La ballerina americana Joy Womack viene accettata nella famigerata dura Bolshoi Ballet Academy di Mosca, con il sogno di diventare una grande ballerina. Espandi ▽
Joy Womack, una ballerina quindicenne, lascia la casa della sua famiglia in Texas e vola a Mosca, prima statunitense ad essere stata accettata all'Accademia russa di balletto del Bolshoi. Il sogno di Joy è di diplomarsi lì e diventare la prima ballerina del tempio del balletto classico mondiale. Ovviamente non è la sola candidata e, soprattutto, dovrà fare i conti con la leggendaria e severa insegnante, Tatiyana Volkova.
La struttura di Joika, pur ispirato alla storia vera della ballerina Joy Womack, classe 1994, che ha collaborato al film ripete i classici topoi delle storie di affermazione dei candidati atleti o artisti (in questo caso la danza un po' li comprende entrambi) all'interno di scuole o accademie spietate, elitarie e in qualche modo ostili.
Naturalmente siamo molto distanti da film sulla danza complessi nella descrizione delle psicologie delle ballerine come Il cigno nero di Darren Aronofsky anche se il regista James Napier Robertson sembra voler dare spazio al lato un po' noir della vera vicenda di Joy Womack tanto che, nella seconda parte, il film apre un fronte anche su una vicenda di ricatti sessuali all'interno del Bolshoi.