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Un'opera prima che mostra le radici culturali del regista e riflette sul tema della genitorialità. Drammatico, Mongolia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia sull'infanzia e la genitorialità, ambientata tra gli incantevoli paesaggi della Mongolia. Espandi ▽
Tulgaa è da tempo andato a vivere in città lasciando il villaggio nella campagna della Mongolia. Una telefonata lo avverte che il patrigno sta per morire e lui lo raggiunge. Dopo il decesso mantiene la promessa fattagli di portare a termine il lavoro di fienagione. Nei campi lo raggiungerà Tuntuulei, un ragazzino decenne che vive con i nonni. I due, poco a poco, impareranno a conoscersi.
Amarsaikhan Baljinnyam, alla sua opera prima, offre l'occasione di conoscere nel profondo un mondo che raramente compare sui nostri schermi.
Baljinnyam, grazie ai due personaggi protagonisti, riesce a mostrare la propria terra e le sue radici culturali ma anche a riflettere sul tema della genitorialità. Lo spettatore è portato a chiedersi che cosa ne sarà del rapporto sempre più strettamente affettivo tra i due. La risposta che Baljinnyam ci dà non è di tipo consolatorio perché vuole lasciarci uno spazio di lettura libera. Cosa accadrà dopo lo decideremo noi. Recensione ❯
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Un Jason Statham Show dalla produzione molto molto cheap, dalla regia confusa e con effetti speciali da fan film. Azione, Avventura, Thriller - USA2023. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Il quarto capitolo del fortunato franchise tributo agli action degli anni Ottanta e Novanta. Espandi ▽
Un complesso militare eretto da Gheddafi in Libia viene assalito da un commando guidato dallo spietato Rahmat, intento a rubare ordigni nucleari e i loro codici. L'agente CIA Marsh decide di impiegare il team di Barney Ross per fermarli, ma l'operazione non va a buon fine. Il comando passa a Gina, la compagna di Christmas e a sua volta una letale mercenaria. Sarà lei a montare una nuova operazione per fermare Rahmat, che nel mentre ha preso possesso di una nave e si sta dirigendo - con gli ordigni nucleari innescati - verso le coste della Russia. Recensione ❯
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Un film amaro di grande generosità in cui Micaela Ramazzotti si porta dietro la spontaneità dei suoi personaggi passati. Drammatico, Italia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulla lotta per salvarsi da legami familiari disturbati. Espandi ▽
Roma. Desirè lavora come truccatrice nei set cinematografici e da quando era adolescente ha sempre messo i soldi da parte. È ingenua e disponibile e molti se ne approfittano come il padre che la sottopone a continui ricatti morali o il compagno Bruno, un professore universitario narcisista che la fa sentire spesso inadeguata. Quando il fratello Claudio, per il quale ha firmato dei documenti su pressione dei genitori per poter pagare una Mercedes nera con cui il ragazzo avrebbe dovuto iniziare un lavoro come autista, entra in depressione, Desirè capisce che è l'unica che lo può aiutare e, per riuscirci, deve allontanarlo dalla sua famiglia che ha sempre trascurato i suoi problemi psichiatrici. E per farlo può contare solo su sé stessa.
Ramazzotti recupera tracce della commedia all'italiana ed eredita l'immediatezza, la sincerità di molti personaggi interpretati per Paolo Virzì, da Anna Michelucci di La prima cosa bella a Donatella Morelli in La pazza gioia, film con cui Felicità condivide il tema della salute mentale.
