi. La "follia", qui è relegata tale,   rivelando lo stridio assordante con il "cittadino tipo" ben inserito nella "follia sociale" che viviamo [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 aprile 2017
Lauro

Quando il cinema riesce ancora a toccare alcune corde, a ricordare quanti siamo, quante storie ci siano da raccontare. E sopratutto quando il cinema riesce a farlo bene come in questo film. Di cosa parla il film? Di una storia che gira attorno a persone che potrebbero essere chiamate semplicemente mentalmente disturbate o border-line. Ma per chi ha toccato il fondo o per chi l'ha visto toccare, [...] Vai alla recensione »

martedì 3 gennaio 2017
Andrea1974

Paolo Virzì col capitale umano ci sa fare. Con due protagoniste in stato di grazia per intensità interpretativa, una Micaela Ramazzotti e una Valeria Bruni Tedeschi che non vorresti più lasciare, così vicine e così lontane da Thelma e Louise, si entra in un crinale di emozioni che fanno ridere, piangere, soffrire e ritrovarsi al contempo.

venerdì 9 dicembre 2016
ARISTOTELES

Prima di tutto vorrei complimentarmi con le due protagoniste ed in parte scusarmi con loro,pensavo fossero brave ma non a questi straordinari livelli. Gli eventi narrati sono decisamente tragici e le storie raccontate durissime e a tratti poco digeribili,non per cattiva sensibilità, piuttosto per estrema partecipazione. Dialoghi mai banali,ritmo incessante, eventi in continua evoluzione.

martedì 2 giugno 2020
Lucky Italian movies

Una fuga, quasi casuale, dal vivaio in cui lavorano rappresenta per due donne, ristrette da una misura custodiale presso una casa di cura, l'occasione per un brusco ritorno alla vita reale. Tra molti disagi e situazioni buffe delle protagoniste, Virzì riesce a raccontare le gioie, le fragilità, l'ingenuità e i sentimenti di queste due donne che vogliono provare a riprendersi [...] Vai alla recensione »

domenica 7 gennaio 2018
Javispagnolo

Mi ha fatto molto piacere vedere che si può fare un film di 118 minuti senza annoiare il pubblico. Credo che la grande forza del film stia nel senso dell'umore che emana dall'inizio alla fine. Mediante l'umorismo (e grazie in grande parte a Valeria Bruni Tedeschi), Virzì riesce a rendere più vicino al grande pubblico una storia di personaggi tragici.

mercoledì 2 gennaio 2019
antrace

Un film giusto, eppure sopra le righe, capace di narrare  il sagace delirio di due donne, fra gioia e follia, perchè le due espressioni si sposano, nessuna ebbrezza sentita dell'animo può prescindere dalle tentazioni più estreme. Il viaggio di Beatrice e Donatella, matte evase da un centro di salute mentale, con alle spalle esperienze cruente, è un riepilogo [...] Vai alla recensione »

giovedì 16 agosto 2018
Fabio

Da sempre apprezzo ogni suo film e anche stavolta non rimango deluso. Virzì è davvero sinceramente interessato all'essere umano. Lo osserva e lo racconta in tutti i suoi difetti: falliti, avventurieri, perdenti di ogni genere ma dalla immensa carica di umanità. Consigliatissimo a chi sente il bisogno di libertà e a chi ancora, nonostante gli anni, riesce a trovare qualcosa [...] Vai alla recensione »

martedì 17 luglio 2018
ROB8

Prima del suo ultimo film “americano”, Virzì rende l’ennesimo omaggio al cinema italiano. Lo fa ricorrendo sia a riferimenti più o meno espliciti (la veggente, derivata direttamente da “Ladri di biciclette”; il set cinematografico; la spider anni sessanta, con cui le protagoniste si danno alla fuga), sia adoperando con maestria gli stilemi della cosiddetta [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 gennaio 2018
Rino Rigodanzo

Paolo Virzì intuisce ed insegna, vero maestro del cinema italiano, che per essere felici non occorre inseguire patrimonio, soldi e gioielli, ma che occorre semplicemente cercare di curare e di avere buone relazioni umane. "La pazza gioia" è l'esaltazione della figura di Beatrice che nella vita cerca sempre, con tutto il suo impegno, di avere "buoni contatti" con [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 ottobre 2017
Valter Chiappa

