35ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 30 film genere documentario. Torino - 24 novembre/2 dicembre 2017. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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L'Hellinikon Airport, dismesso nel 2001, è adesso utilizzato come centro di accoglienza temporaneo per rifugiati siriani. Espandi ▽
Un aeroporto abbandonato, un uomo passeggia, fuma, scrive lettere, balla Boney M. L'aeroporto è il terminal internazionale dell'Hellinikon Airport di Atene disegnato nel 1969 da Erno Saarinen, dismesso nel 2001 e usato di recente come centro di accoglienza temporaneo per rifugiati siriani. Recensione ❯
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Un documentario sui diversi modi di amarsi nel mondo, dall'Italia all'India, dalla Germania alla Francia. Espandi ▽
Un viaggio che percorre Paesi diversi e socialmente molto differenti per cercare di scoprire quali forme assume l'amore nelle più diverse latitudini e modalità di rapporto. Si susseguono dichiarazioni/confessioni di donne che, con grande semplicità e chiarezza, esprimono la loro visione dell’amore. Anna Marziano gira in super8 e 16 mm la sua indagine sull'amore facendo sì che questi formati assumano una significatività particolare. C'è poi un'immagine che fa da guida all'intera visione ed è quella del collage. In fondo un rapporto amoroso è ben rappresentato da un avvicinamento di personalità diverse che cercano modalità di unione. Esattamente come in un collage. La regista fa parlare le donne che ha incontrato rinunciando produttivamente allo schema dell’intervista/confessione. Mentre se ne ascoltano le voci le immagini ci mostrano le situazioni più diverse senza per questo distrarre dall’ascolto. Proprio per l'interesse che queste testimonianze assumono finisce con il dispiacere che a un certo punto della visione la ripetitività delle immagini di viaggio finisca con il perdere il suo indubbio valore allusivo in (s)favore della sensazione che qualche intervento in più (che sicuramente la regista aveva registrato) avrebbe occupato più produttivamente il tempo della visione. Recensione ❯
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Il ritratto di una Sarajevo sconosciuta composto attraverso il girovagare notturno di M. Espandi ▽
M attraversa la notte spacciando per la città e disegnando il ritratto di una Sarajevo sconosciuta. Un ritratto che è anche un gesto affettuoso di addio del regista alla città dove ha studiato cinema nella Film.Factory fondata da Béla Tarr. Recensione ❯
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Il racconto, lungo quindici anni, di Claudette e i contadini vicini all'età della pensione nella regione del Forez. Espandi ▽
Claudette e gli altri personaggi del film sono contadini vicini all'età della pensione, o che l'hanno già superata. Sono allevatori in pena, coltivatori immortali, déi resistenti alla mondializzazione. La macchina da presa li ha accompagnati per quindici anni, nelle loro cascine e tra i pascoli della regione del Forez, l'antico paese di Astrea, e ci ha regalato una commedia malinconica, tenera e violenta. Recensione ❯
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Madeleine adotta un cucciolo di cinghiale, Vincent viene messo in difficoltà da alcune scimmie in India. Un racconto libero e bizzarro che racconta un certo modo di relazionarsi con gli animali. Espandi ▽
Madeleine, una vecchia signora che abita nella campagna normanna, incontra un cucciolo di cinghiale e lo adotta; delle scimmie indiane mettono in difficoltà Vincent nel suo viaggio indiano: un racconto libero, bizzarro e affascinante capace di ridisegnare le relazioni tra donne e uomini e animali! Recensione ❯
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Un'esperienza dello sguardo e un'immersione nel regno naturale. Un mondo di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente. Espandi ▽
Non un bestiario, non un catalogo, ma un'immersione nel mondo animale, un'esperienza dello sguardo e dell'ascolto in cui la natura ci appare sotto forma di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente. Grida, versi, manti e pellicce ci portano sulla loro sponda, come in un mondo estraneo a quello degli uomini, senza nome e illimitato. Recensione ❯
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Nuhad ha cinquant'anni e ha abbandonato Damasco a causa della guerra, Angie è una giovane regista che la ospita. Condividono per alcuni mesi un bilocale a Beirut e forse anche i loro sogni. Espandi ▽
Due donne convivono per alcuni mesi in un bilocale di Beirut: trasportano materassi sul balcone, puliscono in modo frenetico i pavimenti, cucinano, suonano la fisarmonica, chiacchierano e fantasticano di altri luoghi. Spostano i muri. Nuhad ha cinquant'anni e ha abbandonato Damasco a causa della guerra mentre Angie, la giovane regista libanese che la ospita, condivide con lei l'attesa e il desiderio di andare altrove. Recensione ❯
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Ruth vive con la figlia Jessica che si prende cura di lei nel loro grande e disordinato attico. Fa da compagnia alle due il chihuahua Angelina Jolie, costretta ad assistere ai loro infiniti litigi. Espandi ▽
