Un po' di felicità |
||||||||||||||
Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno.
continua»
Titolo originale La pazza gioia.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
Un po' di felicità
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Inno alla gioiadi ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 23 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un bel film, Virzì ci dice che si salva solo chi difende il suo diritto ad essere se stesso, a difendere il suo diritto alla libertà, ai sentimenti, agli affetti, ad una porzione di gioia. E non conta che sia un reietto, e uno tra i più disperati reietti, un “matto”. Era il tema dell’indimenticabile “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, un romanzo/film che Virzì – non per caso - dice di aver molto amato. A seguito della decisione di un giudice, due donne diversissime tra loro, Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi), signora di buona famiglia che è finita in un giro di truffe e ha dilapidato un patrimonio per amore di un volgare delinquente e Donatella (Micaela Ramazzotti), una povera cubista che, sola e abbandonata, ha tentato il suicidio/omicidio con il suo amatissimo bambino, sono state affidate ad una comunità terapeutica per un possibile recupero. Sullo sfondo, la temutissima minaccia del ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Beatrice è logorroica, mitomane, perpetuamente agitata e pronta a intromettersi negli affari di tutti, un suo modo patologico di esprimere una espansiva affettività; Donatella è impenetrabilmente chiusa nella sua disperazione. Beatrice ‘adotta’ Donatella, di cui intuisce la sofferenza estrema. Il film è la storia di una loro breve fuga dalla comunità, cominciata per caso per iniziativa dell'irrefrenabile Beatrice, giusto per darsi un po’ alla pazza gioia, e trasformatasi via via in una resa dei conti col passato, in una nuova consapevolezza e in un forte attaccamento reciproco, che farà bene a tutte e due. La fuga di Beatrice e Donatella, novelle Thelma e Louise, mescola la loro ‘pazzia’ con pazzia del mondo in un folle carosello, e mostra che tra una follia e l’altra, tra presunti savi e presunti matti, le due protagoniste in fondo sanno che cosa vogliono, vogliono cose sacrosante (libertà, un po’ di felicità, l’amore di un figlio), e se sono ‘diverse’ perché prive di freni inibitori, sono felicemente ‘diverse’ soprattutto perché mettono a nudo il loro cuore senza difese, al di là di qualsiasi ipocrisia o perbenismo. E c’è chi è pronto ad approfittarsene, ma anche chi capisce. E dunque Beatrice e Donatella, a differenza di Thelma e Louise, forse ce la faranno. Virzì torna alle origini con un ambiente stratoscano, che però non ha nulla di strapaesano: un ambiente che è, come sempre nei suoi film, paradigma di un macrocosmo in cui albergano cattiveria e follia, ma anche, senza illusioni e senza retorica, spiragli di umanità, di tolleranza e di riscatto. Di qui un mix felice di commedia e dramma, di umano e troppo umano, magistralmente governato dal regista e dalle due bravissime attrici protagoniste.
[+] lascia un commento a zarar »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Zarar:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||