Beatrice e Donatella non potrebbero essere più diverse. Beatrice è snob, arrogante, logorroica, pettegola, invadente; Donatella è muta, scontrosa, ferina. Beatrice, aristocratica, passeggia con l’ombrellino parasole come una damina dell’800; è florida, indossa vestitini di seta ed ha il comodino pieno di creme e profumi.

domenica 25 dicembre 2016
Stefanomaria

E' facile, facilissimo, cadere nello scontato, nel melenso, nell'irriverente, nel volgare, nella 'captazio benevolentie', quando si prende in mano una materia tanto delicata ed instabile: i temi trattati ne 'La pazza gioia' sono insidiosissimi, una specie di distesa di sabbie mobili a perdita d'occhio, dove rimanere imprigionati è di una facilità disarmante; [...] Vai alla recensione »

domenica 27 novembre 2016
Luca Scialo

Paolo Virzì sa come far commuovere lo spettatore, raccontare le storie. Qui ci racconta la storia di Beatrice e Donatella, la prima, borghese, colta da aggressività e isteria. La seconda, cubista e depressa, che ha tentato di uccidere il figlio avuto col proprietario della discoteca in cui lavorava. Che non lo ha mai riconosciuto. E così, sono internate in un centro vicino Montecatini, [...] Vai alla recensione »

domenica 25 settembre 2016
Eugenio

Una mappa poetica della Toscana in cui Virzì vota preponderatamente per le donne. Accolto con applausi all’ultimo Festival di Cannes, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, e da un ottimo riconoscimento internazionale,  Virzì dopo le brumose atmosfere della Brianza de Il capitale umano,  ci racconta una vicenda che fonde sapientemente dramma e ironia, dolore [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 settembre 2016
Luis23

Cercarsi e trovarsi tra la folla e la follia. Forse che la razionalità si basa sulle follie di ognuno di noi che viaggiano su frequenze "medie" perciò comunicanti? La follia non ha frequenze medie, quindi più difficile risulta la relazione, la comunicazione. Quando ciò accade si realizza un doppio miracolo : visitando uno spazio sconosciuto (primo miracolo) ritrovarsi (secondo).

lunedì 23 maggio 2016
Zarar

In un bel film, Virzì ci dice che  si salva solo chi difende il suo diritto ad essere se stesso, a difendere il suo diritto alla libertà, ai sentimenti, agli affetti, ad una porzione di gioia. E non conta che sia un reietto,  e  uno tra i più disperati reietti, un “matto”.  Era il tema dell’indimenticabile “Qualcuno volò sul nido [...] Vai alla recensione »

giovedì 19 maggio 2016
Flaw54

Virzì si rivela ancora una volta l'asse portante del nostro cinema con un film duro, talvolta "insopportabile", ma capace di commuovere e di lasciare un messaggio fondamentalmente  positivo di speranza e di riscatto. Interpretazione  strepitosa delle due attrici Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, la prima logorroica, fuori di testa, ma con un fondo di forte [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 giugno 2016
giuliog02

Davvero un buon  film, esteticamente brillante. Una vicenda complessa, raccontata con molta sensibilità, humor e senso del limite. Recitazione straordinaria della Bruni Tedeschi e della Ramazzotti nell'interpretazione di due protagoniste caratterialmente e psicologicamente assai diverse. Due ore ben spese a seguire lo svolgimento di una commedia drammatica, che prende e  tiene [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2016
MAURIDAL

          (Un sorriso bipolare, commento di mauridal).   Quando il cinema si è occupato della follia , e ha voluto raccontare storie di folli , di malati mentali o di disagio psichico ,allora per forza di cose la sensibilità del regista , la sua abilità nell'affrontare il tema, su  una delle malattie più [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 maggio 2016
PINTAZ

