Titolo internazionale | Guests in the Villa |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Ivano De Matteo |
Attori | Marco Giallini, Michela Cescon, Massimiliano Gallo, Erika Blanc, Cristina Flutur Ioan Tiberiu Dobrica, Bebo Storti, Vinicio Marchioni, Bogdan Iordachioiu, Monica Billiani, Giovanni Visentin, Marius Bizau, Annagaia Marchioro, Sharon Alessandri, Stella Sabbadin, Giulia Corrocher, Balid Honorina Clerigo, Luca Dimulescu, Sebastian Dimulescu, Luca Liviero, Enriche Piotto, Stephany Maciel Santana, Edoardo Tidei, Fiorella Zonta. |
Uscita | giovedì 30 gennaio 2020 |
Distribuzione | Academy Two |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,49 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 febbraio 2022
Una splendida famiglia borghese e una ricca cittadina del nord Italia. Di giorno le virtù, di notte i vizi. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Villetta con ospiti ha incassato 161 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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In un paese non meglio identificato del Nordest italiano una famiglia altoborghese fa il bello e il cattivo tempo. L'erede della fortuna famigliare, Diletta, è una donna fragile che cerca di dare un senso alla sua vita impegnandosi in cause che vedono protagonista don Carlo, il prete con un debole per le parrocchiane. Suo marito Giorgio, romano, le è infedele e approfitta delle ricchezze della moglie a scapito dell'azienda di famiglia. La figlia Beatrice è un'adolescente arrabbiata, e la nonna è severa e taccagna. Intorno a loro si aggirano un poliziotto napoletano corrotto, un medico venduto e una famiglia di immigrati rumeni: Sonja, cameriera della famiglia altoborghese, il fratello Ilia, che traffica in affari loschi, e il figlio Adrian, combattuto fra l'onestà della madre e la furbizia dello zio.
Dopo I nostri ragazzi Ivano De Matteo torna a parlare della tracotanza dei ricchi ai quali è consentita ogni debolezza: e infatti affibbia a ognuno di questi personaggi un vizio capitale con cui l'interessato convive pacificamente.
Anche il prete, il medico e il poliziotto, che simboleggiano l'autorità costituita, sono peccatori irredenti, e la loro interazione con la famiglia al centro della storia è improntata all'opportunismo e alla compiacenza. Manca solo il politico locale, ma il pensiero dominante in quell'area geografica è ampiamente rappresentato.
De Matteo, insieme alla cosceneggiatrice Valentina Ferlan, si isipra chiaramente a Signore e signori (e un po' al Virzì de Il capitale umano) ma non ha la feroce ironia di Germi (e nemmeno quella "provinciale" di Virzì) nel costruire un nordest popolato da anime amorali e una provincia gretta in cui i rapporti di potere sono gli stessi da sempre.
I personaggi sono figurine a una dimensione, ed è proprio questo il limite principale di una storia che non ammette sfaccettature e complessità, riducendo gli esseri umani a maschere. Il che potrebbe anche funzionare, trovato il tono giusto: quello che, con il suo infallibile istinto da attrice di lungo corso, centra perfettamente Erika Blanc nella sua spassosa interpretazione della decana di famiglia, crudele e scorretta fino alla parodia. Tutti gli altri si attengono ai limiti strutturali del copione, attingendo ad altro cinema: Marco Giallini interpreta Giorgio come l'Alberto Sordi de Il vedovo, Michela Cescon si cala in un classico ruolo "alla Valeria Bruni Tedeschi", e così via. L'unica a mantenere una credibilità ricca di sfumature e di variazioni è la splendida Cristina Flutur nel difficile ruolo di Sonja, rifiutando ostinatamente di cedere allo stereotipo dell'immigrata.
Ma è quando la sceneggiatura incontra una brusca svolta narrativa che il racconto va in barca, inanellando implausibilità e costringendo ognuno dei personaggi a compiere azioni insensate, al solo scopo di dimostrare una tesi iniziale che non concede ripensamenti.
