L'acclamatissimo Le vite degli altri

Nel 2010 vince l'Oscar come miglior attrice per The Blind Side; cinque anni fa Sandra Bullock era Miss FBI: Infiltrata speciale (Canale 5, 21.10), il sequel a cinque anni di distanza da Miss Detective. La Bullock è anche produttrice di questa scoppiettante commedia d'azione che la vede alternare formali divise da poliziotta a sfavillanti abiti per concorsi di bellezza. La sceneggiatura è firmata da Marc Lawrence, che aveva lavorato con la Bullock anche in Miss Detective ed è uno specialista di commedie spassose, avendo scritto (e diretto) Two Weeks Notice (ancora protagonista la Bullock), Scrivimi una canzone e Che fine hanno fatto i Morgan? (accomunate dal protagonista maschile, Hugh Grant).
Dalla leggerezza di un'infiltrata molto speciale al pluripremiato dramma del 2006 Le vite degli altri (Raimovie, 21.00). L'opera prima del giovane tedesco Florian Henckel von Donnersmarck mette in scena la Berlino Est dei primi anni '80 e uno scenario culturale controllato dalla Stasi, il cui capitano Gerd Wiesler viene incaricato di spiare Georg Dreyman, famoso scrittore di teatro fedele al regime. Lo spietato Wiesler beneficiò della commovente interpretazione di Ulrich Mühe, scomparso prematuramente nel luglio del 2007, poco più di un anno dopo la presentazione del film a Berlino. Le vite degli altri ha raccolto riconoscimenti in giro per il mondo: si ricorda tra questi l'Oscar come Miglior film straniero, che lo ha fatto diventare il terzo film tedesco della storia ad ottenere l'ambito premio, dopo Il tamburo di latta nel 1980 e Nowhere in Africa nel 2003.
Lo spirito è sicuramente più disteso nel Robin Hood principe dei ladri (La7, 21.10) con volto di Kevin Costner, una delle numerosi rivisitazioni della celebre leggenda con protagonista l'eroe inglese. La pellicola del 1991 vede dietro la macchina da presa Kevin Reynolds, che con Fandango (1985), il suo primo lungometraggio, contribuì a lanciare proprio Costner; l'affiatata coppia tornerà a lavorare insieme nel 1995 in Waterworld. Il film costò all'epoca oltre 50 milioni di dollari e fu sicuramente uno dei kolossal più imponenti e riusciti degli anni '90; contribuì al successo un'ottima schiera di attori formata da Morgan Freeman, Alan Rickman e Christian Slater.
Per vedere uno scatenato De Niro che canta e balla "Just a Gigolo" in un bar si può recuperare Lo sbirro, il boss e la bionda (Iris, 21.00), commedia mista a thriller, diretta nel 1993 da John McNaughton, divenuto celebre con Henry pioggia di sangue (1986). Gli altri due componenti del terzetto sono una biondissima Uma Thurman e il boss Frank Milo con volto di Bill Murray. Il doppiaggio italiano di De Niro è ad opera della sua "voce" storica Ferruccio Amendola.
Si rimane nel 1993 con Philadelphia (Studio Universal, 21.15), primo film di una major americana ad affrontare il delicato tema dell'AIDS, la drammatica piaga che raggiunse il suo culmine proprio negli anni '90. Jonathan Demme dirige Denzel Washington e uno scarno Tom Hanks, che per interpretare il brillante avvocato gay Andrew Beckett perse ben 12 chili e portò a casa numerosi premi per la sua prova, tra cui il suo primo Oscar per il Miglior attore (l'anno seguente replicò con Forrest Gump). Uno degli elementi che ha reso immortale questo film è la musica: due brani su tutti, "Streets of Philadelphia" di Springsteen (premiata anch'essa con l'Oscar) e "Philadelphia" di Neil Young.
Nei prossimi giorni arriva in prima visione il cavallo selvaggio Flicka; inoltre troviamo Il talento di Mr. Ripley, impreziosito dal quartetto Damon, Paltrow, Law e Blanchett e Gywneth Paltrow anche nell'Amore a prima svista con Jack Black.