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5x1: Peter Sarsgaard, l'uomo delle favole

È tra gli esponenti di punta di una nuova generazione di attori.
di Stefano Cocci

Coppia d'oro con Maggie Gyllenhaal
Peter Sarsgaard (53 anni) 7 marzo 1971, Saint Louis (Missouri - USA) - Pesci. Interpreta David nel film di Lone Scherfig An Education.

martedì 2 febbraio 2010 - Celebrities

Coppia d'oro con Maggie Gyllenhaal
P eter Sarsgaard ha talento; un talento che lo rende capace di muoversi libero tra le righe di una sceneggiatura e di una interpretazione, e stupire con una sfumatura o un semplice non detto.
Dai suoi primi ruoli, ha provato tutte le acconciature possibili e le combinazioni possibili per regalare spessore ai suoi personaggi: lunghi e spettinati (La mia vita a Garden State o L'inventore di favole), completamente rasato (in Jarhead) o con una barba curata (The misteries of Pittsburgh). Il tutto evidenzia un concetto: Peter Sarsgaard, oltre ad avere talento, è un fico. Non ci credete? Ecco la lista di pupe con cui ha preso qualcosa di più di un semplice caffè: due su tutte, la regina del burlesque Dita Von Teese e la modella Shalom Harlow. Oggi, Sarsgaard ha messo la barba e la testa a posto e sembra aver trovato la felicità al fianco di Maggie Gyllenhaal, sorella del suo caro amico Jake. I due hanno una bambina e si sono sposati lo scorso maggio in Italia, vicino Brindisi. Sembrano indubbiamente degli acchiappi di tutto rispetto. Un po' quello che gli accade sul grande schermo, dove non sbaglia un ruolo e riesce sempre a coniugare il suo aspetto curato e ordinato con un barlume di follia che è possibile leggere in fondo al suo sguardo. Ecco perchè nella sua carriera si è trovato a suo agio nell'interpretare terroristi, omofobi pazzi assassini, drogati con profondi valori morali, ricercatori sessualmente spregiudicati.
Per tutti questi motivi, è stato scelto per la prima sceneggiatura cinematografica di Nick Hornby: in An education è di nuovo di fronte al suo lato oscuro.

La mia vita a Garden State
Un film che racconta una generazione fatta a pezzi dai propri sogni. Per descriverla, Zach Braff ha chiamato alcuni dei suoi giovani colleghi più talentuosi, come la Portman e Sarsgaard. Il risultato è ben proporzionato con alcuni momenti davvero notevoli. Sarsgaard è perfetto nei panni del becchino del cimitero con problemi di droga, che ricorda gli amici che ha seppellito. È fuor di dubbio, che se mai vi sporgerete sull'orlo di un burrone per urlare al mondo tutta la vostra rabbia, mentre Simon & Garfunkel cantano "The only living boy in New York", di sicuro, dopo aver visto questo film, scegliereste Peter Sarsgaard.

Kinsey
Dopo tanti ruoli importanti, forse in film piccoli ma che comunque hanno lasciato un segno, Sarsgaard decide di cambiare ancora. Il film di Bill Condon non ha certo stupito al botteghino (appena 17 milioni di incassi in tutto il mondo) ma ha fatto parlare parecchio di sé, soprattutto grazie alle solide interpretazioni, come quelle di Neeson e Laura Linney. Sarsgaard ha fatto la sua parte, innanzitutto con un "full frontal" senza alcuna timidezza. Poi, per aver cercato di sedurre il compassato professor Kinsey, interpretato da un Liam Neeson in odore di Oscar. Un profumo di successo che deve aver svolto la sua funzione afrodisiaca su Peter che ci prova senza remore.

L'inventore di favole
Il film di Billy Ray racconta una storia vera, quella di Stephen Glass, giornalista del "New Republic", e degli articoli inventati che ha scritto spacciandoli per veri. Nel confronto con il suo antagonista, il protagonista Hayden Christensen allora da poco novello Anakin Skywalker, Peter Sarsgaard vince su tutta la linea, calandosi nei panni di un giovane direttore di una testata storica che si trova nella necessità di salvare il giornale e smascherare il collega. Catapultato sulla scrivania del "capo" dai contrasti tra editore e il suo predecessore, Sarsgaard trova la misura del suo ruolo proprio nella crisi aperta da Christensen/Anakin/Glass. Un'interpretazione mai scontata in un cast in cui brillano anche Chloe Sevigny e Rosario Dawson.

Flightplan
Nella carriera di Sarsgaard, al momento, è l'incasso al botteghino più cospicuo: quasi 90 milioni di dollari negli Stati Uniti, oltre 220 in tutto il mondo. Merito, probabilmente, anche di Jodie Foster, che in Flightplan ha soffiato il posto a Sean Penn per il ruolo da protagonista, così come Penn soffiò alla Foster il ruolo pensato per lei in The game di David Fincher. Ma, oltre ad essersi fronteggiati sull'aereo di Flightplan, tra Sarsgaard e Jodie Foster ci sono altri punti di contatto. Se l'attrice americana ha recitato in The dangerous lifes of altar boys che racconta le spericolate avventure fumettistiche di alcuni chierichetti, Sarsgaard ha passato l'adolescenza dando messa vicino all'altare, grazie alla rigida educazione cattolica che ha ricevuto. Se non è un segno questo...

Boys don't cry
Quello di Kimberly Peirce è un film da ricordare soprattutto per la sublime interpretazione di Hilary Swank, che qui ottenne fama mondiale e un meritatissimo premio Oscar per il personaggio del transessuale Brandon Teena. Con lei fu nominata, come miglior attrice non protagonista, Chloe Sevigny; però è da ricordare anche il John Lotter di Peter Sarsgaard, il sguardo su un cuore malato lascia un segno indelebile. È qui che l'attore americano ha improntato il stile personale nel disegnare personalità disturbate, capaci di qualsiasi atto, anche quello di stuprare e uccidere, ma nascondendo il proprio lato oscuro dietro la nebbia di uno spirito apparentemente gioioso ed empatico.

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