Anche la compresenza di tutti i caratteri nello stesso luogo, come da convenzione teatrale, non risponde ad una necessità narrativa ma al desiderio di riunire forzatamente tutte le "maschere" per mostrarne la comune abiezione. È un vero peccato, perché la regia e soprattutto la fotografia (di Maurizio Calvesi) sono ottime, anche nel registro noir, e il copione, almeno fino alla svolta di cui sopra, è un interessante (seppur manicheo) ritratto di un "mondo a parte" spesso approdato alle cronache (nere).
Sarebbe stato certamente meglio fare di questo noir una dark comedy dall'evidente filigrana politica, secondo cui la frase "Aiutiamoli a casa loro" assumerebbe un significato amaramente ironico.
VILLETTA CON OSPITI disponibile in DVD o BluRay |
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Ecco... Non è che questo film sia realmente brutto... Non è che gli attori non siano bravi... Non è che la trama sia troppo improbabile... Ma il tutto sembra uno di quei classici "compitini" per casa da svolgere al rientro da scuola e portare l'indomani alla mai sazia docente. Qua sono tutti in linea con le loro capacità, ma forse manca quel "quid" [...] Vai alla recensione »
Nelle prime immagini, il taglio a metà tra documentarismo ed un'atmosfzera inquietante da giallo -qualcuno potrebbe dire addirittura da horror- lascia presagire quali saranno le differenze con Virzi, figlio più della commedia all'italiana, quindi -spesso-maggiormente interessato ad evidenziare i tratti caricaturali dei personaggi.
In una piccola comunità del nord est si muovono personaggi dall’apparenza specchiata ma con molti scheletri nei rispettivi armadi. Un imprenditore fedifrago e sua moglie, vittima della depressione, un medico che lucra sui propri pazienti, il prete del paese con molto da nascondere e un poliziotto che porta a termine loschi traffici con i criminali rumeni del luogo.
Buon film. SI vede che sono le idee e la professionalità degli attori a fare i film e non i mezzi economici in senso stretto. Non condivido il senso delle critiche sin qui lette.In questo film nessuno ha voluto fare un critica moralistica al genere umano intento nel quotidiano a concepire marachelle e misfatti. Si è invece voluto concentrare l'attenzione sul fatto [...] Vai alla recensione »
Ho potuto ammirare dei bellissimi primi piani dell' attore Marco Giallini, davvero un gran bel uomo, una splendida Sig. Erica Blanc , donna di gran classe sempre applaudita a teatro e brava anche al cinema. Che dire del film,uno spaccato del nostro Paese , purtroppo. A me , di botto , ha ricordato un caso di cronaca del nostro bel Paese dove un povero ragazzo, in un contesto di persone per [...] Vai alla recensione »
Ttrattati superficialmente tutti i personaggi e di conseguenza anche le interpretazioni risultano insufficienti. Tutto decisamente scontato. Il tema del "tutti hanno qualcosa da nascondere" non è assolutamente nuovo e qui viene tradotto con una linearità ed un semplicismo banalizzante. Condito da qualche scena che vorrebbe colpire ma che lascia ahimé indifferenti.
il film si regge solo sugli attori, la storia è assurda
Un'ora e mezza di film piacevolmente scorrevole, ma rassicurante, nel senso di "già visto": i personaggi sono prototipi di viziosi a mo' di macchietta (il fedifrago, la depressa, la vecchia stronza, il corrotto, il prete peccatore...), la storia è prevedibile, l'epilogo è di per sé scontato. La storia non è scritta male (anche se perde un po' [...] Vai alla recensione »
Mi dispiace, è raro che lasci recensioni così negative, purtroppo salvo solo il discorso che fa il carabiniere a fine film alla madre (e chiudo lo spoiler)....sceneggiatura pochissimo credibile, che a mio parere si ripercuote sulle prove attoriali....l'ho visto richiamato da Giallini che adoro, ma credo che dovrebbe cominciare a scegliere un pochino meglio in quali film apparire. Vai alla recensione »
Film che va avanti a luoghi comuni senza un vero senso e senza un finale. Bocciato
Gli Attori sono bravi non lo metto in dubbio, ma il film riporta una serie di luoghi comuni senza dargli un vero senso e senza un finale. 1 ora e mezza buttata.
