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Golden Globes, quattro premi per The millionaire

Kate Winslet incoronata regina dei Golden Globes.
di Stefano Lo Verme

Il trionfo di The Millionaire
Danny Boyle (Daniel Boyle) (67 anni) 20 ottobre 1956, Manchester (Gran Bretagna) - Bilancia. Regista del film The Millionaire.

lunedì 12 gennaio 2009 - News

Il trionfo di The millionaire
Trionfo di The millionaire alla serata dei Golden Globe! Il film più blasonato dell'anno continua la sua inarrestabile corsa verso l'Oscar, e dopo aver già conquistato riconoscimenti a destra e a manca stanotte si è confermato come il titolo di punta della award season americana, aggiudicandosi ben quattro Golden Globe: miglior film drammatico, miglior regista (Danny Boyle), miglior sceneggiatura (Simon Beaufoy) e miglior colonna sonora (A.R. Rahman). The millionaire, diretto dal regista inglese Danny Boyle e realizzato come una pellicola a basso budget con attori del tutto sconosciuti, si è imposto in tutte le categorie in cui era candidato ed ha sbaragliato la concorrenza del suo rivale più accreditato, Il curioso caso di Benjamin Button: il kolossal di David Fincher, nonostante le cinque nomination, non ha portato a casa neppure un trofeo.
Nella categoria dedicata alle commedie e ai musical, il premio come miglior film è andato a Vicky Cristina Barcelona, la nuova pellicola scritta e diretta da Woody Allen, che partiva con quattro nomination. Vicky Cristina Barcelona è il secondo film di Woody Allen a vincere il Golden Globe come miglior commedia dell'anno; nel 1986, lo stesso premio era andato ad Hannah e le sue sorelle. Come previsto, Wall-E di Andrew Stanton ha trionfato come miglior film d'animazione. Nella categoria per il miglior film straniero, invece, fumata nera per l'Italia: il duello fra Gomorra e Valzer con Bashir si è risolto a favore del documentario realizzato dall'israeliano Ari Folman, che racconta il dramma della guerra in Libano. Ora, Valzer con Bashir si presenta come il grande favorito nella stessa categoria anche per gli Oscar, dove probabilmente sarà di nuovo candidato insieme al film di Matteo Garrone.
Il Cecil B. De Mille Award, il prestigioso premio alla carriera della Hollywood Foreign Press Association, è stato consegnato al leggendario regista e produttore Steven Spielberg dalle mani del suo collega Martin Scorsese. Spielberg era già stato designato l'anno scorso per questo riconoscimento, ma in seguito alla cancellazione della cerimonia a causa dello sciopero degli sceneggiatori la premiazione era stata rimandata. In passato Spielberg aveva già vinto quattro Golden Globe, due come regista e due come produttore: nel 1993 per Schindler's list e nel 1998 per Salvate il soldato Ryan.

Kate Winslet pluripremiata
È stata una storica doppietta quella messa a segno da Kate Winslet alla cerimonia dei Golden Globe di ieri notte! La stimata attrice inglese, dopo cinque nomination andate a vuoto negli scorsi anni, ha letteralmente trionfato nell'edizione del 2008, portandosi a casa entrambi i trofei per i quali era stata candidata. La Winslet, infatti, ha vinto il premio come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in The reader, di Stephen Daldry, ma più tardi è stata eletta vincitrice anche nella categoria per la miglior attrice protagonista grazie al film Revolutionary Road, che l'ha vista riunirsi con Leonardo DiCaprio e nel quale è stata diretta da suo marito Sam Mendes. In The reader, la Winslet ha il controverso ruolo di una donna tedesca che, nella Germania del dopoguerra, intrattiene una relazione sessuale con un ragazzo adolescente; in Revolutionary Road, invece, veste i panni di una giovane ed insoddisfatta madre di famiglia borghese nell'America degli Anni '50. È molto probabile che la Winslet sarà presto candidata all'Oscar per entrambi i film, e a questo punto bisogna domandarsi per quale delle due pellicole abbia maggiori possibilità di ottenere una statuetta (finora, Kate Winslet ha ricevuto cinque nomination agli Academy Award, ma non ha mai vinto).
La doppia vittoria di Kate Winslet rappresenta uno dei rarissimi casi, nella storia dei Golden Globe, in cui un'attrice sia riuscita ad aggiudicarsi due premi nello stesso anno. La prima, nel 1988, è stata Sigourney Weaver, premiata come protagonista per Gorilla nella nebbia e come non protagonista per Una donna in carriera (una doppietta che però non le ha portato molta fortuna agli Oscar); in seguito è toccato anche a Joan Plowright nel 1992 e a Helen Mirren nel 2006, ma in entrambi i casi le due attrici hanno vinto un premio nel settore cinematografico e un premio nel settore televisivo.
Nella categoria per la miglior attrice supporter, Kate Winslet ha avuto la meglio sulla favorita della prima ora, Penélope Cruz, che fino alla settimana scorsa era considerata come la probabile vincitrice. La vera sorpresa, però, è rappresentata dal risultato nella categoria per la miglior attrice protagonista, dove quasi tutti i pronostici erano a favore di Meryl Streep per il film Il dubbio (cinque nomination ma nessun premio). Una serata non proprio felice per la Streep, che è sempre stata una beniamina dei Golden Globe (sei premi e ventitré nomination) e che quest'anno puntava a battere il proprio record di vittorie; vedremo ora come proseguirà la sfida fra Meryl Streep e Kate Winslet ai prossimi Academy Award.
E a proposito della Streep, la sua doppia candidatura è sfumata anche nella categoria per la miglior attrice di commedia, dove ad imporsi è stata, come previsto, un'altra interprete inglese: Sally Hawkins, protagonista dell'acclamato film di Mike Leigh La felicità porta fortuna, nella parte di una giovane maestra di scuola che professa l'ottimismo come propria filosofia di vita. La vittoria di Sally Hawkins, molto applaudita dai critici di tutto il mondo, potrebbe costituire una pericolosa incognita nella corsa per l'Oscar alla miglior attrice: possibile che, nel duello fra Meryl Streep e Kate Winslet, la Hawkins possa rivelarsi il terzo incomodo?