Beatrice, chiacchierona anche mentre dorme, presunta contessa, confessa anche all'ultimo uomo della terra di essere in intimità con i potenti che governano il mondo. Incontra nella comunità terapeutica, nel pistoiese, Donatella giovane donna piena di tatuaggi e con il volto solcato da un doloroso segreto tanto fragile quanto silenziosa. Entrambe, come altre donne che si trovano nella casa di cura, [...] Vai alla recensione »

domenica 22 maggio 2016
Alex2044

La pazza gioia è un gran bel film . Lo si guarda con simpatia , tenerezza , un po' di malinconia . Raramente si sorride . Paolo Virzì ha fatto forse il suo film più bello e certamente il più partecipato ed anche più intimo e convincente   . Ci ha messo il cuore , l'anima , tralasciando ogni forma di cinismo .

mercoledì 18 maggio 2016
Franky108

Virzì non si smentisce mai e sforna un'altro film bellissimo da aggiungere fortunatamente alla sempre più vasta collezione di film italiani di ottima qualità. La pazza gioria racconta dell'amicizia tra Donatella(una sempre più brava Micaela Ramazzotti) e Beatrice(Valeria Bruni Tedeschi) nata in una casa di  recupero ed evolutasi durante un road trip alla ricerca [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 giugno 2016
fabius

Da vedere decisamente. La magnifica bravura delle interpreti (la Bruni Tedeschi, poi, è semplicemente strepitosa nella sua nonchalanche: fosse un film inglese o americano vincerebbe l'oscar...) rischia addirittura di far passare in secondo piano la portata delle tematiche e del modo in cui sono trattate: chi è l'insano di mente ? e chi dice che lo sia? e siamo proprio sicuri che [...] Vai alla recensione »

sabato 4 giugno 2016
simomagg

Ottima Paolo Virzì che si conferma uno dei migliori registi italiani del momento. Ci fa ricordare la commedia dolce amara del periodo neo-realista, i registi mai dimenticati del nostro passato cinematografico. In certi momenti ricorda Ettore Scola, in certi altri ha qualcosa di Monicelli, un mix di qualità italiche. Con "La Pazza Gioia" però Virzì supera se stesso, riesce ad andare ancora più in [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 maggio 2016
carlosantoni

Grande Virzì! Gran bel film, anche se a volte difficile da seguire perché la realtà che descrive ti prende allo stomaco, specialmente nella prima parte. Sì, credo si possa dire che è lui, Virzì, l’erede più alto della commedia all’italiana, quella in cui si sorride, si ride anche, ma sempre restando con l’amaro in bocca. Il suo film è anche un tributo al cinema in senso lato,ironizza sulla sua funzione [...] Vai alla recensione »

domenica 22 maggio 2016
gigiesse

Rappresentazione della pazzia, dello stare fuori dalla società civile, dell'inquietudine e del malessere di vivere. Film estremamente curato nei dettagli, con una recitazione da oscar per entrambe le protagoniste. Non c'è un dialogo banale, una scena affidata al caso, non ci sono stereotipi. E' stato accostato a Thelma e Louise, ma non ha nulla in comune, a parte il fatto [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 maggio 2016
Vincenzo Ambriola

Beatrice e Donatella vivono a Villa Biondi, un istituto terapeutico per il recupero di donne che hanno commesso reati in condizioni che richiedono una terapia di recupero. Insomma, donne pazze. Le due riescono a scappare e vivono un paio di giorni alla ricerca dell'amante, della madre, del padre, del figlio. Nel frattempo combinano un sacco di guai.

mercoledì 18 maggio 2016
Flyanto

Presentato al Festival di Cannes di quest'anno, "La Pazza Gioia" è l'ultima opera che Paolo Virzì ha diretto e scritto insieme a Francesca Archibugi. Incentrato tutto su due particolari personaggi femminili, ottimamente interpretati da Valeria Bruni Tedeschi e dalla moglie del regista Micaela Ramazzotti, "la Pazza Gioia" presenta una sorta di road movie [...] Vai alla recensione »

domenica 25 settembre 2016
afficarlo

dopo tanta attesa vedo in bluray il film e resto profondamente deluso , salvo solo l'interpretazione della tedeschi ( ottima attrice ) seppure a fianco della moglie del regista che ormai interpreta sempre la stessa parte ( guardare i film precedenti ) di persona sguaiata e sopra le righe; stavolta anche veste anoressica . assurda la costruzione del cast con solo due attrici professioniste ed il [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 luglio 2016
vinvita