La solita reterica buonista sinistroide come è caduto in basso il cinema Italiano , tristezza infinita
Un bel gioco di ruoli e personaggi con attori ottimi, nel complesso un bel film.
Ottimo film, in linea con quelli precedenti del regista molto attento alle tematiche sociali e all'aria che si respira attualmente nel Paese. Attori perfettamente calati nel ruolo, per tutti un grande e meritato applauso.
Assurdamente banale,scontato,feroce senza costrutto. Peccato pagare un biglietto per un film così
E sì il premio è stato giustamente assegnato, perché il montaggio è fatto davvero bene.Peccato...c'era una buona trama, ottimi attori da utilizzare per veicolare il messaggio "i ricchi sono sempre stro* che se ne fregano, fingono di avere buon cuore, sfruttano i deboli e sono dei vigliacchi", ma evidentemente il regista era troppo distratto a far di tutto per farlo sembrare un noir e a solo messo insieme [...] Vai alla recensione »
Ormai troppo spesso quando arrivano i fim dall'estero si grida al fenomeno mentre per gli italiani (che non fanno la commedia) la strada è sempre difficile. Questo film mi rimarrà nel cuore. Tanta ferocia tanta tenerezza.
Il giorno e la notte. Tutto in 24 ore, risate e angoscia Nell ultimo film di Ivano De Matteo. Una magistrale Cristina Flutur e un inconsueto e bravissimo Massimiliano Gallo. Un film corale che ti spiazza totalmente e fa riflettere. Entri in quelle 24 ore insieme ai PROTAGONISTI e in un attimo ti trovi a sentire la stessa ansia, dolore e angoscia, sei risucchiato in quella villetta proprio come loro. [...] Vai alla recensione »
Un film che ti inchioda alla poltrona e ti toglie il respiro.Diverso da tutti i film in circolazione , finalmente!Personaggi che sarebbero potuti facilmente diventare macchiette stereotipate e invece sono semplicemente perfetti.Un veleno che ti entra nelle ossa.Attori eccezionali.Davvero da non lasciarselo sfuggire
In un paese non meglio identificato del Nordest italiano una famiglia altoborghese fa il bello e il cattivo tempo. L'erede della fortuna famigliare, Diletta, è una donna fragile che cerca di dare un senso alla sua vita impegnandosi in cause che vedono protagonista don Carlo, il prete con un debole per le parrocchiane. Suo marito Giorgio, romano, le è infedele e approfitta delle ricchezze della moglie a scapito dell'azienda di famiglia. La figlia Beatrice è un'adolescente arrabbiata, e la nonna è severa e taccagna. Intorno a loro si aggirano un poliziotto napoletano corrotto, un medico venduto e una famiglia di immigrati rumeni: Sonja, cameriera della famiglia altoborghese, il fratello Ilia, che traffica in affari loschi, e il figlio Adrian, combattuto fra l'onestà della madre e la furbizia dello zio.
Dopo I nostri ragazzi Ivano De Matteo torna a parlare della tracotanza dei ricchi ai quali è consentita ogni debolezza.
Il regista racconta la genesi del film, il lavoro di scenografia e sui personaggi, e i temi di Villetta con ospiti, dal 30 gennaio al cinema.