Micaela Ramazzotti è Desirè. C'è in lei la storia di molti suoi personaggi interpretati, la gestualità e le espressioni come attrice e anche la sua regia asseconda il suo spirito inquieto che si muove in una zona squilibrata tra commedia e dramma. Felicità però sa essere anche amaro, coinvolge nel modo in cui trasmette dolore e vitalità e, al di là di tutti i limiti, è un film di grande generosità. Recensione ❯
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Un cortometraggio ispirato dall'omonima canzone della cantante di fado portoghese Amália Rodrigues. Espandi ▽
Silva attraversa il deserto per raggiungere colui che è stato suo compagno di avventure e amante Jake. I due non si incontrano da venticinque anni èeora il secondo è diventato sceriffo. La passione tra loro non si è mai davvero estinta ma Jake sospetta che il vero motivo di questo incontro sia un altro.
Almodòvar realizza un corto che aspirerebbe al lungometraggio. Dopo avere realizzato nel 2020 The Human Voice Pedro affronta per la seconda volta la lingua inglese.
Nella mezz'ora di proiezione si coglie che Pedro avrebbe molto di più da dire e da mostrare in relazione ai suoi personaggi e al loro passato. Le poche pagine di script aspirano ad aumentare di numero quasi che soffrissero della compressione loro imposta. Potrebbe anche accadere. Recensione ❯
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Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough, un giocatore adolescente di Gran Turismo. Espandi ▽
Jann Mardenborough è un gamer specializzato nel simulatore di corse automobilistiche Gran Turismo. È figlio di un ex giocatore di calcio che ha militato nella squadra di Cardiff, la città del Galles dove vive insieme al fratello. Quest'ultimo cerca di seguire le orme paterne mentre Jann è considerato una sorta di delusione dal padre. Avrà però l'occasione di rifarsi quando la Nissan lancerà un concorso tra i giocatori di Gran Turismo, per reclutare nuovi piloti da far correre in vere corse automobilistiche.
Non l'adattamento di un videogame, bensì la trasposizione di una sorprendente storia vera, ma l'originalità del progetto e l'energica regia di Blomkamp non bastano a superare le indulgenze e le banalità di scrittura.
Ogni cosa come da copione, seguendo tutti gli avanzamenti e gli arretramenti richiesti da un manuale di sceneggiatura, con il risultato che anche un'idea originale come questa finisce per sembrare un enorme déjà vu. Il ruolo del videogame è in fondo minimo, tanto che quando viene chiamato stilisticamente in causa risulta superfluo. Recensione ❯
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Il ritratto di un'adolescenza così com'era 50 anni fa, con tutta la consapevolezza e la tenerezza necessarie. Drammatico, Francia1974. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Daniel è diviso tra Pessac, dove vive con la nonna e Narbonne, dove vive sua madre con la quale non riesce ad avere un bel rapporto. Espandi ▽
Daniel sta entrando nell'adolescenza con tutto il bagaglio di domande e di aspettative che ciò comporta. Questa fase di passaggio ne implica anche un'altra. Il ragazzo deve lasciare l'abitazione della nonna per andare a vivere in un'altra località con la madre e il suo nuovo compagno. Questo non gli renderà le cose più facili ma contribuirà comunque a farlo crescere.
Jean Eustache torna a realizzare un film autobiografico volgendo lo sguardo ad una fase della vita importante per lo sviluppo della personalità. Eustache torna a parlare di sé e di sessualità ma lo fa attraverso la narrazione del suo alter ego Daniel che si trova in quella fase (che tutti hanno attraversato) in cui si cerca di comprendere il proprio ruolo nel mondo mentre si avvertono i primi impulsi che richiedono una gestione se non una soddisfazione.
In un film strutturato 'per sequenze separate da dissolvenze in chiusura Eustache riesce ad offrirci il ritratto di un'adolescenza così com'era 50 anni fa con tutta la consapevolezza, ma anche con tutta la tenerezza necessarie. Recensione ❯
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Si dice che il cane sia il migliore amico dell'uomo, ma se l'uomo in questione fosse un vero bastardo? Espandi ▽
Reggie, minuscolo border terrier ingenuo e ottimista, è convinto di aver il miglior padrone del mondo, Doug, uno scansafatiche erotomane che in realtà lo odia perché all’origine della rottura con la fidanzata. Dopo innumerevoli e inutili tentativi di abbandonare Reggie portandolo il più lontano possibile da casa, Doug riesce infine a lasciare Reggie in una grande città e far perdere le sue tracce: per il cagnolino, ancora convinto di giocare con il suo padrone, è l’inizio della vita da randagio, ma anche del viaggio che lo riporterà al suo mondo, finalmente cambiato e deciso a vendicarsi. Con lui, a insegnargli una nuova vita all’insegna della libertà e del piacere, il folle Bug, un boston terrier logorroico e sboccato, e altri compagni di strada.
