Un po' di felicità |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno.
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Titolo originale La pazza gioia.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
Un po' di felicità
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il sottile confine tra normalità e pazziadi Vincenzo AmbriolaFeedback: 10260 | altri commenti e recensioni di Vincenzo Ambriola |
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venerdì 20 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Beatrice e Donatella vivono a Villa Biondi, un istituto terapeutico per il recupero di donne che hanno commesso reati in condizioni che richiedono una terapia di recupero. Insomma, donne pazze. Le due riescono a scappare e vivono un paio di giorni alla ricerca dell'amante, della madre, del padre, del figlio. Nel frattempo combinano un sacco di guai. Se si adotta il loro punto di vista, il mondo è molto diverso da come lo percepiscono le persone cosiddette normali. E' normale prendere soldi da un portafoglio che non ti appartiene, prendere in prestito un'automobile, mangiare a scrocco in un ristorante di lusso. Lo è perché c'è una buona ragione per farlo, perché l'azione è propedeutica al raggiungimento di un obiettivo, indipendentemente dalla morale che la considera socialmente errata. Anche la loro vita sembra normale, con scelte discutibili ma sempre in qualche modo giustificate. Ma la società non accetta queste persone, le esclude estremizzandole, chiudendole in recinti protetti, imbottendole di psicofarmaci. Virzì riesce con grande garbo a raccontarci la normalità di chi non è considerato normale, senza indulgere nel vittimismo rivestito di buonismo. I dialoghi sono sempre freschi, spontanei, in una recitazione ispirata ed emotivamente calda. Stupenda Micaela Ramazzotti, sempre coerente con il personaggio, molto difficile da rappresentare. Altrettanto brava Valeria Bruni Tedeschi, più a suo agio in Beatrice, logorroica e mitomane. Un film da ricordare, per ricordarsi che il confine tra la normalità e la pazzia è molto esile e facile da superare, spesso in una sola direzione, purtroppo.
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