C'è chi lo accusa di essere un po' troppo "didascalico". Qualcuno dice anche "programmatico". Come se avere un programma creativo, un progetto espressivo, una volontà dichiarata di indurre il pubblico a riflettere fosse di per sé una colpa. In realtà, Ivano De Matteo è uno dei registi italiani più capaci di sintonizzarsi con il malessere dei nostri tempi e della nostra Italia, indagando di volta in [...] Vai alla recensione »
Noir schietto e senza speranza. Tutto si svolge in ventiquattr'ore intorno a una famiglia altoborghese, nell'opulenta provincia del nordest. Durante il giorno, scopriamo i protagonisti principali, sette, come i peccati capitali. La notte viene fuori il lato oscuro di ognuno di loro. La donna, erede dell'azienda di famiglia, che dà un senso alla sua vita impegnandosi nel sociale con don Carlo, prete [...] Vai alla recensione »
Sin dall'esordio Ultimo stadio, del 2002, il regista romano Ivano De Matteo ha messo a nudo contraddizioni e lato oscuro dei suoi personaggi, in vicende di solito corali che pongono lo spettatore in una discomfort zone in cui si riversano vizi privati e pubbliche virtù, ipocrisie e falso perbenismo, come nell'opera seconda La bella gente. Teatro d'azione preferito sono le famiglie borghesi, in situazioni [...] Vai alla recensione »
Ventiquattro ore in una cittadina del Nord-Est italiano. Di giorno tutti sembrano fare una vita specchiata, ma ognuno nasconde un segreto: l'imprenditore del vino che fa piccoli raggiri con la certezza di restare impunito (Giallini), la moglie che suona l'organo in chiesa e annega la depressione negli psicofarmaci (Cescon), il medico corrotto che guadagna su protesi scadenti (Storti), il poliziotto [...] Vai alla recensione »
Giorgio è un romano senza troppi scrupoli morali che ha sposato Diletta, discendente della famiglia Tamanin, proprietaria di un'importante azienda vinicola nel nord-est. Hanno due figli, la più grande dei quali è adolescente e vive un rapporto estremamente conflittuale con i genitori. Nella loro villetta di notte Diletta sente dei rumori, e spaventata spara nel buio.
Nel preambolo in un bosco, alcuni cacciatori in posa mostrano i denti aguzzi del lupo ammazzato: la ferinità dell'uomo è il primo motivo che ci segnala "Villetta con ospiti". Nella scena d'attacco risuona un pezzo jazz con una tromba incalzante alla maniera dell'East Coast. Un'eco straniante, ma pur sempre in grado di significare la lotta per emergere in un mondo metropolitano, anche se è solo un borgo [...] Vai alla recensione »
Villetta con delitto. Famiglia, medico, prete e servitù vengono dalla galleria di tipi di un nord-est visto da cronache superficiali e sceneggiatori a caccia di allegoria: laborioso di facciata e corrotto nell'intrigo, noir quando serve. Come nei film di Di Matteo (Gli equilibristi, La bella gente) lo spunto sociologico indaga classi e costumi, ma li tiene al servizio di stereotipi di genere, forse [...] Vai alla recensione »
Il primo tentativo "C'è del marcio nella borghesia" di Ivano De Matteo fu "I nostri ragazzi" liberamente ispirato al bestseller "La cena" di Herman Koch (Neri Pozza). Due fratelli, uno di successo e l'altro meno, si ritrovano con le consorti al tavolo di un ristorante. Scelto dal più ricco, quindi già motivo di ruggine, se non ci fosse un problema già grave: i figli per divertimento hanno dato fuoco [...] Vai alla recensione »
Dopo "La bella gente", "Gli equilibristi", "I nostri ragazzi,"La vita possibile", Ivano De Matteo torna a scavare nelle storie di gente comune, per lo più storie nascoste, con tratti non evidenti che sanno di ipocrisia, incomprensioni e falsità. In questo suo nuovo titolo "Villetta con ospiti" siamo in un paese del Nordest italiano all'interno di una famiglia dell'alta borghesia.
Ivano De Matteo torna a chiedersi, e a chiedere allo spettatore, "cosa faresti tu al posto loro?", nel suo nuovo film, Villetta con ospiti, dove al centro della trama c'è ancora una volta un dilemma etico terrificante. Come ne I nostri ragazzi e La bella gente, qui abbiamo una famiglia borghese ipocrita, pronta alle azioni più impensabili per difendere ciò che ha: una vita tranquilla, soldi e rispettabilità [...] Vai alla recensione »
Ventiquattr'ore per raccontare una splendida famiglia borghese e una ricca cittadina del nord Italia. Di giorno le signore e i loro mariti ostentano pubblica virtù ai tavolini dei caffè. Di notte però la commedia scivola nel noir ed esplode il lato oscuro della provincia in un susseguirsi di meschinità e violenze. I sette vizi capitali incarnati dai sette protagonisti si palesano ai nostri occhi quasi [...] Vai alla recensione »
Il prete fedifrago, Il medico compiacente, Il poliziotto corrotto, L'industriale del Nord, Il rumeno. In Villetta con ospiti di Ivano De Matteo per tutto il primo atto sembra di leggere la presentazione dei personaggi di un libretto teatrale. Enunciati attraverso una sola caratteristica fondamentale o meglio, connotati per tipicità sociale piuttosto che sviluppati individualmente, i protagonisti del [...] Vai alla recensione »
Ivano De Matteo è un regista che ama raccontare la piccola borghesia, e soprattutto ama portare sul grande schermo società che vivono in un apparente benessere, dietro le quali si cela però una totale perdita di umanità. Lo aveva già fatto con Gli equilibristi (2012), ma soprattutto con La bella gente (diretto nel 2009 ma uscito anni più tardi, nel 2015) e con I nostri ragazzi (2014).
