Il clandestino

Luca Travaglia, quando era a capo della sezione anti-terrorismo, in un'operazione all'ambasciata libica perde la compagna Khadija e uno degli uomini della sua squadra rimane in sedia a rotelle. A causa di quell'incidente, lascia l'incarico di ispettore e decide di trasferirsi da Roma a Milano, dove trova ospitalità nella carrozzeria di Palitha (Hassani Shapi), un cingalese di 55 anni, amante dei romanzi gialli, che gli propone di aprire un'agenzia investigativa. Travaglia è un uomo distrutto che cerca conforto nell'alcool ma la nuova attività, i clienti con le loro storie lo porteranno gradualmente ad affrontare il suo trauma. A complicare la situazione la richiesta di fare da guardia del corpo a Carolina, bellissima e bionda moglie del direttore della Banca Centrale, perseguitata da uno stalker.

Il clandestino, una coproduzione Rai Fiction e Gruppo Lucisano, diretta da Rolando Rovello in 12 episodi, ricorda i grandi classici noir, a partire dai casi del detective Marlowe, in una Milano più sotterranea e nascosta. La serie che è stata molto pubblicizzata e sostenuta dal palinsesto ha appassionato il pubblico con una media del 16% di Share.

Da un punto di vista narrativo la fiction è suddivisa in un tema centrale, quello dell'evento traumatico del protagonista che cerca di integrare e capire quanto accaduto con continui flashback e in casi investigativi che si risolvono nella singola puntata e sono legati ad alcune zone di Milano. La parte originale della serie è sicuramente questa che parla di una Milano multietnica, dei diversi quartieri e delle loro specifiche problematiche in cui il protagonista cerca di ritrovare se stesso, mettendosi proprio al servizio di tutti quelli che, ai margini per vari motivi, non possono accedere alle istituzioni per avere giustizia o ritrovare persone care scomparse.

Il lato umano che la serie si propone di sviluppare è reso attraverso l'evoluzione di Luca che inizia a riemergere dal lutto grazie alle relazioni che stabilisce. Tra queste, quella con Palitha, a sua volta immigrato, che a tratti sembra quasi iperconformista avendo preso i peggiori difetti del contesto che lo ha accolto. Si crea così una strana coppia dai tempi comici perfetti che fa sorridere e un po' riflettere.

Per la recitazione è proprio Hassani Shapi che emerge su tutti per il suo personaggio, Palitha appunto, naturalmente simpatico e toccante. Edoardo Leo nei panni del protagonista, pur riconoscendo il valore del ruolo che interpreta, è come se fosse troppo investito delle note drammatiche che paradossalmente tolgono complessità invece che aggiungerla. Inoltre la fisicità che esprime nei contesti di azione sembra a tratti robotica, quasi meccanica. Alice Arcuri, interprete anche di Viola come il mare 2 e Doc, ha una recitazione poco articolata e monocorde.

Le tematiche legate al mondo arabo che rivestono un ruolo centrale nella serie sono trattate in modo superficiale e poco attento alle dinamiche linguistiche e culturali (ad esempio, solo per citarne uno, all'evento nell'incipit della serie, la cameriera che al summit dell'ambasciata libica offre il prosecco anche agli eminenti invitati musulmani che, infatti, cortesemente declinano).

Nel complesso potrebbe essere quasi un telefilm più che una fiction con elementi noir, di azione, di indagine, intrighi internazionali e drama. La fotografia rende omaggio ad una Milano, completamente opposta a quella scintillante e patinata di Studio Battaglia, più fosca e grigia con i quartieri meno noti come Corvetto e via Padova in evidenza e le tematiche che in essi si respirano come le gang latine, lo spaccio e via via lo sfruttamento sul lavoro, le dinamiche rom etc. La scelta dei colori seppia per i ricordi, inoltre, permette di accedere facilmente ai diversi piani temporali della serie. In ultimo, da segnalare la sigla di Simone Cristicchi creata ad hoc e che ha un testo e delle sonorità perfettamente in linea con le atmosfere urbane e sub urbane delle puntate. 

Fiction di genere procedural co-prodotta da Rai Fiction e Italian International Film - Gruppo Lucisano, Il clandestino andrà in onda su Rai 1 a partire dall'8 aprile. La serie, che sarà disponibile anche su RaiPlay, accompagnerà gli spettatori nella travagliata vita dell'ex ispettore capo dell'antiterrorismo Luca Travaglia, interpretato da Edoardo Leo.

Recentemente impegnato nel film di Liliana Cavani L'ordine del tempo (2023), Edoardo Leo vestirà i panni di un uomo cinico e al contempo vulnerabile, intento a fare i conti con un lutto lacerante e una verità sconvolgente.

Dopo un violento attentato che è costato la vita alla sua compagna - una donna di origini arabe con cui aveva condiviso una relazione di cinque anni - il protagonista viene allontanato dalla polizia: si trasferisce quindi a Milano, dove inizia a lavorare come buttafuori nelle discoteche. Distrutto dalla perdita della persona amata, ingannato e confuso, Travaglia affoga il proprio dolore nell'alcool, conducendo un'esistenza al limite. Le sue giornate cominciano improvvisamente a cambiare dopo l'incontro con Palitha, un intraprendente uomo cingalese che intende mettere in piedi un'agenzia investigativa. Coinvolto nell'improbabile progetto, Travaglia riesce, poco a poco, a trovare un nuovo scopo di vita, mettendosi gratuitamente al servizio degli ultimi e chiedendo invece cospicue ricompense alle persone facoltose che richiedono il suo aiuto. Tutti, in città, cominciano così a conoscerlo con il nome de "il clandestino".

Attraverso la storia del suo protagonista la serie intende esplorare i molti volti di Milano, una realtà composita e multiculturale in cui si intrecciano anime, lingue e dialetti differenti. A dar vita alle strade della città ci saranno, oltre a Edoardo Leo, la magnetica Alice Arcuri - già nelle fiction Doc - Nelle tue mani e Blanca -, la star internazionale Hassani Shapi nel ruolo dell'eccentrico Palitha e Fausto Maria Sciarappa, volto noto del cinema nostrano recentemente impegnato nelle prime due stagioni della seguitissima Mare fuori con il ruolo di Lorenzo Cantini.

Dietro alla macchina da presa troviamo invece Rolando Ravello. Quest'ultimo nel corso della sua prolifica carriera da attore, regista, sceneggiatore e conduttore televisivo, ha collaborato con Paolo Genovese alla scrittura di film come Perfetti sconosciuti (2016) - premiato ai David di Donatello per la Miglior sceneggiatura - e Il primo giorno della mia vita (2023), candidato a tre Nastri d'argento.

Ravello ha inoltre diretto le commedie con Marco Giallini e Corrado Guzzanti Tutti contro tutti (2013) e La prima pietra (2018), la serie televisiva Vivere non è un gioco da ragazzi (2023) e il dramma sentimentale Ti ricordi di me? (2014), dove ha lavorato proprio con Edoardo Leo, che interpretava il ruolo del protagonista Roberto Marino accanto ad Ambra Angiolini.

La sceneggiatura, che promette di mescolare emozioni, tensione ed umorismo, è infine firmata da Renato Sannio (Camera Café, Quelli dell'intervallo, C'era una volta il crimine), Ugo Ripamonti (autore Rai e co-autore dello spettacolo teatrale "Non hanno un amico" di e con Luca Bizzarri) e Michele Pellegrini (Ti stimo fratello, La felicità è un sistema complesso).