Impossibile non amare le due splendide protagoniste del film di Virzì, due Thelma e Louise nostrane, per un film che lascia il segno, commuove, fa riflettere e va dritto al cuore. La tristezza delle loro storie è raccontata sempre con un pizzico di ironia e la maestria tipica di Virzì, per farci innamorare di Beatrice e Donatella, per  accompagnarle in questo loro viaggio [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 luglio 2016
IuriV

Al termine della visione, mentre le note di Gino Paoli si posano sulla sequenza finale e sui titoli di coda, l'impressione è quella di aver assistito a una storia struggente ed edificante, che lascia dietro di se belle sensazioni. Riflettendoci a mente fredda, però, si rischia di scoprire che le cose non stanno esattamente così. Per la maggior parte del suo tempo il film si preoccupa di far accettare [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2016
lorifu

“La pazza gioia” è l’ultima fatica di Paolo Virzì, regista sensibile e raffinato che insieme a Francesca Archebugi ha confezionato questo bellissimo film puntando sulle straordinarie performance di Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti le due protagoniste, vittime e colpevoli di una società che non sempre ha gli strumenti per intervenire nei casi di quello [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 giugno 2016
Filippo Catani

Due donne si conoscono all'interno di una comunità di recupero per chi deve seguire un percorso dettato dal tribunale. Una sostanzialmente è una mitomane violenta mentre l'altra è una madre a cui è stato dato il figlio in adozione. Due donne in fuga che provano a darsi alla pazza gioia ma che in realtà provano a modo loro a fare i conti con i problemi delle [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 giugno 2016
mauro2067

 Sembra un “Thelma e Louise” all’italiana ma proprio perché noi siamo italiani ci basta la Toscana per organizzare una fuga e non tutto l’Arkansas fino giù in Messico, e a corrergli dietro ci sono solo un paio di assistenti di un ospedale psichiatrico e una suora che riescono al massimo a perdersi in un centro commerciale e non decine di poliziotti con vetture [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 giugno 2016
Howlingfantod

Che poi uno non se ne potrebbe semplicemente tornare a casa dopo aver visto un film? Magari un po’ stravolto, forse dopo aver anche versato una lacrimuccia se il film era emotivamente forte. Che bisogno c’è di scrivere una recensione o delle riflessioni? Forse solo per condividere qualcosa che si è sentito per capire se anche gli altri lo hanno sentito.

venerdì 3 giugno 2016
Great Steven

LA PAZZA GIOIA (IT, 2016) diretto da PAOLO VIRZì. Interpretato da VALERIA BRUNI TEDESCHI, MICAELA RAMAZZOTTI, VALENTINA CARNELUTTI, ANNA GALIENA, MARCO MESSERI, TOMMASO RAGNO, BOB MESSINI, SERGIO ALBELLI, MARISA BORINI Villa Biondi è una clinica di Pistoia dove vengono ospitate donne affette da disturbi psichiatrici. Fra loro c’è Beatrice Morandini Valdirana, divorziata, [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 giugno 2016
AlexS80

Beatrice è una donna logorroica che ha conosciuto il benessere prima di innamorarsi perdutamente dell'uomo sbagliato. Donatella è una ragazza madre a cui è stato tolto il figlio. Sono queste le due "solitudini" che si incontrano nel nuovo film di Paolo Virzí "La pazza gioia". E dal loro incontro nasce un'amicizia consolatoria che sará la [...] Vai alla recensione »

martedì 31 maggio 2016
Paola D. G. 81

Più che un film, la Pazza Gioia è un'esperienza emozionale, che ti lavora dentro per giorni e giorni. Virzì non sbaglia un colpo e con questo bellissimo lavoro, intenso e drammatico ma intrinsecamente positivo, si dimostra ben all'altezza di un tema delicato e profondo come quello legato al disagio mentale, reso ancora più complesso dal fatto che qui si tratta in particolare dell'universo femminile [...] Vai alla recensione »

domenica 29 maggio 2016
M. Katherine

 Film di recente uscita "La pazza gioia" è ambientato in Toscana, in una comunità dove vengono curate donne mentalmente instabili. Racconta la storia di un'amicizia molto singolare tra due pazienti, l'eccentrica Beatrice e la fragile Donatella. Donne con caratteri e storie personali molto diverse unite da un comune "malessere", Beatrice e Donatella approfittera [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
lunedì 23 maggio 2016
Roy Menarini