Lo spunto del film, diretto da Josh Greenbaum e scritto da Dan Perrault (che è anche tra i produttori), potrebbe essere quello di una classica produzione Disney, specializzata nel trasformare il mondo animale in una copia di quello umano.
Ma fin dall’inizio Doggy Style - Quei bravi ragazzi ci tiene a far sapere di essere qualcosa di diverso, spingendo sul pedale della volgarità e approfittando di una visione del mondo a misura di cane e dei bisogni non proprio “puliti” dei suoi protagonisti. Recensione ❯
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Una psichiatra americana è chiamata a risolvere il caso di un bambino disturbato e forse posseduto sul finire del 1800 in Colombia. Espandi ▽
Grace è una psichiatra americana che giunge in Colombia, nel 1890, in seguito a una richiesta d'aiuto inviatale da una madre in difficoltà nel relazionarsi al figlio. Quando arriva alla tenuta dei Marquez scopre però che la donna è morta, in un incidente di equitazione. Martin, il compagno, viene considerato un figlio del demonio, legandone la presenza a varie sventure locali come l'arrivo di una biblica piaga di locuste. Martin stesso non rende le cose facili, da una parte perché sembra mancare di empatia come un vero sociopatico, e dall'altra perché pare quasi credere alle dicerie che girano sul suo conto.
Girato nel bel mezzo dei processi che hanno travolto la carriera di Amber Heard (e Johnny Depp) il film arriva come un tentativo di rilancio per l'attrice: un progetto indipendente, però troppo convenzionale per guadagnarle meriti artistici.
Difficilmente però In the Fire sfonderà con il pubblico o critica: se da una parte si apprezza il minutaggio ridotto, una rarità di questi tempi, dall'altra i soli ottanta minuti (più titoli di coda) denunciano subito scarse ambizioni, confermate immediatamente da una ricostruzione del periodo limitata a pochi ambienti e soprattutto da una scrittura e da una regia banali. Recensione ❯
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UN family movie ingenuo ed elementare. Ma con qualche traccia di verità. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Filippo e Michela sono marito e moglie prossimi alla separazione e genitori di Francesco, che ha nove anni, un carattere vivace ed è molto furbo. Espandi ▽
Filippo e Michela hanno un figlio, Francesco, un bambino furbetto e vivace, e si stanno per separare. In tribunale, nell' impossibilità di capire chi è il genitore giusto con cui il bambino debba vivere, il giudice sorprendentemente assegna la casa proprio al bambino e stabilisce che saranno madre e padre ad alternarsi ogni lunedì dentro casa. Ora il boss della casa è un bambino di nove anni.
La separazione dei genitori vista dagli occhi di una bambino è al centro del nuovo film di Federico Moccia che, per il suo settimo lungometraggio, si rivolge al pubblico di tutta la famiglia. Ma a uscirne peggio è proprio la generazione più adulta, paradossalmente la più bambina. Dal punto di vista registico, Moccia sceglie un'elementarità che appiattisce la storia e che non rende onore neanche al pubblico dei più piccoli abituato a una narrazione visiva già più complessa.