Il trionfo di Mickey Rourke e Heath Ledger
Nel corso di una serata che ha regalato diverse sorprese, una delle più clamorose della 66° edizione dei Golden Globe è stata la vittoria di Mickey Rourke nella categoria per il miglior attore in un film drammatico. Mickey Rourke, un personaggio che dopo alterne fortune a Hollywood era precipitato in un lungo periodo di declino, si è preso la sua rivalsa ieri notte, quando ha vinto il premio come miglior attore per la sua acclamata performance in The wrestler, malinconico ritratto di un lottatore di mezza età che decide di tornare sul ring. Il film di Darren Aronofsky, vincitore del Leone d'Oro all'ultimo Festival di Venezia, ha ottenuto in tutto due Golden Globe: oltre a quello per Mickey Rourke, un secondo trofeo è andato al divo del rock Bruce Springsteen per la canzone The wrestler.
Nella gara per il Golden Globe, Mickey Rourke ha superato i due candidati dati per favoriti: Frank Langella, protagonista del film di Ron Howard Frost/Nixon (cinque nomination ma nessuna statuetta), e soprattutto Sean Penn, considerato l'attore da battere nella corsa all'Oscar per il suo intenso ruolo nel film biografico Milk, di Gus Van Sant. Se fino a ieri Penn e Langella si presentavano come i due maggiori contendenti per l'Academy Award, ora sembra che il vero duello sarà quello fra Sean Penn e Mickey Rourke; il prossimo appuntamento saranno gli Screen Actors Guild Award, dove vedremo chi dei due riuscirà a conquistare il consenso del sindacato degli attori. Anche nella categoria per il miglior attore di commedia non è mancata una vittoria imprevista. Mentre i pronostici indicavano come favoriti Dustin Hoffman e Javier Bardem, a spuntarla è stato invece l'irlandese Colin Farrell, premiato per il ruolo di un maldestro killer nel film In Bruges, di Martin McDonagh (per il quale era candidato anche il suo co-protagonista Brendan Gleeson). Farrell, alla sua prima nomination, si è imposto grazie a una pellicola molto applaudita dai critici, ma che non aveva registrato un particolare successo di pubblico al botteghino americano (con meno di otto milioni di dollari d'incasso).
Uno dei momenti clou della cerimonia dei Golden Globe è stato il premio come miglior attore non protagonista all'australiano Heath Ledger, scomparso il 22 gennaio scorso, a soli 27 anni di età, in seguito a un'overdose di farmaci. Ledger ha ricevuto un trofeo postumo per la sua apprezzatissima interpretazione del Joker, l'acerrimo nemico di Batman, nel film campione d'incassi Il cavaliere oscuro. Il regista della pellicola, Christopher Nolan, è salito sul palco per ritirare il premio e pronunciare un tributo alla memoria di Heath Ledger, accolto da una vera e propria standing-ovation.

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