Il nuovo film di Paolo Virzì si candida fin da subito a costituirsi come women movie assoluto del cinema italiano contemporaneo. E forse anche europeo, come non deve essere sfuggito ai selezionatori di Cannes, di solito poco propensi a infilare - anche in sezioni collaterali - commedie (o "dramedy", detta all'americana) come La pazza gioia. Forse, e probabilmente non osiamo troppo nel prevederlo, questo potrà anche diventare un "queer cult" per gli anni a venire, non fosse altro che per la femminilità un po' sventata e la lunga carrellata di cambi d'abito e di make-up di una Valeria Bruni Tedeschi usata con straordinaria dismisura.
È altrettanto probabile che agli spettatori maschi La pazza gioia possa produrre qualche sentimento di irritazione. Elenchiamo i personaggi del film. Per Donatella: un partner farabutto che non riconosce il figlioletto e etichetta la sua ragazza come una prostituta, e un padre che si sfila dai suoi doveri paterni, sbarca faticosamente il lunario come pianista di orchestrine da bar e molla la figlia in difficoltà; per Beatrice: un ex marito ricco e sordido, che comunque - alla prima occasione - torna a letto con la donna che ha fatto internare, e un amante che le fa pipì in testa da un balcone per umiliarla. Per entrambe: un avventore di un centro commerciale che offre un passaggio in Suv per poi cercare di portarsele in un albergo a ore, e una sfilza di personaggi secondari ostili, imbarazzati, giudicanti, sballati.

Per Virzì queste due donne non sono solo vittime. Sono mezze matte, mercuriali, insopportabili e talvolta pericolose, rovinano tutto quel che toccano e bruciano le seconde occasioni, agiscono in maniera irrazionale e rischiano di spingere il prossimo a liberarsi di loro.

Tra di loro poi - entrambe sofferenti mentali - è tutto un bisticcio, un darsi della "pazza" (ed è una delle cose più divertenti del film), un approfittare l'una dell'altra, una disarmonia di caratteri inconciliabili.
Eppure, nella Pazza gioia e nella fuga che mettono in atto, c'è persino la possibilità che due persone così si riconoscano e si intonino sul dolore dell'essere anormali, e soprattutto che si capiscano in quanto donne, visto che - appunto - molti dei guai che attraversano sono strettamente legati alla negatività dell'universo maschile. Molto di solito si insiste sulla bravura di Virzì nella scrittura dei i personaggi, nel comprendere la società contemporanea e nella rappresentazione di universi narrativi credibili e autonomi. La sua astuzia (l'ennesimo ricorso alla canzone italiana, questa volta Gino Paoli; certi santini di personaggio tra gli assistenti della comunità terapeutica) non cozza contro sprazzi di verità incontestabili, né stride con una sensibilità fuori dal comune specie nel tratteggio di una donna, Donatella, che assume via via un'umanità commisurata al drammatico racconto delle sue scelte.

FOCUS
domenica 22 maggio 2016
Pino Farinotti

La pazza gioia, l'ultimo film di Paolo Virzì, sta raccogliendo molti apprezzamenti. Meritati. Su alcune testate ho riscontrato le "cinquestelle", che è il numero del capolavoro. È la storia di due donne, Beatrice e Donatella, ricoverate in una casa di cura. La prima (Bruni Tedeschi) è un'ex ricca mitomane che vuole comandare tutto e tutti, l'altra (Micaela Ramazzotti), una tossicodipendente, e molto altro, alla quale hanno tolto il bambino per darlo in affidamento. Fuggono dalla comunità e ne combinano di tutti i colori. Ma alla fine, confrontando i reciproci drammi e patologie, riescono a reperire una sorta di deterrente del dolore. Staranno meglio. Si sorride, ci si commuove, si ragiona. Sono i codici di Paolo Virzì, un regista che nel tempo ha saputo cambiare registri, evolversi, porre l'asticella, come si dice, sempre più in alto, e superarla. Nel quadro del cinema italiano lo ritengo una bella eccezione, una delle poche. Davvero bravo.