Rimane invece qua e là qualche traccia di verità nello scollamento dei rapporti dettato dalla routine, negli innamoramenti che si hanno da bambini, nello sguardo, sconfortato, che i piccoli hanno verso gli adulti e le loro piccole miserie. Recensione ❯
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Alex, Brenda e Kevin non sono altro che il sogno di un adolescente preoccupato che si addormenta con lo smartphone in mano davanti alla TV accesa a tutto volume. Espandi ▽
Estate. Roma e zone limitrofe. È in quest'area che si muovono tre adolescenti. Kevin, sedicenne, Alex che di anni ne ha appena compiuti diciannove, e Brenda che è incinta. Il loro è un girovagare tra città, campagna e periferia. Quello del regista è un bisogno profondo di raccontare un disagio generazionale collocandolo in una precisa dimensione socio culturale che sa di conoscere. Non gli mancano, grazie al percorso professionale seguito, le doti di ripresa e di montaggio necessarie per portare sullo schermo il vuoto quasi pneumatico che soffoca i suoi protagonisti. Una catena ininterrotta di situazioni, paradossi e caratteri si alternano fra loro in una costruzione narrativa vicina ad un anticonvenzionale romanzo di formazione. Recensione ❯
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Un intimo film di famiglia che ricorda come l'arte possa salvarci dai problemi della vita. Drammatico, Francia, Svizzera2023. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia gestisce uno spettacolo itinerante. Alla morte del padre, i restanti componenti tentano di mandare avanti l'attività. Espandi ▽
Tre fratelli, un padre e una nonna gestiscono uno spettacolo di burattini itinerante. Quando il padre muore durante uno spettacolo, i restanti membri della famiglia cercano di mantenere viva la sua eredità. Recensione ❯
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Esordio ricco di promesse per il giovane Simone Bozzelli, che racconta di libertà e manipolazione psicologica. Drammatico, Italia2023. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sognando la libertà della Patagonia, Yuri e Agostino partono per un viaggio di autodeterminazione che si trasformerà in un delirio di controllo e prigionia. Espandi ▽
Nonostante abbia una ventina d'anni, Yuri viene trattato come un bambino dalle zie con cui vive in un paesino sulla costa adriatica dell'Abruzzo. Sarà l'incontro con Agostino, l'animatore che viene a lavorare a una festa per il cugino piccolo, a far scattare qualcosa in lui. Attrazione, desiderio di libertà, un interesse per lo stile di vita di un ragazzo che vive in camper e sembra non dover sottostare a nessun legame. Scappato di casa, Yuri si stabilirà in una comunità di gente simile ad Agostino, che vive alla giornata tra un rave e l'altro.
La prima regia di Simone Bozzelli, già autore di corti di successo e di alcuni video musicali, è di quelle che fanno ben sperare e portano in dote buone idee e una certa sensibilità filmica. In Patagonia costruisce uno studio psicologico focalizzato sui due protagonisti, impegnati in una danza di sottile prevaricazione, abuso e controllo - ma anche desiderio e scoperta. L'esordiente Augusto Mario Russi ha il giusto carisma per renderlo verosimile, e soprattutto sembra avere una conoscenza intima e naturale del milieu in cui si muove la storia. Recensione ❯
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Il racconto emozionante e nostalgico dell'impresa di Umberto Nobile al Polo Nord, ad altezza miglior amico dell'uomo. Animazione, Norvegia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
La storia della cagnolina Titina, la star a quattro zampe che ha fatto la storia prendendo parte alla prima spedizione al polo nord a bordo di un dirigibile. Espandi ▽