E vai di stereotipi. Una famiglia disfunzionale (marito fedifrago, moglie depressa, figlia ribelle, suocera inacidita) abita in una provincia che si alimenta di pettegolezzi. Gli italiani? Prepotenti e cattivi. Gli stranieri? «Usati» e sfruttati come fossero schiavi (anche sessuali). Il prete? Va a letto con le perpetue. Il poliziotto? Minaccia e ricatta senza freni.
Per evitare «un processo, i giornalisti, le cattiverie della gente» è meglio accordarsi tra persone razionali. Cosa è accaduto? Il fattaccio coinvolge le star di un paesino del Nordest ovvero imprenditori con pistole a casa (Giallini sottotono ancora più potente), dottori disonesti, preti non proprio casti, poliziotti corrotti e immigrati rancorosi.
Ivano De Matteo è un regista attento al contemporaneo, alle ipocrisie della nostra società. Si concentra su un mondo fatto di ombre, sulla doppia vita dei ricchi, sui soprusi che i più deboli devono subire tutti i giorni. L'unico attaccamento è a ciò che si possiede. Prendono vita universi oscuri, spesso terribilmente reali. In Villetta con ospiti De Matteo arriva anche a interrogarsi sulla legittima [...] Vai alla recensione »
Ivano De Matteo, romano, 54 anni, fa cinema partendo sempre, così gli piace ripetere, da una domanda esistenziale rivolta a sé stesso: "Che cosa farei se mi accadesse una cosa del genere?". Di solito cose brutte, che si annidano nelle pieghe di una società opulenta o degradata, talvolta piccolo borghese; il dilemma morale si raddensa un po' alla volta con effetti deflagranti sui personaggi e ricadute [...] Vai alla recensione »
Il prete bello. L'ortopedico che traffica con le protesi. Il commissario burbero e ambiguo. La moglie frustrata, imbottita di sonniferi. Il marito, con i suoi misteriosi weekend "di lavoro". L'adolescente inquieta. La cameriera rumena con il figlio arrabbiato. Tutti nascondono qualcosa, ma nel microcosmo di un paese del Nordest, dietro il perbenismo di facciata, i segreti non sono poi così segreti. [...] Vai alla recensione »
Nella marca veneta, tra i produttori di prosecco, la villetta del titolo. È della signora Diletta, un po' ansiosa, e del marito romano Giorgio, assai fedifrago. Alta borghesia, ma in una posizione ancora più alta sta la mamma/suocera Miranda, interpretata da Erica Blanc. Poi, gli ospiti. Una governante romena, Sonja, e il figlio Adrian, che a sua volta ha un flirt con la figlia di Giorgio e Diletta, [...] Vai alla recensione »
Il volto oscuro dell'Italia: potremmo definire così il nuovo lungometraggio di Ivano De Matteo ("I nostri ragazzi"). Al centro della vicenda un'intera classe sociale: quella borghesia di provincia che, di giorno, si fa promotrice di modelli positivi, destinati a perdere valore durante la notte, quando ciascuno si ritrova a fare i conti con fragilità latenti.
Sesta regia di Ivano De Matteo, Villetta con ospiti è un film difficile da definire. Intanto perché mescola (consapevolmente, ma troppo) i generi; poi perché istituisce una specie di par condicio tra pregi e difetti. La prima, lunga parte ci presenta i personaggi di quella che sembrerebbe una commedia, poi si rivelerà un dramma. Una ricca coppia di una cittadina del Nordest, l'ereditiera Diletta (Michela [...] Vai alla recensione »