In questa Pazza gioia, storia al femminile, il regista ha anche mostrato duttilità e ancora intelligenza: si è valso, per la sceneggiatura, di una donna, una collega, e che collega, Francesca Archibugi, che ha sostituito i collaboratori storici.

Fin dai tempi di Ovosodo ho mostrato apprezzamento, soprattutto per una ragione, per una qualità artistica molto rara fra i nostri registi: sa scrivere. Nei dialoghi, soprattutto nel racconto fuori campo, spesso presenta momenti da vero narratore, da romanziere. E, ribadisco, non è poco. Paolo Virzì è arrivato a questo film, quasi perfetto, attraverso un percorso di maturazione "aritmetico". Esplorando, stagione dopo stagione, contenuti primari. E mai casualmente, con un impegno sempre in evoluzione. Con Ovosodo trasferiva vicende strettamene toscane in un quadro più vasto. Con Baci e abbracci toccava la grande letteratura europea: l'ispirazione era "L'ispettore generale" di Gogol. Ricordabile è anche N- Io e Napoleone, da un romanzo di Ernesto Ferrero, dove Virzì, in chiave grottesca, rappresentava la vicenda dell'imperatore esule all'Elba, omologandola alla storia contemporanea. E poi altri titoli, molti, e contenuti mai convenzionali, spesso magnificamente allarmanti. Ma non si può non citare Il capitale umano, il penultimo titolo, che nel quadro dell'evoluzione rappresenta un decisivo salto di qualità. Riprendendo un romanzo dell'americano "west coast" Stephen Amidon, trasferiva la vicenda in uno scenario dell'Italia del nord. Il tema erano la finanza con tutti gli imbrogli relativi, e i rapporti fra fasce diverse. Un film che si emancipava dai modelli medi italiani, provinciali, minimali, ripetitivi.

Frasi
"ma non puoi trovare un taccuino, per scrivere queste cose; invece di tatuartele addosso?"
Una frase di Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi)
dal film La pazza gioia - a cura di edoardo tirati
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Beatrice vive in una casa di cura ma ha sempre un'opinione su tutto. Tira avanti a forza di psicofarmaci ma ha la battuta pronta, ottime maniere, un'agenda zeppa di nomi famosi, Armani, George Clooney, Malagò. Infatti sa sempre come cavarsela, o almeno si illude. Ma soprattutto sa rigirare all'istante la frittata trasformando ogni scacco in un successo, ogni fallimento nella prova che aveva ragione [...] Vai alla recensione »

Natalino Bruzzone
Il Secolo XIX

La vita è una meravigliosa follia ossessiva, compulsiva, felice e fragile come un bicchiere di puro cristallo. Un'ondata creativa investe la commedia italiana e finalmente la ribalta dalla sua stagnazione di comicità da mercatino delle pulci e di insopportabile piagnisteo generazionale. È davanti a film come "La pazza gioia" (martedì nelle sale dalla vetrina di ieri della "Quinzaine" di Cannes), firmato [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Un'accogliente comunità terapeutica situata nel verde delle colline pistoiesi che ospita malate mentali, magari con pendenze giudiziarie, come le protagoniste di La pazza gioia di Paolo Virzì, presentato alla Quinzaine e dal 17 maggio nelle nostre sale. Diverse per età, temperamento, classe sociale e tipo di disturbi clinici, la snobistica Beatrice e la tatuata Donatella si direbbero fatte per non [...] Vai alla recensione »

Emiliano Morreale
L'Espresso

Per la prima volta con un film a Cannes, Paolo Virzì ha presentato alla Quinzaine des Réalisateurs una commedia tipicamente sua, un road movie che incarna in due personaggi differenze sociali e psicologiche. Forse unico erede autentico rimasto della commedia all'italiana, il regista si differenzia dai maestri per un affetto più sincero verso i personaggi e per una maggiore indulgenza verso di loro: [...] Vai alla recensione »