Roald Amundsen, il famoso esploratore norvegese, è logorato da un’unica idea: diventare l’eroe dei due poli. Nel 1926 stringe un accordo con Umberto Nobile, ingegnere e pilota, per mettere insieme l’esperienza norvegese con i dirigibili italiani e portare a termine l’esplorazione del Polo Nord. A fare da testimone, confidente e compagna di viaggio, in entrambe le occasioni, c’è la cagnetta Titina. Kajsa Næss, regista di Titina, se non è coraggiosa quanto il suo connazionale Amundsen di sicuro è fatta della stessa, solida, pasta. Ce ne vuole, infatti, per affrontare di petto e di testa il mito dell’eroe nazionale, colui che ha passato un anno in mare nell’inverno del 1898 con la nave RV Belgica, che ha battuto sul tempo gli inglesi guidati da Robert Falcon Scott nell’esplorazione del Polo Sud e che, in soccorso alla spedizione di Umberto Nobile del 1928, è scomparso tra i cieli dell’Artico per non fare mai più ritorno. Lo fa con un film di animazione ad altezza miglior amico dell’uomo, che con il suo tratto delicato e bidimensionale punta a trattenere sullo schermo tutto lo sfumato di emozioni possibili. Recensione ❯
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Una fiaba che si trasforma in dramma che riesce a dare il meglio quando si allontana dal plot e si concentra sui piccoli dettagli. Drammatico, Francia2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un incidente minaccia di porre fine alla carriera agonistica di una giovane ragazza, ma lei e il suo cavallo combatteranno insieme per raggiungere la vittoria. Espandi ▽
Saint-Marie-du-Mont, Normandia, gennaio 2001. Marie, che gestisce col marito Philippe una scuderia, dà alla luce Zoé. Passano cinque anni e la bambina è felice solo quando sta con i cavalli e sogna di diventare un fantino. Si affeziona particolarmente a Tempesta, una puledra figlia di “Bella e Intrigante”, una delle cavalle che hanno ottenuto i migliori risultati nelle gare. Con lei Zoé instaura un legame particolare ed è l’unica che riesce a domarla. Il sogno della ragazzina è quello di farla diventare una campionessa puntando a vincere il Grand Prix d’Amerique, una gara che si svolge all’ippodromo di Vincennes, a Parigi. Nel 2012 però i suoi sogni sembrano andare in frantumi quando, durante un violento temporale, Tempesta va nel panico e, accidentalmente, ferisce gravemente Zoé. Oltre al tragico incidente, l’attività economica della famiglia va in crisi a causa delle continue sconfitte dei cavalli durante le gare. Tutto sembra perduto quando Zoé troverà la forza di risollevarsi e farà di tutto per esaudire il sogno che aveva da bambina. Tratto dal romanzo "Tempête au haras" di Christophe Donner, il film parte come una favola ma si trasforma in un dramma familiare. Ed è nel modo in cui mostra la rabbia e il volontario isolamento di Zoè dopo l'incidente, portata sullo schermo con bravura da Carmen Kassovitz, che il film riesce ad essere particolarmente coinvolgente. Un film che riesce a dare il meglio quando si allontana dalla storia e si concentra sui piccoli dettagli. Recensione ❯
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La poeta amata da Elsa Morante incarna la modernità anche pop della poesia italiana contemporanea, l'amore per le parole e per la performance. Espandi ▽
Roma, Trastevere. Gli scrittori Annalena Benini e Francesco Piccolo sono a casa dell’amica poeta Patrizia Cavalli per coinvolgerla in un film che la riguardi (la stessa casa filmata da Céline Sciamma nel cortometraggio This Is How a Child Becomes a Poet, presentato ugualmente in Giornate degli Autori 2023). Il tempo incalza, il taglio di capelli - che nelle foto di lei da ragazza sono lunghi e lisci - dichiara una malattia in corso. Lei accetta la proposta di “costruire andando”, cioè di non procedere ordinatamente: non fa parte della sua natura.
Andrà proprio così: a volte restando in campo, anche solo con l’audio, ma per la maggior parte del tempo rimanendone fuori, gli autori, si mettono a sua totale disposizione, catturandone la naturalezza davanti alla macchina da presa.
Se l’amica Elsa Morante la laureò poeta (non poetessa) insistendo per conoscerla attraverso la lettura dei suoi versi, allora qui Cavalli si racconta quasi sempre parlando di altro da sé. Recensione ❯
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