La novantenne Ruth, ex cantante lirica che ha avuto un discreto successo nel passato, vive con l'irascibile figlia Jessica, che si prende cura di lei nel loro appartamento: un grande attico disordinato e stipato di ricordi e libri nel Greenwich Village, a New York. Con loro, vive il chihuahua Angelina Jolie, testimone dei loro continui battibecchi. Recensione ❯
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Compimento di una trilogia sull'integrazione. Estetica smartphone, grezza ma concettualmente feconda, dialettica
. Documentario, Francia2017. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Carmit Harash conclude la sua personale trilogia su una Francia sotto attacco, vulnerabile e senza orientamento. Espandi ▽
Carmit Harash, regista israeliana emigrata da oltre quindici anni in Francia, con i suoi film osserva e restituisce i paradossi sociali, le contraddizioni del suo Paese adottivo, una democrazia occidentale da cui ancora sente di non essere stata integrata come verrebbe. Recensione ❯
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Un'indagine sul popolo napoletano e come riesce a trasformare la vita in uno spettacolo teatrale quotidiano. Espandi ▽
Racconti che non raccontano Napoli, ma il teatro che la città in maniera naturale è capace di produrre, facendosi ispirare dalle favole del "Cunto de li Cunti" di G.B. Basile dove linguaggio sublime e lazzi volgari s'incontrano e si nutrono reciprocamente. Recensione ❯
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1989-1991: tre anni in tre atti per raccontare la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Espandi ▽
Tre atti per raccontare la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Tre diversi repertori per alludere a un'epoca "inquieta". 1989-1991: un lasso di tempo che coincide con uno dei periodi più difficili della storia della Russia del secolo scorso, ricordato in modo forse rassicurante col termine Perestrojka. Il dancing da cui prende avvio il film, però, sembra più il luogo per un ultimo ballo. Recensione ❯
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John Torres, il regista più visionario della new wave filippina, riesuma un film mai terminato di Celso Castillo, rimescolandolo e facendolo diventare un intenso lavoro sul cinema. Espandi ▽
C'è un vecchio film mai finito di Celso Castillo (maestro della sexploitation anni '80 filippina), dedicato ai boat people vietnamiti in fuga dalla guerra. E ci sono Vietnam Rose, la protagonista, e Liz Alindogan, l'attrice sexy che la interpreta. Tra di loro c'è John Torres, il regista più visionario e teorico della new wave filippina, che riesuma i rulli in decomposizione del film di Castillo e ne innesta le immagini in un melodramma zombie. Recensione ❯
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Dalla primavera araba del 2011 a oggi, Diane filma ogni cosa. Oggi non ricorda più niente. Userà le immagini per scrivere il suo appassionato video-diario. Espandi ▽
Dalla primavera araba del 2011 a oggi, Diane, francese di origini tunisine, ha filmato tutto: l'entusiasmo di allora, le discussioni con il padre, gli incontri con il fidanzato, l'insorgere della malattia mentale e il ricovero psichiatrico. Oggi non ricorda più nulla. E ha usato le immagini, i disegni e i testi ossessivamente accumulati nel tempo per "scrivere" questo appassionato, doloroso, intenso video-diario. Recensione ❯
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Le Baccanti di Euripide messe in scena al Performing Garage nel 1969 da Richard Schechner, filmate da De Palma utilizzando lo split screen. Espandi ▽
Invitato ad assistervi dall'amico-attore William Finley, De Palma si innamora dello spettacolo Dionysus in '69, una rilettura sperimentale di Le Baccanti di Euripide messa in scena al Performing Garage dal gruppo teatrale newyorchese The Performance Group e diretta da Richard Schechner. Decide così di filmarla; e per renderne meglio l'ideologia del confronto-scontro fra attori e pubblico, usa per la prima volta lo split screen, due cineprese sul palco e due sugli spettatori. Lo schermo è già diviso (letteralmente) in due. Recensione ❯
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Documentario dedicato da De Palma all'inaugurazione della mostra d'arte cinetica che si tenne nel 1965 al Museum of Modern Art di New York. Espandi ▽
Brian De Palma realizzò un documentario, registrando con stile tagliente il giorno di inaugurazione della mostra dal titolo omonimo, dedicata all'arte cinetica che si tenne nel 1965 al Museum of Modern Art di New York (MoMa). Il 23 febbraio 1965 si svolse al MoMa l'inaugurazione della mostra The Responsive Eye (curata da William C. Seitz, e in cartellone fino al 25 aprile), 102 artisti di 19 nazioni per 123 opere che celebravano la cosiddetta Op Art, l'arte ottica. Fra gli autori esposti, Victor Vasarely, Bridget Riley e il collettivo italiano Gruppo N. De Palma si "intrufola" il giorno della prima e intervista gli invitati (tra cui David Hockney); la sua curiosità e il suo interesse sono giustificati, perché è ciò che il suo cinema si impegnerà a fare, "stimolare l'occhio" dello spettatore. Recensione ❯
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