Claudio Trionfera
Panorama

C'è un gran film sull'orizzonte. Porta la firma di Paolo Virzì ed è una festa per le donne e la loro dolce follia. Virzì, di donne, ne preleva due da una comunità terapeutica per disturbate mentali e le mette in fuga verso il loro passato. Eccole, Beatrice e Donatella stupende protagoniste, l'una snob nostalgica d'un amante potente e corrotto, l'altra reietta tatuata e punk tormentata dal ricordo del [...] Vai alla recensione »

Maurizio Acerbi
Il Giornale

Ha tante anime e diverse letture questo road movie al femminile che parte dalla pazzia (ma esiste ancora una normalità?), incrocia commedia e dramma, per virare sul sentimento materno, in un viaggio che prova a raccontare (anche) le strutture psichiatriche post Basaglia e analizza, indirettamente (non sarebbe il solito Virzì), il ventennio berlusconiano.

NEWS
PREMI
martedì 21 febbraio 2017
 

Sono Francesco Castelnuovo e Gianni Canova, dalla Casa del Cinema di Roma, ad annunciare le nomination ai David di Donatello 2017, principale riconoscimento cinematografico italiano. A conquistare il maggior numero di nomination - 17 - sono Indivisibili [...]

BOX OFFICE
giovedì 21 luglio 2016
Andrea Chirichelli

Continua il dominio di The Legend of Tarzan sul box office italiano: ieri sono stati incassati altri 158mila euro ed il film dimostra di avere una certa resistenza che, unita all'assenza di veri concorrenti, potrebbe garantirgli buone performance fino [...]

BOX OFFICE
martedì 5 luglio 2016
Andrea Chirichelli

Lunedì tranquillo nelle sale italiane, con The Conjuring - Il caso Enfield saldamente in vetta con 67mila euro e che tiene a distanza la mezza delusione Cattivi vicini 2 e la sorpresina My Bakery in Brooklyn - Un pasticcio in cucina che completano il [...]

BOX OFFICE
domenica 5 giugno 2016
Andrea Chirichelli

In Italia buon sabato per Alice attraverso lo specchio, che raccoglie poco meno di mezzo milione di euro e supera quota 4 milioni complessivi. Dimostra di avere una solida fan base anche Warcraft - L'Inizio, che resiste al secondo posto con 378mila [...]

PREMI
mercoledì 1 giugno 2016
 

La pazza gioia di Paolo Virzì con dieci candidature e Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti con nove sono in testa come numero di nomination alla 70esima edizione dei Nastri d'Argento, che avrà il gran finale a Taormina il 2 luglio.

BOX OFFICE
domenica 22 maggio 2016
Andrea Chirichelli

X-Men: Apocalisse e La pazza gioia di Virzì dominano il sabato italiano: 517mila euro per il primo, 468mila euro e migliore media per sala per il secondo, che supera nettamente il milione di euro complessivo.

BOX OFFICE
mercoledì 18 maggio 2016
Andrea Chirichelli

La Pazza Gioia di Virzì insidia Captain America: Civil War, ma il sorpasso non arriva: il film Marvel mantiene il primo posto con 135mila euro (9,8 milioni complessivi), mentre l'italiano, molto apprezzato al Festival di Cannes, sfiora la vetta con [...]

GALLERY
domenica 15 maggio 2016
 

Dieci minuti di applausi a scena aperta per il film La pazza gioia di Paolo Virzì, che ha commentato emozionato con un "Merci Quinzaine" al termine della proiezione. Grande successo e commozione anche per le due attrici per il secondo film italiano (dopo [...]

TRAILER
lunedì 1 febbraio 2016
 

Beatrice Morandini Valdirana (Bruni Tedeschi) è una chiacchierona istrionica, sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra. Donatella Morelli (Ramazzotti) una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso [...]

POSTER
martedì 26 gennaio 2016
 

Dopo il successo de Il capitale umano, il regista Paolo Virzì torna dietro la macchina per La pazza gioia, commedia drammatica ambientata in Toscana e con protagoniste due interpreti d'eccezione: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti.

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