La pazza gioia |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini.
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Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
La pazza gioia
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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UN SORRISO BIPOLAREdi MAURIDALFeedback: 16436 | altri commenti e recensioni di MAURIDAL |
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giovedì 9 giugno 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
(Un sorriso bipolare, commento di mauridal).
Quando il cinema si è occupato della follia , e ha voluto raccontare storie di folli , di malati mentali o di disagio psichico ,allora per forza di cose la sensibilità del regista , la sua abilità nell'affrontare il tema, su una delle malattie più difficili e tante volte drammatiche per tutta la società, deve prevalere sul film .Sappiamo che un film esiste, ovvero è considerato spettacolo , in quanto opera godibile per un pubblico, spesso distratto , oppure a volte attratto dal cinema solo per allontanarsi dalla realtà , ma appena il tema che il film racconta si accosta ad una speciale verità, ovvero affronta problemi o diventa serio, allora è di grande importanza,la figura dell’autore e chi realizza il film. Dunque sceneggiatura e regia sono di fondamentale importanza per una opera di cinematografia che voglia aspirare ad essere ben ricordata e accettata da un pubblico attento e benevolente. Quando il regista è anche il co-autore della storia ( Francesca Archibugi è, l’altra sceneggiatrice,) come nel film La pazza gioia di Virzì ,allora possiamo indugiare per approfondire la motivazione del film e quindi la resa o la presa sul pubblico. Indubbiamente il tema è delicato e la follia al femminile poteva avere molte versioni ,la scelta di Virzì è stata originale , ovvero senza alcun riferimento al genere “follia a cinema” quindi niente Shining, niente Matti da slegare, niente Voli su nidi di cuculo , e in questo, una scelta coraggiosa nel personificare la delicata follia di Beatrice e la follia più disperata di Donatella, in una sintesi di follia femminile che potremmo dire bipolare dove c’è sia esaltazione con divertimento e gioia, come pure una tragica e maniacale rincorsa al baratro e alla distruzione. Questi aspetti sono stati abilmente sdoppiati nei due personaggi ben interpretati dalla Valeria Bruni Tedeschi e da Micaela Ramazzotti. Il personaggio di Beatrice è reso efficacemente in tutte le difficili sfumature di follia con quel pizzico di ironia che l’autore ha voluto rimarcare, rendendo complementare l’altro personaggio, laddove per chiarezza , le due protagoniste sono integrate in una unica narrazione della follia. Tuttavia Beatrice ha una forza in più , la sua è una follia coinvolgente, e in qualche modo inarrestabile, come i suoi discorsi e le sue finzioni , anche divertenti nella fragile sconclusione che portano con sé. Il tema è terribilmente tragico come attuale, troppi esempi di follie ,riempiono le cronache quotidiane, spesso tragedie al maschile con vittime al femminile. In questo racconto la visione al femminile delle follie è portata più verso le pazzerelle giocose che non altro, ma forse è il limite di questo buon film, che a parte la rimarcata ambientazione tosco -grossetana e viareggina , care al regista , funziona meglio con la coppia di brave attrici , la cui recitazione è davvero eccellente.( mauridal)
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