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Film nelle sale: Come innamorarsi e diventare eroi

James Franco, Robert De Niro, Liam Neeson, gli attori del weekend.
di Nicoletta Dose

Robert De Niro con le protagoniste di Manuale d'amore 3, terzo capitolo del prontuario sentimentale di Giovanni Veronesi.
Robert De Niro (80 anni) 17 agosto 1943, New York City (New York - USA) - Leone. Interpreta Adrian nel film di Giovanni Veronesi Manuale d'amore 3.

venerdì 25 febbraio 2011 - News

Eroismo e incoscienza
Una corsa in bicicletta, un'arrampicata e una chiacchierata con due belle ragazze. La giornata di Aron Ralston non potrebbe andare meglio ma l'adrenalina è un affare da poco che, proprio perché amica dell'irrazionalità, può ingannare il buon senso e annullarlo. Quando la voglia di esagerare prende il sopravvento, il protagonista di 127 ore, interpretato dall'atletico James Franco, decide di osare l'impossibile, scende un pericoloso crepaccio ma tocca inavvertitamente un sasso e finisce con un braccio bloccato. Passeranno cinque giorni prima che il protagonista riesca a trovare una drammatica soluzione per sopravvivere. La vera storia da cui è tratto il film, con le implicazioni eroiche che include, era già una sceneggiatura perfetta per Danny Boyle che l'ha resa sul grande schermo, sfruttando la bellezza dei paesaggi mozzafiato del Blue John Canyon e il carisma di James Franco. Le scene sono forti perchè, come la migliore produzione del regista inglese insegna, il cinema deve colpire e, se necessario, far soffrire lo spettatore. Anche se lo spettatore non è sportivo, né ha visto da vicino le gole dello Utah, sarà emotivamente colpito dalla forza del protagonista di lottare per la vita, arrivando a compire un gesto coraggioso e al contempo dolorosissimo. Che non tutti riusciranno a sopportare.

L'amore non ha età
Siamo al terzo capitolo del compendio sull'Eros più famoso d'Italia. Giovani, adulti e chi è 'oltre' la mezza età sono chiamati a confrontarsi ancora una volta con il sentimento scalpitante dell'amore. Manuale d'amore 3 riprende la struttura degli episodi precedenti, ne imita l'aspirazione a comunicare un senso di universalità, e dice con forza a tutti che, di fronte al più innocuo batticuore, in fondo, siamo tutti uguali. Tra chi accetta la formula e chi la rifiuta c'è il regista Giovanni Veronesi che adora i suoi personaggi, gli vuole bene e con passione li porta sullo schermo. I cinici storceranno il naso e i misantropi rideranno con sarcasmo ma la commedia tragicomica di Veronesi ha raggiunto ormai la statura di punto di riferimento. L'appuntamento di questo weekend si rinnova con la presenza di uno 'straniero', un Robert De Niro spaesato e malinconico che si innamora di una travolgente Monica Bellucci. Lo stesso accade a Riccardo Scamarcio che ritrova la collega Laura Chiatti sotto il sole cocente, tra i granelli di sabbia di spiagge sconfinate, e a Carlo Verdone, sedotto e fintamente abbandonato da Donatella Finocchiaro, amante bipolare, patologicamente destabilizzante.

I confini della psiche
Il thriller mette sotto analisi l'inconscio. Il cinema cupo e plumbeo del weekend raddoppia l'offerta e propone allo spettatore due film, entrambi riflessioni approfondite sulla precarietà delle identità, di quanto sia difficile definire i confini della personalità. Da un lato Unknown di Jaume Collet-Serra vede come protagonista un inquieto Liam Neeson, all'inizio semplice vittima di un grave incidente in macchina, poi innocente bersaglio di un complotto misterioso che cerca di distruggerlo. A salvarlo la splendida Diane Kruger, temeraria eroina contemporanea, che punta tutto sulla fiducia per un uomo ordinario costretto a diventare un eroe fuori dal comune. L'altro film in programma è Shelter – Identità paranormali di Måns Mårlind e Björn Stein, con Julianne Moore nei panni di una psichiatra e Jonathan Rhys-Meyers in quelli di un malato dalla doppia personalità. Tra i due nasce un rapporto fatto di continui assetti, momenti di sintonia che si alternano ad altri di totale incomprensione. Quando tra medico e paziente scorrerà anche il sangue di un omicidio, non si capirà più cosa è reale e cosa no.

La morte è ridicola in Irlanda
Erano i Blues Brothers, ora sono i Ladri di cadavere – Burke & Hare. John Landis non smentisce la sua popolare voglia di ridere e ci propone un film dal sapore grottesco che racconta l'impresa di due truffaldini dell'Irlanda del Nord, convinti che la morte degli altri sia un affare da non lasciarsi sfuggire. L'ironia dei personaggi, quella estrema che dimentica il confine netto tra vita e morte, è un lusso che solo un regista come Landis, abituato a sorprendere il proprio pubblico, può mostrare senza apparire sconveniente. Con il suo spregiudicato modo di fare cinema anche stavolta riesce a raccontare una storia di ribellione al sistema sociale e, in questo caso più che mai, la risata sarà macabra. Tra un defunto e l'altro, i 'ladri di cadavere' del titolo, ad un certo punto, diventeranno assassini seriali senza scrupoli e solo l'attenzione e la cura del gentil sesso rappresenterà una dolce via d'uscita.

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