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Golden Globe, vince Boyhood

Linklater vince miglior regia, attrice protagonista e miglior film drammatico.
di Marlen Vazzoler

Lorelei Linklater - Gemelli. Interpreta Samantha nel film di Richard Linklater Boyhood.

lunedì 12 gennaio 2015 - News

La 72a edizione dei Golden Globe verrà ricordata soprattutto per gli innumerevoli discorsi offerti dai premiati durante la serata e il monologo di apertura di Tina Fey e Amy Poehler alla loro terza e ultima conduzione consecutiva dei Globe. Le due attrici non hanno risparmiato nessun artista presente in sala inoltre hanno scherzato sulle e-mail trapelate durante l'attacco hacker della Corea del Nord contro la Sony Pictures, il film The Interview, i ruoli per le donne dopo i 40 anni a Hollywood, le accuse di stupro contro Bill Cosby. Hanno anche trovato il tempo per giocare a uno dei loro giochi preferiti 'Chi preferiresti?', per dimostrare il loro diverso gusto in fatto di uomini.
In campo televisivo True Detective e Orange is the new Black sono rimasti a mani vuote, a sorpresa Joanne Froggatt ha vinto contro miglior attrice non protagonista in televisione contro la favorita Allison Janney e la fantastica Uzo Aduba. Per la prima volta la CW si porta a casa un premio, quello per la miglior attrice in una miniserie/film tv assegnato a Gina Rodriguez protagonista di Jane the Virgin; anche gli Amazon Studios si portano inaspettatamente a casa due premi con Transparent, quello di migliore serie comica e quello per il miglior attore comico vinto da Jeffrey Tambor che ha interpretato una donna transessuale. "Grazie per averci lasciato essere parte del cambiamento" ha dichiarato Tambor nel suo discorso che ha dedicato alla comunità transessuale. Sorprende anche la vittoria di Ruth Wilson per lo show The Affair che ha vinto anche come miglior serie drammatica, uno dei grandi disappunti della serata.
Anche Fargo (che aveva già vinto agli Emmy, ndr.) si è portato a casa due premi quello per la miglior miniserie/film tv e quello per il miglior attore, consegnato a Billy Bob Thornton che ha dato un altro interessante discorso nel quale spiega come oggigiorno si può finire nei guai per quello che si dice e perciò ha concluso con un semplice grazie.
Pochi gli sketch che hanno ravvivato la serata: una particolare menzione va allo sketch tra Meryl Streep e Margareth Cho, vestita da dittatore coreano, mentre scattano assieme una foto e dietro di loro saltella Benedict Cumberbatch. Simpatico anche quello offerto dai presentatori Seth Meyers e Katie Holmes sui buoni per la colazione al Beverly Hilton Hotel ai talenti che non hanno vinto nelle rispettive categorie.
Per quando riguarda i premi cinematografici hanno nella maggior parte vinto i film/attori favoriti o i runner up, hanno invece sorpreso le vittorie di Johan Johansson autore delle musiche di La teoria del tutto e quella di John Legend e Common per la canzone di Selma, 'Glory'. I due, premiati da Prince, hanno fatto un bellissimo discorso "Selma ha risvegliato la mia umanità... Abbiamo visto il futuro e abbiamo voluto creare un mondo migliore. Ora è il momento di cambiare il mondo, Selma è adesso", ha detto Common. Sono state invece delle delusioni le vittorie di Birdman come miglior sceneggiatura e quella di Amy Adams come miglior attrice in una commedia (Big Eyes).
Alla fine Boyhood si è portato a casa tre premi: film drammatico, regia e miglior attrice (Patricia Arquette); la Moore ha vinto come miglior attrice drammatica e Redmayne come miglior attore drammatico, mentre Michael Keaton è stato premiato come miglior attore in una commedia. Il russo Leviathan si è portato a casa il premio di miglior film straniero e JK Simmons ha vinto come miglior attore non protagonista in Whiplash.
Maggie Gyllenhaal ha parlato dei grandi ruoli che le donne hanno avuto quest'anno sia al cinema che in televisione mentre Kevin Spacey ha spiegato che la sua vittoria 'Sarà l'inizio della sua vendetta': ricordiamo che l'attore era stato ben 7 volte in passato senza mai vincere.
La redazione di Charlie Hebdo è stata ricordata dal presidente della Hollywood Foreign Press Association, Theo Figma "La libertà di espressione artistica... è un faro in tutto il mondo. Noi siamo uniti in tutto il mondo dalla Corea del Nord a Parigi", un discorso accolto da una standin ovation. Jared Leto invece ha dichiarato durante la sua presentazione: "Ai nostri fratelli, sorelle, amici e famiglie in Francia, i nostri pensieri, le nostre preghiere, i nostri cuori sono con voi stanotte. On vous aime. Je suis Charlie".
Anche la marcia che si è tenuta ieri sulle strade di Parigi è stata ricordata questa volta da George Clooney che ha ricevuto il premio alla carriera Cecil De Mille: "Oggi è stato un giorno straordinario. Ci sono stati milioni di persone che hanno marciato - non solo a Parigi ma in tutto il mondo. Erano cristiani, ebrei e mulsulmani, erano i leader di paesi di tutto il mondo. E non hanno marciato in protesta - hanno marciato per supportare l'idea che non cammineremo nella paura. Je suis Charlie".
Nel suo discorso Clooney ha ricordato Lauren Bacall e Robin Williams ha poi dichiarato: "Per la cronaca, se siete in questa sala, avete ricevuto il premio. Potete fare quello che avete sognato di fare", inoltre ha avuto delle bellissime parole verso sua moglie Amal: "Ti rende umile trovare qualcuno che ami. E ancora meglio quando hai attesa per tutta la vita... Amal, indipendentemente da qualunque alchimia ci abbia uniti, non potrei essere più orgoglioso di essere tuo marito".

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